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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 29-12-2003
Cod. di rif: 835
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Nodi di cravatta
Commenti:
Egregio Gran Maestro, questa è la prima volta che contribuisco alla lavagna del magnifico sito delle Nove Porte. Non mi dilungo in complimenti che comunque sono più che dovuti e passo subito all'argomento in oggetto. La sua idea di un laboratorio sui nodi di cravatta è fantastica e spero che si realizzi; spero anche che l'evento sia aperto anche ai visitatori dell'ordine.
Con l'occasione volevo segnalare un libro la cui edizione originale inglese avevo avuto tra le mani mesi fa e che ho scoperto essere stato tradotto presso Bompiani già nel 2000 e riedito di recente: 85 modi di annodare la cravatta, Fink Thomas & Mo Yong
L'interesse del libro sta nell'approccio del tutto originale; gli autori sono infatti due fisici (come me), i quali sostengono di aver affrontato il problema del nodo di cravatta dal punto di vista formale (in senso matematico) e di aver quindi trovato gli 85 modi "irriducibili" per annodare una cravatta: "irriducibili" vuol dire che qualsiasi altro nodo esistente è una variazione di uno degli 85.
Benchè mi renda conto che l'argomento possa sembrare poco cavalleresco e ancor meno elegante, i due autori non sono così freddi come sembra: ogni nodo viene infatti descritto anche dal punto di vista estetico e i "migliori" sono anche realizzati e fotografati con cravatte
(rigorosamente inglesi)dello stesso peso e spessore, permettendo così un immediato giudizio estetico prima ancora di provare un nuovo nodo personalmente.
Per me, appassionato di cravatte, ma ahimé limitato (anche per pigrizia) e spesso insoddisfatto del classico "four in hands"
(per inciso il libro spiega anche l'etimologia dell'espressione, tradotta correttamente come "tiro a quattro") è stata una piacevole sorpresa. Sto attivamente sperimentando nuovi nodi quali il Pratt o il Victory

Spero che la citazione sia di interesse per Lei e per tutti e Le porgo cordiali auguri di buon anno.

Cavallerescamente

Luciano Maria Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 14-01-2004
Cod. di rif: 851
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Manutenzione
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
colgo l'ocacsione offerta dal testo del Signor Villa per sollevare piu'
in generale la questione della manutenzione: in particolare scarpe e abiti
che possono essere bellissimi, di gran qualita' e ottimo materiale appunto
per questo richiedono adeguata manutenzione, anche per evitare il dolore di vederli rovinati.
In un gesso di tempo fa mi pare il Gran Maestro citasse che una giacca di Tweed
puo' durare venti anni ma non sopravvive a sei lavaggi a secco.
Quindi che fare ?

Cordiali Saluti

Luciano M.Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 27-01-2004
Cod. di rif: 875
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Manutenzione e cultura
Commenti:
Gentile Gran Maestro, intanto la ringrazio per la sua risposta come sempre (forse ancor piu')
completa e dotta. Pensavo di sapere qualcosa in materia di pulitura scarpe, ma mi rendo conto di essere ancora
all'abc.
Apprezzo in particolare l'idea di manutenzione come espressione ideologica di amore per la materia
di cui e' fatto un capo e prolungamento temporale del lavoro artigiano che in tale capo e' stato materializzato.
Che ovviamente, e non si puo' non concordare con Lei, di capi artigianali si parla e non di produzioni di massa, le quali
peraltro ormai sono in materiali scadentissimi.
Nel ringraziarla ancora anticipo che in un prossimo gesso segnalero'
un artigiano romano specialista nella pulitura delle scarpe, un artista a mio parere benche'
non segua tutte le prescrizioni da Lei dettagliate.

Cordiali Saluti

Luciano M.Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 12-02-2004
Cod. di rif: 911
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Evento sui Nodi
Commenti:
Egregio Gran Maestro, dopo un'assenza di qualche tempo torno al Castello e trovo l'annuncio dell'evento sui nodi di cravatta, auspice il grande Marinella. Ho subito compilato la "form" di iscrizione; spero non sia troppo tardi. Se lo fosse mi lasci almeno una speranza per la replica di Aprile a Napoli.
La ringrazio caldamente

Luciano M.Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 16-02-2004
Cod. di rif: 927
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Evento sui nodi di cravatta
Commenti:
Egregio Gran Maestro, ho appena ricompilato la richiesta di partecipazione. Avendo una certa esperienza tecnica sull'argomento, noto che lo script di partecipazione non mi da' alcuna reazione immediata. Potrebbe forse segnalare la cosa a chi le prepara le pagine web; in genere in questi casi e' uso che lo script nella pagina web stampi un messaggio di conferma (o meno) anche per permettere a chi lo compila di sapere se il processing sia andato a buon fine.
Mi scuso per aver rubato spazio impropriamente su questa lavagna.
Con l'occasione le confermo di essere soltanto omonimo del Sig. Barone (il nostro cognome e' abbastanza diffuso), e spero di incontrarci al grande evento.
Cordiali saluti
L.M.Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 07-05-2004
Cod. di rif: 1161
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Appuntamento all'Hotel Flora
Commenti:
Gentile Gran Maestro, scusandomi per la lunga assenza dal Castello
ritorno giusto in tempo per leggere dell'appuntamento a Roma
con il sarto Marigliano.
E' possibile sapere a che ora e' previsto ?

Per strana coincidenza anche io mi sto facendo confezionare un blazer,
in saglia blu mezzanotte, un petto, spacchi laterali
con bottoni di metallo "grattato", colore simile al peltro
e ruvidi al tatto.
Ben conoscendo la tradizione, confesso di non amare
il bottone dorato. Del resto come Lei ci insegna tutto va reinterpretato
nella prospettiva di una ricerca personale.
La trasgressione di oggi sara' la tradizione di tra cent'anni.

Un cordiale saluto

Luciano M.Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 05-10-2004
Cod. di rif: 1653
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Porta dell'Abbigliamento
Commenti:
Egregio Gran Maestro, La ringrazio dell'accurato resoconto della riunione a Venezia; vorrei soltanto segnalarle l'inesatta citazione del mio nome "Valerio" invece di "Luciano".
Nei limiti del mio poco tempo dò qui la mia disponibilità a contribuire ai lavori e al disegno della Porta.

cordialmente

Luciano Maria Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 10-11-2004
Cod. di rif: 1765
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Ancora sul Chesterfield
Commenti:
Gentile Rettore De Paz, caro Dante,
potresti completare la tua come sempre coltissima analisi del cappotto Chesterfield, citando quali tessuti oggi sono meglio declinati per questo capo, a parte l'Herringbone ?
Quando dici che non va irrigidito con tessuti preziosi, intendi ad esempio il cashemere (fa tanto nuoveau riche)?
E quindi cosa e' ideale in nero o midnight blue ?

Grazie come sempre per la lieve profondita'.

Cavallereschi saluti

Luciano M.Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 29-01-2006
Cod. di rif: 2321
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Articolo del FT su Rubinacci
Commenti:
Ineguagliabile Gran Maestro,
prendo volentieri l'incarico di tradurre l'articolo di Nick Foulkes riportato nei Taccuini.

Cavallerescamente

Luciano M.Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 05-02-2006
Cod. di rif: 2346
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Sull'articolo di Nick Foulkes
Commenti:
Intraducibile Gran Maestro, Cavalieri,
permettetemi di aggiungere qualche nota di commento all'articolo del Magazine del Financial Times.
Per cominciare qualsiasi inesattezza nella traduzione è solo ed esclusivamente mia responsabilità e di ciò mi scuso in anticipo.
Detto questo, vorrei far rimarcare la vena ironica di Mr. Foulkes, nella scia dei tipici dandy inglesi di cultura (vedi note di Andrea Sperelli): l'osservazione che Brooks Brothers ha vestito i Presidenti americani in ogni situazione, dall'inagurazione all'assassinio è degna di Oscar Wilde.
Si coglie anche nelle brevi frasi di intervista una sottile distinzione da parte di Foulkes tra Rubinacci e la Fendi; è chiaro che l'autore ha opinioni molto diverse non solo sui personaggi ma anche sulle attività e sui "prodotti".
Tuttavia l'uso della parola "brand" da me tradotta "marchio", usata per Rubinacci mi ha lasciato perplesso (mentre mi pare del tutto adeguata per Daniele di Montezemolo, Brooks etc.).
Sembra che Foulkes, pur sottolineando la natura artigianale e sartoriale del "marchio" Rubinacci,
lo consideri tuttavia diverso dalle sartorie di Savile Row, il che forse non è del tutto giusto.
Sicuramente il Gran Maestro, cliente e amico da lunga data di Rubinacci potrà commentare questo punto.
Non dimentichiamo comunque il contesto dell'articolo, da cui traspare il tipico taglio informativo per l'upper class londinese degli affari più che per il gentleman.

Cavallerescamente

Luciano M.Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 13-10-2006
Cod. di rif: 2623
E-mail: luciano.barone@roma1.infn.it
Oggetto: Lo zen e l'arte del vestire (Risposta al Sig.Mattioli
Commenti:
Egregio Signor Mattioli, nel gesso 2621 Lei chiede "a parità di prezzo, diciamo ragionevole, lei preferirebbe andare da un sarto incapace o in un luogo che proprone un buon su ordinazione fatto a mano ?"
La risposta e' ovvia (e chiedo scusa al Gran Maestro se mi inserisco): nessuno dei due.
Mi permetta di prenderla alla larga: un koan e' un "indovinello" zen, che tipicamente non ha risposta. Esempio: se batto due mani faccio un certo rumore, qual e' il rumore di una mano sola?
Scopo dei koan e' portare a riflettere sulla domanda invece che sulla risposta, o meglio su quello che c'e' dietro la domanda.
Ora convergo alla questione: ci interessa discutere, a parita' di prezzo, quale giacca sia "piu' bella" ? Ovviamente no. Qui, al Castello, discutiamo di stile, di linguaggio e di segni, per esempio quale messaggio porta un certo tipo di spalla della giacca.
Lei mi dira', ma la giacca ce l'hai o no?
E io Le rispondo, qualcuno si, qualcuno no, ma non importa. Da quando frequento il Castello, io ho imparato molto, e parte di cio' che ho apreso l'ho tradotto in abiti che mi sono fatto cucire.
Ci sono sarti di cui ho sentito parlare e che forse non mi posso permettere (almeno su larga scala): ma questo non cambia l'apprendimento.
E del resto continuo a non farmi giacche a doppio petto, perche' me le vedo male addosso, ma capisco e apprezzo il linguaggio della giacca a doppio petto.
Vorrei concludere con una breve storia: avevo anni fa uno zio molto ricco, ormai defunto da tempo. Purtroppo (per lui) la sua ricchezza era inversamente proporzionale alla sua distinzione.
Avrebbe potuto permettersi Caraceni, o Savile Row ma questo non avrebbe cambiato la sua natura.
(Per inciso questo si applica anche a un recente ex-Presidente del Cosiglio).
Qui cerchiamo di coltivare la nostra essenza, e da questo poi deriva una bella giacca, non viceversa. Quindi per tornare alla sua domanda, a parita' di prezzo, penso che inviterei una bella donna per una grande cena, e penserei al vestito un altro giorno.

Cavallerescamente

Luciano Maria Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 19-05-2007
Cod. di rif: 3155
E-mail: lucianom.barone@gmail.com
Oggetto: Lane super
Commenti:
Inarrivabile Gran Maestro,
si dice che quando i tempi sono maturi per nuove scoperte, queste vengono raggiunte allo stesso tempo da diversi soggetti, che magari non hanno mai comunicato tra loro.
Sul sito http://www.englishcut.com/ del sarto inglese Thomas Mahon compare un appunto su un articolo appena uscito negli Stati Uniti,
dal titolo "Controversia sulle super-lane"
al link
http://www.american.com/archive/2007/may-june-magazine-contents/the-controversy-over-super-wool
che vale la pena di leggere, non solo per la messe di informazioni storiche sul cammino delle
cosiddette super-lane (da supee-100 in su), ma
soprattutto perche' dall'articolo traspare che una clientela gia' vittima del marketing (alla Loro Piana per intenderci) si sta risvegliando.
Forse i semi dell'Ordine, viaggiando nel mondo,
cominciano a germinare

Cavallerescamente

Luciano Maria Barone

p.s. l'articolo di cui sopra e' ovviamente in inglese; mi scuso per non avere il tempo di farne una traduzione in questo periodo. Spero che qualcuno possa contribuire.

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 07-09-2007
Cod. di rif: 3534
E-mail: lucianom.barone@gmail.com
Oggetto: Camicie Brooks Brothers
Commenti:
Egregio Signor de Giglio, è probabile che le sue camicie Brooks siano non-iron. Se questo è il caso, esse sono di puro cotone, anzi in genere sono di "supima cotton" che è un grande cotone, ma hanno subito un trattamento ipertecnologico, che prevede appunto un viaggio in container frigoriferi dalla Malesia, dove in genere sono prodotte agli Stati Uniti dove vengono sottoposte
al suddetto trattamento segreto e brevettato, che le rende capaci di riassumere la "piega" spontaneamente anche dopo il più brutale lavaggio in lavatrice.

Credo, ma posso sbagliare, che Brooks non venda più camicie in tessuti sintetici.
Le Brooks Brothers sono le uniche camicie non su misura che posseggo, le uso in situazioni sportive e "da battaglia" e confesso che le non-iron sono molto comode per questo tipo di applicazione.

Cavallerescamente

Luciano Maria Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 08-09-2007
Cod. di rif: 3540
E-mail: lucianom.barone@gmail.com
Oggetto: Brooks Brothers per gli europei
Commenti:
Gentile Signor Nocera,
una piccola precisazione al suo gesso, come sempre molto preciso e documentato
Negli ultimi anni, gia' prima che Brooks fosse comprata dalla famiglia Del Vecchio (Luxottica), e ancor piu' adesso, Brooks produce una linea chiamata "slim fit" che e' appunto pensata per il mercato europeo, anzi dovrei dire non americano, con taglie umane e linea appunto "slim", sottile, diversa dalla classica linea per giocatori di wrestling che si addice all'americano quadratico medio

Cavallerescamente

Luciano Maria Barone

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Nome: Luciano Maria Barone
Data: 16-10-2009
Cod. di rif: 4187
E-mail: lucianom.barone@gmail.com
Oggetto: I cataloghi Church's
Commenti:
Ineasuribile Gran Maestro,
ho appena finito di sfogliare il catalogo 1997 inserito nei Taccuini e non posso esimermi dall'esprimere tanto il mio entusiasmo per la ricchezza dei modelli e l'armonia delle forme, quanto il mio rammarico per quello che abbiamo perduto.
Gran cultore di Church's da anni, ho sperimentato la differenza qualitativa tra avanti Prada (AP) e dopo Prada (DP). Anche nelle piccole cose come per esempio il fatto che le Church's AP erano vendute in scomodissime scatole di cartone blu decisamente troppo strette per contenere il paio di scarpe, con scelta tipicamente british, mentre negli anni DP le scatole sono lussuriose ma sulla gomma del tacco e' inciso, orrore, il marchio Church's.

Aggiungo pero' un'informazione per i cultori: la famosa forma 73 (last 73), dotata di grande equilibrio, elegante e comoda, ne' troppo larga ne' troppo sfinata, non si trova piu' in commercio normale. Ma viene ancora prodotta a Northampton in quantita' limitatissime in esclusiva per un rivenditore-produttore inglese,
la casa Herring, che la commercializza via Internet. Le consegne alla casa da parte di Church's avvengono solo 2 volte l'anno, e lo stock e' talmente piccolo che talvolta esiste un unico esemplare per misura di un dato modello.
Cercando Herring shoes sara' facile sfogliare
il catalogo online. Mi piace pensare che un gruppo di partigiani Church's AP stia chiuso in un ridotto della fabbrica a cucire poche scarpe last 73.

Cavallerescamente

Luciano Maria Barone

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