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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 08-02-2004 Cod. di rif: 892 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: smoking Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, Formidabili Cavalieri, spero di non abusare della Vostra sapienza e pazienza per chiederVi un consiglio circa la confezione di uno smoking "invernale". I dubbi che accompagnano la mia scelta sono tanti e dettati, sicuramente, dalla mia limitata esperienza in materia. Il primo problema che mi pongo è legato al tipo di tessuto, dell'abito e dei revers. Immediatamente successivo il colore: tutto nero o pantalone nero e giacca blu scurissima (quasi nera). Infine collo sciallato o revers. Il mio attuale smoking ha il collo sciallato (forse non molto ampio) che francamente non mi fa impazzire. Vi sono molto grato per le indicazioni ed i suggerimenti che mi darete! Cordialmente Vostro, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 09-02-2004 Cod. di rif: 896 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: dinner jacket Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, Esimio Prof. Pugliatti, Vi ringrazio per le preziose ed immediate indicazioni che mi avete dato con le Vostre complete risposte. Mi metterò subito alla ricerca dei tessuti (temo per i bottoni suggeriti dal Prof. Pugliatti ma non dispero). Cordialmente Vostre, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 09-02-2004 Cod. di rif: 900 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: scarpe Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, Cari Cavalieri, un mio caro amico, conoscendomi quale amante delle scarpe, mi ha consigliato di comprare le churchs invece che nel mio abituale negozietto direttamente attraverso il sito web www.gergo.it. Sosteneva la sua tesi affermando che è il terzista che produce le scarpe industriali "inglesi". Io più incuriosito che interessato all'acquisto, ho visitato il sito ed ho anche acquistato un paio di scarpe che effettivamente all'apparenza sembrano delle churchs, anzi appaiono anche meglio rifinite!!! Non sono entrato nel merito di un'analisi merceologica attenta e scientifica, ma al tatto ed all'olfatto direi che sono in pelle con fondo in cuoio doppio. L'interno in pelle con le classiche indicazioni scritte a penna dal "Calzolaio" (modello, taglia, ecc.). Fin qui tutto bene (o quasi) se non fosse per l'incredibile ed indicibile prezzo: E. 108,33 + IVA! La cosa mi preoccupa e mi lascia molto perplesso. A Voi Gran maestro e Cavalieri ogni ulteriore commento o considerazione!!! Io ho smesso già da qualche anno di comprare churchs, di certo adesso non mi ritornerà la voglia! Un caro abbraccio a Voi tutti. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 10-02-2004 Cod. di rif: 902 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: dinner jacket Commenti: Incredibile Gran Maestro, Caro Prof. Pugliatti, sono appena riuscito a trovare la barathea blu midnight. Venerdì andrò a Bologna a ritirarla in adeguata quantità! Forse mi daranno anche il Cannatè di seta opaco o il gros grain dello stesso colore. Grazie ancora! Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 19-02-2004 Cod. di rif: 946 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: De Paz Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, Nobili Cavalieri, questa sera sarei dovuto partire alle volta di Bologna dove, nel corso della giornata di domani, avrei, tra l'altro, fatto visita alla "bottega" De Paz. Purtroppo il mal tempo ha fatto la sua parte, per cui il volo non è partito e, purtroppo, ho dovuto modificare i miei impegni bolognesi. Dopo le telefonate di rito, ho deciso di telefonare anche al Sig. De Paz. Lui non mi conosce, non mi hai mai sentito (tantomeno nominare) eppure, da subito, la conversazione è stata "amichevole", diretta, cordiale quasi come se mi conoscesse da sempre. Mi ha rivolto qualche domanda... e sembrava sapesse già tutto di me, dei miei gusti. Sono rimasto impietrito! Non mi era mai successo prima! Ma non è finita qui. La sua gentilezza è stata tale per cui si è fatto carico di spedirmi delle "referenze" di alcuni tessuti che intendevo vedere, dopo avermi spiegato la caratteristiche di ciascuno. Davvero un maestro, davvero un cavaliere, davvero una persona per bene, davvero una persona piacevole! Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 21-02-2004 Cod. di rif: 961 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: camicia.... e dintorni Commenti: Illuminato Gran Maestro, Cari Cavalieri, ormai da qualche anno (sebbene la mia età sia non veneranda) ho rinunciato all'ambizione di avere una camicia davvero tagliata e cucita a mano. Le città sono state invase da negozi, attività commerciali pure, che spacciano per artigianali prodotti che in effetti hanno tutt'altra e meno nobile origine. Devo dire che ho provato sempre con immutata speranza di riuscire ad incappare in una "vecchia" camiciaia... e, invece, un giorno mi trovavo a Roma, in via Piave e sono incappato in un camiciaio. Sono entrato nella bottega (un negozio come tanti) con diffidenza, quasi col solo proposito di evidenziare solo i difetti delle camicie. Invece, l'amore con cui mi parlava delle asole, dei bottoni, del collo col "bombarozzo" caro al Gran Maestro (e anche a me) e, soprattutto, la non ansia di vendere mi ha fatto rasserenare. Poichè in effetti ero entrato più per curiosità che per acquistare una camicia, ho deciso di giocare ed ho scelto un tessuto "tranquillo" un popeline tit. 120 celeste (mi scusi l'ing. Forni, anche io uso prevalentemente il bianco) e gli ho chiesto una serie di personalizzazioni. Misura del collo diversa da quelle standard del "negozio", ma soprattuto ho chiesto i polsini con gemelli tipo "bond" (la parte superiore del doppio polsino ha una forma arrotondata rispetto alla parte inferiore che finisce ad angolo). Dopo un po' di disegni reciproci... il Dott. Della Rocca mi ha dato il Suo assenso!!! A parte il piacere della chiaccherata, ho incontrato un appassionato della camicia e si è riaccesa in me la speranza di poter avere una camicia veramente artigianale... Appena mi sarà consegnata o alla prima prova vi farò sapere l'esito!!! Un cavalleresco abbraccio a Voi tutti, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 22-02-2004 Cod. di rif: 965 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Il vero lusso: il tempo... da perdere! Commenti: Ineguagliabile Gran Maestro, Arguti Cavalieri, appena entrato nella porta dell'abbigliamento il mio sguardo è "caduto" sull'intervento del Gran Maestro che citava, nell'oggetto, il nome mio e del Cavalier Carrara e, subito dopo, ho letto il gesso dello stesso Cav. Carrara. Immediatamente ho provato un sentimento di "perdimento", al limite della "paura". Il mio superficiale processo logico partiva dal richiamo dei nomi di cui ho detto e finiva nel duro (e condivisibile) intervento del Cav. Carrara. Ho pensato che fosse rivolto a me!!! Incredulo, ma fiducioso, sono andato a cercare sulle pareti della stanza lumi e conforto al mio "scoramento". Non ci è voluto molto perchè la tranquillità regnasse sovrana nel mio animo. Mi scuso con tutti Voi, Cavalieri dell'Ordine, se cerco di trarre una morale da questa banale mia personalissima "svista". Molte volte un giudizio o una conclusione affrettata non danno ragione alla realtà dei fatti. E allora, mi rivolgo ai tanti Sig. Martinelli (e sono davvero tanti) che hanno la serenità (e forse un po' di presunzione) di ritenere di aver capito tutto e subito, di non aver bisogno di ascoltare (e di leggere), di approfondire, per capire cosa possa animare tantissime persone a procedere con la mastodontica e nobile opera di edificazione del Castello. Purtroppo, il mondo "profano", per tantissime ragioni, quali la fretta, la necessità di immediate e vere conclusioni, non ha il tempo di riflettere, ma ha la necessità di esprimere un giudizio... non può permettersi il lusso di perdere un po' di tempo (per rinnovare il titolo del gesso 955 del citato Signore)! Cari Cavalieri (cari perchè mi è caro leggere i Vostri gessi), purtroppo al di fuori di queste mura, la "gente" non ha più tempo, da dedicare e, ancor peggio, da dedicarsi. Un cavalleresco e grande abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 23-02-2004 Cod. di rif: 968 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: smoking Commenti: Meticoloso Gran Maestro, indirizzo a Lei questo gesso perchè tanta è stata la Sua gentilezza nel consigliarmi e nel darmi indicazioni di ordine tecnico, pratico e scientifico circa la confezione dello smoking. Al lettore poco attento ciò appare futile, ma in effetti è tutto fuorchè futile, perchè frutto di passione, sacrifico, tenacia e ricerca. Ho a lungo riflettuto sul bellissimo modello di smoking che ho visto nel taccuino del 20/2. Non Le nascondo che sono ancora molto combattuto sebbene (forse) sia giunto una decisione. Sa Gran Maestro, rileggendo i gessi tracciati da Lei e da profondi Cavalieri (penso ai Cavv. Pugliatti, Forni, Villa per citarne solo alcuni) penso di non avere ancora l'età (e la preparazione) opportuna per indossare tale importante smoking. L'idea mi affascina tantissimo (e non escludo che quando riceverò le sete da De Paz possa cambiare idea) ma rischierebbe di essere per me (e ancor più per il mio sarto) un esercizio stilistico e tecnico, frutto più della forte passione che della ragione. Qualora non cambiassi idea, o più sinceramente non cedessi all'amore, la mia scelta sarà rivolta verso un doppio petto ma ...aimè... con revers a punta! Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 10-03-2004 Cod. di rif: 1021 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Sarto in Torino. Al Sig. Giorgio Pasino, rif. gesso n. 1018 Commenti: Gent.mo Sig Pasino, letto il Suo appello, ho contattato un mio amico drappiere in Torino ed ho girato a lui la Sua istanza. Mi ha consigliato il Maestro Sarto Francesco Antonacci in via T. Rossi n. 2 (in pieno centro storico) tel. 011533352. Io non conosco personalmente il Sarto ma se anche lo conoscessi mi sentirei ugualmente di consigliarLe di parlare molto con il Maestro per capire cosa Lei sta cercando e cosa lui è in grado di offrirLe. Comunque, conoscendo il drappiere Veneziano, sono certo che si troverà bene. Mi faccia sapere. Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà P.S. può dire al Maestro che il contatto l'ha avuto tramite il Sig. Veneziano. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 10-03-2004 Cod. di rif: 1025 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: le mie prime churchs Commenti: Carissimo Gran Maestro, Attenti Cavalieri e Visitatori, domenica pomeriggio mi sono recato in un appartamento dove non ci vado abitualmente e sono entrato in una stanza, di cui avevo quasi dimenticato l’esistenza, solo per curiosità, perchè non ricordavo cosa ci fosse dentro! Qualche scatolone del trasloco da Torino a Sassari e una banalissima scarpiera bianca... L'ho aperta... e al secondo cassetto ho trovato le mie prime church: burwood marrone chiaro. Erano impolverate, fuori forma... le ho subito prese in mano, le ho guardate... la mia ragazza mi ha dato (giustamente) del matto... sono ritornato indietro di dieci anni a quando ho potuto (e, soprattutto, ho deciso) di comprare delle scarpe vere! Erano bellissime! Ho ricordato il negozio, la prima volta che le ho indossate, quando le ho fatte risuolare... sono subito uscito, poichè era domenica, ho raggiunto un centro commerciale, ho comprato una forma (in plastica) e, appena rientrato a casa, le ho lucidate... prima un panno morbido... poi la crema sgrassante... e poi un lucido chiaro chiaro e poi ancora panno panno panno... e poi ancora crema…. subito dopo le ho messe a letto, in una più confortevole scarpiera, a dormire in forma... volevo riconoscere loro un lungo letargo ma la tentazione è stata più forte della ragione: oggi, dopo pranzo e dopo almeno quattro anni le ho indossate! Sono sempre bellissime... credo non ci saranno più church così... e rimando, purtroppo, a quanto già detto in un mio precedente gesso!!! Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 10-03-2004 Cod. di rif: 1026 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: la scelta dei maestri Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, Carissimi Cavalieri e Visitatori, mi scuso per la mia "presenza" insistente nella stanza ma, approfittando della pressochè infinita disponibilità delle mura ove tracciare i “gessetti”, vado oltre la mia educazione familiare e culturale il cui imprimatur mi spinge ad ascoltare piuttosto che a farmi sentire. Vi chiedo veramente scusa, ma ritengo, anche per me, necessario esprimere il mio punto di vista sulla ricerca stilistica e, in particolar modo, sulla scelta del sarto, camiciaio o maestro che sia. Io penso che, in quanto esseri umani, ciascuno di noi abbia delle “sane manie” o passioni che dir si voglia. Io ne ho e ne ho avute tante, ma ho anche avuto la fortuna di potermene pentire, di cambiarle e tante ancora ne cambierò. Tutto ciò però non è gestito dal caso o solo dall’umore ma è il frutto di una continua ricerca che faccio su me stesso. Leggo nel nostro sito che al Gran Maestro si chiede ciò che a noi starebbe bene… il nostro sarto giusto, il modello più adatto, trasferendo a lui delle responsabilità che invece appartengono a noi e che dobbiamo, necessariamente, assumerci. Io stesso più volte mi sono rivolto al Gran Maestro e molte altre volte ancora lo farò, per chieder dei suggerimenti, delle indicazioni… per beneficiare degli “investimenti” e delle scelte stilistiche che lui stesso, non altri, ha fatto nel corso degli anni. Ciascuno di noi ha (e deve avere) un personalissimo percorso, arricchito dalle giuste informazioni e conoscenze, ma è unico e non omologabile. Il rischio, altrimenti, è quanto succede a giovani (e meno giovani) vestiti tutti allo stesso modo e secondo la moda o l’idolo del momento. Così pure la scelta del sarto non è necessariamente un patto carnale… anzi io lo vivo come un rapporto dove il tradimento non solo deve essere tollerato e stimolato, ma, arrivo a dire, fondamentale nell’ottica proprio della ricerca e della crescita. Importante però è che oltre alla capacità tecnica, il sarto (che per le misure ci vede in mutande e calzini…) deve essere un critico-complice delle nostre indicazioni, in grado di ascoltarci e di consigliarci. Io ricordo la piacevole lotta, dialettica, che ho dovuto affrontare per farmi cucire alcune giacche con 5 asole alla manica!!! Il sarto non voleva… e allora abbiamo discusso… adesso quelle giacche sono chiuse nell’armadio, le ho messe pochissime volte! Io non leggo la cosa come un fatto negativo, anzi, mi è servita per capire che la moda o la tendenza del momento non mi appartengono! Carissimi, volevo solo evidenziare come sia legittima non una ma mille delusioni nel rapporto con il sarto finchè non si riesce a raggiungere la piena soddisfazione e allora tutto sarà destinato a ricominciare, perché noi, con i nostri gusti, emozioni, passioni, cambiamo… siamo semplicemente delle persone, non lo sfondo di un desktop da colorare con le tonalità più adeguate all’ufficio! Un cavalleresco abbraccio… e l’impegno ad offrire l’aperitivo alla prima occasione per ricompensarVi del tempo che ho guadagnato grazie a Voi! Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 16-03-2004 Cod. di rif: 1037 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: lino irlandese Commenti: Caro Gran Maestro, grazie al Vostro (dei Cavalieri e dei Visitatori) continuo ed incessante lavoro sono riuscito ad apprezzare, significativamente, il lino irlandese. In passato l'ho considerato con un po' di scetticismo e di superficialità: lo riconoscevo affascinante ma non adatto a me. Oggi, dal mio sarto, ho visto alcune pezze intere, di vari colori (anche azzurro-carta da zucchero, stupendo) sia di carnet che di holland & sherry. Ho deciso di farmi confezionare un abito in quel tessuto... e proprio per questo chiedo il Vostro consiglio: sul colore, io sarei orientato sul beige di media tonalità; sul modello che rispecchi maggiormente la tradizione del tessuto (tre bottoni con tasche applicate? impunture a margine o distanziate?); sul produttore del tessuto carnet (che so essere solo un distributore) o holland & sherry? A me sembra un po' più "duro" quello di carnet e mi tenta maggiormente per questo!!! Sempre oggi mi son fatto confezionare una giacca blu marino in tela di lana ritorta (su seggerimento di un gesso del Gran Maestro) e sto cercando dei bottoni argento... abuso anche per questo delle Vostre indicazioni. Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 16-03-2004 Cod. di rif: 1038 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: ... a proposito della felpa e dei jeans... Commenti: Carissimi, ho letto con interesse le considerazioni del Cav. Carrara e la risposta "scientifica" del Prof. Pugliatti. Mi permetto di dare il mio contributo alla discussione e lo faccio ricordando un piacevole scambio di email avute con il Prof. Pugliatti su temi analoghi. In quella occasione ebbi modo di ricordare la mia esperienza (positiva) nell'Accademia Militare di Modena e, successivamente, nei circoli ufficiali. Illo tempore la libera uscita, oltre che essere striminsita, era subordinata alla barba e capelli in ordine ed al vestire o l'uniforme o la giacca e la cravatta. Analoghe prescrizioni per accedere ai circoli ufficiali. A meno di 20 anni, abituati ai jeans ed alle felpe del liceo, la cosa appariva una forte ed incomprensibile formalità, priva di ogni sostanza, al punto che molti si "cambiavano", in un appartamento affittato allo scopo, appena usciti. Proprio per questo non era raro imbattersi in qualche ufficiale che faceva mostra di giacche e di cravatte di colore improponibile, improbabile e, soprattutto, non identificabile. Ma esisteva una regola, giusta o meno che fosse, per uscire o andare al circolo, bisognava seguirla. Mi riferiscono che oggi anche queste regole sono venute meno... Sebbene mi dispiaccia, la cosa non mi stupisce. Oggi frequento assiduamente le Università italiane e vedo molti colleghi (di ogni ordine e grado) nonchè gli studenti assumere atteggiamenti, che degenerano anche nell'abbigliamento, privi di ogni regola. Ricordo un "collega" che interrogava masticando una gomma... o lo studente in pantaloncini e t-shirt per l'appello di luglio... Il problema è proprio lo scadimento di valori e di regole che caratterizza tutti i settori della vita "moderna", pubblica e privata. Basti pensare i contratti: sono fatti per regolare rapporti che un tempo sarebbero stati conclusi anche con una stretta di mano e non con il presupposto della fregatura! Questa degenerazione è stimolata da modelli (o presunti tali) che invadono le nostre televisioni: è la società che cambia, il problema è capire dove ci porterà tutto questo. Io temo all'idea: l'approssimazione e l'inaffidabilità ormai è la norma! (Vi prego di pensare per un attimo a quanto avviene nel nostro Parlamento, dove non è raro imbattersi una rissa: ma Vi immaginate Giolitti, Cavour, De Gasperi, Gramsci, ecc. ecc.). L'abbigliamento non può non risentirne e chi vince sono gli abiti "traslucidi" alla Amadeus o le scarpe a punta di Fiorello, manca il senso della tradizione a favore di modelli di fugace carta pesta, destinati a durare il tempo di una moda (meno di un anno). La c.d. new economy è stata il simbolo della degenerazione: un boom inarrestabile e poi una caduta di pari fragore. Io sono stato preso quasi per matto quando nel 2000 e dintorni ebbi modo di scrivere e di dire che la cosa non poteva durare: non c'erano regole, tutto era fin troppo semplice... e nessuno produceva un prodotto! Non mi stupirò di firmare un contratto con qualcuno in jeans e felpa, ma lo leggerò attentamente e, soprattutto, cercherò di capire quale è l'esigenza del suo vestire "informale", da quale regola vuole fuggire! Un cavalleresco abbraccio - Numquam Servavi Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 17-03-2004 Cod. di rif: 1041 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: ... a proposito di jeans e felpa... Commenti: L'interrogativo del Cav. Carrara effettivamente non è di agevole risposta per il semplice fatto che regole non scritte sono interpretate e vissute da ciascuno con estrema individualità. In questo groviglio di passioni ad atteggiamenti umani, mi permetto, con molta modestia e paura, ad esprimere il mio punto di vista. Io credo che sia la rivalsa verso una serie di situazioni che, per nostra cultura, tradizione familiare, ecc , ci hanno visto fuori dal "giro che conta" e oggi, che a torto o ragione siamo riusciti a conquistare uno stipendio o un ruolo, vogliamo, con il nostro atteggiamento, far credere che quanto è stato nel passato (il vecchio potere fatto di uomini elegantemente vestiti) non ci riguardi e sia lontanissimo da noi. Ma è solo un messaggio che goffamente cerchiamo di dare e magari riuscendoci anche! Non è mio uso parlare di politica-partitica o di temi estremamente personali, ma penso che andare in piazza in polo (comunque iper griffata) sia un messaggio a quanti, per varie ragioni lontani dalla cravatta, necessitano di nuove figure di riferimento cui aggrapparsi speranzosi e fiduciosi. Credo, insomma, che il rifugiare la formalità ed i sacrifici e l'impegno che questa prevede sia una sorta di rivalsa verso il vecchio professore, verso il vecchio politico, verso il vecchio presentatore archiviati in un mondo che siamo riusciti a superare e, a nostro dire, migliorare. Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà P.S. Grazie caro Prof. Pugliatti. Condivido il Suo suggerimento! ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 17-03-2004 Cod. di rif: 1044 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: La guerra è dei cavalieri, la zuffa è del popolo Commenti: Carissimo Gran Maestro, solo per ringraziarLa della profondità delle Sue parole che, come sempre, rappresentano non solo le fondamenta ma garantiscono la crescita e l'edificazione saggia e "costruttiva" del Castello. Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 22-03-2004 Cod. di rif: 1052 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: delle camicie Commenti: Carissimi, tempo fa avevo scritto di un camiciaio romano che mi pareva attento e scrupoloso nella realizzazione di camicie artigianali. Purtroppo l'esito del lavoro non è stato pari alle promesse. In particolare: - colletto: risulta incollato e cucito con filo inappropriato al tessuto tale per cui la cucitura appare mal fatta; - polsini: avevo chiesto il polsino doppio con gemelli con la parte esterna arrotondata (alla "bond", Dr No). Il risultato è stato quasi pessimo... sono state fatte le asole solo nella parte interna ed il taglio è tale per cui una volta indossato l'effetto è polsino Dartagnan... solo che a lui serviva per proteggere i polsi dai colpi di sciabola... - asole: fatte a macchina con effetto a mano. Sono dovuto ricorrere alle amorevoli cure del mio Sarto che forse riuscirà, con un suo prodigioso intervento, a ridurre i danni più evidenti (polsino, attraverso un gioco di cuciture interne e mediante la realizzazione delle asole mancanti ...a mano). Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 23-03-2004 Cod. di rif: 1056 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: il sale del sito... e gli altri ingredienti? Commenti: Carissimi, ho letto con attenzione la preoccupazione del Cav. Conforti. Al riguardo, il mio pensiero è che se il Gran Maestro è il sale del sito (io penso sia di più!) ciascun Frequentatore, Cavaliere o Visitatore, ha il dovere di offrire gli ingredienti da “condire”. Credo, pertanto, che ciascuno di noi debba intervenire nella monumentale opera di edificazione del Castello senza delegare la responsabilità solo ad uno o pochi soggetti. Il contributo di ciascuno è importante e necessario, il compito del Gran Maestro è anche quello di creare i migliori presupposti perchè ciò avvenga nel migliore dei modi... Attualmente credo che il Gran Maestro faccia anche qualcosina di più offrendo a tutti noi dei “prodotti finiti” che sono il frutto della sua personale ricerca, esperienza ed investimenti! Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 23-03-2004 Cod. di rif: 1057 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: il sale del sito... e gli altri ingredienti? 2 Commenti: Mi scuso, ma vorrei chiarire che ove dico "prodotti finiti" non intendo qualcosa di preconfezionato da digerire apaticamente, ma delle indicazioni storiche, merceologiche e tradizionali da acquisire, maturare ed, eventualmente, interpretare in modo personale. Nulla è imposto ma semplicemente proposto in maniera scientifica, attenta ed accorta. Un cavalleresco saluto. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 24-04-2004 Cod. di rif: 1113 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Lettera al Castello Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, Dotti Cavalieri e Visitatori, un po' per piacere un po' per lavoro sono stato lontano dal suolo Patrio e, purtroppo, anche dal Castello. Ovviamente si tratta di lontananza fisica e non spirituale! Affermo ciò perchè avverto ogni giorno, ogni momento che i miei comportamenti, le mie decisioni sono evolute, sono cambiate. Solo qualche mese fa credevo di conoscere (seppur con molta prudenza) la luce della bellezza estetica, di avere possesso dei canoni dell'eleganza, si saper scegliere una abito per la sua qualità ed opportunità. Mi rivolgevo al Sarto forse più per vanità, per senso di appagamento personale che per coscienza della sua nobile Arte. Il percorso iniziato nel Castello mi ha consentito di mettere in discussione queste mie certezza ed ogni ambito della mia vita ne è stato favorevolmente condizionato. Condivido quanto scritto adesso ed in passato dal Cavalier Forni e, in particolare nell’ultimo gesso, quando sostiene che “l'uso di adottare un modo di abbigliarsi in una determinata maniera costituisce un sistema di segni che … definisce un grado iniziatico del sapere o aspetto…” ma non posso non apprezzare l’immane sforzo di chi offre agli “iniziati” di più basso grado di conoscenza come me informazioni anche in merito ai centimetri o a taluni figurini: informazioni non dettati dalla moda del momento, ma frutto della tradizione. Io solo adesso, e con molta difficoltà, posso iniziare ad intravedere un minimo di conoscenza della storia, delle origini e della tradizione del vestire Uomo anche grazie ad informazioni di tipo tecnico che ho acquisito vivendo il Castello. Oggi, molto spesso, ripercorro le scale della nostra Fortezza e rileggo i “vecchi” gessi incisi traendo un beneficio diverso da quello di qualche mese fa! Mi piace pensare all’Ordine come ad un percorso di conoscenza successiva e susseguente in cui ogni simbolo o segno acquista un valore ed un significato differente, più profondo, più consapevole giorno dopo giorno, gesso dopo gesso, foto dopo foto. Proprio ieri un mo caro amico tedesco mi ha inviato un invito a partecipare, il prossimo 7 agosto, a Wiesbaden in Germania, ad un “golf tournement with summer party for charity”... il mio primo pensiero, immediatamente successivo al piacere dell’invito, è stato verso l’abbigliamento più adatto all’occasione e Vi posso assicurare che il mio animo, lo scorso anno, non avrebbe pensato alla stessa guisa, ad esempio ad un lino irlandese per la mattina! L’auspicio, da umile neofita dell’arte cavalleresca, è che le informazioni, le emozioni, lo stile che matura quotidianamente nel sito abbia positivo riverbero nella vita quotidiana di ciascuno di noi! Concludo ringraziando Voi tutti per il beneficio che ho tratto “leggendoVi” ed, in particolare, in questa occasione penso al Maestro De Paz che non ha lesinato consigli alle mie esigenze ed alle mie richieste, che gentilmente mi ha fatto avere la sua pubblicazione, che con competenza mi ha inviato uno splendido tessuto Mohair! Numquam Servavi. Lello Carnà, Sassari ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 26-04-2004 Cod. di rif: 1121 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Genius Loci Commenti: Caro Prof. Pugliatti, ho letto, subito, l'intervento Suo su Rea ed ho apprezzato le foto che ha messo nel Taccuino. Inutile ogni meraviglia, Lei è un pozzo senza fondo, ogni richiesta rimane esaudita! Condivido, ove ce ne fosse bisogno, il Suo argomentare, in risposta al Sig. Conforti, circa l'abbigliamento di Rea. Mi piace molto il suggerimento delle cravatte adatte all'abito di lino, ne farò tesoro! Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 26-04-2004 Cod. di rif: 1122 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Al Sig. Bondi Commenti: Gentile Sig. Bondi, mi permetto di raccogliere la Sua osservazione per esporre un tema che ritengo molto attuale. La mia limitata esperienza nel mondo dell'"Abbigliamento Maschile" mi porta a ritenere che non sia inusuale leggere o sentire preferenze verso il fresco di lana piuttosto che il lino o il Mohair (quest'ultimo termine quasi blasfemo!). Ritengo che questo modo di fare sia riconducibile alla perdita della elegante "mascolinità" a favore di tessuti all'apparenza più belli... o solo più facili da lavorare. Molti Sarti o commercianti tessono le lodi della "Tasmania" per la sua morbidezza e vestibilità in danno di tessuti "pungenti" e "duri" come, ad esempio, il citato Mohair. Così facendo, però, si corre il rischio di dimenticare tessuti, tradizionali, che hanno fatto la storia dell'eleganza maschile. Numerosi gessi (e ben più autorevoli di questo mio) evidenziano questa tendenza! ... Per quanto attiene le parti "slacciate" il Castello è pieno di commenti al riguardo ed aspetto l'intervento sul tema di qualche arguto Cavaliere, Visitatore e dell'inafferrabile Gran Maestro. Cavallereschi Saluti. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 06-05-2004 Cod. di rif: 1152 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: circa l'uso dell'ombrello Commenti: Grandissimo Gran Maestro, Carissimi Cavalieri e Visitatori, il gesso del Cav. Villa mi ha offerto la nota giusta per renderVi partecipi della mia odierna esperienza. Il clima sardo (di altra isola si tratta!) notoriamente è caldo ed uno dei principali problemi del territorio è la siccità! Negli ultimi giorni ogni statistica ambientale e climatologica è stata stravolta a causa di continue ed abbondanti piogge che hanno interessato la città. La reazione comune (purtroppo) della gente comune in questi casi è abusare (ulteriormente) della macchina, per poi cercare un rarissimo (e caro) parcheggio, preseguire con corse verso il primo portico ed arrivare in ritardo agli appuntamenti. Io, che l'auto quotidiana non amo (ho una smart ed una cabrio 2 posti di qualche anno ASI), come mio solito sono uscito da casa a piedi, con un impermiabile very british (vecchio burberrys) e con un bellissimo quanto pesante ombrello in tessuto ma molto ampio e ben protettivo. Alla fine sono arrivato all'appuntamento rilassato, senza l'anzia del parcheggio, puntuale... ed asciutto! Ancora una volta l'abbigliamento (e gli accessori) tradizionali sono risultati davvero efficenti, efficaci e confortevoli, in "barba" ad ogni moda del momento! Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 06-05-2004 Cod. di rif: 1153 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Errata corrige Commenti: Mi scuso per due errori di digitazione: - l'oggetto del gesso scritto in minuscolo; - preseguire, leggasi proseguire. Grazie. Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 09-05-2004 Cod. di rif: 1164 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Consiglio Commenti: Carissimo Gran Maestro, Cavalieri e Visitatori, sto roganizzando un viaggio in Malaysia per le ultime due settimane di giugno! Il clima dovrebbe essere favorevole per fare una vacanza di "mare" e di "giungla". Sono molto in dubbio circa l'abbigliamento più adeguato per evitare sia di fare la parte del "turista", in bermuda e cannocchiale, sia per trovarmi a mio agio nel far est. Pensavo di puntare molto sul lino e sul cotone! Grazie per ogni gradito suggerimento. Un cavalleresco abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 13-05-2004 Cod. di rif: 1192 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Grazie Commenti: Gentilissimi Prof. Pugliatti e Cav. Forni, Vi ringrazio, e mi scuso per il ritardo con cui lo faccio ma sono stato lontano dal Castello, per i preziosi consigli che non posso non condividere! Mi sono già fatto confezionare un abito in lino, 2 bottoni, con i revers molto ampi, un paio di pantalone di cotone chiari e due camicie di lino. Continuerò sulla base delle Vostre indicazioni! Ancora Grazie. Cavallerescamente Vostro. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 17-05-2004 Cod. di rif: 1211 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Degli Artigiani e dei Commercianti Commenti: Carissimi, sebbene abbia fatto visita costantemente al Castello nel corso delle ultime giornate purtroppo non ho avuto il "tempo" adatto per intervenire nelle tante e ricche argomentazioni dei giorni scorsi. Voglio tranqullizzare subito Voi e la Vostra pazienza circa il fatto che non intendo, adesso, recuperare tutte le precedenti occasioni. Ma ritengo opportuno esporre il mio punto di vista circa il tema dell'artigianalità e del su confezione. Io sono stato, anni or sono, vittima del su-ordinazione inconsapevole: ero convinto di far confezionare un abito artigianale (e pagavo quanto il commerciante mi chiedeva) ed invece acquistavo un prodotto realizzato in serie. La cosa ingiusta consisteva nel fatto che non ero sufficientemente informato sull'argomento ed il commerciante, abusando della mia legittima ignoranza, ne approfittava. Ciò sta a significare non una preclusione circa il su-ordinazione ma il netto rifiuto dell'abuso che, taluni negozianti, fanno del termine artigianale. Il cliente è libero di scegliere l'artigianale o il su-ordinazione ma deve essere perfettamente informato sulla qualità di ciò che sta acquistando. Le mie convinzioni sull'artigianalità mi impongono di scegliere solo dei prodotti che abbiano davvero questi requisiti (nel caso delle camicie artigianali chiedo che le asole siano fatte a mano!). Questo mio modo di intendere l'argomento non è fine a se stesso, ma è il senso di rispetto che io nutro verso delle professionalità e delle tradizioni che la "fretta", l'omologazione degli stili e la moda mettono in serio rischio. E' un po' la differenza che esiste tra un'opera unica ed una litografia: entrambe sono belle, ma il lavoro dell'artista è diverso. Un cavalleresco saluto. Lello Carnà (P.S. per il grande Tommy... non abusare dei jeans con il blazer, scherzo... è un'altra mia convinzione!) ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 18-05-2004 Cod. di rif: 1227 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Sarti Milanesi Commenti: Instancabile Gran Maestro, mi rivolgo direttamente a Lei per salutare con piacere il Suo ritorno al Mniero e, approfittando del saluto, mi permetto di indicare, per il miglior uso e con rispetto per la legge sulla privacy, i recapiti del: - Maestro Colombo 02796200, via Senato; - Maestro Tindaro 02794394, via Gesù 15. Con l'immenso piacere di leggerLa, porgo cavallereschi saluti. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 21-05-2004 Cod. di rif: 1260 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: C'è posto per la speranza! Commenti: Formidabile Gran Maestro, Carissimi Cavalieri e Visitatori, è diventato per me ormai un rito la "permanenza" lunga nelle Stanze del Castello e nutro, ogni volta, la sensazione di incontrare degli amici, conosciuti da sempre. Desidero leggere i gessi, percepire la crescita di cui tutti beneficiamo ed a cui tutti contribuiamo. A titolo meramente esemplificativo, mi permetto di ringraziare specificamente il Cav. De Paz per la monumentale opera (affatto semplice) che sta conducendo, ma analogo senso di apprezzamento lo rivolgo a tutti Voi! Fatta questa sentita e doverosa premessa, "rubo" l'interrogativo di Lanuzza per cui "in un regime sociale che promuove la quantità a scapito della qualità, il profitto contro la giustizia, c'è posto per la speranza?" (cfr. Lanuzza, Vita da Dandy, Nuovi Equilibri, 1999). Io, nonostante le sollecitazioni esterne, sono propenso a credere che ci sia ancora posto per la speranza. Il mio credere, però, non è un atto di fede o di sterile "speranzosità": è, piuttosto, uno stimolo a crescere ed a comportarmi in tal senso. La storia è fatta dagli uomini, da tanti singoli uomini che con la loro opera, spesse volte silenziosa e contestata, negano gli sterioripi, le apparenze e che, per contro, coltivano e nutrono un sentimento emozionante che, appena intravisto, contagia altri animi e, così facendo, si diffonde e protegge le nobili arti a noi tanto care. Io sono speranzoso! Vostro tramite ho dato nuovo impulso e linfa al mio "sentimento" e questa nuova forza mi è servita almeno per capire cosa stavo cercando. La risposta non è semplice: ad ogni meta che ritenevo di conseguire se ne aggiungeva una nuova e così di seguito secondo un incessante procedere. Purtroppo, la professione del "Maestro" artigiano non si impara solo a scuola, ma necessita di lunghi periodi di apprendistato che, in taluni casi, sono retribuiti in maniera insoddisfacente. Inoltre, taluni "giovani" (ed i loro genitori) scelgono di proseguir gli studi "tradizionali" almeno per due ordini di ragioni: il primo perchè tutto sommato sano cosa fare l'indomani; il secondo perchè vogliono diventare "dottori" con il desiderio di conseguire (o ambire a conseguire) un Ruolo nella Società Civile. Io sono terrificato dall'idea di un mondo pieno di Medici, Avvocati, Ingegneri,Commercialisti... Evidentemente la cosa non potrà funzionare a lungo e, seppur con prudenza, mi sento di prevedere, nei centri ad elevata economia e densità di popolazione, la nascita e la rivalutazione delle nobili Arti (ci sarà una domanda crescente di prodotti artigianali: sarà una sorta di moda, con tutti suoi limiti!). Per contro, nelle aree ad economia depressa lo scenario lo vedo negativo, non solo per il numero dei "nuovi" maestri quanto per la qualità del loro lavoro! Il Castello riceve ed ospita tanti uomini eccezionali, emozionati ed emozionanti, vivi, attenti, ricercatori instancabili: questa è la nostra missione, tenere vive le nostre emozioni, riuscire a far innamorare le gente delle nostre emozioni, non per imposizione ma per libera condivisione! Un Cavalleresco Abbraccio da un Cavaliere emozionato. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 24-05-2004 Cod. di rif: 1268 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Della qualità dei Contenuti e dei Frequentatori Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, Carissimi Cavalieri e Visitatori, per quanto scontato o banale possa apparire il mio pensiero, io credo, fermamente, che la ricchezza di una Istituzione o Associazione sia la capacità di catalizzare interesse e di mantenerlo vivo tra gli iscritti ed i partecipanti. Perché ciò avvenga è necessario, tra l'altro, offrire dei contenuti (e credo che di ciò il Castello sia ricchissimo) e la possibilità di confronto, fuggendo dalla polemica (altra nobile caratteristica del Maniero). Il dovere di ciascun Associato (o Cavaliere) è, per contro, di contribuire, con i gessi e con l'assidua frequentazione, all'edificazione e fortificazione delle Mura. Proprio perché attività individuale, contestualizzata in un ambito ben più ampio (da non confondere con il solipsismo), è necessario richiedere a ciascuno il massimo impegno sulla base del bagaglio informativo ed emozionale di cui ognuno può disporre. Ho provato, prima di scrivere questo mio gesso, a rileggere, a ritroso, alcuni interventi e devo riconoscere che, per quanto io possa valutare, ho notato un’evoluzione, positiva, di contenuti e considerazioni. Il mio augurio, per il bene del nostro Ordine, è che ci siano sempre nuovi contenuti su cui riflettere e con cui crescere. Di certo la critica sui contenuti di chi osa “esporre” il proprio nome e le proprie emozioni, se non proposta come stimolo di ulteriore crescita, rischia solo di spegnere le “fiammelle” che vivono nel nostro animo; soprattutto se chi critica ha raramente associato un concetto o un gesso al proprio nome. Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 30-05-2004 Cod. di rif: 1293 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: La giust taglia della Guayabera Commenti: Carissimo Gran Maestro, da tempo incuriosito e un po' dubbioso circa l'acquisto della Guayabera senza recarsi a Cuba, ho visitato il sito da Lei suggerito ed ho maturato la convizione di acquistarne una per prova (sono orientato sul lino cinese a manica corta piuttosto che sull'irlandese, in questa fase). Le chiedo, se possibile, un chiarimento in ordine all taglia. Io normalmente indosso la M/48. Ritene che la vestibilità sia "standard" per cui possa preferire la M o, piutosto, la L? (sa, ad esempio, con quelle "camiciacce" carissime di Ralph Lauren la taglia è un optional: collo stretto e braccia e fondo lunghissimi). Cavallerescamente Suo, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 31-05-2004 Cod. di rif: 1301 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: I Marziani a Roma, in via Frattina Commenti: Inarrivabile Gran Maestro, Carissimi Frequentatori, difetto di parole per qualificare, adeguatamente, le "incisioni" del Maestro Cav. De Paz; mi limito, pertanto, a ringraziarlo ed a prenotarmi per talune mie curiosità circa il classico internazionale. Stamane mi trovavo in quel di Roma per lavoro ed approfittando del tardo orario del volo di rientro, ho fatto una passeggiata in centro. Entro in un rinomato negozio... di origine napoletana (?)... ed inizio a curiosare quando, dopo poco, vedo avvicinarsi una coppia di marziani. Si, due marziani: erano vestiti in colore grigio metallizzato con tute e stivaletti da passeggiata lunare... adatti allo scooter. Il ragazzo, dopo un po' di perplessità, inizia la scelta della camicia. Prima azzurra chiaro... poi è meglio bianca... ma con gemelli o senza??? Ah, si con gemelli, carina... però forse sarebbe meglio senza... e cosi per diversi minuti... adesso la cravatta... si, scura, l'abito è grigio scuro, ci vuole la cravatta grigio scuro... no no ti sta meglio questa grigio chiara, guardala sulla camicia come sta bene... aspetta, guarda questa che bella... no non mi piace... Ed il marziano sottostava a tutte le prove "radiografiche" proposte e suggerite... Carissimi Cavalieri scusatemi, non è un mio delirio... era la MARZIANA!!! Avrei dovuto tacere, sorvolare, sorridere... ma no, non ho resistito e allora, ho iniziato a guardare anche io le cravatte ed ho "attaccato bottone" (è proprio il caso di dirlo!) con il marziano, che abituato al rosso del suo pianeta, era confuso dai tanti colori terrestri! Ho fatto una scoperta strabiliante: il malcapitato non solo doveva sposarsi tra qualche giorno, ma stava scegliendo la mise con la futura moglie!!! Lei ha scelto tutto, dall'abito alle calze... Io mi sono permesso di dire la mia e forse ho contribuito un po' a limitare i danni di un "total grey": sulla cravatta ho avuto la meglio rispetto alla marziana, ma sulla camicia mi è stato impossibile far acquistare quella con i gemelli. Monito, soprattutto, a me: mai scegliere una camicia o una cravatta con una donna... ancor più con la futura moglie... nella migliore delle ipotesi ci rendono ridicoli verso gli altri clienti!!! Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 09-07-2004 Cod. di rif: 1446 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: A cena con i Reali Commenti: Gentilissimo Gran Maestro, ieri sera la città di Sassari ha ospitato i Savoia (Vittorio Emanuele e Signora). Io, come pochi altri, ho ricevuto l'invito per la serata di gala organizzata dal Circolo Sassarese (storica Associazione locale) su cui era chiaramente evidenziata la richiesta di abito lungo per le Signore e scuro per i Signori. Per alcuni motivi imputabili all'incontro "mattiniero" con il Principe, io ho deciso di non partecipare alla cena ma mia moglie era presente. Da quanto mi ha riferito Lei (ed altri amici presenti) circa lo svolgimento della serata, mi sono reso conto che la mia era stata una giusta decisione. Non entro nel merito di taluni atteggiamenti, ma chiedo a Lei un parere visto il tenore della serata. Il Principe Vittorio Emanuele indossava un blazer doppio petto con bottoni argentati e cravatta del Casato e la Signora Marina Doria un tailleur nero. Io credo non solo che non sia l'abbigliamento adatto all'incontro, ma lo leggo come una sorta di mancanza di rispetto verso chi ha partecipato ed organizzato l'evento. Un cavalleresco saluto, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 31-08-2004 Cod. di rif: 1559 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Ancora sulla tasca dei pantaloni Commenti: Infallibile Gran Maestro, Arguti Cavalieri, Appassionati Visitatori, nel corso dell'ultimo periodo ho scoperto (forse ri-scoperto) il piacere e l'utilità del silenzio, il gusto di ascoltare (o meglio, leggere) i gessi, farli maturare dentro, cercare di capire e di crescere. Di ciò ringrazio tutti Voi! Mi permetto di intervenire sul tema della "tasca dei pantaloni" con particolare riferimento al gesso n. 1503. Condivido, pienamentente, quanto detto dal Gran Maestro; prima di essere accolto nelle infinite mura del Castello sono stato vittima, in talune occasioni, dell'equivoco, ben chiarito dal Gran Maestro, su-misura e su-ordinazione. Orbene, un paio di anni or sono, mi sono fatto confezionare un pantalone su-ordinazione dalla "Sartoria" Castangia, di Cagliari, che aveva la tasca dal taglio leggermente inclinato. So, per certo, che l'Azienda ha degli ottimi tagliatori (almeno un paio) e forse, nello specifico, il mio pantalone è stato assegnato ad uno di loro: in ogni caso, purtroppo, anche il mondo delle "confezioni artigianli su-ordinazione" si sta attrezzando per invadere le ultime prerogative della più nobile arte dei Maestri Sarti. Gentilissimo Gran Maestro, poichè verosimilmente dal 20 al 24 settembre sarò "ospite" dell'Università Parthenope, avrei piacere, se ciò fosse possibile, di fare visita ad un Maestro Sarto per farmi realizzare un giacca "true-naples". Al Cavalier De Paz un sincero apprezzamento per l'opera che svolge, nella Sua "Bottega" e nel Castello ed un ringraziamento per la conoscenza che sta trasferendo. Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 31-08-2004 Cod. di rif: 1560 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Dello Smoking Commenti: Carissimo Gran Maestro, sono stato felice ospite di una cena di gala presso il Wiesbaden Golf Club, circolo golfistico di una località prossima a Francoforte. Nel corso del ricevimento, la mia attenzione, oltre che (soprattutto) dalle notevoli e molteplici bellezze locali, è stata attratta da due smoking che nella mia, seppur breve esperienza, mai mi era capitato di vedere. In particolare, uno doppio petto con collo a scialle di colore verdone scuro (ma non tanto da apparire simil nero) dal taglio classico, l'altro sempre doppio petto ma con collo a punta (o lancia), giacca di colore bianco-panna con doppio spacco posteriore. Carissimo Gran Maestro, attingo alla Sua infinita conoscenza per conoscere il Suo parere e, in particolare, se il colore verdone sia tradizionalmente usato per la confezione di smoking e se la soluzione del doppio spacco posteriore sia adeguata all'indumento. Io personalmente non mi sono scandalizzato, anzi, ho apprezzato l'"amore" e la "maturità" stilistica di chi li indossava, ma i miei sono occhi ingenui ed inesperti. Certo, avevo visto già uno smoking verdone in passato, ma era un verdone scurissimo che si notava come tale solo se vicino al nero o al blu... quello tedesco era proprio verde! Un cavalleresco abbraccio. Lello carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 02-09-2004 Cod. di rif: 1564 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: "Maturità Stilistica" Commenti: Carissimo Gran Maestro, ogni Suo dire conferma in me l'elevata stima verso di Lei, persona attenta, seria e scrupolosa. Il tema della ricerca "silenziosa", a me molto caro, mi ha convinto, nel corso degli anni, di stare attento a chi ha piacere di parlare solo perchè ama ascoltarsi o perchè deve farlo; credo, fermamente, nel silenzio come "motore della conoscenza" ma, con pari intensità, credo nella "parola" come necessario strumento di confronto proprio per incrementare la conoscenza. Sono due strumenti, paradossalmente antitetici, necessari l'un l'altro! Ha colto perfettamente il senso della "maturità stilistica" di cui dicevo nel mio gesso n. 1560 e sono felice di non aver valutato negativamente o criticato a priori, come molti, la scelta stilistica degli ospiti di cui ho detto: se ho potuto farlo è solo grazie a Lei ed a tutti i contributi che arricchiscono le Mura del Castello. Con l'alibi della stessa maturità (che credo di non aver conseguito e che mai potrà compiersi integralmente per lo stesso fatto di essere un percorso di continuo apprendimento)e con un desiderio di piccolo azzardo o gioco, ho commissionato un nuovo smoking al mio sarto che, appena pronto, "pubblicherò" nel taccuino, non tanto per vanità quanto per conoscere il Suo parere. E' uno smoking che forse mai indosserò, ma mi ha fatto molto piacere commissionare; il Sarto mi ha assecondato, criticamente, nella scelta seppur ha cercato in tutti i modi di impedirmelo ed io l'ho molto apprezzato, è stato corretto ed onesto: non aveva mai realizzato nulla di simile! Come dicevo è un piccolo gioco e con il Sarto ho diviso il rischio... a patto di lasciarlo nel Suo atelier per qualche tempo, un giusto e simpatico compromesso (a prescindere dal risultato finale)! Lo smoking di cui dico sarà simile (spero uguale) a quello da Lei indicatomi, "illo tempore", nel taccuino n. 345. Il colore è sempre quello a me caro, blu, in barathea! Grazie a Lei e a tutti i frequentatori del Castello. Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 07-09-2004 Cod. di rif: 1580 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Monopetto a due bottoni - Al Prof. Pugliatti Commenti: Carissimo Professor Pugliatti, approfitto della Tua richiesta principalmente per salutarTi: il mio contributo, sull'argomento, in rapporto alle Tue conoscenze ed a quelle del Gran Maestro e dei Frequentatori del Castello rischia di apparire modesto se non al limite della banalità. Ciò nonostante, proprio perchè credo che dal confronto, non rumoroso, si cresca, mi permetto di esporre la mia opinione. Ultimamente, ho rivalutato il monopetto due bottoni; la prima esperienza in tal senso è stato proprio un abito di lino che mi son fatto confezionare la scorsa primavera-estate. Non voglio addentrarmi in questioni di tipo tecnico, perchè rischierei di sbagliare, ma ritengo che agendo opportunamente sul punto-vita (alzandolo leggermente) si riesca a dare al due bottoni "secco" un piacevole senso di movimento e slanciatura.. Nello stesso senso di risultato, inoltre, il taglio dei revers lo preferisco "diritto" e non “curvo”, a voler indicare, ulteriormente, il senso di "libertà" e di leggerezza cui ho accennato prima. Per quanto attiene la larghezza del bavero, su questo modello, la definirei "importante". Il modello due bottoni degli anni '80, cui fai riferimento, adesso mi appare un po' troppo rigido, legato, da far preferire, oggi, un tre o due "stirato" tre bottoni (ritengo che il termine stirato non sia proprio adatto perchè è differente il taglio e la tecnica costruttiva - l'asola, ad esempio, è al rovescio). Concludo, per ringraziarTi dell'attività di ricerca che svolgi e metti a disposizione nel Castello e per dirTi che condivido le Tue ultime considerazioni sul morning coat indossato da John Elkann: mi chiedo, però, quale siano state le motivazioni che lo hanno portato a scegliere quel modello. Credo che la stessa scelta sul Nonno avrebbe avuto differente esito. Un sincero abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 07-09-2004 Cod. di rif: 1582 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Due Bottoni Commenti: Caro Pugliatti, le foto che hai inserito nel taccuino danno conto dell'importanza e merito alla bellezza del due bottoni, senza la necessità del terzo! Io sono favorevole alla riscoperta ma, paradossalmente, ho il terrore che stia ritornado di moda. La paura deriva dalla mia avversione verso ogni tipo di moda che, in quanto tale, è destinata a finire, lasciando di sè neanche il ricordo. Qualche critico sostiene che il prossimo inverno sarà del monopetto, due bottoni, con revers a lancia: tipologia che a me piace, ma mi spaventa l'affermazione del "tecnico"! Lo stesso critico ha espresso una serie di valutazioni su camice ed abbinamenti vari che mi hanno trovato in pieno disaccordo e perplesso! Il mio prossimo abito sarà un Principe di Galles "marroncino" in "worsted" flanella, monopetto, due bottoni con gilet: devo pure dimostrare a mia moglie che i miei abiti non sono tutti uguali! Approfitto dell'intervento per chiedere lumi circa due marchi. Il primo London House che ho trovato in alcuni vecchi figurini presso il mio Sarto e di cui ho letto sia riferibile al Maestro Caraceni. L'altro Scotland House è il marchio di alcune vecchie pezze (o tagli) di tessuto che ho scovato presso un drappiere in pensione della mia Città. Il tessuto, invernale, ha fatto ai miei occhi "innocenti" un'ottima impressione. Un forte abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 08-09-2004 Cod. di rif: 1587 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: London House - Scotland House - Al Prof. Pugliatti Commenti: Caro Carmelo, ho qualche difficoltà ad inserire, a breve termine, i figurini London House perchè devo recuperarli presso il mio sarto; proverò a fotografarli. Per quanto attiene Scotland House, poichè marchi di tessuti, posso inserire, se lo ritieni, il "cartellino" con il marchio originale. Ho verificato anche Io e le Tue indicazioni sono esatte; in particolare si tratta più che di un semplice marchio di una Società per Azioni che fa capo al Maestro Rubinacci. Un forte abbraccio. Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 10-09-2004 Cod. di rif: 1597 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: La seconda prova - Al Sig. Marino Poerio Commenti: Gentilissimo Sig. Poerio, mi permetto di intervenire non per rispondere ai Suoi quesiti rivolti, giustamente, al Gran Maestro e di cui io per primo attendo, con paicere, di leggere la risposta ma solo per portare alla Sua attenzione la mia esperienza nel rapporto con il Sarto. Credo di capire che si tratti della prima realizzazione sartoriale e quindi anche il rapporto con il Maestro è in fase di rodaggio e, ogni piccola cosa, è per Lei una nuova scoperta, una novità e in quanto tale da "digerire". Personalmente mi spiace leggere della Sua "delusione" ma ancorpiù intendere che il Sarto, a cui avrà sicuramente manifestato la Sue perplessità, non le faccia fare ulteriori prove per tranquillizzarLa e per addivenire al capo che Lei desidera. Normalmente, mi sento di consigliare, a chi si avvicina per la prima volta al meraviglioso mondo della sartoria, di fare lunghe chiaccherate col Maestro e soprattutto di visionare alcuni lavori già eseguiti per capire se lo stile è di proprio gradimento. Io ho cambiato più sarti e, in passato, ho commesso l'errore di voler imporre il mio stile: il risultato non è appagante, è una forzatura. Per quanto attiene il taschino interno credo si tratti di una vera e propria tascha posta nella base della tasca dei pantaloni, di dimensioni molto contenute (pari alla cassa dell'orologio o poco più). Io la ritengo una soluzione molto utile non solo per l'orologio ma anche per riporvi, occasionalmente e per breve tempo, le antipatiche monete con cui conviviamo (resti vari). Sono, comunque, convinto che al ricevimento non andrà vestito da Zorro! Un cavalleresco saluto, Lello Carnà P.S. Chieda la terza, la quarta prova, finchè non sarà convinto dell'abito ove, però, ci fossero effettivamente dei difetti! ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 11-09-2004 Cod. di rif: 1602 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Gli occhi di un bambino Commenti: Ricordo, nella mia infanzia (non molto lontana) un amichetto, di quelli dell'asilo, di quelli i cui genitori sono amici, di quelli con cui al pranzo si stava insieme e si combattevano guerre stellari muniti di "alabarda spaziale" e di improbabili pugni rotanti: un amico, un bambino. Siamo cresciuti insieme, la curiosità sui fatti della guerra raccontata da mio nonno diventa motivo di studio e ricordo la mia voglia di conoscere le cause vere, di indagare... ma la mia immaginazione si è fermata bruscamente nella lucida follia di Hitler che, per mille ragioni, l'Italia (ma non credo gli Italiani) ha sposato. Non riuscivo a capire quale danno il mio amichetto, i suoi genitori, suo nonno avessero potuto arrecare alla Germania per il solo fatto di esistere. Con me erano persone gentilissime, care: perchè così pericolose? Delle persone con cui non solo è piacevole chiaccherare ma utile per la profondità dei pensieri e per il comportamento, irreprensibile sotto ogni aspetto, che tengono in Famiglia e fuori. Lo scorso anno, nella metropolitana di Londra (città dove vive e dove è vice presidente di un importante Banca), senza alcun motivo, il mio amico è stato schiaffeggiato ed insultato "Jewish". Lui è sempre lo stesso bambino "spaziale" che giocava con me, buono, sempre lo stesso amico, solo un po' più ciccone di prima e con una moglie! Se il mondo imparasse a guardare con gli occhi di un bambino! Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 11-09-2004 Cod. di rif: 1603 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Errata Corrige Commenti: Per l'evidente mio coinvolgimento emotivo, che mi ha portato a scrivere velocemente, "un importante Banca" leggasi "un'importante Banca" e "ciccone" leggasi "ciccione". Approfitto dell'errata corrige, per scusarmi se la Porta dell'Abbigliamento non è proprio adatta al mio intervento. Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 15-09-2004 Cod. di rif: 1611 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Il doppiopetto del Gran Maestro - Al Gran Maestro Commenti: Magnifico Gran Maestro, non lo faccia, non risponda privatamente al Prof. Pugliatti circa i dettagli del Suo favoloso abito!!! ...se proprio non vuole pubblicarlo, e la cosa la comprendo (perchè è un tema che la riguarda direttamente e potrebbe apparire una sorta di auto-esaltazione cosa, comunque, che i Suoi Cavalieri ed i Visitatori che La consocono, non credono!), almeno mandi copia anche a me della risposta! Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 29-09-2004 Cod. di rif: 1640 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Ritorno al Maniero ed un riferimento al Sig. Poerio Commenti: Instancabile Gran Maestro, Cari Cavalieri e Visitatori, per questioni (più o meno) professionali sono stato lontano dal Castello per qualche tempo ma, sebbene abbia sempre seguito attentamente l'evolversi e la crescita delle Mura, non sono potuto intervenire, cosa che desideravo. Questa volta, però, nonostante la lontananza sono ritornato arricchito! In effetti, l'impegno universitario mi ha visto trascorrere a Napoli un'intensa settimana nel corso della quale ho potuto conoscere personalmente e frequentare il Gran Maestro. La cosa può apparire alquanto scontata, e la dico per chi non lo conoscesse di persona, ma ogni appellativo che gli si voglia dedicare o attribuire nell'"incipit" di qualunque gesso è non solo meritato ma inidoneo a delinerne le capacità, le caratteristiche e le doti tecniche ed umane. Gli argomenti trattati nel Castello sono stati tanti e (questa è una minaccia) intendo, in futuro, riprenderli e rinnovarli per tentare di offrire il mio piccolo contributo. In questa sede voglio solo esortare (non è ha bisogno) il sig. Poerio... è una vita che combatto con i difetti dei miei abiti, sono diventato la disperazione dei Sarti (e di mia moglie), ma è prorpio questo che mi fa procedere verso il "guardaroba". Oggi, per fortuna, un abito artigianale è sempre meno confezionato per un'esigenza specifica ed "una tantum", ma ciascuno rappresenta "un mattone per l'edificazione del guardaroba". Proceda, dunque, senza timore ma con senso logico, non commetta il mio errore (originario) di chiedere ai Sarti lavorazioni a loro non usuali oppure, come faccio adesso, lo faccia con convinzione, come una sorta di gioco e di stimolo di crescita reciproca. Per fare ciò è necessaria una grande complicità con il Maestro cui deve seguire altrettanta disponibilità! Io ho in lavorazione uno smoking, di cui ho detto in un precedente gesso, che forse mai indosserò, ma che sicuramente sta facendo impazzire il mio Sarto (gli ho già fatto rifare tre voltre il carta modello del bavero!). Per quanto attiene alle piegoline "fastidiose", sebbene a me quelle verticali della manica piacciano, può tentare con discrezione di chiedere, ove possibile, la correzione o la riduzione. Tenga presente, però, che soprattutto sul collo-spalla il rischio di peggioramento è elevato. L'imbottitura-spallina ovvia a tale inconveniente e se il Sarto è abituato ad utilizzarle normalmente nelle sue lavorazioni, anche il taglio ne è condizionato; per cui, la comprensibile richiesta di "spalle morbide", rivolta ad un sarto non "abituato", presuppone, in molti casi, l'inconveniente in cui Lei è "incappato". Forza e coraggio e vada avanti deciso, Le si aprirà un mondo ed un universo nuovo da esplorare la cui completa conoscenza è impossibile ottenere. Mi scuso per essermi imbattuto in considerazioni di tipo tecnico trattate con un livello di esperienza tipica del neofita volenteroso. Grazie Gran Maestro per la Sua amicizia e per i preziosi consigli (non solo legati al tema dell'abbigliamento) che mi ha dato. Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 04-10-2004 Cod. di rif: 1651 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Porta dell'Abbigliamento Commenti: Carissimo Gran Maestro, inutile nascondere la mia gioia nel leggere la costituzione della Porta dell'Abbigliamento. Confermo, quanto già detto nel Suo Studio in precedenza, circa la mia completa disponibilità verso Lei e verso il mitico Cav. De Paz per contribuire alla fortificazione della Porta. Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 09-10-2004 Cod. di rif: 1665 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Storia dell'Abbigliamento Commenti: Carissimo Gran Maestro, approfitto di questo mio gesso per ribadire un "sentimento" ormai noto agli ospiti del Castello circa la Sua capacità di sintetizzare dei concetti, di per se molto complessi, per essere frubili ai più: mi riferisco alla ditinzione "foggia" e "stile" introdotta nei precedenti gessi. Non è possibile non concordare con Lei su questi temi: lo stile, in quanto tale, mi fa pensare ad un'infinità di emozioni, sentimenti che stanno dietro una foggia, quest'ultima, eventualmente, manifestazione esteriore. Se è vero che una giacca napoletana può essere confezionata solo a Napoli o da Maestri Napoletani e che la pizza, seppur buona, non è mai come quella mangiata a Napoli: ogni digressione è una sorta di imitazione ma non potrà mai incorporare quei valori che stanno alla base del prodotto originale. Credo che questo assunto valga per ogni disciplina e, in particolare, per l'abbigliamento. Infatti, la tradizione sartoriale di un ambito territoriale è fatto da una serie di conoscenze (legate anche a situazioni storiche, ambientali) che maturano e si consolidano negli anni, che sono tramandate dai maestri agli apprendisti come fatto naturale ma di impossibile imitazione in un altro contesto: sarebbe uno sforzo inutile quanto approssimativo, nonostante il massimo impegno! Caro Gran Maestro, mi rivolgo a Lei ed al "Magnifico" Rettore della Porta De Paz per manifestre la mia disponibilità, ove la cosa fosse giudicata di interesse, a proporre qualche gesso sull'abbigliamento storico, iniziando, magari, dall'antico egitto. Ho fatto una piccola raccolta iconografica che potrei mettere a disposizione della Porta. Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 10-10-2004 Cod. di rif: 1667 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Yin, Yang e Dao dell'Abbigliamento Commenti: Carissimo Gran Maestro, pur senza alcuna ambizione penso che ci stiamo avvicinando ad esplorare ed a comprendere gli archetipi dell'abbigliamento: abbiamo lasciato l'ambito della forma per entrare nel merito della sostanza e dell'essenza. Il lavoro non è facile, di certo non concluso e forse mai definibile. Mi piace molto l'introduzione dei principi Yin e Yang del Suo precedente gesso. Tipici della filosofia cinese, trovano applicazione in ogni ambito e penso siano ben collocabili nella "filosofia" dell'Abbigliamento. Mi permetto di aggiungere il "cerchio" in cui sono inclusi, il Dao, proprio per simboleggiare l'unità e la loro inscindibilità e complementarietà. Proprio quest'ultimo aspetto da la possibilità di spaziare all'interno del concetto per un'infinità di volte... dalla morbidezza dello stile napoletano... al ricercatissimo "understatement" dello stile inglese! Indubbiamente il nostro Decano personifica lo stile Inglese, ma può farlo perchè ha maturato tutte le conoscenze, le emozioni, le regole-non regole, lo Yin, lo Yang ricondotto a Dao dell'abbigliamento. Io, per esempio, profano o neofita di bassissimo livello, anche nell'ipotesi potessi contare sullo stesso guardaroba del Decano, mai sarei in grado di vestire in "stile inglese": gli archetipi di base non sono ancora ricondotti all'unità! Il percorso non è semplice ma il Castello, la ricerca, lo studio e la volontà, come sempre, sono i migliori compagni di viaggio!!! Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 15-10-2004 Cod. di rif: 1688 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Al Sig. Poerio Commenti: Gent.mo Sig. Poerio, mi permetto di intervenire per tentare di chiarire i Suoi dubbi e lo faccio con spirito collaborativo e senza lacuna pretesa di sostituire o interpretare il "verbo" del Gran Maetro e del Rettore cui spetta ogni considerazione in merito e che, io per primo, ambisco a leggere. Il "collo libero o incollato" si riferisce alla pratica, io dico purtroppo, in suo in molte camicerie che, per ottimizzare i tempi di costruzione, ricorrono all'artificio di "termoincollare" il collo piuttosto che cucirlo intorno alla struttura. L'effetto visivo è, agli occhi delle mogli e delle "addette alla stiratura", migliore nel caso del termoincollato: ci sono meno piegoline (o non ce ne sono affatto) ed è più facile stirarlo. Io lo preferisco cucito, questa tecnica conferisce "vita" al colletto e dà maggiore senso dell'artigianalità sottostante. Il "cannolo" o “tromboncino” o “cannoncino”, invece, è il riporto del tessuto della camicia, di norma 4 cm, con al centro le asole dei bottoni. Questa costruzione da origine proprio ad un "cannolo", ad una "guida" ben definita da cuciture al cui centro insistono le asole, evidente nella parte anteriore-centrale della camicia e, partendo dalla base del colletto, si estende per tutta la lunghezza della stessa. Io associo, a questo tipo di costruzione, un’impronta più informale sebbene preferisca in ogni caso la costruzione “liscia”, senza alcuna appesantimento stilistico tipico del cannolo. Spero di esserLe stato utile. Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 15-10-2004 Cod. di rif: 1692 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Al Sig. Poerio Commenti: Gent.mo Sig. Poerio, ho inserito, nel taccuino, due immagini esplicative della camicia con e senza "cannolo". Cari saluti, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 15-10-2004 Cod. di rif: 1693 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Belstaff - Al Magnifico Rettore De Paz Commenti: Magnifico Rettore De Paz, sconsolato ed un po' affranto Le scrivo per chiederLe notizie sul giaccone Belstaff. La ragione del mio chiedere deriva dalle continue accuse che mi rivolge mia moglie circa il mio modo di vestire "all'antica". Se questo termine significa "secondo canoni classici" la cosa, come ovvio, mi fa molto piacere. In particolare Lei (mia Moglie) condanna il mio Ulster ed il mio Covert Coat a favore di due Belstaff che Lei stessa mi ha regalato. Il primo, invernale, ha il pregio di essere gelido nella stagione rigida e "saunatico"(?) nella stagione più mite; il secondo, in lino (?) dedicato alla calura estiva o primaverile, conferma l'inadeguatezza di cui prima. Mi rivolgo a Lei per conoscere se questo capo abbia un minimo di storia tale da farlo collocare in qualche tradizione o non sia, piuttosto, il frutto di una moda "motociclistica" recente. Cavallerescamente La ringrazio e La saluto, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 17-10-2004 Cod. di rif: 1698 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Belstaff - Al Magnifico Rettore De Paz Commenti: Magnifico Rettore De Paz, non per titolo ma per grandezza e magnificenza conquistata non solo "sul campo" ma, ritengo, in anni di studio e di ricerche continue, La ringrazio! E' stato non solo chiaro ma molto esaudiente ed ha confermato il mio dubbio circa la "tendenza" del capo in questione. Di certo, la Sua risposta sarà per me un alibi... che userò con mia moglie: non sia scaramantico è un'anima ottima, mia moglie, visto che mi sopporta! Il 20 sarò a Milano all'Adunanza Straordinaria, spero di incontrarLa. Un cavalleresco abbraccio, Lello Carnà P.S. Le confermo che il Maestro Celentano ha ricevuto il tessuto. Ancora grazie. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 29-10-2004 Cod. di rif: 1725 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Sull'equazione dell'eleganza - Al Sig. Villa Commenti: Carissimo Sig. Alessandro Villa, ho letto con interesse il Suo intervento e sono convinto che offra un importante contributo alla costruzione della Porta. Infatti, i Suoi dubbi e le Sue incertezze, non possono che stimolare la discussione perchè si prestano a diverse e validissime interpretazioni. Penso, ad esempio all’abbinamento abito blu – scarpe marroni, alla scelta del colore dell’abito “da lavoro” o del tessuto della camicia. Mentre aspetto, ardentemente, di gustare l’intervento del Magnifico Rettore De Paz, nonché dell’Inesauribile Gran Maestro e di quanti – spero tanti – vorranno farlo, mi permetto, prudentemente, di esporre il mio pensiero al riguardo. Le Sue domande – comprensibili e normali in questa fase della Sua maturazione stilistica – mi ricordano alcune situazioni tragicomiche che si creano quanto si va a fare shopping con la moglie (o con l’amante o compagna o …). Quando la Gentile deve scegliere ci chiede, puntualmente, un parere tra oggetti alle volte distanti, lontani tra loro per stile, fattura, impiego. Dopo un po’ di scena (ma no, dai scegli tu, sono belli entrambi, ti stanno benissimo…) la Donzella pretende una risposta sintetica: “dai, dimmi quale ti piace?!”. Messi con le spalle al muro e non avendo ulteriore via di scampo, siamo costretti ad indicare un oggetto! A questo punto si aprono un’infinità di possibilità riconducibili a due filoni principali: 1) anche la Signora avrebbe compiuto la stessa scelta, per cui siamo fortunati e la serata sarà “tranquilla!”; 2) la Signora avrebbe preferito l’alternativa per cui o, per farci contenti – raro -, si farà regalare quanto da noi scelto (e per il proseguo della serata dobbiamo puntare tutto sul ristorante) o, peggio, non seguirà il nostro consiglio “perché la ingrassa” e sceglierà autonomamente (la serata sarà, ovviamente, archiviata). Dov’è la morale, se di morale può parlarsi? Poiché non credo che esista una regola universale e generale (come Lei ha giustamente osservato), nell’eleganza esistono, piuttosto, dei parametri di riferimento, dei “border” entro cui correre e divertirsi, per cui ogni consiglio, dettagliato ed “infallibile”, rischierebbe, qualora Lei non lo condividesse ma lo seguisse quale regola, di fare danno, sia economico che morale che di gratificazione. Venendo alla camicia, tanto è stato detto nel Castello su questo tema per cui Le è sicuramente utile la rilettura, approfondita, dei molti e precedenti gessi (faccia una ricerca nella Porta e nei Taccuini dell’Abbigliamento utilizzando l’apposito strumento “Ricerca”) e scoprirà un’infinità di interpretazioni proposte dal Gran Maestro e da tanti Cavalieri. Troverà anche un’interessante analisi Magistrale sui vari tipi di polsino legati alla personalità di ciascuno che Le sarà molto utile nel percorso intrapreso. I problemi che Lei si pone, mi creda, La stanno introducendo in un mondo infinito, di continua conoscenza (qualcuno, proprio per questo lo ha definito “iniziatico”) e Le regole nasceranno da Lei, matureranno, sarà Lei stesso a proporLe e a metterle in discussione per poi cambiarle e così in maniera inarrestabile. Qualora, invece, avesse dei dubbi specifici, mi permetto di suggerirLe di chiedere il parere sul quel particolare tema (il Rettore, il Gran Maestro e Lancillotto saranno ben felici di risponderLe) ma non viva questo momento meraviglioso con un insieme di regole tra cui districarsi. Poiché sono un incorreggibile testardo e nonostante abbia tentato in tutti i modi di dirLe che regole non esistono, non resisto alla tentazione di darLe il mio punto di vista sui temi da Lei proposti ma Le chiedo la cortesia di non assumere ciò che Le dico come un assioma perché così non è e vedrà che molti Cavalieri Le daranno indicazioni diverse dalle mie. Se la prima “regola” è che non esistono “regole” la seconda è sicuramente la semplicità. Badi bene, semplice non significa trascurato, ma, al contrario, presuppone un’attenzione verso i dettagli percepibili che nell’insieme danno la sensazione di semplicità-ricercata, quindi elegante. Pensi, ad esempio a talune camicie che oggi sembrano di gran moda, con le cuciture in contrasto o ad effetto “impuntura sartoriale” ed i colli alti, che costano anche tantissimo. Il tessuto sarà ottimo, il taglio impeccabile (?) ma, sicuramente, non sono camicie-semplici!!! Dall’applicazione della precedente equazione deriva il mio giudizio di NON elegante! (Ma è solo il mio giudizio, non è detto che Altri debbano condividerlo!). Nello stesso senso, ancora, una camicia di taglio assolutamente tradizionale ma con un tessuto non propriamente semplice (molto “operato” o con degli intrecci “pesanti”) porta ad analoghe conclusioni. Dopo aver esposto la mia equazione fondamentale, provo ad esprimere il mio punto di vista sui quesiti da Lei posti in tema di camice, e lo faccio in maniera molto immediata senza alcuna ulteriore analisi se non l’applicazione della formuletta (integrata a sistema con il parere del Nobile Lancillotto secondo cui, nell’eleganza, “quod non occidit servat”. La rimando all’interessante e piacevole lettura dei Monologhi e delle Conversazioni del Messere). Non mi faccia dire se il taschino debba “essere messo o meno”, io preferisco farmele confezionare senza ma Le posso assicurare che ho visto della camicie – per la verità estive – con due taschini (quod non occidit servat) ed erano molto piacevoli, portate con una disinvoltura tale da renderle anche eleganti! Addosso a me non avrebbero avuto lo stesso effetto, perché non sarei stato in grado di indossarle con altrettanta semplicità (ritorna la mia equazione)! Arrivo al secondo bottone sul polsino ed inizio dalla conclusione: non è detto che non si allacci, anzi, molti preferiscono non allacciare il primo o allacciarli entrambi o nessuno (il polsino è fermato dall’orologio il cui cinturino si intrufola in appositi passanti (quod non occidit servat) – Gran Maestro, Paolo Tirni, ecc Docunt!). Io ho camicie sia con uno che con due bottoni (alcune anche con il passante orologio) le scelgo in base al mio stato d’animo mattutino ma ciò che le accomuna è la lunghezza del polsino sempre pari ad 8 cm. Non mi piacciono i polsini corti (questa è la reazione alla mia altezza fisica, 169cm (quasi 170)!!!). Last but not least, la scelta del tessuto. Su questo argomento rischio di non essere un buon esempio!!! Di certo le mie indicazioni La faranno “litigare” affettuosamente con la Sua Signora o Compagna. Le mia camicie sono tutte molto simili (per non dire uguali) e ciò che non fa pensare di me che uso sempre la stessa camicia per giorni e giorni è solo la stiratura perfetta ed il fresco profumo! Io preferisco il bianco, forse ne abuso anche; l’azzurro; la combinazione rigata bianco-azzurro. I tessuti semplici, ma non banali, penso al popeline di buon titolo (ricordi la mia equazione). Se posso permettermi, mi sento di suggerirLe di evitare intrecci tono su tono o diagonali di sorta: non è necessariamente vero che una camicia bianca come quella da Lei descritta sia particolarmente adatta ad una cerimonia (e forse neanche all’Ufficio). Anche in quel caso l’equazione mi aiuta e, qualora ne fosse convinto, aiuterà anche Lei! Spero di aver alimentato, in maniera positiva, i Suoi dubbi e magari di averLe offerto qualche ulteriore spunto di riflessione e di analisi. Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 31-10-2004 Cod. di rif: 1731 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Al Cavalier Forni Commenti: Eccellentissimo Cavalier Franco Forni, non posso fare a meno di evidenziare la frase conslusiva del Suo ultimo gesso in cui, mentre spiegava le ragioni della data ricamata sulle camicie, affermava: "Rivivo così ogni volta la storia del capo che indosso". Penso che, come ogni cosa "semplice", questa Sua frase racchiuda le emozioni, le sensazioni, gli affetti, le esperienze che, andando oltre il Tempo, caratterizzano il nostro essere Uomini e Cavalieri. Un Cavalleresco Saluto, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 03-11-2004 Cod. di rif: 1743 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Al Cavalier Marseglia Commenti: Gentilissimo Cavalier Giampaolo Marseglia, La ringrazio per il Suo intervento. (Ho già ringraziato il Rettore De Paz per telefono). Io ho vissuto a Torino per qualche anno (il periodo dell'Università) e sceglievo il mio abbigliamento da Olimpic in piazza San Carlo. Dopo le Sue informazioni mi spiace non aver conosciuto e "frequentato" Jack Emerson di cui, anche mio padre, pur nella sua unica visita (lui vive in Calabria), ha un ottimo ricordo. Effettivamente il Trench Coat di cui ho scritto è molto "pesante" sebbene privo dell'ulteriore fodera amovibile: l'ho sottratto a mio Padre e l'ho acquisito al mio guardaroba... Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 01-12-2004 Cod. di rif: 1801 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: A Londra - Occorrono esploratori Commenti: Illuminato Gran Maestro, mi complimento con Lei (e con quanti hanno contribuito) per gli importanti gessi sui cappelli. E' un argomento difficile di cui era necessario iniziare a discutere in maniera sistematica e sistemica. Poichè da Domenica prossima sarò a Londra, mi offro quale esploratore... Le sarei molto grato se potesse darmi qualche indicazione più precisa circa il percorso da seguire... according to my Wife!!! Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 04-12-2004 Cod. di rif: 1811 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Lapo e l'Orologio Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, con tema di smentita e con la dovuta prudenza, mi permetto di far presente che Lapo rinuncia volentieri all'uso dell'orologio da polso, anche con camicie senza gemelli e con polsini "tradizionali" (dico ciò non da Amico ma da semplice osservatore che in più occasioni ha notato l'assenza). In effetti, lasciare l'orologio da polso a casa sta diventando una moda che, da amante quale sono, non posso salutare favorevolmente. Condivido, però, l'opportunità di non indossare l'accessorio con i gemelli: io, poichè non riesco a farne a meno (è un mio limite!!!), lo indosso extra extra piatto e possibilimente di un "metallo" in linea con il "metallo" dei gemelli... almeno per colore! Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 05-12-2004 Cod. di rif: 1813 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Esploratore Londinese Commenti: Infallibile Gran maestro, tra poco partirò alla volta di Londra. Sebbene abbia provato in maniera continuativa e sistematica, ho avuto difficoltà a contattare Mr. Alden. Porterò con me i suoi due recapiti e riproverò dalla City! Mi è stato, comunque, di grande e sostanziale aiuto (e non solo di ciò lo ringrazio) il Formidabile Cavalier Parisi, Uomo di risorse illimitate e di continua piacevole scoperta! Per il bene dell'esplorazione e dell'Ordine, mi auguro buon viaggio! Cavallerescamente, Lello Carnà P.S. Caro Gran Maestro... attiverò gli ultrasuoni per percepire i messaggi sublimi!!! ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carna' Data: 08-12-2004 Cod. di rif: 1823 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Cuoio di Russia Commenti: Carissimi Gran Maestro e Prof. Pugliatti, solo un veloce intervento dall'internet point dell'Hotel per confermare quanto anticipato da Pugliatti circa la storia del cuoio di russia e per aggiungere che questo materiale ha un profumo, proprio un profumo, che lo rende inconfondibile. Io ho approfittatto della gentilezza di Mister Glasglow con cui mi sono intrattenuto a parlare a lungo per scoprire un po' di segreti sulla lavorazione sia del pellame che delle scarpe. Purtroppo, il "Direttore" ed attuale co-proprietario del negozio mi ha accennato alla difficolta', per la maggior parte di clienti, di apprezzare il cuoio di russia a favore di altri pellami dalla "mano" piu' morbida. Appena rientrero' in Italia sapro' essere piu' chiaro. Cavallerescamente, Lello Carna' ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carna' Data: 08-12-2004 Cod. di rif: 1827 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Cuoio di russia Commenti: Carissimo Gran Maestro, ho talune risposte ai quesiti che Lei mi suggeriva: faro' un "rapporto" completo appena in Italia. Per i cappelli rimane un po' di delusione. Sono stato da Lock&Co. Il negozio e' affascinante ma non sono riuscito a parlare di cappelli perche' le due Signore erano molto intente a vendermi qualcosa... e alla fine ci sono riuscite. Anche di questa esperienza un piccolo appunto al rientro. Credo sia il caso di pensare ad una missione cavalleresca a Londra: il Sig. Glasgow ha manifestato la Sua completa disponibilita' per farci visitare il laboratorio. Cavallerescamente, Lello Carna' ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 11-12-2004 Cod. di rif: 1830 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Viaggio a Londra Commenti: Carissimi, sono da poche ore rientrato nel suolo patrio forte di un'esperienza che, grazie al Cavalleresco Ordine, posso definire unica. Ho conosciuto una Londra diversa e lontana da quella che ero abituato a vedere. Mi permetto, pertanto, di proporVi un brevissimo diario di viaggio con l'indicazione di taluni percorsi ed alcune considerazioni che reputo interessanti. Volontariamente non mi dilungherò sull'opera di Cleverly di cui avrà modo di dire il Gran Maestro ma farò solo un accenno alla disponibilità dell'attuale co-proprietario Mr. Glasgow (l’altro socio è Mr. Carnera, figlio del famoso Primo). Sono entrato nello Shop da perfetto sconosciuto e sono stato accolto da un signore gentilissimo, il responsabile delle vendite. Dopo una breve chiaccherata, forte delle mie domande sul "cuoio di russia", il mio interlocutore ha chiesto l'intervento del "capo". Una telefonata ed, in pochi minuti, è giunto Mr. Glasgow. All'inizio era un po' diffidente, del resto la mia macchina fotografica era uno strumento che si prestava bene ad un fraintendimento (una sorta di "giapponeseria" volta a copiare i modelli). Dopo aver spiegato le mie nobili intenzioni mi ha aperto le porte del laboratorio. Lavorano tre “shoemakers” che curano sia la realizzazione delle scarpe che la successiva ed eventuale manutenzione e riparazione. Ogni fase della lavorazione è fatta assolutamente a mano in un "laboratorio" di poco più di 15 mq che si trova al piano superiore rispetto all'area vendite (di analoghe dimensioni). Al piano superiore (secondo) c'è l'ufficio di Mr. Glasgow (una semplice scrivania) alle cui spalle c'è una stanza ove sono conservate e catalogate le "forme" dei piedi dei clienti. Saranno circa un migliaio, io ho tenuto in mano il "piede ligneo" di un cliente molto famoso ma mi sono impegnato a non rivelare il nome... Oltre alla produzione di scarpe su misura, esistono dei modelli pronti di qualità comunque molto elevata e con una gamma di taglie impressionante (fino ad 1/8 di numero). Per chi si trovasse a Londra mi sento di consigliare una passeggiatina da Claverly, è un momento tutto maschile che vale la pena vivere (occhio alle mogli però, da Cleverly le ore passano molto velocemente… con la mia ho dovuto barattare due giorni tra Harrods, Selfridges, Museo della Scienza,…). Altra piacevole sensazione è la mancanza assoluta di "istigazione ad acquistare": vale a dire nessuno prova a vendere, al Cliente è lasciata ogni serenità di scelta. A me, ad esempio, si sono rifiutati di fare le scarpe su misura perchè non sono stato in grado di garantire la mia presenza per almeno due prove... io, volontariamente, ho insistito perchè me le facessero a prescindere dalle prove ma nulla da fare… ho dovuto “ripiegare” su due modelli già pronti! Per gli amanti della barberia e dintorni, consiglio una visita da Taylor (Jermin Street). Anche in questo caso, piccolo shop (con taglio di capelli annesso) ma pieno di tante raffinitezza maschili, dalla crema da barba (suggerimento: Mandorla e Lavanda) ai profumi al necessaire per la toeletta maschile (pennelli, rasoi, ecc). I prezzi mi sembrano assolutamente concorrenziali. Per i tessuti a Regent Street suggerisco una visita alla London Texitel House. Il negozio è gestito da una famiglia indiana (come la maggior parte della stessa categoria merceologica) ed offre un'infinita scelta di tessuti inglesi immediatamente visibili e disponibili (ci sono oltre 1.000 tessuti differenti). Ho parlato a Freddie (il figlio del Titolare) dell'Ordine e si è detto disponibile a riconoscere ai "Cavalieri" uno sconto significativo. Londra non è proprio dietro l’angolo e la sterlina è una moneta forte… meglio prima una visita a Bologna!!! Per chi ama il fumo ed i connessi, non può mancare di visitare Fox, a St. James Street (l'ingresso si riconosce perchè ci sono due indiani in legno). Il negozio è fornitissimo di sigari provenienti da tutte le parti del mondo e c'è una scelta pressochè infinita di cubani. I prezzi solo allineati alla qualità dei prodotti e del servizio offerto. Il personale è molto disponibile e cortese. Infine (last but YES least) tocco il tema dei cappelli. Sono stato da Lock&Co Hatters, a St. James Street e l'impressione che ne ho tratto non è stata del tutto positiva. Non entro nel merito delle caratteristiche tecniche dei cappelli (che mi dicono fatti interamente in Inghilterra) nonchè della varietà di scelta, ciò che, però, voglio condividere con Voi è la sensazione che il negozio si è rivelato proprio come tale. Sono stato lasciato da solo a scegliere un cappello, senza alcun consiglio da parte del personale (che peraltro non era impegnato con altri Clienti, soli anche loro come me!) e, girovagando tra gli scaffali, ho scoperto che vendono di tutto (giacche, giacconi, borse, valigie, ombrelli...). Ma non si chiama Lock&Co Hatters (cappelli)??? Dopo aver scelto il mio "berretto", la signora alla cassa mi ha dato il catalogo per ordinare via internet!!! Numquam Servavi!!! Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 27-12-2004 Cod. di rif: 1849 E-mail: info@studiocarna.it Oggetto: Flanelle Militari e Dintorni - Al Prof. Pugliatti Commenti: Caro Carmelo, ho letto con grande curiosità il Tuo ultimo intevento sul peso delle flanelle, soprattutto nel momento in cui hai soffermato la Tua attenzione su quelle militari. Data la mia origine militare, ho sofferto il caldo a causa di mise inadeguate e, pertanto, mi permetto di intervenire. Il militare non sviene, banalmente, perchè ciò non è contemplato in alcun regolamento, ma Ti posso assicurare che soffre molto il caldo... In effetti, sino ad una paio d'anni fa, sebbene la flanella fosse, purtroppo, sparita dai tessuti "d'ordinanza" (sostituita da un improbabile tessuto detto "diagonale"), il cambio di uniforme era regolato da un vero e proprio ordine con effetto da una specifica data; ciò a prescindere, salvo alcune limitazioni, dalla dislocazione geografica del milite. Per cui accadeva che il 12 giugno, ad esempio, da Tarvisio a Messina si passava dall'uniforme invernale a quella estiva. Puoi ben immaginare le condizioni climatiche al 12 giugno di Tarvisio e di Messina... Adesso, dopo anni di "lotta", è lasciata la decisione al "singolo" militare... per cui quando farà caldo a Messina si indosserà l'uniforme estiva mentra a Tarvisio si continuerà ad indossare l'uniforme invernale... Ho conosciuto, come capo da museo, la flanella di cui Tu parlavi e, devo dire, che non l'ho più vista in produzione neanche in manifatture "civili" sebbene abbia notizia che in qualche magazzino di commissariato sia ancora disponibile qualche vecchia "pezza". Sarebbe simpatico riesumarle per verificare l'effettiva possibilità di utilizzazione. Il tessuto "diagonale" cui ho fatto cenno è una sorta di Twill in lana molto pesante che garantisce, anche in condizioni di uso estreme, una adeguata piega dell'uniforme. Caro Carmelo, la globalizzazione o qualcosa di simile, ha messo lo zampino anche nelle forniture militari dove i "vecchi" sarti (assuntori militari) sono stati abbandonati a favore di industrie di confezioni dislocate in giro per il mondo e, nell'ottica dell'economicità (ma, io dico, non dell'effecienza) altre che la qualità della fattura ne ha risentito anche la qualità del tessuto... La mia "mania" mi accompagna ormai da anni, per cui mi ero fatto confezionare, sin dai tempi dell'Accademia, le uniformi da un sarto militare di Napoli, Mauro di via Santa Lucia... sono ancora perfette senza gli antipatici "pallini" delle uniformi di ordinanza! Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 06-06-2005 Cod. di rif: 1999 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Nel tempo, per il tempo!!! Commenti: Inafferrabile Gran Maestro, Carissimo Cavalier Villa, ho riletto la profonda "conversazione" circa la camicia "bi-colore" ed ho trovato una risposta che cercavo da tempo. Più volte il Gran Maestro ha suggerito, al neofita appassionato, di farsi realizzare ciò che piace tra ciò che effettivamente serve! Ho avuto sempre ben chiaro questo monito, salvo quanto, un paio di mesi or sono, ho visto un tessuto di lino celeste, si, proprio celeste chiaro che forse neanche Settembrini avrebbe considerato!!! E' stato un amore a prima vista!!! La ragione, in vantaggio sulla passione, mi ha rimandato al monito del Gran Maestro, per cui sono ripartito da Londra senza il tessuto... nonostante il bel week-end, mi sentivo insoddisfatto... dopo un paio di giorni, la passione ha disfatto la ragione: ho telefonato a Freddie (un personaggio!!!) e dopo 36 ore il tessuto era a Roma, dal mitico Maestro Celentano!!! Caro Villa, non può immaginare quanto stessi confidando nel puntuale ritardo degli Artigiani... ma Celentano è diverso, l'abito, dopo quindici o venti giorni, era già pronto per la prima prova: subito fatta! Mille dubbi, ricerca di alibi e di complicità nel Maestro... oggi l'abito è pronto, lo ritirerò la prossima settimana. Lo ritirerò, lo custodirò nel mio armadio, lo ammirerò, ma (per adesso) non lo indosserò... anche se non si può mai dire... dipenderà dal sole!!! Cavallerescamente, Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 08-06-2005 Cod. di rif: 2003 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Al tempo il suo compito - Al Cavalier Villa Commenti: Caro Lorenzo, sono lieto ed orgoglioso di essere un mozzo di un Vascello con un Grande Comandante ed un equipaggio eccezionale, che naviga verso lidi fantastici ed irripetibili!!! Numquam Servavi!!! Lello Carnà ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ascensionato Raffaello Carnà Data: 22-06-2005 Cod. di rif: 2033 E-mail: carna@tiscali.it Oggetto: Lock's, Tweed Cap Commenti: Caro Giona, come sai ho qualche "cap" di Lock's e sai pure che li ho acquistati (nel tempo) più per affetto verso lo storico marchio che per la "cortesia" delle commesse o la qualità del prodotto! E' vero, quella fastidiosissima plastica (di cui però alcuni cap sono privi a favore di un'etichetta in stoffa) non garantisce neanche la funzione per cui è sorta. Infatti, mi è capitato che il cap "zuppo" d'acqua si trasformi in un ingestibile "trasferello" o "trasferibile" per cui l'etichetta stampata si imprime sul lato interno della plastica al punto, quasi, di sparire e di sicuro di diventare illegibile! Ora, oltre ad ovvie considerazioni igieniche, la modernità (economica?) non merita alcun confronto con la tradizionale etichetta in stoffa ricamata!!! Caro Giona, dobbiamo scoprire veri artigiani del cappello, come il Tuo Melegari è!!! Cavallerescamente, Lello Carnà P.S. Grande, davvero grande serata la Wine Academy, un Trionfo ed un "tavolo" imbattibile!!! ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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