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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 25-11-2003
Cod. di rif: 787
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Laboratori di elegnaza di Milano dedicato alle cravatte
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro Maresca,
l'ultima settimana lontana dal castello, mi ha permesso solo ora di conoscere l'iniziativa di un Laboratorio di elegnaza fissato a Milano a fine febbraio 2004 e completamente dedicato alle cravatte. Complimenti! La reputo un'ottima idea che mi sento, seppur in ritardo, di supportare e sostenere a pieno titolo. Volevo sapere a riguardo se c'è l'opportunità di partecipare all'iniziativa, visto l'interesse che suscita in me l'argomento. La ringrazio sin da ora.
Con stima
Cavallereschi saluti da Milano
Alessandro Pancotti

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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 21-03-2004
Cod. di rif: 1051
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: quale caraceni?
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro,
Le scrivo per chiederLe di chiarire una mia curiosità. Spero di non essere banale.
Per quanto riguarda l'abbiglimaneto maschile su misura, uno dei nomi senza alcun dubbio più prestigiosi a livello mondiale è quello di Caraceni.. ma quale Caraceni? Mi spiego. Ho sentito spesso parlare di un Caraceni "romano" e di uno "milanese" con laboratorio anche in Parigi. Magari sbaglio. Ad ogni modo chi dei due è quello a cui più spesso si fa riferimento e se c'è, qual è il legame tra loro?

RingraziandoLa sin da ora
Le porgo cavallereschi saluti

Alessandro Pancotti da Milano

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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 28-04-2004
Cod. di rif: 1127
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Un Panama leggendario
Commenti:
Illustrissimi Cavalieri e Simpatizzanti,

il sempre sorprendente e intraprendente Tommaso Carrara mi ha stimolato con uno dei Suoi ultimi gessi a scrivere su questa lavagna.
Sono quindi a suggerirVi un film: Casablanca.
Pellicola di strardinario fascino con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman e Paul Henreid. Nella quale il Panama sembra avere una vera e propria parte... da protagonista!
L'ambientazione e certe scene fanno sognare.
Inevitabile rivederselo più e più volte e di seguito.
Personalemnte è un film che m'ha profondamente segnato e nel quale credo ogni Cavaliere abbia almeno una volta nella vita sognato di farvi parte.

Gli spunti per un dibattito interessante ci sono tutti.

Con simpatia e stima colgo l'occasione per salutare il Sommo Franco Forni e il Nostro Carrara, entrambi cultori del Panama.


Cavallerescamente,

Alessandro Pancotti da Milano





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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 26-05-2004
Cod. di rif: 1274
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Incontro con Luciano Barbera
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro,
lodo l'interessantissima iniziativa di incontro col signor Barbera a cui mi sento di aderire con curiosità, passione ed entusiasmo.

Cavallerescamente

Alessandro Pancotti da Milano



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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 17-10-2004
Cod. di rif: 1695
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Esperienza di vita
Commenti:
Illustre Gran Maestro, nobili Cavalieri e Scudieri, gentilissimi frequentatori di questo Castello,

dopo lunga assenza torno finalmente a scrivere su questa lavagna.
E lo faccio con grande entusiasmo.

Premetto di avere sempre seguito con passione ed interesse i lavori cavallereschi riguradanti
soprattutto questa porta, a mio modo di vedere quella che richiama indubbiamente maggior fascino.

Vorrei renderVi partecipi della mia esperienza personale che mi accingo a raccontare.
Mi auguro di non consumare troppo gesso e di essere all' altezza.
La lavagna dell' abbigliamento credo ne sia lo scenario ideale. Il protagonista assieme al
sottoscritto è il Nostro Rettore appena nominato Cavalier Dante De Paz.

Come scrisse tempo fa'a ragione l'esimio e stimatissimo Cavalier Franco Forni, il Cavalleresco Ordine sta creando un'opera monumentale nel vero senso della parola.
La passione degli uomini sta facendo la parte del leone, quella di De Paz ad esempio ci ha
consegnato un'invenzione da custodire nel tempo: con il classico internazionale ha svelato
qualcosa che già c'era ma che solo il genio delle persone geniali è in grado di rivelare.

Bene. Ieri in giornata sono stato a Bologna, dove proprio da De Paz avevo in lavorazione una
giacca e dei pantaloni. Avrei dovuto ritirare il tutto ben prima delle vacanze estive, ma gli
impegni universitari con la sessione d'esame hanno posticipato più in là la mia visita presso il celebre negozio di via Ugo Bassi.

Essendo di mole piuttosto esile (1.77 cm per 64 kg) mi ero rivolto proprio a De Paz per venire
incontro al problema che riscontravo nei capi di confezione. Affidandomi a lui in quanto Maestro
assoluto della materia e delle proporzioni maturando la sicurezza tangibile di essere in buone mani. O per meglio dire in una roccaforte del buon gusto inglese, che personalmente amo
incondizionatamente.

De Paz mi aveva quindi rassicurato indicandomi il cosidetto su-ordinazione.
Eccoci dunque tre mesetti fa' a prendere le misure del caso per quello che poi avrei visto finito e pronto solo ieri: una giacca blu in saglia sui 250/300 gr. e dei pantaloni grigio medio in fresco di lana.

Ovviamente il tutto condito dai particolari del caso e da certe personalizzazioni che avevo avuto modo di affrontare direttamente con lui durante la prova intermedia con la giacca imbastita.

Il risultato della giacca è eccezionale, banalmente dico che casca a pennello (ed è vero); dal punto di vista tecnico invece si tratta di un tre bottoni stirato a due con bavero alto non ampio, foderata, tasche a filo e sulla destra double pockets all'inglese. Due gli spacchi posteriori.
Perfette proporzioni.

Per i pantaloni si è reso necessario un ultimo ritocco per quanto riguarda il punto vita e la
cascata sulla scarpa, tuttavia il risultato è anche questa volta indiscutibile.

La mia soddisfazione finale quindi si è unita a quella di De Paz stesso, la sua perizia nel lavoro è stata ai massimi livelli, nulla lasciato al caso e il risultato parla da sè.
Mi sono sentito seguito anche quando tornato a Milano dopo la prova con l'imbastitura ero assalito dai primi dubbi e preoccupato mi trovavo a telefonargli per essere rincuorato. Credo non sia facile trovare tutte queste cose quando ci si scontra con le attuali realtà commerciali.

Un giorno magari tra un po'di anni avrò anche il sarto, tuttavia a quel giorno vorrei arrivare
preparato, avendo maturato un certo gusto e avendo assimilato una serie di conoscenze di tessuti, accessori e tecniche fondamentali. Per apprezzarlo di più e non trovarmi scontento adesso. Perchè sbagliare sbagliano tutti, ma alcune cose credo che vadano sapute.

Al di là poi dell'abbigliamento classico, anche per quanto riguarda lo sportivo ho apprezzato una scelta molto vasta di maglioni coloratissimi, giacche in District Check (vedi taccuino cod. rif. 611, le fantasie sono simili), pantaloni in velluto, coprigiacca husky, per non parlare poi della sciarpe, alcune riprese direttamente dai college inglesi, altre più lunghe, altre più larghe.
Molto divertenti. Da vedere. Per chi è appassioanto di abbigliamento il nengozio di De Paz è uno spasso.

Da giovane quale sono, di esperienza dovrò farne ancora, poi ancora e ancora. Sicuramente avere
sul mio cammino dei Maestri di questo livello potrà se non altro evitarmi clamorosi scivoloni che, ugualmente ci saranno, ma mi serviranno per conoscere il meglio accanto a chi ha più esperienza di me.


Ringrazio per la citazione alla lavagna cod.rif. 1686 il gentilissimo e intraprendente Signor
Granata con il quale c'è stato uno scambio epistolare molto fitto e interessante sulle camicie.

Aggiungo inoltre i miei complimenti al dottissimo Signor Pugliatti, all' egregio Signor Carnà e al coltissimo Cavalier Lorenzo Villa per i contenuti sempre avvincenti che propongono e arricchiscono questa lavagna. Da lodare.


Concludendo il mio intervento porgo cavallereschi saluti al Rettore De Paz che ancora ringrazio, ad uno dei miei Maestri il Cavalier Forni e all' irraggiungibile e stimato Gran Maestro Giancarlo Maresca.



Numquam servavi


Alessandro Pancotti da Milano


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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 28-09-2005
Cod. di rif: 2164
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: La chiamerei: "Alla ricerca della disciplina"
Commenti:
Gentilissimo ed insuperabile Gran Maestro, nobili Cavalieri, rispettosi Scudieri e affascinati visitatori,
riporto quì di seguito l'articolo di Francesco Alberoni pubblicato lunedì 26 settembre scorso sulla prima pagina del Corriere della sera nella sua celebre rubrica del lunedì: "Pubblico & Privato".
Ritengo possa essere un giusto contributo alla storia (sempre in evoluzione) di questa lavagna, ma non solo di questa.
Parlando a nome degli altri scudieri invito ad un intervento in merito il Gran Maestro Maresca e gli "storici" Forni, Villa, De paz sulle ideee che emergono dall'articolo e sulle possibili considerazioni.

Vostro Scudiero

Alessandro Pancotti da Milano


Il gusto del bello (e del lavoro) contro la sciatteria di Francesco Alberoni

A Milano vado spesso in via Torino, dove si trovano tutti i negozi più trendy di moda giovane e dove perciò vedo passare tutti gli elegantoni di Milano e di varie nazionalità. Non ho mai visto una moda tanto brutta come quella di questa estate. Già l'anno scorso gli stilisti avevano abbassato la vita dei pantaloni, quest'anno l'hanno fatta scendere ancora. Le ragazze mostrano la pancia appena sopra il pube. I maschi più arditi li abbassano tanto da mostrare il solco delle natiche. I jeans sono larghi, col cavallo basso sul tipo dei pantaloni dei clown. Ai piedi sandali infradito o grosse scarpe da tennis sporche. Questa moda non l'hanno inventata i ragazzi, non è una rivolta come quella dei punk, gliela hanno proposta gli stilisti. Ne hanno fatto dei pupazzi grotteschi. All'università molte ragazze vanno serissime a discutere la tesi di laurea vestite all'ultima moda: pantaloni al monte di Venere e camicetta trasparente senza reggipetto. Loro non se ne rendono conto, ma è un abbigliamento che toglie solennità alla cerimonia, la rende ridicola, squallida.
Come è diventata squallida una università dove è proibito studiare più di 1.400 ore all'anno. E dove, anche in materie come la filosofia, la psicologia, la sociologia, in cui dovresti dimostrare di saper ragionare, argomentare, ti richiedono soltanto di riempire le caselle di uno stupido test. Anche qui è il professore che ha rinunciato a chiedere, guidato da una stupida pedagogia che considera l'esame una oppressione e la selezione una discriminazione sociale. C'è al potere una mentalità che, nel nome della libertà, ha eliminato la forma. Ma la perdita della forma è perdita della sostanza. Una moda squallida, una casa lercia, un ufficio disordinato, una chiesa in cui non c'è una candela, una squadra indisciplinata, una città imbrattata di scritte invitano solo alla rinuncia, alla pigrizia, alla sconfitta. Perché accettiamo questa deriva? Perché i genitori non tornano a insegnare le buone maniere ai figli, gli insegnanti a esigere che i ragazzi studino, gli stilisti a proporre il bello?
Tutti si lamentano della crisi economica, della concorrenza cinese e indiana, ma la risposta da dare è una sola. Ciascuno di noi deve alzarsi in piedi, ritrovare il rigore, la dignità, il gusto del bello, il piacere del lavoro, dello studio, della sfida. E agire senza ascoltare chi lo critica, chi esita, chi piagnucola. Se va avanti, gli altri lo seguiranno.




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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 25-12-2005
Cod. di rif: 2278
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Buone feste
Commenti:
Porgo al Gran Maestro Avv. Maresca, al Primo Guardiano, ai membri del Gran Consiglio, ai Rettori di tutte le Nove Porte, ai Prefetti e a tutti i Cavalieri, Scudieri e avventori del Castello i miei più sentiti Auguri Natalizi.

Numquam Servavi

Vostro fedele scudiero,

Alessandro Pancotti da Milano

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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 30-03-2006
Cod. di rif: 2396
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Alligatore fibbiato
Commenti:
Gentilissimo ed insuperabile Gran Maestro, Stimatissimo Cavalier Villa,
ho recuperato e risistemato dai taccuini di viaggio una foto interessante. Giusto per capire. Sembra proprio quell' "alligatore fibbiato" che esprime ed esalta al meglio il coccodrillo fatto a scarpa.

La resa mi sembra di altissimo livello. L'immagine ai tempi mi aveva colpito per la scelta personale di un paio di scarpe così "extravaganti", ma di tale bellezza su cui riflettere.

Numquam servavi!

Vostro scudiero

Alessandro Pancotti da Milano

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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 30-01-2007
Cod. di rif: 2859
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Dizionarietto: perplimere
Commenti:
Gentilissimo signor D'Agostino e signor Abravanel,
(cfr: 2858)non ho resistito alla curiosità.
Mi si scuserà spero per la tempestività della Mia.
Ho sostenuto una breve ricerca sul termine in questione: perplimere.
Comparso nel taccuino cod. rif. 3008 scritto dal signor Abravanel De Veiga.
Bene. Di seguito l'indirizzo dove ho trovato la risposta: www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4409&ctg_id=44

Come intuiva Lei D'Agostino si tratta in effetti di un neologismo.


Distinti saluti

Cavallerescamente

Alessandro Pancotti

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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 17-04-2007
Cod. di rif: 3055
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Polo
Commenti:
Gentilissimo Signor Bondi,

le Polo sia a manica corta sia a manica lunga sono un classico dell'abbigliamento internazionale. Vanno come tutti i capi che si prendono sotto esame, contestualizzati.
E a mio modo di vedere distinti.
Le darò la mia visione.
Pochi colori. Sobri e irrinunicabili: bianco, blu, verdone, bluet, panna, rosa.
Solo a manica corta.
Non sono per quelle a righe trasversali colorate sebbene siano un must dello stile preppy.
Personalmente ritengo le Polo solo di due marche: Lacoste e Fred Perry. Entrambe prodotte in Italia però. Quelle francesi e quelle inglesi hanno un taglio troppo ampio per i miei gusti e il giro manica a volte risulta sproporzionato. Per non parlare del punto vita.
Questo problema delle misure straniere avviene perchè i modelli di riferiemnto sono appunto stranieri: inglesi e francesi sono più grassottelli di noi (perlomeno sulla carta).
E le taglie sono più grandi.
Per le Fred Perry qualche concessione a colori più vivaci ci può stare secondo la mia idea, visto anche il tipico disegno a righine sui bordi del colletto e delle maniche. Ma non mi lancerei mai su un arancione o un fucsia.
Fatto sta che mi sento anche di consigliarLe un negozio di grande tradizione, che produce Polo d'avanguardia in puro stile bondiano, il tessuto piquet, le proporzioni e i colori dei più galiardi che abbia mai visto e comperato.
Si chiama Pica ed è in Corso Vittorio Emanuele a Milano. In pieno centro all'altezza di Piazza Liberty. Se ha occasione non ne rimarrà deluso.
Per quanto riguarda l'abbinamento penso che i Chino's siano l'ideale. Considerando la sportività del capo, jeans e pantaloni corti color cachi mi sembrano una scelta più che condivisibile. Non indosserei mai una polo con la giacca. Cosa che il celebre Prof. Zecchi (docente di estetica non so dove) fa con una certa inadeguata, inopportuna disinvoltura.
Questa è la mia idea.

Mi scuso se ho preceduto l'inarivvabile Gran Maestro e il Sommo Rettore, nonchè il coltissimo Villa con questo mio gessetto.



Cavallerescamente

Scudiero

Alessandro Pancotti


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Nome: Alessandro Pancotti
Data: 21-11-2007
Cod. di rif: 3585
E-mail: alepancotti@hotmail.com
Oggetto: Vita inglese: riflessione
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro, Sommo Rettore, Valorosi Cavalieri ed Intraprendenti Scudieri,

su questi ultimi interventi riguardanti la vita inglese personalmente rimango affascinato.
Penso davvero e mi convinco altrettanto che ci sia poco da aggiungere e forse molto da togliere.

Semplicemente, concezione superiore della vita.

Tutto quì.


Cavallerescamente

Alessandro Pancotti da Milano

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