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Nome: Ettore Piovani Data: 17-01-2014 Cod. di rif: 4814 E-mail: ing.epiovani@gmail.com Oggetto: Londra sta rinascendo o sta suonando le trombe della fine ? Commenti: Eminentissimo Gran Maestro, visito con regolarità questo sito da diverso tempo, trovando il piacere della lettura e dell’approfondimento sul costume maschile e ciò che attorno vi orbita. Dei suoi gusti e delle sue scelte lo spazio che qui si offre è utilissimo. Sono tanti gli argomenti che vorrei trattare, molte ancora le domande che desidererei porre, giacché solo chi smette di essere curioso e ardito è alla fine dei suoi giorni. Mi ha colpito in particolar modo l’interessante intervento nel taccuino del dodici gennaio corrente anno in cui esamina, su proposta di un cavaliere, un pantalone di Chittleborough & Morgan. Mi occorre specificare che sono molto spesso a Londra, diciamo almeno due volte al mese, trasferte in cui miscelo con irriverenza lavoro e piacere. E questo da parecchi anni. Insomma, conosco bene la città e, da semplice frequentatore di negozi e atelier ovvero paziente osservatore, il mood che la percorre come stile e storia. Lei in questo intervento menziona un nuovo spirito che pervade la Row ed il mondo più generale del classico british style. Le cose stanno cambiando. La sua intunzione è fondamentale ! L’approccio compassato e proper tipico del gentiluomo inglese come ogni italiano se lo immagina sta cedendo il passo ad un estroverso e fashionista uomo-mezzo uomo che ruba al passato e carica di forza le caratteristiche locali. Se si visitano le sartoria e i laboratori è evidente questo nuovo “entusiasmo” che ha contagiato in primis gli addetti ai lavori. Una volta se si entrava da un famoso sarto londinese con una giacca italiana, magari splendida, si aveva l’impressione che non vi fosse data la minima importanza. Tanto era la loro superiorità. Oggi sono curiosi, vogliono vedere e toccare le opere di altri sarti e sono pronti a coglierne idee. E’ globalizzazione ? E’ la vittoria del concetto italiano dell’apparire individuale ? Non vi è dubbio che il mondo sartoriale inglese è oggi più aperto, più disponibile, più democratico, più divertente. Sicuramente meno autorevole. L’esasperazione delle “loro” fogge dichiarano un complesso di inferiorità verso la migliore scuola artigianale del mondo , quella napoletana. O si adeguavano o morivano del tutto. Cosa hanno fatto ? Hanno messo in vetrina le loro manie, rinnegando ogni riservatezza. Apprezzo la grande conoscenza del mondo anglosassone del cavaliere Nocera. Mi auguro che anche Lui voglia portare un contributo sul tema : Londra sta rinascendo o sta suonando le trombe della fine ? Vogliate ricevere tutta la mia stima e i miei più cordiali saluti. Ettore Piovani ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ettore Piovani Data: 20-01-2014 Cod. di rif: 4819 E-mail: ing.epiovani@gmail.com Oggetto: Londra sta rinascendo o sta suonando le trombe della fine ? Commenti: Eminentissimo Gran Maestro, intervenire in questo spazio induce a svariate riflessioni. Nonc i troviamo di fronte ai tanti blog che spuntano come funghi nella rete. Il visitatore pone il massimo rispetto per i modi di lasciare una traccia in un sito che fa della forma e della sostanza una regola così importante. Io stesso non sono esente da questo. E da quando ho scritto ho riflettuto attentamente su quanto avevo detto e avrei ancora da dire. Quando poi ho letto la sua replica le cose si sono ancora più complicate. Proverò a venirne a capo e a cercare di esprimere i miei concetti. Ho capito bene il cosiddetto approccio “cavalleresco” e lo condivido. Veniamo a Londra. Nei pensieri espressi avevo lanciato più di un messaggio negativo, la lettura era facilmente in quella direzione. Le sue parole vanno in quella direzione e con una capacità di scrivere ben superiore alla mia chiariscono bene ciò che non ero riuscito a dire e a capire. Non vorrei che però prevalesse solo questo. Divido in due la cosa e sarò felicissimo di ricevere sue critiche p un suo pensireo in merito. Non c’è dubbio che la morte del classico come viene qui annunciata abbia generato uno sfaldamento di quei riferimenti che erano fondamentali per l’approccio inglese al vestire e al vivere più in generale. Era fondante la stabilità e la fede in una visione tradizionale ove dinasta, storia, onore, dignità governavano ogni scelta, anche l’indossare una cravatta o un abito. Un inglese, quello a cui qui ci riferiamo, non sceglie per vezzo ma per appartenenza. E’ per lui fondamentale appartenere a quella “casta”. Punto, il resto, il lato estetico è secondario. Ciò aveva un grande valore quando i committenti e gli esecutori, cioò i clienti e le sartorie, erano del massimo grado di valore. La morte di questi riferimenti e dei valori tradizionali non ha reso solo i clienti meno interessati a rispondere a quei dettami ma gli stessi fornitori sono diventati stanchi, chiusi in sé stessi, sempre meno abili. Non c’era più nessuno che andava a chiedere “quelle” lavorazioni, quelle cose particolari. A questi clienti bastava un etichetta per farli stare tranquilli. In quello che sta succedendo oggi c’è un fattore che trovo molto positivo : diversi fornitori si sono svegliati dal torpore. Sono interessati, avidi di vedere cosa fanno dietro l’angolo o nel continente. Certo, hanno perso la superiorità e una buona dose di boria ma forse così smetteranno di cucire i malefici fianchetti sui davanti e torneranno a capire cosa facevano prima. Se si sono rimessi a parlare un dialetto locale, un gergo come Lei lo chiama, è perché è da lì che dovevani ripartire i giovani per capire la radici. Questi sono su internet tutti i giorni e vedono di certo quanto il mondo del su misura, del bespoke, sia circondato da interesse, da appasionati. Forse ora cominciano ad ascoltarli, a confrontarsi. Prima di Natale ero in una primaria sartoria londinese. Mi conoscono. Ho notato una progressiva evoluzione d’approccio. C’era un confronto sulla mia giacca napoletana, senza pregiudizi, senza snobbismi. Un po’ come se fossimo tutti sulla stessa barca. L’importante è che tutti non diventino Pitti-boys, quei loschi figuri che badano solo a farsi fotografare sui blog con mise impossibili. L’Inghilterra che aveva posto le basi del nostro credo non c’è più. Ma siamo certi che il nuovo stile inglese, depurato dalle caricature singole, non sia meglio di quello visto bnegli ultimi 20 anni ? Lascio a Lei Gran Maestro un commento più scientifico. Mi conceda solo un’altar domanda : perché parla di una parte di sartoria napoletana che ritorna verso radici gergali. Io la trovo in grande forma. Bella come sempre. Cordialissimi Ettore Piovani ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ettore Piovani Data: 03-03-2014 Cod. di rif: 4846 E-mail: ing.epiovani@gmail.com Oggetto: Al Gran Maestro : commento su C.Riva nel taccuino Commenti: Gent.mo Gran Maestro, sono rimasto colpito dal suo commento sui tessuti per camicera Carlo Riva quando narra, triste storia ahimè, della chiusura di Buonanno. Ho sempre considerato questi tessuti simil-seta più adatti ad un ambito femminile che alla durezza della scorza maschile. Finalmente trovo una voce autorevole che dice la verità su questi tessuti costosissimi ma dalla resa dubbia. E lo dico parlando per prova diretta. Il tutto condiviso dalle mani dell'artigiano della mia camiceria. Leggo che ha chiuso ? Perché si sono inventati questo pseudo lusso inutile ? Anni fa non c'era camiceria di prestigio che non mettesse tra gli scaffali almeno un taglio di questa casa e che non affermasse < Buona giornata Gran Maestro. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Ettore Piovani Data: 30-04-2014 Cod. di rif: 4863 E-mail: ing.epiovani@gmail.com Oggetto: DE PAZ Commenti: Conosco la fama del signor De Paz da anni. Non c'è luogo classico d'Italia ove il suo nome non sia conosciuto e trattato con un rispetto che si deve ai grandi. Ho letto molti suoi interventi qui al castello nel passato. avevo notato che la sua presenza non era più fattiva negli ultimi anni. Ritrovare ora nuovi interventi e una nuova presenza credo riempia di passione e slancio tutti gli appassionati e da un'occasione unica di conoscere il suo pensiero. Insomma, BENTORNATO RETTORE Ms. DE PAZ ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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