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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 01-06-2007
Cod. di rif: 3169
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: presentazione e varie considerazioni
Commenti:
Egregio Gran Maestro, Egregi Cavalieri e Visitatori tutti

dopo mezza vita trascorsa vestendomi con una certa attenzione allo stile e alla qualita' ma sempre "casual" e "informale-sportivo", non molto tempo addietro e' sopraggiunto il desiderio di collezionare nel guardaroba qualcosa di piu' consono ad un uomo che ha passato i quaranta e che vorrebbe distinguersi si', ma con discrezione e stile. Ho iniziato cosi' ad interessarmi all'Abito da uomo, e sono partito per il mio pellegrinaggio nel modo peggiore possibile (ora me ne rendo conto dopo averVi letto): dedicando diversi pomeriggi a visitare le boutiques milanesi nel famoso (famigerato ?) "quadrilatero della moda" milanese intorno a via Montenapoleone.
La mia ricerca verteva su abiti eleganti ma dal taglio "informale" o come si dice, "trendy", principalmente per due motivi: il mio fisico longilineo che mal si addice a quelle giacche dal taglio "classico" con abbondante spazio davanti al torace e che invece calza perfettamente nei tagli "aderenti" che impone la moda, e l'utilizzo prevalente dell'abito: tempo libero, eventi "sociali" (cene, serate, amici etc...), niente ufficio.
Per motivi di prezzo e per il fatto che calzo perfettamente una 48 ho soprasseduto sulla proposta di un paio di noti stilisti di orientarmi sui loro "su misura", e ad oggi ho nell'armadio tre nuovi abiti tutti "preconfezionati" (non conoscendo il regolamento di questa Lavagna mi astengo dall'elencare nomi e marchi, ma se cio' non rappresentasse un problema fatemi sapere).
Questi sono in lana nero, nero gessato (non ho ben chiara la differenza tra gessato e rigato, questo ha righe molto fini) e un grigio chiaro-azzurro in lino/lana 50/50, tutti con giacca a 2 bottoni e revers a lancia, tutti ovviamente foderati.
La giacca a due bottoni e' una mia fissazione: mi sembra sempre che le giacche a 3 bottoni non si addicano alla mia figura, percio' preferisco quelle a due che tra l'altro sono piu' difficili da trovare nelle linee di prodotti confezionati (in media il 70-80% degli abiti che ho visto esposti erano a 3 bottoni).
L'abito con giacca a 1 bottone mi sarebbe piaciuto ma ne ho visti solo nelle foto dei siti e delle riviste: nei negozi ho trovato soltanto rimasugli di taglia diversa dalla mia (o perche' si vendono moltissimo, o perche' non ne fanno). I revers a lancia sono un caso, ma probabilmente si ritrovano maggiormente sugli abiti classificati dai commessi dei negozi come "informali" o "fashion".
Camicie ovviamente confezionate, bianche, blu, rosa pallido, azzurro, e niente cravatta un po' perche' non la uso dal 1987, un po' perche' sedermi al tavolo di una pizzeria di provincia con la compagnia di amici in jeans, in abito E cravatta mi pareva eccessivo (in seguito ho letto il gesso qualche pagina sopra di Franco Forni del 15 aprile "Mezzi media e mezzucci" e ho realizzato....).
E qui veniamo al punto. La mia grande fortuna e' stata conoscere questo Sito, un paio di sere or sono, durante una (fino ad allora vana) ricerca in Rete sugli argomenti del Ben Vestire e della Moda.
Mi sono letto gli ultimi 200 messaggi, me ne mancano ancora 2950 ma in queste due sere ho imparato enormemente di piu' (e meglio) che in cinque mesi di peregrinazioni nei negozi e studio dei vari siti di stilisti e riviste online di moda.
Qual potere ha la Rete: all'attento ricercatore permette, prima o poi, di imbattersi nell'Eccellenza.
Ora si impone un cambio di strategia: intendo recarmi al piu' presto presso l'atelier di Rubinacci che ho scoperto essere proprio in via Montenapoleone (escludo un volo fino a Napoli per frequentare le altre sartorie citate in questa Lavagna, anche se mi piacerebbe) per cominciare a "farmi un'idea" di cosa realmente e', e cosa puo' darmi, l'abito sartoriale. Inoltre faro' un salto da Marinella per farmi "tornare la voglia" di cravatta.
Se qualcuno volesse consigliarmi nell'area Milanese altre sartorie, negozi, spacci, luoghi di qualunque tipologia dove potermi incamminare sul giusto sentiero del Ben Vestire, gliene saro' grato (sempre che questo non vada contro le regole della Lavagna).
Per quanto riguarda le calzature ho curiosato sul sito di Tanino Crisci che ho visto citato in un gesso come uno dei pochi produttori di calzature "commerciali" valide... ma ho rapidamente desistito dopo aver visto i prezzi (cosa molto insolita la pubblicazione del listino sul sito di un produttore di moda, ma forse lo mettono per "scremare" in origine i clienti inconcludenti...).
Ottocentocinquanta Scudi al paio sono veramente al di fuori non solo della mia portata ma anche della mia comprensione.
Non ridete ma attualmente con gli abiti indosso scarpe certamente molto classiche e formali, indubbiamente di pelle (nera o marrone scuro), ma della Geox da 100 Scudi al paio (e sono oltretutto estremamente comode !)
Sempre parlando di calzature avrei una curiosita' su un altro produttore citato nella Lavagna: Edward Green. Il sito indica come unici rivenditori quelli di Londra e Parigi: ebbene come fanno i Cavalieri ad acquistare tali prodotti ?
Inoltre: so che per conservare nel migliore dei modi una scarpa di pregio sarebbe opportuno utilizzare quelle forme di legno da introdurre nella calzatura. Dove reperire questi oggetti ? (anche se, immagino, con una scarpa da 850 Scudi saranno forniti di serie !).
Saluto e ringrazio tutti i presenti per l'attenzione concessami, ogni suggerimento e commento sara' molto gradito, anche quelli negativi (ho molto da imparare).

Alessandro


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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 04-06-2007
Cod. di rif: 3175
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: ringraziamenti e altro
Commenti:
Anzitutto ringrazio per le gradite risposte gli illustri Cavalieri Sig. Tarulli, Sig. Palumbo e Sig. Forni.

Imporre la propria idea all'artigiano, sagge parole e ho afferrato il concetto ma per ora non mi sento in grado di farlo: le idee sono poche e confuse, quindi per ora mi asterro' dall'imporre alcunche' se non le banalita' come numero dei bottoni o tipo di bavero.
Ho cercato su paginegialle i Sarti per uomo: ne appaiono 161 nella provincia di Milano, ora iniziero' a selezionare quelli logisticamente piu' comodi per il sottoscritto, poi faro' qualche visita.
Mi e' sembrato di "leggere tra le righe" dei vostri gessi che forse un Rubinacci e' prematuro per me (a parte il costo che per ora ignoro ma che presumo sara' proibitivo), provero' quindi a trovare una sartoria meno pretenziosa ma valida.

Per quanto riguarda le griffe famose, fortunatamente non mi sono fatto abbagliare "solo" dalla fama del nome. Li ho girati tutti o quasi provando i loro abiti, selezionando quelli che calzavano meglio sulla mia figura e scartando tutti gli altri, indipendentemente da come si chiamavano (parto dal presupposto che un abito confezionato debba vestirmi bene "cosi' com'e'": se devo fare numerose modifiche ad una giacca confezionata non ha senso, a quel punto si passa al "su misura" o, appunto, al sartoriale.).
Alla fine del processo sono rimasti 3 nomi (dei quali due non sono tra i piu' altisonanti) e solo a questi ora faccio riferimento.

Proprio pochi giorni fa ho infranto la prima regola del Sig. Franco Forni: sono andato a provare abiti accompagnato da un'amica in qualita' di "consigliera di moda". Mai piu'.
Evidentemente sono ancora troppo insicuro dei miei giudizi e tendo ad affidarmi a quelli degli altri.
Si' vivo a Milano e la ringrazio per il nominativo fornito, andro' sicuramente a farci visita.

E ora alcune domande:
1) la giacca monopetto con revers a lancia accetta di buon grado la cravatta, o e' preferibile abbinarvi solo il papillon ?
2) noto che stanno tornando di moda (le ho viste anche da Hermes) le cravatte strette e tagliate "dritte" (ortogonalmente, senza la punta insomma). Ricordo che avevo cravatte cosi' negli anni '80. E' vero che sono tornate in auge o e' una ennesima farloccata degli stilisti ?
3) per essere "impeccabili", la camicia puo' avere anche i polsini con bottoni tradizionali o sono obbligatori i polsini da gemelli ?

Grazie a tutti, cordiali saluti.




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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 04-06-2007
Cod. di rif: 3181
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: Rif. Gesso 3176 e 3177
Commenti:
Egr. Signor Corbey grazie per i chiarimenti. In effetti sono sempre stato attratto dalle cravatte strette, le trovo piu' adatte alla mia figura e meno "da ufficio" di quelle dal taglio classico.
Per quanto riguarda la marca Hermes ritengo doveroso aggiungere una nota di merito per il loro sito, sul quale e' possibile visionare in tutti i dettagli l'intera collezione ordinata per tinta o per tipologia del disegno, completa di prezzi (avendo l'accortezza di selezionare le pagine per clienti francesi o UK). Altri produttori dovrebbero prendere esempio da questo sito, il cui unico e antipatico limite e' rappresentato dall'impossibilita' per il cliente italiano di procedere all'acquisto online, altrimenti una cravatta me la sarei gia' comprata (tra l'altro il negozio "brick and mortar" milanese impone prezzi di oltre il 10% superiori a quelli ufficiali del sito per i clienti francesi: veramente disdicevole, prima o poi andro' a farglielo notare).
Per quanto riguarda i polsini della camicia in effetti mi ero scordato di precisare "camicia portata sotto un abito", e grazie alla sua risposta ho capito che in quel caso i gemelli sono opportuni.

Egregio Signor Bellucco i consigli sono sempre apprezzati e li leggo tutti avidamente, grazie. Dal Maestro Mariano Rubinacci a questo punto mi rechero' quanto prima visto che ha un Atelier proprio a Milano, vi terro' aggiornati sulla vicenda.

Per quanto riguarda la giacca monopetto con revers a lancia, probabilmente incontra il mio gusto personale infatti i tre abiti che ho acquistato recentemente presentano tutti questa configurazione: un po' per caso, ma sicuramente anche perche' mi sono piaciuti.
Personalmente ho sempre la tendenza ad evitare un look troppo "business" dell'abito (che uso nel tempo libero) e forse per questo ho trovato in quel particolare tipo di risvolto l'elemento di distinzione che cercavo.

Cordiali saluti a tutti

A.



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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 06-06-2007
Cod. di rif: 3185
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: sito cravatte
Commenti:
Ho trovato questo interessante sito di produzione e vendita online di cravatte. Non ho idea del livello qualitativo degli articoli venduti, ma l'iniziativa e' interessante. Trattasi di un'azienda padovana chiamata "Cravattificio Diana" a quanto pare (dalle foto) attiva dagli anni '50, che con l'avvento dell'era informatica ha evidentemente deciso di lanciarsi nel dominio digitale.
Oltre alla produzione propria presenta un vasto assortimento di marchi conosciuti (a parte la "Marina Militare Italiana" che proprio non sapevo producesse cravatte !). Miracolosamente accetta anche PayPal (caso raro in Italia).
Se non siete interessati alle cravatte potete sempre leggere la pagina dedicata ai nodi: ne vengono descritti diciassette, inoltre c'e' una breve "Storia della Cravatta".
Spero di aver fatto cosa gradita:

http://www.etiescravatte.com
http://www.eties.it

Saluti colorati





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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 06-06-2007
Cod. di rif: 3187
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: Rif. Gesso 3184
Commenti:
Carissimo Signor Forni

la ringrazio per i graditi suggerimenti che condivido: nel momento in cui entro in un negozio, sia esso una boutique di moda, una sartoria o un negozio di tessuti cosi' come una concessionaria di automobili o una salumeria, entro nel "dominio" di un Venditore e con questo mi devo misurare.
Percio' sempre all'erta e, mi si perdoni la volgarita', mutande di ghisa ben allacciate...

Per quanto riguarda i tessuti sono affascinato dall'argomento ma ammetto di avere grosse difficolta' di comprensione. Mi sono letto qualcosa qua e la' nel Castello (che e' vastissimo) ma negli scritti riguardanti i tessuti incontro spesso termini "tecnici" piuttosto evoluti che mi mettono in difficolta', io so assemblare un computer ma tutto cio' che conosco sulle stoffe e' che possono essere di vari colori.
Di sicuro non mi piacciono ne' farei mai un abito con tessuti particolarmente caldi tipo quelle lane spesse e "pelose", di stampo britannico (credo ?!), per il semplice motivo che non riuscirei mai a portarli. Anche negli inverni piu' rigidi mi muovo comunque in citta', poco all'aria aperta e spesso in auto, in metropolitane e in vari locali pubblici tutti abbondantemente riscaldati, per non parlare delle sale adibite al ballo. A volte mi capita di indossare un abito estivo in pieno inverno (ovviamente sotto un adeguato cappotto o "capo spalla" tecnico).
Quindi il tessuto per me deve sicuramente essere non molto spesso, allo stesso tempo ho intuito, leggendo nella Lavagna, che il "peso specifico" dovrebbe stare sull'abbondante: in questo modo l'abito, se ho capito bene, "cade" meglio e resiste alle pieghe.

Per quanto riguarda lo stile, di sicuro una proposta di giacca a 3 bottoni da parte del sarto verrebbe inesorabilmente bocciata: come accennavo nel mio primo gesso, aborro i 3 bottoni.
Leggevo che il due bottoni (che sono solito richiedere ed acquistare) in realta' ha poco senso perche' il secondo bottone non e' mai allacciato, quindi tanto vale stare su una giacca monobottone, oppure passare al 3.
A tale proposito ho visto una foto (negli Appunti mi pare) dell'illustre Rubinacci (credo fosse il figlio del titolare) con indosso una giacca di scuola napoletana, monobottone. Ecco, credo che il monobottone probabilmente lo chiederei. Se decido per un'abito sartoriale, "modellabile" senza limitazioni, tanto vale andare fino in fondo e ottenere cio' che NON trovo nei negozi di confezionati.

Il gilet non lo porto e credo mai lo portero', cosi' come le bretelle. Non metto in dubbio la classe innata che traspare da simili oggetti di abbigliamento ma una delle prime cose che sto imparando qui e' che devo comunque seguire il "mio" stile.

La frase riguardante la zip dei pantaloni e i tessuti da bagnare, mi perdoni, ma l'ho riletta 5 volte e non sono sicuro di aver afferrato il concetto (questo la dice lunga sulla mia cultura in ambito abbigliamento): dovrei chiedere i bottoni invece della zip sui pantaloni ? Un buon sarto dovrebbe quindi bagnare almeno una volta i tessuti per evitare che si restringano dopo il primo lavaggio da parte del sottoscritto ?? (pensavo comunque di pulire gli abiti a secco in tintoria...)

Per quanto riguarda gli sbagli ne ho gia' fatti un numero inusitato in passato acquistando abbigliamento confezionato che poi ho indossato forse una sola volta, sicuramente ne faro' ancora con l'abbigliamento sartoriale. Ma cosi' e' questo gioco...

Uno dei dubbi amletici che mi sto ponendo in questi giorni e' sul colore. Diciamo che decidero' di acquistare un abito sartoriale, magari proprio dal Maestro Rubinacci. Un acquisto importante, direi anzi un investimento.
Di che colore lo faccio ? Il colore proprio non posso permettermi di sbagliarlo.
Una parte di me (quella razionale ?) vorrebbe stare sul blu tinta unita "per andare sul sicuro". L'altra parte (quella artistica ?) e' perennemente tentata da gessati e colori alternativi al "solito blu": grigio chiaro, beige, azzurri, micro pied-de-poule (spero di averlo scritto giusto)...

Saluti assonnati

Alessandro








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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 06-06-2007
Cod. di rif: 3192
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: Rif. Gesso 3191
Commenti:
Carissimo Signor Bellucco,
nessuna lacrima, anzi. Come gia' sa vi leggo sempre con somma attenzione.
Volutamente avevo omesso dal mio discorso l'atelier di Marinella perche' so che la natura prettamente artigianale di tale laboratorio rende queste cravatte uniche, ognuna diversa. Ho letto da qualche parte (credo negli articoli del Florilegio) che Marinella produce quattro cravatte per ciascun disegno di stampaggio (mi perdoni l'imprecisione, non conosco i termini esatti) il quale viene poi cambiato ogni volta, percio' e' molto difficile incontrare qualcuno con una cravatta identica alla nostra: sono in pratica pezzi unici.
Ovvio quindi che in questo caso sia di fatto impossibile qualunque forma di rappresentazione virtuale dei prodotti (sia essa in forma digitale o cartacea).
Non sapevo pero' che anche presso Hermes fosse possibile scegliere il singolo tessuto e da questo ordinare la confezione della cravatta. Ritenevo, erroneamente a quanto pare, che la tipologia dell'azienda prevedesse una produzione in serie e "conformata", tale appunto da poter essere catalogata e codificata, visto che vendono e illustrano gli stessi prodotti in piu' parti del mondo.
La notizia che leggo nel suo prezioso gesso, che anche presso Hermes e' possibile visionare la seta ancora nel suo stato "grezzo" mi coglie come un fulmine a ciel sereno e mi incuriosisce parecchio: e' ormai imminente (non piu' tardi del prossimo sabato, credo) una passeggiata nel capoluogo lombardo e le faro' sapere cosa avro' scoperto ed appreso in tale occasione. Le visite "da non perdere" per ora in programma sono Marinella, Hermes e Rubinacci.

Grazie, le auguro buona serata

A.



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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 06-06-2007
Cod. di rif: 3190
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: Rif. Gesso 3188
Commenti:
Carissimo Signor Forni buongiorno

capisco perfettamente il suo punto di vista e ne terro' debitamente conto.
Ma mi permetta di osservare: le cravatte di Hermes si possono sempre toccare, provare e ammirare nel negozio di via Sant'Andrea, e poi acquistare da qualche altra parte nel caso questo comporti un risparmio.
A meno che, ovviamente, ogni cravatta sia diversa dall'altra ma non mi pare sia questo il caso di Hermes (i modelli e i colori sono identificati da codici e quindi suppongo che per lo stesso codice i vari esemplari siano identici).
Certo non mi passerebbe neppure per la testa tentare di acquistare online un intero abito, ed ovviamente un abito sartoriale che e' cucito su di me e prevede una stretta collaborazione con l'artigiano lungo tutto il processo di messa a punto e confezionamento, ci mancherebbe.
Ma una cravatta, soprattutto dopo averla vista dal vivo in negozio, mi sembra un articolo idoneo a poter essere acquistato online.

Un altro esempio della potenzialita' di un "sito-vetrina" come quello di Hermes: proprio ieri notte mi sono guardato tutte le cravatte della collezione e annotato i codici di quei modelli e di quei colori per ciascun modello che potrebbero interessarmi e scartando quelli che sicuramente non corrispondono a quello che cerco (disegni o colori improbabili, etc...). L'ho fatto perche' intendo recarmi al negozio, ma una volta li' non dovro' sottostare ai diktat del venditore di turno, non avro' bisogno di fargli tirare fuori l'intera collezione per studiarmela (l'ho gia' fatto), e non dovro' temere che quel negozio non abbia disponibile tutta la collezione ma solo un numero limitato di esemplari tra cui poter scegliere (accade spesso).
Avro' con me i miei bravi numeri di serie Hermes e quelli chiedero' di vedere, sapendo a priori che "esistono" e che quindi nessun commento del tipo "mi spiace ma non e' possibile, non lo produciamo" puo' essere accettato.
Proprio per evitare quello che anche Lei giustamente descriveva nel suo gesso precedente, ovvero il rischio di ridurre il mio ambito di scelta a cio' che puo'/vuole vendere il commesso.
Ho impiegato 3 ore a "preselezionare" tutte le cravatte sul sito Hermes ieri notte: avrei potuto fare lo stesso in piedi in un negozio sfogliando un catalogo cartaceo (sempre che ci sia) con tutta la gente intorno, oppure chiedendo di tirare fuori TUTTE le cravatte della collezione ? Penso di no.

Detto questo, devo aggiungere che io sono "un po' di parte" nei confronti della Rete: acquisto online moltissimi oggetti delle tipologie piu' disparate (fino ad ora pero' nessun capo di abbigliamento) e apprezzo moltissimo il risparmio di tempo (di cui sono perennemente a corto) nonche' la superiore possibilita' di attenta scelta e studio dell'articolo in tutti i dettagli che l'acquisto elettronico puo' offrire.

Comunque la pagina dei nodi sul sito Eties e' interessante: io ne conoscevo soltanto uno, ne ho trovati diciassette ! Con calma voglio provarli tutti con le cravatte che ho in casa...

Saluti e buona giornata

A.





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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 10-06-2007
Cod. di rif: 3200
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: Considerazioni sparse su visite culturali
Commenti:
Illustri Cavalieri e Visitatori

come avevo accennato, la meta delle visite culturali odierne erano alcuni atelier entro la cerchia dei Navigli milanese.
Uno di questi, il Maestro Rubinacci, ho scoperto essere chiuso il sabato pomeriggio.
Cominciamo allora da Hermes, dove ho potuto degustare le cravatte che a lungo avevo studiato sul sito. Le "Heavy Silk" in tinta unita viste dal vivo non mi sono piaciute, la lucentezza della seta e' meno vivace di quanto mi aspettavo e la lavorazione della seta la rende leggermente "pelosa", ma ho potuto ammirare quelle "classiche" in tinta unita (con le H in rilievo leggermente lucide) la cui lucentezza e tonalita' di colore erano state ben rappresentate dalle immagini virtuali.
Carine anche alcune delle versioni fantasia "con gli animaletti" ma non credo spenderei simili cifre per una cravatta tutto sommato "scherzosa" che forse non userei proprio in tutte le occasioni.
Il venditore mi ha chiaramente spiegato che Hermes non produce cravatte a 7 pieghe: tutte le cravatte di tutte e 3 le linee sono sempre e comunque a 5 pieghe. In effetti al tatto appaiono sottili (piu' di certe cravatte foderate) e sono molto morbide, la qual cosa non mi dispiace, anzi.
Esclusa ogni forma di customizzazione: le cravatte sono quelle esposte, qui non c'e' alcuna tela grezza da scegliere e farsi confezionare.
Il prezzo delle cravatte classiche tinta unita e' di poco superiore a quello esposto sul sito di e-commerce francese, mentre quelle fantasia sono proposte ad un prezzo inferiore e pari a quello del sito.
Se devo essere sincero, pur constatata la qualita' del prodotto e la notevole morbidezza e leggerezza della cravatta nonche' la qualita' del tessuto e della lavorazione, il costo mi sembra un po' eccessivo.
Il cortese venditore mi ha anche avvertito che le cravatte classiche tinta unita sono "delicate" e che "bisogna fare molta attenzione", la cosa mi ha lasciato un po' perplesso. Si riferiva al fatto di sciogliere il nodo della cravatta dopo l'uso e riporla sempre sull'apposito gancio (e fin qui sono d'accordo) ed inoltre accennava al fatto che il tessuto lucido con le H in rilievo "potrebbe ad esempio impigliarsi nella fibbia della cintura, basta tirare un filo e..." (su questo punto sarei meno d'accordo).

Tornando mi fermo alla boutique Berluti: il nome mi e' noto per averlo visto trattato piu' volte su questa Lavagna ed inoltre mi e' stato suggerito da un amico che calza esclusivamente queste scarpe.
Belle: originali ma discrete, distinguono in modo elegante. Il prezzo pero' e' decisamente oltre la mia portata.

Due fermate di Subway ed eccomi sbucare da piazza Cordusio alla volta di Marinella.
Qui si respira un'altra aria: pur essendo anche questo negozio piuttosto affollato, l'atmosfera e' meno concitata. Su un grande tavolo sono posate in bella mostra una grande quantita' di cravatte pronte, sono quelle a 5 pieghe, molte in tessuto Jacquard, mi spiegano che si tratta della produzione "standard". Il prezzo e' analogo a quello di cravatte di qualita' vendute nelle varie boutiques di firme.
Forte del bagaglio di conoscenza acquisito grazie a voi del Castello, chiedo subito di visionare le cravatte a 7 pieghe. La gentile signora parte e ritorna con una sola piccola scatola che conterra' si e no una dozzina di cravatte, e sono tutte le 7 pieghe presenti in negozio. A quel punto capisco che una "7 pieghe" non si sceglie: si crea.
Infatti il secondo tavolo presente nella stanza non e' coperto da cravatte ma dai tessuti, sui quali noto la scritta "stampato a mano in Gran Bretagna per Marinella - Napoli" e qui mi sono balzate alla mente le parole del Maestro Giancarlo Maresca "gli ultimi setifici inglesi lavorano praticamente solo per lui"...
Mi viene spiegato che la cravatta si puo' cosi' personalizzare, per esempio riducendone la larghezza se il gusto personale la preferisce piu' stretta. Dalla scatola con le 7 pieghe pronte all'uso posso saggiarne il peso, maggiore rispetto alle Hermes ma qui c'e' decisamente piu' "sostanza". La flessibilita' mi sembra buona nonostante la "carnosita'" dello spessore.
Infine veniamo al prezzo: una 7 pieghe su ordinazione costa due euro in piu' delle Hermes "classiche" a tinta unita (quelle con le H in rilievo), inutile dire che non c'e' paragone...
Scegliendo tra le 7 pieghe gia' confezionate si risparmia un 15% ma come gia' detto, e' una soluzione poco praticabile dato l'esiguo numero di versioni tra cui scegliere e poi certamente il gusto di creare un oggetto "personale" vale i 20 euro di differenza.
Unico inconveniente il tempo: ci vogliono due mesi dal momento in cui la stoffa scelta viene inviata a Napoli a quando torna piegata sotto forma di cravatta.
Ma un vero Gentiluomo non ha fretta, giusto ?

Cavallereschi saluti

A.

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Nome: Alessandro Occhelli
Data: 19-06-2007
Cod. di rif: 3220
E-mail: mondomatto2002@hotmail.com
Oggetto: camicia artigianale online
Commenti:
Nei gessi 7 e 8 si scriveva della possibilita' di ordinare camicie artigianali tramite il sito di Cammisella (che ho personalmente conosciuto grazie alla lettura di quei gessi), ho pensato quindi di sottoporre alla Vostra attenzione anche questo sito scoperto di recente:
www.margutti.com
sperando di fare cosa gradita.
Questa sartoria perugina propone camicie artigianali su misura (nonche' scarpe, cravatte e intimo maschile) ordinabili direttamente tramite sito. Rispetto a Cammisella ho trovato una piu' ampia scelta di tessuti sia per quanto riguarda colori e disegni, sia per quanto riguarda la tipologia: e' infatti possibile scegliere tra 5 linee di prodotti con qualita' e prezzo differente, la piu' alta con tessuto "200/2".
Per il resto e' assolutamente analogo a Cammisella: stesse possibilita' di scelta per
polsini, collo etc., i bottoni in madreperla sono opzionali e richiedono un piccolo sovrapprezzo.
L'unico mio dubbio risiede nel fatto che non viene espressamente citata la cucitura a mano dei bottoni, ma su questo aspetto ci si puo' informare.
Una camicia in tessuto Gold Line 140/2 costa alla fine piu' o meno come quella proposta da Cammisella.

So bene che l'acquisto online di questo genere di articoli non e' consigliato ma ci si puo' sempre recare di persona presso il negozio per i primi acquisti, e utilizzare poi la formula online per eventuali reiterazioni successive del medesimo articolo.
Per chi poi come il sottoscritto e' a digiuno di nozioni e dimestichezza riguardanti la camicia artigianale, questi siti sono provvidenziali.

Cavallereschi saluti

A.



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