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Nome: Eugenio Buttafava Data: 19-07-2007 Cod. di rif: 3282 E-mail: eugenio@buttafava.it Oggetto: cravatta e tradizione Commenti: Ammirabili Cavalieri e Scudieri, da tempo frequento silenzioso ed estasiato le sale del castello cercando di apprendere. Ho osato scrivere privatamente a qualcuno ricevendo sempre risposte gentilissime e mai banali. Ora, temerariamente, lo faccio a tutti per segnalarvi il seguente articolo apparso oggi sul "Corriere della Sera" a firma Beppe Severgnini, riporto il link dell'edizione elettronica e il contenuto per esteso dell'articolo. Qualche speranza sopravvive (in Inghilterra). I miei migliori saluti Eugenio Buttafava http://www.corriere.it/solferino/severgnini/ Londra, il club, la cravatta e quel sottile piacere dell'illogicità britannica Londra è sempre un posto vivace. Uno porta la moglie a festeggiare l'anniversario di matrimonio nel bar panoramico dell'Hilton Park Lane, e dopo 24 ore lì arrestano un killer russo spedito a far fuori il ricco esule Berezovsky. Uno torna nel club dov'è socio da quando aveva i capelli neri (1986), e scopre che gli inglesi discutono come italiani: per un nodo. Il Reform Club (104 Pall Mall) è un bel posto: costruito da Charles Barry, l'architetto delle Houses of Parliament, ha ispirato Verne, che ci ha ambientato la scommessa del "Giro del mondo in 8o giorni". Vent'anni fa era spartano: stanze scomode e cibo essenziale. Oggi è sistemato e splendente: le stanze hanno optional lussuosi come un bagno; e un formidabile anglobergamasco di nome Aldo fa sì che il cibo sia all'altezza della tradizione (nostra, non loro). Il Reform, oltre a essere fascinoso e accogliente, vanta impeccabili tradizioni liberali. Fondato nel 1836, prende il nome dal Reform Act del 1832 (che estendeva il diritto di voto dopo la Rivoluzione Industriale); è stato il primo, nel 1981, ad ammettere le donne come soci. Ci si poteva perciò aspettare che, quando alcuni soci hanno proposto l'abolizione dell'obbligo della cravatta, la maggioranza dicesse: "Perché no?". Niente da fare, invece. Al grido di "Get knotted!" (Fatevi il nodo!), i tradizionalisti sono scesi in trincea. Pronunciate la parola "tie" (cravatta) e parte una discussione passionale, da far invidia a genoani e doriani. Gli Abolizionisti dicono: il clima sociale è cambiato, quello meteorologico pure. Londra in questi giorni è un'anticamera mediterranea: se in giro ci fossero più inglesi, sembrerebbe d'essere in Toscana. Perché la cravatta? Una bella camicia sotto una buona giacca non è altrettanto elegante? I Tradizionalisti ribattono: si comincia con l'abolire la cravatta e, in men che non si dica, la gente verrà in jeans e infradito (opinione del segretario dell'East India Club, consultato). Alcuni ricordano come al Travellers - il club del Foreign Office, che col Reform condivide il giardino - "in giornate particolarmente calde, si possono togliere le giacche". Ma le cravatte no: quelle devono stare a posto. Sulla "Reform Review" è apparsa la lettera della Baronessa Whitaker: a causa della regola della cravatta, scrive, "mio marito e mio figlio rifiutano di essere miei ospiti al club". Sostiene invece Elizabeth P Fox, direttrice della Gbtm: "Una bella cravatta porta una donna ad alzare lo sguardo al volto di chi la porta. Una camicia aperta, che rivela una t-shirt, un pomo d'adamo o, peggio, erranti peli del petto, ha l'effetto opposto." Per farla breve; per ora, non si cambia. All'ingresso del Reform c'è un sacchetto in plastica pieno di cravatte usate: chi è senza, può servirsi. Così ho fatto anch'io, martedì: ho pescato una striscia di poliestere piena di strani simboli, e ho temuto per tutta la sera che un vecchio lord venisse ad abbracciarmi, dopo avermi visto al collo la cravatta della sua vecchia scuola. Insomma, avete capito. Io voto, con quest'articolo, per la cravatta. Questa città non è solo piena di russi che si vogliono eliminare a vicenda, con la vodka, il polonio o la pistola; o di multinazionali che non pagano le tasse. E' anche il più grande esperimento multiculturale del pianeta: così immenso, vario e rivoluzionario da farla sembrare, talvolta, una sala d'aspetto chiusa tra cinque aeroporti. Deve rimanere, invece, qualcosa d'inglese e di piacevolmente illogico, a Londra. Viva la cravatta al Reform. Certo: il sabato mattina, a colazione, fa un po' ridere. Ma rideremo con stile, se non altro. Dal Corriere della Sera di giovedì 19 luglio 2007 ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Eugenio Buttafava Data: 28-10-2008 Cod. di rif: 3908 E-mail: eugenio@buttafava.it Oggetto: Camiceria Olga - Milano Commenti: Illustre Gran Maestro, Ammirabili Cavalieri e Scudieri, mi permetto di disturbarvi per un quesito: scorrendo questi gessi ho appreso della Camiceria Olga sita in Milano, piazza Spotorno 3 (vedi gesso n. 2449). Mi pareva esattamente quanto andavo cercando: una bottega artigiana, con prodotti di qualità, fuori (in senso fisico ma anche di mentalità) dal "quadrilatero della moda" e dentro una fascia di prezzo accettabile e non gonfiata dal Marketing. Stavo approfondendo la ricerca e mi è apparso un sito www.camiceriaolga.it che però dà come indirizzo via Comelico (per i non Milanesi annoto che si tratta di tutta un'altra zona rispetto all'indirizzo precedente). Per chiarire la cosa ho scritto una mail all'indirizzo "info" di questo sito e mi è stato risposto che la camiceria è stata da poco rilevata e trasferita di sede. Le promesse fatte nel sito sembrano mantenere lo stile del passato ma un leggero brivido mi percorre la schiena. Qualcuno di voi Gentiluomini ha potuto provare anche la "nuova" Camiceria Olga? Può darmi pareri confortanti? Nel ringraziarVi per la Vostra opera meritoria di difesa dell'eleganza e dei piaceri virili, Vi porgo i miei saluti Eugenio Buttafava ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Eugenio Buttafava Data: 04-06-2013 Cod. di rif: 4755 E-mail: eugenio@buttafava.it Oggetto: Calzoleria Stizza Commenti: Illustri Cavalieri, timoroso entro nel Castello dell'Eleganza e spero di non disturbare con una richiesta di informazioni che può rivelare la mia poca dimestichezza con i veri artigiani dell'eccellenza. Mi sono imbattuto nel sito della Calzoleria Stizza http://www.calzoleriastizza.it/ e, insieme a creazioni imbarazzanti, noto anche produzioni degne di nota apparentemente come questa http://www.calzoleriastizza.it/dettaglio.php?modello=2007 . I prezzi sono moderati e le personalizzazioni numerose. Non ho trovato recensioni e mi chiedevo se qualcuno di Voi ne ha sentito parlare o se ne è servito. RingraziandoVi porgo i miei saluti, Eugenio Buttafava ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Eugenio Buttafava Data: 13-06-2013 Cod. di rif: 4761 E-mail: eugenio@buttafava.it Oggetto: Calzoleria Stizza - Risposta al gesso n. 4760 (Rif. Gesso 47 Commenti: Gentilissimo Signor Ettorre, grazie per la risposta esauriente e dettagliata. Sono esattamente nel Suo stato d'animo di pre-acquisto e curiosità e farò tesoro delle Sue incoraggianti parole. Anch'io sono animato dalla voglia almeno di provare - con le mie povere forze - a progredire sulla strada del Gusto e spero che ci sarà perdonato se dibattiamo di un produttore forse non all'altezza. RingraziandoLa nuovamente porgo i miei saluti a Lei, al Gran Maestro e a tutti i Cavalieri e Simpatizzanti. Eugenio Buttafava ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Eugenio Buttafava Data: 08-10-2013 Cod. di rif: 4782 E-mail: eugenio@buttafava.it Oggetto: SAR il Principe di Galles in Italiano Commenti: Illustri Cavalieri, a questo link è possibile vedere SAR il Principe di Galles parlare la nostra lingua presentando la Campagna in Difesa della Lana http://www.youtube.com/watch?list=UUYjrB-MvkMHU1CGwZwFwsCA&v=D8tVyS9xev0&feature=player_embedded Molto ci sarebbe da commentare ma penso non serva. Ho messo il link nella lavagna poiché mi sembrava il luogo meno inadatto. Cordialissimi saluti, Eugenio Buttafava ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Eugenio Buttafava Data: 12-02-2014 Cod. di rif: 4830 E-mail: Eugenio@buttafava.it Oggetto: I monopetto del Duca/Slanted Darts Commenti: I gessi degli illustri Cavalieri Arcangelo Nocera e Carmelo Pugliatti sono oltremodo interessanti per la fusione di estetica e tecnica sartoriale. L'abisso della mia ignoranza sull'ingegneria dell'arte sutoria mi si spalanca davanti ma non resisto a porre una domanda per chiedere un chiarimento: le italiche giacche "normali" hanno due pinces (vedi il paradigmatico doppiopetto rubinacci nell'Appunto 5438 ad esempio) su ogni lato. Una più centrale nel mezzo del petto che termina al centro della tasca e l'altra sotto l'ascella (più o meno) a segnare la vita. Il Duca dunque usava "lavorare" su ques'ultima (con l'effetto slanted) eliminando completamente quella centrale? Ho capito correttamente? Queste pinces nella nostra tradizione (in particolare napoletana) sono un'architrave importante e sottolineata (tanto da attraversare la tasca e chiudersi a fondo gonna nello stile tipico partenopeo). La loro eliminazione è un passo deciso verso un'estetica differente? Chiedo scusa e ringrazio. Cordiali saluti. Eugenio Buttafava ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Eugenio Buttafava Data: 10-03-2014 Cod. di rif: 4851 E-mail: eugenio@buttafava.it Oggetto: Risposta gesso Magistrale 4834 Commenti: Illustre Gran Maestro, grazie di cuore per la Sua illuminante risposta. I fondamenti dell'ingegneria sartoriale sono imprescindibile per capire le aree dalle quali scaturisce l'armonia. Continuerò ad attingere ai pozzi di sapere del Castello. Cordiali saluti, Eugenio Buttafava ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Eugenio Buttafava Data: 10-03-2014 Cod. di rif: 4852 E-mail: eugenio@buttafava.it Oggetto: gesso 4851 - Errata corrige Commenti: Chiedo scusa: il riferimento alla mia risposta di cui al gesso precedente è al Gesso Magistrale 4848. Perdonate la svista dovuta all'emozione del commento. Cordiali saluti, Eugenio Buttafava ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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