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Nome: Giovanni Pollicelli Data: 30-03-2010 Cod. di rif: 4307 E-mail: Oggetto: un sasso nello stagno Commenti: Egregio Gran Maestro, Stimato Rettore, Illustri Cavalieri, penso sia nota a molti la sensazione di sconforto che si prova quando, volendo ordinare quel tessuto che avevamo memorizzato scorrendo le varie mazzette in una precedente ricerca, ci sentiamo rispondere che è ormai fuori produzione da secoli, sostituito da qualche manufatto dal nome improbabile e dalla mano ruffiana. I lanifici, sempre più impegnati nella gara a produrre il filato più sottile dell'universo mondo, anno dopo anno implacabilmente, tolgono dai loro campionari, le flanelle di peso superiore alle 13,14 once, i saxony o gli cheviot con mani asciutte e scattanti, i lini pesanti e non cotonati; purtroppo, gli effetti scellerati di questa politica saltano spesso agli occhi in maniera impietosa, quando ci si reca dal sarto per la prima prova dell'abito. In più di una occasione, con il Rettore Dante De Paz mi è capitato di discutere del problema e convenire con lui circa il fatto che è una tendenza ormai irreversibile, che trova causa in diversi fattori. A questo punto però, preso atto della situazione e stanco di essere confinato in una sorta di riserva indiana dai confini sempre più risicati, mi chiedevo se fosse possibile, sfruttando la competenza e le conoscenze del Rettore,radunare un manipolo di eroi, assieme ai quali raggiungere quella massa critica sufficiente a commissionare a qualche piccolo lanificio, pezze di metratura non elevata, prodotte però secondo le specifiche tecniche fornite dai committenti. Come tutte le anime belle, pur intuendo la complessità organizzativa della questione (chissà se davvero esistono o sono veramente esistiti quei piccolo lanifici a conduzione famigliare, che mi piace pensare pronti a ricominciare a filare le nostre stoffe su vecchi telai, ovviamente a mano) tralasciato ogni aspetto pratico, mi vedo già proiettato alla fase due dell'operazione, vale a dire il primo ordine. Penso che un buon inizio potrebbe riguardare l'ordine di una flanella di peso medio, per capirci almeno 18 once, magari grigio perla chiaro, miscelata a qualche filo giallognolo per dare un effetto vissuto che, pur mantenendo la mano morbida che deve avere questo tessuto, non produca nei pantaloni quelle pieghette a raggiera vicino al cavallo, che riescono a guastare la migliore giornata e garantisca una piega a lama di coltello che dura anni, se i pantaloni vengono stirati con un ferro del giusto peso. Alla data della presente potrebbe sembrare la descrizione della flanella che non c'è e non è mai esistita, ma garantisco che nel mio armadio riposa un abito, confezionato con un tessuto acquistato nel negozio di Dante De Paz qualcosa come 18 anni fa, che ha esattamente quelle caratteristiche, quindi la faccenda, almeno in via teorica è ripetibile. Naturalmente, una volta messa a punto l'allegra macchina da guerra, la strada diventerebbe in discesa e si potrebbe passare ad una flanella con le stesa qualità ma gessata e via di questo passo. Alle volte le imprese difficili riescono e sono sicuro che fra i cavalieri non mancherebbero gli animi ardimentosi per supportare la questione. Cavallereschi saluti Giovanni Pollicelli ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Giovanni Pollicelli Data: 15-04-2010 Cod. di rif: 4328 E-mail: g.pollicelli@sistemi-integrati.com Oggetto: Una missione, non un consorzio. Commenti: Illustre Gran Maestro, come al solito in poche righe, ha magistralmente delineato la portata, i rischi e le difficoltà di una eventuale operazione, finalizzata a far rivivere tessuti dei quali sembra ormai smarrita la memoria. L'impresa non può e non deve svilirsi nella creazione di una centrale acquisti, attraverso la quale approvvigionarsi al miglior prezzo, di tessuti già presenti sul mercato, accontentandosi magari di trovare sulla cimosa la solita dicitura " tessuto espressamente per..". Per quel che può contare, mi dichiaro sin d'ora pronto a far parte dell'equipaggio di un vascello, che con Lei al comando, dovrà attraversare secche e mari procellosi, per raggiungere una meta che ora, grazie al Suo intervento, appare forse ancora più ardua, ma non impossibile. In attesa che il Rettore, uscendo dal comprensibile riserbo, possa dare il suo insostituibile contributo alla vicenda, ringrazio tutti i Cavalieri che si sono uniti al mio grido di dolore. Cavallereschi saluti Giovanni Pollicelli ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: giovanni Pollicelli Data: 15-10-2010 Cod. di rif: 4423 E-mail: g.pollicelli@sistemi-integrati.com Oggetto: il sassolino di Davide Commenti: Non posso che condividere parola per parola il gesso del cav. Arcangelo Nocera, con il quale lo scorso sabato ho avuto una piacevolissima conversazione sulla nota questione, avendo così modo di apprezzarne, oltre che la già nota competenza in materia di tessuti, anche il garbo e la gentilezza. Solleticato poi dalla più che meritata punzecchiatura rivoltami dal sommo Dante De Paz, circa il fatto di essermi limitato a sollevare un polverone senza poi dare alcun ulteriore contributo, cerco di venire fuori elegantemente dal problema, ponendo un paio di ulteriori domande al Rettore della porta, che sono certo, riusciranno ad alienarmi completamente le sue residue simpatie: i problemi da superare per riportare in vita certi tessuti sono di natura esclusivamente tecnica (mancanza di filati, telai, etc.) o di natura prettamente economica (necessità di raggiungere ordini importanti, per sucitare l'interesse commerciale di qualche tessitura)? Infatti, se la problematica fosse di natura esclusivamente tecnica, non resterebbe che farsene una ragione (cuoio di russia docet) ma, se come mi auguro, la questione fosse di natura economica, forse non tutto è perduto e bisognerebbe cominciare a contarsi. Specialmente oltremanica per quel poco che ho avuto occasione di conoscere, sono molto pragmatici (quel che importa è la somma finale dell'addizione) e, per dirla fino in fondo, dubito anche che di certi tessuti improbabili che pullulano nei campionari, se ne consumino chilometri. Cavallereschi saluti Giovanni Pollicelli ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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