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Nome: Alessandro Ettorre
Data: 02-08-2011
Cod. di rif: 4517
E-mail: webalex@gmail.com
Oggetto: scelte su tweed e su lino
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
mi decido finalmente a scrivere sulla lavagna dopo alcuni mesi di attenta lettura. Infatti, in questo sito ogni tema o argomento va seguito come un filo di Arianna, con pazienza e curiosità, ma l'aspetto più bello è che l'uscita dal labirinto non è mai la stessa.
A ben vedere, la missione che vi siete data è proprio quella di non elargire regole fisse e rigide, e la struttura stessa del sito è un messaggio chiaro e lampante, per chi sa coglierlo.

Alla "tenera" età di 48 anni ho deciso che volevo vestirmi con gusto. Non starò a tediarla sul percorso che mi ha portato a questa conclusione con tanto ritardo, ma adesso ci sono.

Per ragioni squisitamente economiche, non posso avvicinarmi alle materie prime migliori né alle sartorie più rinomate, ma questo semmai sarà uno stimolo a raffinare la ricerca e le scelte. Nello stesso tempo, lavorando in un ambiente aziendale del tutto privo di attenzione verso l'abbigliamento, e potrei citare esempi DAVVERO incredibili, resto comunque attento a non esagerare con l'eleganza. Penso che distaccarsi dalla massa e dal malcostume sia un bene in quanto può stimolare a seguire l'esempio quelli di buona volontà, ma se ci si allontana troppo poi si resta da soli. Insomma, una certa armonia con l'ambiente devo mantenerla anche se esso è disarmonico.

La conseguenza diretta della mia premessa è che prediligo lo spezzato all'abito completo, anche perchè le occasioni lavorative (e non) veramente formali sono poche nell'arco dell'anno, forse 2 o 3 al massimo, e non esigono mai grande attenzione.
Intendo dire che prediligo lo spezzato nel senso che per il momento avrà la precedenza cronologica sull'abito completo: ho già un gessato nero tre pezzi e un completo grigio chiaro, quest'ultimo è marchiato Tasmania (e misto seta 10%)... primo errore, haimé, quanto avete ragione a parlarne male!
Il guardaroba formale è minimo ma può bastare, data la situazione.

Dopo 3-4 mesi trascorsi leggendo la lavagna, mi sento di avvertire un ignaro visitatore che dovesse imbattersi in queste pagine: i consigli del Gran Maestro sono oro colato! Infatti, siccome l'esperienza si può raccontare ma non tramandare, perchè va fatta sulla propria pelle, non ho seguito alcuni consigli ed ho già collezionato una discreta quantità di errori. Ma sono un chimico e l'esperimento è la mia vita, quindi non mi spavento per questo e ne traggo profitto: i pezzi fondamentali del guardaroba vanno fatti su misura.

Alla fine si risparmia e si è infinitamente più soddisfatti.
Il risultato della lezione è un fantastico blazer doppiopetto blu notte, fatto dal sarto vicino casa mia.

La seconda lezione che ho imparato è che ci vuole pazienza. Ecco perchè adesso le sottopongo un paio di quesiti con largo anticipo, in modo tale da ponderare bene le mie scelte.

1) Le giacche di tweed
A settembre voglio ordinare due giacche di tweed, ma sono tremendamente in dubbio sulla scelta. In vero ne vorrei un centinaio, perchè è un capo che adoro alla follia.

La ragione mi suggerisce di orientarmi subito su un "gun club" e su un grigio, in modo tale da poter spaziare di più sulla tavolozza dei colori.
Però il grigio spinato non lo amo, in quanto lo sento troppo spento, per non dire triste... e qui vorrei qualche suggerimento in alternativa, restando sempre sul grigio. L'istinto, invece, mi spinge lontano dal grigio e verso una tonalità calda autunnale, ma temo che sarebbe ridondante con il gun club.
Potendo permettermi solo due giacche, la dolorosa scelta si impone.

(A proposito, non ho mai letto di una giacca di tweed su pantalone di velluto. E' un caso?)

2) Il lino per la prossima estate (qui me la prendo comoda).
Ho già una giacca sportiva in lino di color sabbia e con le toppe sui gomiti. E' un capo di confezione che in seguito ho fatto aggiustare in sartoria (ah, gli errori...), ma adesso mi sta bene e mi soddisfa.

La mia idea sarebbe quella di ordinare un completo monopetto e una singola giacca monopetto, in modo da poter spezzare il completo nelle occasioni informali e ricomporlo alla bisogna. In questo modo avrei una varietà di scelta molto ampia nella vita quotidiana.
Ma quali colori scegliere? Si può fare?
Temo però che sciogliere un completo sia difficile, so che è impossibile nel caso del blu. Mi affido al suo sapere e non mi arrischio ad anticipare soluzioni.

Il mio sarto mi ha consigliato il lino italiano perchè quello irlandese è più leggero e se ne usa il doppio, per cui il costo è doppio. Non sono sicuro di aver capito bene la spiegazione fornitami, per cui giudichi quanto le riporto cum grano salis, ma come devo orientarmi sulla scelta del tessuto?

Ho finito, per il momento...
Caro Gran Maestro, la ringrazio sin d'ora per l'attenzione.
Siamo in agosto, se è già partito le auguro buone vacanze. Attenderò con pazienza la sua risposta ai miei quesiti.

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Nome: Alessandro Ettorre
Data: 25-08-2011
Cod. di rif: 4521
E-mail: webalex@gmail.com
Oggetto: Risposta gesso n. 4520
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
La ringrazio, leggere le sue risposte è sempre un gran piacere.

Una giacca in tweed di colore blu mi sembra un'ottima alternativa al grigio. Forse potrei concedermi il grigio solo nel caso in cui fosse ravvivato da sottili righe colorate, come vedo sui vari siti che trattano questi tessuti. Cosa ne pensa?

Per la seconda giacca mi ispirerò a quella illustrata nel taccuino n. 3501, che praticamente mi vedo già addosso. Qui si tratta di amore a prima vista, non ho dubbi né esitazioni.

Per quanto riguarda l'abito di lino (irlandese) il colore tabacco mi piace molto e mi starebbe bene. Tramontando l'ipotesi di spezzare l'abito, penso che potrei tranquilamente farlo in doppio petto, ma è una decisione che rimando alla prossima stagione.

Cavallereschi saluti,
Alessandro Ettorre

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Nome: Alessandro Ettorre
Data: 13-06-2013
Cod. di rif: 4760
E-mail: webalex@gmail.com
Oggetto: Calzoleria Stizza - Risposta al gesso n. 4755
Commenti:
Egregio Sig. Buttafava,

io calzo il 47 e trovare scarpe di questa misura nei normali negozi è praticamente impossibile, persino nelle fasce di prezzo medio-alte. Di conseguenza, comprarle su internet per me è diventata da qualche anno una prassi abituale.
Va da se che un sito come quello da lei segnalato, che propone un assortimento vastissimo, ai miei occhi ha un valore inestimabile e mi ha incuriosito immediatamente.

Il tallone d'Achille degli acquisti su internet, oltre all'ovvio grande problema di non poter provare la scarpa, è che è molto difficile giudicare il colore in base alla foto proposta e che molti dettagli estetici sfuggono alla prima osservazione.
Questo significa che bisogna essere un po' allenati a questo tipo di acquisto ed essere pronti al fallimento, ma ogni venditore online che si rispetti ha una politica dei resi ragionevole, e in molti casi addirittura gratuita.

Ho dunque fatto una prova a basso costo, ordinando un paio di scarpe presente nella sezione "Saldi", dove sono presenti calzature già pronte per la spedizione.
Le scarpe sono arrivate nel giro di tre giorni dall'ordine.

Si tratta di un paio di derby scamosciate con suola in cuoio e suoletta antiscivolo, il tutto pagato 75 scudi, spedizione via corriere inclusa.
Nella scatola le due scarpe sono imbustate separatamente e corredate di un calzare in plastica e due sacchetti di tela.
La prima impressione è ottima, in quanto la misura è corretta e la calzata molto confortevole, essendo della giusta larghezza. La scarpa è molto morbida e leggera e aggiungo il particolare che le alette si chiudono perfettamente quando si allacciano, cosa che non mi è possibile con un paio di scarpe ben più costose.

In seguito ho desiderato approfondire la conoscenza con questo produttore, e ho chiesto delucidazioni sulla lavorazione, inviando un messaggio di posta elettronica al quale è seguita una mia ulteriore richiesta di chiarimento.
Le risposte sono state pronte, cortesi e dettagliate. Anche questi sono particolari che meritano grande attenzione.

La lavorazione di base delle scarpe con suola in cuoio è la Blake, mentre se si desidera una calzatura più resistente e soprattutto impermeabile, bisogna richiedere la lavorazione "Premium", che viene descritta nella sezione "Personalizzazioni". Tale lavorazione "Premium" non è altro che la classica "Blake rapid" (con doppia suola, per intenderci).

Non ho altro da aggiungere. Il tempo e l'uso mi diranno di più sul paio che ho acquistato, ma adesso sta a lei decidere se tentare di persona.

p.s.: mi scuso in anticipo per questa invasione di campo. Mi rendo ben conto che parlare di una produzione semi-industriale in questo luogo sembra una disquisizione sui surgelati in un ristorante a tre stelle Michelin. Per questo ero molto indeciso se intervenire. Ma alla fine ho pensato che la meta da raggiungere, l'Eleganza e il buon gusto, sia prevalente sui mezzi con i quali ci si arriva, posto che siano mezzi dignitosi.
Dunque, se ho sbagliato vi prego di credere che è stato in buona fede.

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