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Nome: Giacomo Busacchi
Data: 18-04-2009
Cod. di rif: 4025
E-mail: giacomobusacchi@hotmail.it
Oggetto: Tendenze e trend
Commenti:
Desidererei soffermare l'attenzione su alcuni concetti espressi dal Signor Pugliatti nell'appunto numero 4417. Innanzitutto mi sembra opportuno osservare che quando ci si riferisce alle evoluzioni nelle forme del guardaroba maschile nello svolgere del secolo scorso,come è stato più volte qui ribadito fino al 1968,dette evoluzioni avvenivano,oltre che in un contesto comunicativo profondamente diverso dall'attuale anche e soprattutto su un "corpus" vivo. Ovvero il Classico evolveva in quello che sarebbe stato il suo crepuscolo ma evolveva da "vivente". Come è stato più volte ribadito in questa sede alla fine degli anni sessanta del secolo scorso il Classico è "morto" ha cessato quindi di crescere nelle forme nei materiali e nei contenuti estetici diventando a sua volta un immenso contenitore al quale tutti possono accedere pochi comprendere e nessuno aggiungere. Questo,a mio personalissimo avviso,è dovuto in larga misura all'importanza che riveste il meccanismo consumistico: pur di salvaguardare la crescita dei fatturati si sacrifica qualsiasi altro contenuto, culturale in primis. Quindi quando si parla di trend,nell'abbigliamento come in altri settori, non parliamo di un mutamento organico ma di un "nuovo" che deve sostituire un "vecchio" dove i due termini di paragone e i tempi sono definiti unilateralmente da chi si offre sul mercato (e non da chi compra). Si arriva così al paradosso dove,in quella che dovrebbe essere la riserva di caccia del Classico ovvero la Sartoria, qui il Maestro e il suo cliente sono a volte all'inseguimento di un trend vittime più o meno consapevoli degli attori menzionati. Brevemente: il Classico è un patrimonio a cui a mio avviso è opportuno accostarsi con lo spirito con cui si va in una biblioteca, per apprendere dei contenuti da cui derivare una propria interpretazione più o meno mediata nelle forme e materiali,più che viverlo come un insieme di informazioni da vampirizzare alla bisogna. Il rischio, se si evita una elaborazione personale di questi contenuti, è quello di essere sempre pupi nelle mani di pupari, anche con la giacca cucita dal Sarto.

Giacomo Busacchi

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Nome: Giacomo Busacchi
Data: 29-05-2009
Cod. di rif: 4076
E-mail: giacomobusacchi@hotmail.it
Oggetto: gesso4075-Sig. Spadaro
Commenti:
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà e concordanza di pensiero a quanto espresso dal Signor Spadaro nel Gesso in oggetto. Ritengo che sarebbe un errore fatale confondere l'uso che viene fatto dal nostro attuale Ministro di codici estetici a noi così cari per una reale condivisione di intenti e valori. Teniamo ben presente che le basi su cui poggiano le divise estetiche che tanto approfondiamo in questa sede sono prima di tutto culturali e morali, dietro la condivisione dei canoni estetici "classici" c'e'(spero)un humus comune di formazione e aspirazioni ben piu consistente e articolato che ha nell'analisi formale dell'abito uno dei suoi risvolti concreti. Mi sembra invece che l'utilizzo mediatico da parte del Titolare del Dicastero sia puramente utilitario all'ampia operazione di "messa in mora" attuata dal Soggetto in questione nei confronti dei dipendenti della P.A. e che è la cifra che mi pare contraddistingua l'attività del Ministro nell'attuale Legislatura. Con questa mia riflessione non voglio esprimere un giudizio in merito a queste scelte soggetivamente condivisibili ma solo considerazioni di metodo che scaturiscono in me da una valutazione morfologica ad ampio raggio sulle cifre morali,formali e storiche della attuale nostra classe dirigente. Ritengo infatti che il "Castello" ,inteso come comunione di contenuti,abbia solo da rimetterci a riconoscersi in attori assolutamente estranei alle nostre linee guida e aspirazioni.


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Nome: Giacomo Busacchi
Data: 03-04-2010
Cod. di rif: 4312
E-mail: giacomobusacchi@hotmail.it
Oggetto: Un ottimo proposito
Commenti:
Vorrei unirmi al plauso che segue la proposta del Signor Pollicelli e a parte la mia scontata volontà personale,qualora ve ne sia la possibilità, di partecipare al consorzio vorrei sollecitare un intervento da parte del Rettore di questa porta, che potrebbe aiutarci non poco nella esecuzione pratica di questo meritevole esercizio. Credo infatti che si potrebbe avere un esito favorevole interagendo con qualche tessitura tradizionale d'oltremanica molto specializzata più che nell'avere a che fare con le grosse tessiture "generaliste" italiane.

Cordiali Saluti

Giacomo Busacchi

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Nome: Giacomo Busacchi
Data: 09-06-2010
Cod. di rif: 4356
E-mail: giacomobusacchi@hotmail.it
Oggetto: Intervista Europeo 1961
Commenti:
Vorrei ringraziare il Signor Pugliatti per aver voluto condividere questo gradevolissimo pezzo. Pezzo che ho trovato estremamente interessante sia per l'analisi che il Nostro fa riguardo il cambiamento dei codici comportamentali e, conseguentemente, del costume, sia, in misura (per me) maggiore, perchè mette in luce alcuni tratti di questo personaggio, caso più unico che raro di uomo nato per essere Re e divenuto, per scelta, icona borghese. Indiscussa. Ovvero la Sua profondità di sintesi e di valutazione abbinate alla gradevole ironia, la coscenza storica, il senso di appartenenza e i limiti che questa appartenenza comporta. In passato sulle pagine del taccuino mi è capitato di vedere la figura del Duca sbeffeggiato per alcune scelte di "pubbliche" frequentazioni e le sue (presunte) simpatie politiche, operazione abbastanza banale e forse un po' vigliacca se fatta a settanta anni di distanza, con il senno del poi e decontestualizzando delle foto. Con questa intervista viene dato risalto a tratti più rimarchevoli di questo personaggio,ovvero l'avere attraversato quasi un secolo di enormi mutamenti con coerenza, coscienza di se, orgoglio e con l'animo ben disposto verso il futuro e la modernità, di avere quindi lasciato, a chi lo sappia cogliere, un esempio notevole di umana condiscendenza, appropriata eleganza e rifiuto dell'esibizione. Ce ne fossero oggi di personaggi così.

Cordialmente.

Giacomo Busacchi

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