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Nome: Filippo Loretoni Data: 27-02-2003 Cod. di rif: 176 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Sartoria Mauro Bettoni Commenti: Egregi Signori, Mesi fa ho intrapreso la ricerca di un sarto che fosse in grado di confezionare un abito di buona qualita' ad un prezzo commisurato al prodotto e che potesse inoltre garantire una certa continuita' nella sua opera e non fosse quindi prossimo a ritirarsi a vita privata. Proprio da queste pagine ho ricevuto la segnalazione di un sarto di Varese, Mauro Bettoni appunto, che aveva tutte le caratteristiche sopra riportate. Dopo lunghe e faticose ricerche, durate oltre 2 mesi, sono riuscito a mettermi in contatto col Signor Bettoni, il quale, con molto rammarico, mi ha comunicato di aver dovuto chiudere il proprio atelier per mancanza di clientela. Abbiamo avuto una piacevole ed interessante conversazione, dalla quale traspariva la grande passione che il Signor Bettoni ha per la propria arte e la sua voglia di tornare nuovamente in campo. Al termine della telefonata sono rimasto amareggiato nel constatare come ormai esista un vero e proprio salto generazionale nel mondo della sartoria su misura e quanto sia difficile per chi, come me, si avvicina ora a questo mondo, trovare una guida valida ed un artigiano a cui potersi affidare. L'argomento e' gia' stato discusso e non volendo tornare su problemi non risolvibili mi limito a ringraziare quanti mi hanno fornito aiuto in questi due mesi di ricerca. Cordialmente Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 27-02-2003 Cod. di rif: 178 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Ancora su Mauro Bettoni Commenti: Egegio Gran Maestro, La ringrazio per il cortese invito e le assicuro che faro' del mio meglio per essere presente all'evento di Bologna. Per quanto riguarda Mauro Bettoni, la sua disponibilita' ed amore per la sartoria lo hanno addirittura spinto ad offrirsi di confezionarmi un abito nel tempo libero, sacrificando ore preziose agli affetti ed al riposo. Sono sinceramente tentato di accettare la proposta, nella speranza di aiutare il Maestro a tornare all'opera. Chiedero' a Bettoni il permesso di divulgare il suo numero privato (non vorrei incorrere nelle sue ire e nelle sanzioni del Garante per la Privacy) ed appena ottenuto il consenso sara' per me un piacere pubblicarlo su queste pagine. In attesa del prossimo incontro le porgo i miei piu' cordiali saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 08-04-2003 Cod. di rif: 236 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: primo incontro con la giacca napoletana Commenti: Egregio Gran Maestro, Venerdi scorso i miei impegni di lavoro mi hanno portato a Napoli, per partecipare ad una importante riunione. Il cliente che ho incontrato mi ha, inconsapevolmente, fatto uno dei piu' graditi regali che abbia ricevuto: la vista di una giacca di foggia Napoletana. Devo infatti precisare che, nonostante le molte descrizioni lette e le foto passate al setaccio, non avevo mai avuto occasione di vedere un simile capo dal vero. l'effetto e' stato assolutamente sconvolgente. Sono rimasto oltremodo colpito dalla morbidezza, dall'aspetto confortevole e dalla vestibilita' che il capo dimostrava. La giacca sembrava quasi montata su un cuscino d'aria, tanta era la leggerezza che trasmetteva. Non ho la competenza per giudicare la bonta' delle finiture ma posso senza dubbio dire che il colpo d'occhio era superbo. Unico neo: nonostante le mie insistenze il cliente non ha voluto rivelare il nome del proprio sarto. Ho deciso comunque di tornare ancora una volta a respirare l'aria di Napoli questo Sabato, per concedermi una visita all'atelier di Marinella, per invidiare segretamente quanti hanno la fortuna di vivere in questa citta' cosi' affascinante e per sognare di avere il tempo necessario ad ordinare un capo su misura ad un Maestro napoletano. Cordialmente Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 23-05-2003 Cod. di rif: 286 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: prima esperienza con abbigliamento sartoriale Commenti: Egr. Gran Maestro, Stimatissimi Cavalieri, Torno a scrivere su queste lavagne per farvi partecipi di una grande soddisfazione personale. Dopo lungo pellegrinaggio alla ricerca di un Maestro sarto a Milano e grazie alla disponibilità e cortesia di un frequentatore di questo sito, il sig. Decandia, mi sono rivolto al Maestro Curci. Oggi, dopo 3 prove, ho ritirato il mio primo completo e sono, a dir poco, entusiasta del risultato. Il Maestro ha saputo interpretare perfettamente le mie richieste creando un capo ai miei occhi assolutamente impareggiabile, ed ha persino avuto la pazienza di spiegare il proprio lavoro per consentirmi di apprezzare meglio la vera Qualità, quella senza compromessi. Mi ha fatto comprendere quanto sia importante utilizzare esclusivamente materiali naturali, mi ha spiegato come un capo estivo sartoriale, seppur foderato, sia incomparabilmente più fresco di una giacca di confezione (in cui la fodera è tipicamente termosaldata) ha avuto la cortesia di introdurmi ad un mondo di cui da tempo leggo su queste pagine ma che solo ora posso apprezzare appieno. Questo mio gesso vuole essere un tributo al Maestro Curci, che come ogni vero saggio non ha timore di condividere il proprio scibile e non si trincera dietro "segreti professionali" che fungono troppo spesso da paravento all'incompetenza. Spero in cuor mio che Curci abbia ancora lunga vita professionale e che trovi presto apprendisti cui trasmettere la passione e l'esperienza di cui è depositario. Si dice che i discepoli siano fiaccole da accendere e non vasi da colmare. Se la mia fiamma comincia ora debolmente a splendere devo ringraziare il C.O. per gli impareggiabili contributi pubblicati su queste pagine. Cordiali saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 23-05-2003 Cod. di rif: 288 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: uso ed abuso del Castello Commenti: Egr. Gran Maestro, comprendo la sua tirata d'orecchi e non mi sottraggo al rimprovero (faccio semmai notare che vista la fisionomia del sottoscritto sarebbe stata più indicata una "tirata di naso" à la Cirano). Mi sia concesso comunque di spendere una parola in mia difesa. Durante questi mesi ho volutamente (e faticosamente, poichè la mia natura mi porta ad essere un entusiasta inguaribile) taciuto sulla mia esperienza (o forse dovrei parlare di esperimento) per riguardo verso quanti frequentino queste lavagne. Se da un lato non volevo tediare alcuno con le mie "scoperte" da neofita, certo risibili agli occhi di chi è più navigato di me, dall'altro non volevo correre il rischio di segnalare un Maestro la cui opera fosse offuscata da compromessi. Adduco quindi le seguenti attenuanti: L'understatement è un vezzo di cui gli anni di permanenza in Gran Bretagna mi hanno reso schiavo, mi duole che questo mio atteggiamento possa essere stato confuso per cattiva educazione o volontà di abusare di questo mezzo. Il rispetto che nutro per i Cavalieri ed i frequentatori del Castello ha fatto il resto. Ho ritenuto infatti opportuno valutare il lavoro finito del Maestro Curci prima di portarlo agli onori della cronaca come sarto degno di nota. Ai miei occhi, non certo esperti, l'atelier sito in via Emilio Caldara al 18 in Milano merita senza dubbio una visita, non fosse altro che per la cortesia del Curci. Il numero di telefono (reperibile sulle pagine gialle) è 02 5511836. Se il Maestro saprà soddisfare i vostri severi canoni di giudizio, indirizzate pure il vostro plauso al Sig. Decandia. Nel caso invece non riteniate l'opera del Curci degna del C.O. sarò interessato a capirne i motivi per poter accrescere la mia esperienza. Con rinnovata stima Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 09-07-2003 Cod. di rif: 361 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Nomi celebri e loro abuso Commenti: Egr. Cavalieri e frequentatori del Castello, Il livello degli ultimi interventi e' stato talmente elevato che un semplice appassionato come me non puo' fare altro che guardare, leggere e tentare di apprendere il piu' possibile. Il mio intervento vuole essere quindi una sorta di "pausa" di ristoro da tanta fatica. Mi ricollego ad una discussione, gia' da tempo avviata, circa l'abuso che nel mondo si fa del nome di Napoli. Spinto dalle disquisizioni di questi giorni ho fatto alcune ricerce sui sarti di Savile Row, che tanto hanno dato e continuano a dare al mondo dell'eleganza maschile, ed ho potuto scoprire come anche questo nome sia oggetto di un saccheggio senza ritegno. L'esempio piu' singolare ho potuto rinvenirlo sul sito di un sedicente sarto su misura, Maurice Sedwell, con sede al numero 19 della celebre via. Il sito suddetto, dopo aver a lungo cantato le lodi del vero su misura, propone un interessante "modulo d'ordine" on-line per prendersi le misure in casa e poter successivamente commissionare un abito senza doversi recare presso l'atelier del sarto. Per chi di voi avesse confidenza con la materia, il modulo ricorda vagamente il "Manuale delle Giovani Marmotte" alla voce "come costruire una tenda da campeggio con un fazzoletto". Posso capire che la spietata legge di mercato costringa a volte a dei compromessi, se non si vuole soccombere alla concorrenza, ma quanto ho visto ha del grottesco. Riporto qui in calce il collegamento alla pagina in questione e chiedo un vostro parere circa il sarto Sedwell: un vero Maestro caduto in disgrazia o uno dei tanti che tentano di approfittare dell'altrui ingenuita'? http://www.savilerowtailor.com/orderform.html Vien proprio da dire che tutto il mondo e' paese e che se Napoli piange, Londra certo non ride! Cordiali saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 18-07-2003 Cod. di rif: 408 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Eleganza a buon mercato - al Sig. Grassotto Commenti: Egr. Sig. Grassotto, Noto che la sua vena polemica non si esaurisce. Le rispondo in modo lapidario. Lei afferma che avendone i mezzi potrebbe tranquillamente vestire come se non meglio dei frequentatori di queste pagine. Benissimo. Perche' mai allora chiede il nostro consiglio. Da gran conoscitore dell'eleganza maschile sapra' certo individuare i tratti che distinguono un abito confezionato di ottima fattura da uno confezionato di fattura infima o mediocre. Il suo interrogativo, se sia possibile vestire bene con abiti confezionati, non necessita quindi della nostra risposta. Faccia appello alle sue vaste conoscenze in questo settore e trovera' da solo la risposta. Mi scuso con Cavalieri e Simpatizzanti per questo piccolo sfogo. L'ira e' un sentimento che non mi appartiene ma ancor meno tollero la spocchia. Cavallerescamente Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 21-07-2003 Cod. di rif: 420 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Smarrimenti e furti - al sig. Gasparri Commenti: Egr. Sig. Gasparri, Comprendo appieno il suo timore per i furti di oggetti a noi cari. Sono stato (ahime') spesso vittima di episodi di questo tipo. La sola cosa che posso dire e' che non c'e' antidoto ed il consiglio che le do e' quello di non lasciarsi influenzare. Separarsi (forzatamente) da un oggetto bello ed a noi caro e' certo una cosa spiacevole, ma almeno le restera' la consolazione di averlo potuto possedere per un certo lasso di tempo. Quanto agli smarrimenti, per esperienza personale ho constatato che gli oggetti di qualita' quasi mai vengono smarriti. Un accendino od un ombrello che siano veramente "nostri" saranno oggetti a cui dedicheremo tutte le attenzioni possibili e non finiranno mai in un angolo del nostro guardaroba o del nostro bagaglio per poi andare smarriti per sempre, ma saranno ben presenti alla nostra mente in tutto il loro splendore. Cordiali saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 02-08-2003 Cod. di rif: 465 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: sulla gestualita' dell'orologio da tasca Commenti: Stimati frequentatori di questa lavagna, leggendo il gesso 463 dell'Egregio Gran Maestro, sono stato colpito in particolare dal cenno alla "teatralità" di alcuni gesti legati all'orologio da tasca. La frase ha evocato in me un ricordo particolare di una lezione universitaria in cui uno sventurato studente si presento' con diversi minuti di ritardo. La lezione era gia' iniziata e l'ingresso provoco' una certa distrazione ed un leggero mormorio. Il nostro Professore non fece altro che abbassare gli occhiali, estrarre con studiata lentezza l'orologio dal taschino e studiare il quadrante per pochi secondi. La classe sprofonfo' in un silenzio di tomba, interrotto solo dalle parole sconnesse del ritardatario che cercava di accampare qualche scusa. Credo sinceramente che, se il nostro docente si fosse limitato a consultare un orologio da polso, l'effetto sarebbe stato molto meno drammatico ed il risultato sicuramente diverso. Una curiosita': il professore in questione vestiva spesso senza panciotto ed in tali occasioni portava l'orologio nel taschino della giacca utilizzando l'asola del bavero per far scorrere la catena. Non ho mai visto altri fare lo stesso e mi domando se sia pratica diffusa nel caso di un due pezzi. Nella fattispecie, poiche' il professore era Sergio Romano (nostro ambasciatore a Mosca, insigne storico e vero Gentiluomo) credo si possa perdonare qualche piccola sbavatura. In attesa di un vostro parere porgo i miei piu' cordiali saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 01-09-2003 Cod. di rif: 512 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Miracolo a Milano Commenti: Egr. Sig. Varasi, Stimatissimo Gran Maestro, accolgo volentieri la vostra richiesta e mi metto a disposizione del Sig. Varasi per poter comunicare i riferimenti del Maestro Varesino da me a suo tempo rintracciato. Per quanto riguarda Milano, dopo lunghe ricerche sono riuscito ad individuare un sarto che nulla concede alle mode, ascolta il proprio committente senza imporre il proprio stile ma semmai consigliando garbatamente una soluzione piuttosto che un'altra, ricerca la migliore qualita' e pratica dei prezzi di assoluta onesta'. Il Maestro in questione e' Vito Curci, i cui riferimenti furono da me pubblicati in un precedente gesso. Io ho trovato in Curci una persona equilibrata, ragionevole, saggia e disposta a spiegare ed insegnare la difficile arte del Vestire con Gusto ai neofiti. Le consiglio vivamente di fare una visita al suo atelier. Non se ne pentira'. Chiudo con un commento al gesso 511 del nostro Gran Maestro: se per ottenere una riedizione Milanese dei Laboratori dell'Eleganza e' necessaria la spinta di altri appassionati, ebbene la prego di considerarsi spinto! Poter assistere ad una "lezione" tenuta dal Maestro Solito sarebbe fonte di gioia per me e per molti altri appassionati che vivono all'ombra del Duomo. Sono piu' che certo che i Cavalieri e gli appassionati di tutto il Nord d'Italia accorrerebbero ad una simile notizia. Sperando in un suo pronunciamento, le porgo i miei piu' cordiali e cavallereschi saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 09-09-2003 Cod. di rif: 527 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Marinella e Napoli Commenti: Egr. Sig. Muro, Marinella ha, in tempi recenti, aperto un atelier a Milano, non lontano dalla Borsa, se non sbaglio per rispondere alle crescenti esigenze della clientela internazionale che, dovendosi recare a Milano per affari, trovava poco agevole il viaggio fino a Napoli. Non mi risultano punti vendite o vetrine a Roma. Potrei certamente sbagliare ma anche se vi fosse la possibilita' di acquistare le cravatte di Marinella nella Capitale, mi permetto comunque di suggerirle il viaggio fino a Napoli. Credo che l'impegno in termini di tempo sia modesto e sono certo che sara' ampiamente ripagato sia dall'atmosfera unica che si respira in quei pochi metri quadrati, sia dalla possibilita' di visitare altri templi dell'eleganza e del buon gusto che Napoli racchiude. Cordialmente Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 18-11-2003 Cod. di rif: 749 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Thornproof Commenti: Egr. Gran Maestro, Stimatissimi Cavalieri e frequentatori della lavagna Sono tra i fortunati che sono riusciti ad accaparrarsi una misura del prezioso Thornproof recentemente scovato da De Paz. Gia' da diverse settimane sto meditando come utilizzare al meglio il tessuto ed a questo punto mi trovo di fronte ad un bivio. Da un lato il rispetto per la tradizione inglese mi spinge verso un taglio a due bottoni; dall'altro la mia esperienza personale ed il mio gusto mi farebbero optare per un tre bottoni, sempre di taglio sportivo (possedevo una splendida giacca in Harris Tweed in questa foggia da cui non avrei mai voluto separarmi). I motivi per cui preferisco il taglio a tre bottoni sono molti e sono stati lungamente trattati su questa lavagna, per cui non credo sia opportuno approfondire oltre la questione. Vorrei invece sapere se a vostro parere una giacca tre bottoni in thornproof sia un controsenso (o peggio un abominio) o se invece questo tessuto si possa prestare anche ad una simile contaminazione. Con i miei piu' cordiali saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 19-11-2003 Cod. di rif: 759 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Sul risvolto Commenti: Egr. Pugliatti, Lungi dal poter esprimere un'opinione che abbia valore ufficiale come posizione dell'Ordine, vorrei comunque portare il mio contributo alla discussione da lei avviata. Nel suo mirabile "Psicologia dell'abbigliamento" (1929) John Carl Flugel tratta del risvolto dei pantaloni elencandolo tra i dettagli dell'abbigliamento moderno che derivano da usi e funzioni molto diffuse nel passato. Nel caso specifico egli fa notare come in epoca pre-Vittoriana fosse in uso rivoltare i pantaloni per evitare che un gentiluomo si sporcasse di fango nelle strade non sempre perfette dell'epoca. Il risvolto veniva poi abbassato non appena si raggiungeva la destinazione prefissata. Seguendo questa impostazione, mi risulta chiaro il motivo per cui l'abito da cerimonia (usualmente indossato in casa o altri luoghi coperti) sia privo di risvolto, mentre l'abito da passeggio o da giorno ne debba essere munito. La mia personalissima visione e' quindi che in ambiti "sociali" (quali ad es. ricevimenti o cene di gala) si debba indossare un capo privo di risvolto al pantalone, in omaggio alla tradizione che vedeva i gentiluomini abbassare il risvolto "manuale". Diversamente in occasioni diurne o comunque meno formali, ritengo il risvolto parte integrante dell'abito maschile. Resto in attesa di pareri piu' autorevoli e la saluto cordialmente Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 13-02-2004 Cod. di rif: 914 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: Barone & Barone Commenti: Stimatissimo Gran Maestro, Mi permetto di intervenire per chiarire, seppure in parte, la vicenda dell'omonimia. Il Sig. Giovanni Barone, mio caro amico di vecchia data, ha ricevuto da me alcune informazioni circa l'evento di Milano. Da appassionato di abbigliamento e cultore della cravatta quale egli e', ha evidentemente deciso di sondare la disponibilita' di posti per simpatizzanti dell'Ordine. La sua richiesta e' quindi completamente distinta da quella, altrettanto legittima e meritevole del Sig. Luciano Maria Barone. Nulla so, ovviamente, della domanda smarrita. Nella speranza di aver contribuito a far luce sul piccolo giallo porgo i miei piu' cordiali saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Filippo Loretoni Data: 11-03-2004 Cod. di rif: 1030 E-mail: filippo@clab.it Oggetto: A ciascuno il suo - per il Sig. Guarnaseri Commenti: Egregio Signor Guarnaseri, Da tempo non intervengo su queste pagine poiche' la qualita' dei gessi e' talmente elevata da rendere vano ogni mio tentativo di contribuire. Lo faccio ora, poiche' a mio avviso il suo quesito riguarda una questione piu' ampia e non strettamente tecnica. Lei chiede aiuto per istruire il suo Sarto a realizzare una giacca napoletana a 700 chilometri di distanza da Napoli. Credo che un precedente gesso del Gran Maestro fornisse gia' implicitamente la risposta a questa richiesta: non lo faccia, il risultato sara' deludente. Le dico questo senza volonta' di provocare, ma anzi con tutta la comprensione possibile. Capisco infatti il suo desiderio di indossare un capo di simile foggia. Io stesso sono stato piu' volte colpito dalla bellezza e leggerezza dei capi napoletani, ma non dimentichero' mai quello che mi disse il mio attuale Sarto illustrandomi una delle sue giacche: "guardi che bella, le maniche sembrano colonne di un tempio su cui tutta la giacca si poggia". Insomma, una interpretazione decisamente rigida del capo, di impronta internazionale, da vero Sarto nato e cresciuto nella Scuola Milanese. Chiedere ad un artigiano che ha questa interpretazione della giacca la realizzazione di un capo radicalmente diverso significa andare incontro a frustrazione ed insuccesso. Io ho quindi deciso di astenermi. Preferisco aspettare tempi piu' propizi in cui mi sia concessa l'opportunita' di visitare un Maestro di Napoli. Da quanto lei dice, il suo Sarto sembra essere un ottimo artigiano. Il mio consiglio e' di intraprendere assieme a lui un percorso comune di crescita, procedendo per piccoli passi, in modo che committente ed artigiano raggiungano quell'affiatamento che renda possibili anche gli esperimenti piu' arditi. Non parlo, badi bene, dall'alto di una cattedra. Non ho certo l'esperienza e la competenza del nostro Gran Maestro o di altri frequentatori di questa lavagna. Sono pero' animato da un sincero entusiasmo e da una insaziabile fame di conoscenza e credo che il suo Sarto possa raggiungere vette inaspettare se lei sapra' commissionare abiti piu' vicini alla sua vera vocazione. Pensi che disdetta se a Mozart avessero commissionato solo sculture! Con i piu' sinceri auguri ed i piu' cordiali saluti, Filippo Loretoni ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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