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Nome: Gianluca Pretti Data: 05-06-2008 Cod. di rif: 3826 E-mail: gpretti82@yahoo.it Oggetto: abito per la laurea Commenti: Egregio Gran Maestro, vengo a interpellarla per una questione di importanza non secondaria. Sono in procinto di conseguire la laurea specialistica in giurisprudenza e mi trovo in una situazione molto delicata (che, chiaramente poco ha a che spartire con gli studi in senso stretto). Il mio cruccio si riferisce alla scelta della mise che mi disvelerà in quella peculiare occasione. Un’idea era già stata maturata tempo addietro, in linea con i contributi che si trovano sulla lavagna: blazer blu monopetto. Tuttavia sussiste un dilemma amletico per quanto concerne la tipologia dei pantaloni e delle calzature. Una bella gatta da pelare. Mentre una camicia bianca immacolata (i cui polsini con asole ribattute a mano sbucano dalle maniche corte della giacca) e una cravatta con nodo stretto e stabile (a piccole fantasie) sono scelte quasi obbligate, pantalone-scarpa e calza mi stanno dando non poco filo da torcere. Essendo la data fatidica verso la metà di luglio sarei propenso a optare per un pantalone bianco di cotone abbinato ad un mocassino o ad una derby non troppo scura (coronati da calze bianche o del colore della calzatura, in modo da completare decorosamente il “terzo occhio”). Non vorrei tuttavia ottenere un effetto troppo vacanziero, nell’onda delle copertine di Esquire in Riviera. Insomma, riflettendo sul valore evocativo (nelle sue componenti filosofico-storico-culturali) di questo tipo di abbigliamento, non vorrei clamorosamente stonare. Arrivo dunque al punto. Mi interesserebbe cortesemente sapere, se rispetto allo stile “classico”, si tratta di una composizione all’altezza (e sufficientemente formale per il tenore della cerimonia). Nel ringraziarla per l’attenzione che mi riserverà, un rispettoso saluto, Gianluca Pretti ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Gianluca Pretti Data: 07-06-2008 Cod. di rif: 3832 E-mail: gpretti82@yahoo.it Oggetto: abito per la laurea Commenti: Egregio Gran Maestro, la ringrazio per la risposta tempestiva e “personale” (quale è quella che un vero “Maestro”e non un professore o un giudice deve fornire. E per una volta mettiamo da parte i precedenti e gli exempla, anche se Machiavelli forse dissentirebbe). Mi permetta innanzitutto di fare una precisazione, a scanso di equivoci. Nel mio guardaroba albergano nove (come le intriganti porte) abiti (pur essendo di confezione sono di discreta qualità), che, vista la giovane età, sono il mio orgoglio. La suggestiva (nella sua semplicità) combinazione che mi suggerisce purtroppo è stata già sfoggiata in occasione del diploma di laurea triennale (con l’unica differenza che la calza grigia scura era senza coste e dal taschino della giacca faceva capolino una candida pochette di seta); per questo motivo mi risulta impossibile reiterarla. La scelta del blazer era dettata anche e soprattutto dal fatto che faccio un uso disinvolto dei completi, quasi quotidiano. L’estate, una innata vena poetica e marinaresca, un certo gusto di stupire, mi indirizzavano verso questa insidiosa direzione. “Mi piacerebbe cambiare”, diceva un nativo irlandese in quel di Oxford nel secondo ottocento. E sconvolgeva la società con panciotti sgargianti e pizzi ricercati. “Mi piacerebbe cambiare” io ripeto, ma non avendo la statura culturale dell’irlandese (per essere fin troppo ben vestiti bisogna essere fin troppo istruiti, come asseriva) devo accontentarmi di valorizzare una curata presenza con il buon gusto (che la Vostra realtà mi ha aiutato a correggere e ad affinare), lo stile, ed un minimo di personalità-originalità. Il mio guardaroba deficita di un principe di galles scuro monopetto (ne ho uno in lana, chiaro, doppiopetto). Sarebbe inadatto per il giorno cruciale? ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Gianluca Pretti Data: 07-06-2008 Cod. di rif: 3833 E-mail: gpretti82@yahoo.it Oggetto: abito per la laurea Commenti: Egregio dott. Lamanna, la ringrazio per il contributo che mi ha dedicato. Lei ben comprende le difficoltà e le insidie che si nascondono dietro ad un giorno di festa. La “sicurezza”, in quell’occasione, è sicuramente un fattore determinante. Farò tesoro anche del suo parere (preferisco considerarlo come tale, ho il brutto vizio di passare i “consigli” agli altri). Riserverò la tenuta che avevo in mente per contemplare la baia sulla terrazza del Fairmont, assaporando un Montecristo n°2. Crepi il lupo e a risentirci. Cordialità, Gianluca Pretti ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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