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Nome: M. Alden
Data: 29-07-2003
Cod. di rif: 442
E-mail: Aldenm112@aol.com
Oggetto: Traduzioni
Commenti:
Egregio Borrello,

Io mi presento. Sono Michael Alden, un inglese con un gran passione per tutte le nove porte. Se mai io possa, essendo di lingua materna inglese, aiutarla nella traduzione di un testo o rispondere a qualche sia domanda, io mi metto a
vostra disposizione.

Lei potra enviarmi per email tutte le domande che abbia, ed io farei del mio meglio di rispondere. Io so bene che la traduzione non e molto facile. Ricorda forse Paul Valery, poeta francese, che disse: "Una traduzione e come una
donna. Se Lei e fedele, probabilmente non e bella. Ed se, invece, Lei e bella, non
e certo fedele."

Lui stava, certo, parlando della poesia, ma tutte le traduzioni sono assai difficili, specialmente quando si tratta di termini technici sartoriali. Io potrei sempre chiedere a qualche amici sarti di origine italiano che lavorano qui a Savile Row, se mai incontriamo difficolta a trovare la parola giusta.

Si, magari, ci sono tanti sarti italiani anche qui a Savile Row! Ed Savile Row anche se a cambiato molto, ed anche se non e il Savile Row della perioda 1930, e sempre un gran bella cosa se uno sappia dove andare.

Cordiali saluti,

M. Alden


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Nome: M. Alden
Data: 30-07-2003
Cod. di rif: 451
E-mail: Aldenm112@aol.com
Oggetto: Savile Row e le trattorie di Venezia
Commenti:
Egregio Gran Maestro,

Samuel Johnson a detto "Chi si stanca di Londra, si stanca proprio della
vita." Si potrebbe dire la stessa cosa di Savile Row dove ancora oggi i veri
passionati possono trovare inspirazione. Pero, ed purtroppo, i tresori di questa
tremenda strada sono spesso nascosti ed la entrata nel mondo del bello molto
difficile.

Oggi ci sono infatti diverse Savile Row. C'e un Savile Row per ogni tipo di
cliente. C'e uno turistico per visitatori. C'e un altro per la clientela
internazionale. C'e il Savile Row del mondo del "entertainment" che serve stars di
cinema, musica ed sport. Ed poi che il Savile Row tradizionale per la
clientela nazionale inglese. Questa diversita rende confuso la visione che uno di
fuori puo avere del vero Savile Row.

Uno che a mal mangiato in una trattoria nel cuore del centro turistico di
Venezia potrebbe concludere che si mangia molto male in Italia, che la cucina e
banale ed senza gusto. Pero noi sappiamo chiaramente che non e vero. Uno che
visita il Savile Row turistico e che ci vede il "pret a porter" di gusto orrendo
in quasi ogni posto, anche nelle grande case, potrebbe conludere anche di
peggio rispetto a la sartoria inglese, ma avra torto.

La clientela internazionale, certo, e il motore di Savile Row. Americani,
Giapponesi, Arabi, Europei vengono da tutte le parte vestirsi dalle grande case
et poi sono serviti da sarti viaggiatori nell loro paese. La clientela di
show biz, non e il show biz dell 1930. Non ne parleremo piu.

Rimane il cliente inglese che e molto particulare. Se uno vede spesso a
Londra abiti "banali" da sartoria (forse meglio dire abiti banali per il peggio ed
abiti molto discreti per il buono), uno puo imaginare che non ci sono sarti
bravi. Ma non e vero che ci sia una altra spiegazione: che ci sono sarti bravi
pero che il cliente non chiede cose brillante?

Se uno deve trovare una parola per definire la DNA dell Savile Row inglese,
la parola giusta sarebbe "discrezione." Un gentiluomo a una certa moralita
rispetto alla sartoria. Lui vuole essere vestito da sarti bravi, ma vuole che
nessuno se ne renda conto, che non si veda, che la personalita della sua
persona supera sempre quella dell abito ed non vice versa. Il desidero di
discrezione, di "understatement" , essendo piu forte di quello dell brillante, il
motore principali per il cliente inglese e quello. In consequenza il taglio della
giacca rimane molto discreto, sobrio, sempre con tessuti belli, sempre con
misure giuste, colori discreti, tasche tagliati mai oblique nella citta, spalla
lungha naturale. I interni sono spesso il ocassione per il cliente inglese di
subire la tentazione di fare un po di fantasie. Ma occure solo la stoffa
migliori che ci stia a colore discreti per favore.

Discrezione. Non vedra mai un gentiluomo inglese con bottone della manica
slanciati. Perche e un peccato mortale ed una invitazione di passare eternita
nella bolgia piu profonda dell inferno dell senza gusto!

Bisogna sapere che un gentiluomo inglese non deve mai dare l'impressione che
si interessa al suo apparenza, neanche per un attimo. Perche interessarsi al
apparenza e considerato prezioso, debole ed femminile. Nota bene che io ho
detto "dare l'impressione." Perche il buon cliente inglese da sartoria s'interessa
molto al suo apparenza, ai suoi abiti ed e anche molto sicuro nel suo gusto.
Ma non deve mai mostrare una interessa particolare in pubblico. Se uno deve
agiustare camicia o cravatta in pubblico siamo insegnati di non farla ed
aspettare di essere a casa. E vero una contradizione, ma e cosi.

Le diverse case di Savile Row hanno tutti loro preferenza di taglio pero
sopratutto sono li per soddisfare il desidero del cliente. Il sarto non e li per
imporre un taglio ma per ascoltare ed realizare. Clienti passionati sono
benvenuti. Tanti italiani si vestono a Savile Row ed il cliente italiano a un
reputazione per essere molto educato sartorialemente parlando, molto sicuro di se
nella suo scelta di tessuti ed taglio, ed molto esigente.
Il cliente italiano a una brava reputazione di conoscente ed passionati come
si puo confirmare ogni giorno qui sulla Lavagna dell Abbigliamento di
Noveporte.

Oltre le grande case di Savile Row, ci sono due specie di sarti nel ambiente
della grande strada. Ci sono picolle case di misura industriale tipo Kiton per
cui non abbiamo interesa. Ed ci sono artigiani privati. Questi artigiani
privati sono il tresoro nascosta dell Savile Row di oggi. Sono cutter, coat maker,
pant maker che hanno lavorato tanti anni a un casa di Savile Row ed che sono
dopo messo a loro proprio conto; o sono persone che sono in pensione ed che
lavorano per qualche clienti selezionati. Certi di questi uomini hanno talenti
immensi, hanno studiato con i grande sarti del passato ed hanno fatto abiti
per tra gli uomini piu eleganti del secolo passato. Ma ci sono pochi ed loro
servizi sono molto ricercati. E una grande fortuna di essere loro cliente.

Arriviamo al problema. Ogni anno ci sono meno artigiani di questo genere.
Ognuno di questi artigiani a una lista di attesa di anni per diventare cliente.
Ed bisogna un modo di introduzione particolare. Non sono sull internet, non
sono nelle pagine gialle, ma esistono ed fanno cose daverro molto bello.

Io ho trovato accidentalmente anni fa. Quando il coat maker che faceva il
meglio per me andava in pensione dopo 35 anni a Anderson & Sheppard, io ho
continuato di lavorare con lui. Un giorno ero in ristorante a Londra ed ho visto mio
sarto a pranzo con dei suoi amici. Erano tutti anziani della grande epoca
che si reuniva ognitanto bere un bichiere di birra ed a parlare del loro
occupazione. Ero colpito da sentire che lavoravano sempre. Certi lavorano per fare
abiti 1930 per il cinema come per Sean Connery nel film di Indiana Jones.
Purtroppo e quasi finita loro epoca che non si rinovelera mai. Loro competenze ed
loro capacita di rendere stoffa indimenticabile per loro CLASS sera perso per
sempre.

Ma le grand case sono ancora capace di soddisfare clienti cercando il bello.
Anderson & Sheppard e certo la casa piu tradizionale ed migliore. Non ci trova
confezioni, ed non c'e sitio internet. Niente di tendance in questa superba
angola! Tessuti di pregio ed un grande selezione di tweed di Scozia ed
specialmente un collezione di Shetland tremenda. Sceglia sempre il worsted della casa
H. Lesser ed specialment loro "Lumbs Golden Bale" per abiti (Ble, grigio o
gessato per favore nella City.)

La giacca di Anderson & Sheppard e il piu commodo ed direi il piu Napoletano
di tutte le case. Loro notch e bellisima. Bisogna soltanto che sia montato
alto, con baveri ampie, tre bottoni strappato a due e mezzo (in inglese: "three
button roll through".) La cucitura tra bavero ed collo e sempre dritta come
deve essere ad un angolo perfetta. La spalla e naturale. Attenzione al collo che
spesso vogliano fare troppo lungo. Attenzione anche a una punta vita spesso
un po troppo basso. Bisogna chiedere anche che la positizione delle tasche sia
piu alta, uguale per i spacchi laterali. La giacca e un buon compromesso tra
commodita ed estetica, ed e molto maschile. Non dimenticare il famoso
doppiopetto alla Prince Charles. Splendida!

Se uno italiano viene farci un abito a Savile Row, io penso che lo fara per
curiosita, per il gusto di conoscere ed godere di un tradizione ed un ambiente
pieno di storia. I sarti in Italia ed sopratutto a Napoli sono impressionanti.
Dunque non e necessario venire qui per altri motivi. Ma forse per un bella
giacca di tweed Saxony a 500 grammi? Per portare..quando???

Io spero che una visione un po anglosassone della abbigliamento abbia avuto
un valore aggiunto. Perche i suoi contributi, amici Cavallieri, qui sulla
Lavagna sono sempre interessante ed un conforto per me.

Mille scusi per i danni provocati sulla bella lingua di Dante! Se in non
avevo scritto prima, era per non offendere vostre sensibilita con della
ital-inglese.

Con cordiali saluti,

M Alden

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Nome: M. Alden
Data: 01-08-2003
Cod. di rif: 461
E-mail: Aldenm112@aol.com
Oggetto: Il nostro idolo
Commenti:
Egregio Gran Maestro,

Dovrei prima dire a Lei ed a tutti i Cavalieri qui presenti, che io ed i miei
amici abbiamo un ammirazione senza limiti per la straordinaria facilita con
cui il creatore italiano, secolo dopo secolo, ci rivela il bello ed il
elegante. Ogni visita in vostro paese e pieno di momenti di emozioni ed di pura
delizia. Stiamo noi, cittadini del mondo, a ringraziare.

Chiedendo vostra pazienza mi piacerebbe riprendere un attimo il filo della
discussione di Savile Row perche mi sembra di non essere stato sufficentement
chiaro nel mio gesso precedente. Non avevo l'intenzione di difendere qualche sia
cosa nel mio descrizione della Savile Row di oggi. Ero, in realta, invitato
di scrivere qualche righe sulla tema.

Con Sgr. Pugliatti siamo d'accordo a cento per cento sulla decadenza
generale di Savile Row rispetto a 1930, e abbastanza ovvio. Pero abbiamo un visione
diversa della causa. I foto delle grande personalita del secolo passato ed
LORO abiti servono molto bene a sostenere piutosto il mio parere. Mi sembra
primordiale di capire che la giacca portato da il Duke di Windsor non e la giacca
di Anderson & Sheppard, ma e la giacca di il Duke di Windsor. Il completo di
Olivier, non e il completo di Huntsman, ma e il completo di Olivier. Le grande
case sono i operai che hanno realizate queste opere belle per questi uomini eccezionali segundo loro instruzioni. Ed se questi abiti sono brillanti o belli, si puo immaginare due cose: prima, che i istruzioni forniti per loro
fabricazione erano anche brillanti ed a punto ed che i artigiani erano capace, come
stanno sempre oggi, di realizare a base di queste istruzioni.

Sgr. Pugliatti che ha una conoscenza della storia di Savile Row immensa, sa
benissimo che i clienti che erano citati (Duke di Windsor, Cary Grant, Fred Astaire, Anthony Eden etc.) sono conosciuti nella storia di Savile Row per essere "mostri" di esigenza. Erano uomini che avevano conoscenze comprehensivi della sartoria. Loro spingevano i artigiani quasi brutalmente di andare all di la
della banale o bello per accedere all brillante. Cary Grant a fatto quasi tutti i suoi disegni ed si dice di lui che se non fosse attore di cinema sarebbe diventato disegnatore di moda. Infatti al fine della sua vita, ha fatto questo mestiere. A questo punto si capisce quanto questi uomini erano implicati nella
creazioni dell LORO abiti. E perche erano persone brillante, loro abiti erano
anche. Possiamo mettere sulla lista il Prince Charles. Il mio sarto a fatto dodieci abiti doppiopetto di seta per il Prince, ed dopo avere sentito le storie, potrei dirla che non e un timido.

Proseguiamo a un analiso logico dell soggetto. Se era come e sostenuto che la belleza era l'opera delle case, si vedra tutto un populazione di uomini vestiti da Dio. Si vedra nelle foto del epoca un generazione di dandy portando abiti brillanti. E invece non e cosi. Il livello era molto piu alta rispetto all
periodo triste 1965-ad oggi. Pero,in realta, pochi uomini sono arrivati al livello veramente strepitoso. E perche?

Perche uomini cambiano la storia ed non isituzioni. Isitutzioni sono organi
tramite il uomo di genio agisce per realizare il suo destino. Per quanto riguarda la sartoria, come mai sarebbe possibile fare brillante per clienti che non ne hanno la DNA? Se la condizione della moda e caduta, io mantengo la
risponsibilta della cliente e non il sarto. Diciamo da noi "it's a sad craftsman, who
blames his tools."

La moda feminile e tutto diverso. Forse Sgr. Pugliacci sta pensando a questo.
Una signora va comperare a Chanel, l'abito di Chanel realizato a sua misura. Se la giacca e brutta avra forse diritto di essere scontenta. Ma per i uomini e completamente diverso. Uno no va in sartoria a Savile Row per comperare la
giacca di Huntsman or KFS ma per farci SUA giacca. Se non e bello, il cliente ne assuma la responsibilta. Punto. Qui a fallito, il cliente o il sarto? La prova sara abbastaza semplice.
Prendete un foto del abito che voglia ed va in sartoria a Savile Row. Se siete capace di communicare in minuzioso dettaglia la cosa che vogliate, vi lo faranno. Via, e cosi semplice. Per questo lavoro, io andrei KFG dove il cutter e considerato, dal punto di vista dagli altri sarti, come il meglio attuale sul Savile Row. Richard James, anche se fa un taglio suo che e brutto, e un cutter favoloso capace di fare ogni tipo di abito. Sara anche incantato di fare un abito 1930.

Per quanto riguarda il discorso di quale e meglio la sartoria inglese o italiano? Se i abiti realizati in Italia da modelli inglese sono superiori al originale? Veramente non saprei dire. Infatti, questo e piutosto un discorso degna di un match di calcio ma non di un soggetto nobile che ci interesa qui. Ed il
mio livello di testerone e caduto troppo basso al mio eta per lanciarmi a un tal dibatitto.

Posso solo dire che la meta della mia guardaroba (invernale, tweed, worsted, flanella) e fatto a la mia misura in England segundo il modello che io ho disegnato. L'altra meta (camicie, qualche pantaloni, abiti sfoderati estivi) sono
realizati in Italia.

Come a detto il vero idolo per i inglesi della mia generazione (che non e James Bond!!):
"Io ho gusti molto semplici, solo il migliore mi va!"

----Il indimenticabile tresoro maschile del secolo passato, fontana di inspirazioni per tutti che amano le noveporte della bella vita ed grande cliente di Savile Row, nostro sublime Sir Winston Churchill.

A punto, un buon Churchill sembra un eccelente idea!

Con amicali saluti,

M. Alden


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Nome: M. Alden
Data: 02-08-2003
Cod. di rif: 466
E-mail: aldenm112@aol.com
Oggetto: Una giacca di Savile Row
Commenti:
Saggissimo Gran Maestro,

Che siamo capiti, ho sentito bene nella sua bellisima prima paragrafo. Lei e riuscito in qualche parole di communicare, comme disse il gran poeta inglese Alexander Pope, “what oft was thought, but ne’er so well expressed.”

Per quanto riguarda il lavoro di squadra fra cliente ed sarto, io penso spesso al mondo di golf. Non e un sport individuale, ma un sport di squadra tra golfista ed caddy. Anche uno comme Hogan, Player, Nicklaus o Woods, non vincera senza che ci stia un buon caddy accanto per dare informazione, consiglie ed sopporto. Ma per non rompere la concentrazione nell momento sportivo o creativo, un caddy, come un grand sarto, sappia intervenire solo quando una cosa e chiesto da lui. Ed quando risposta, lo fa in modo concreto ed succinto. Un sarto che vuole fare sua abito ed non quello del cliente deve essere cortesemente ma immediatamente lasciato. Non accontentera mai il cliente di gusto. Mai.

La banalizzazione di nostra cultura moderna e molto evidente nel mondo di arte ed soppratutto nel mondo di cinema. Dagli anni 70 et poi, la donna americana diventata feminista, e il cliente principale di Hollywood. Questa clientela non sopportava piu attori maschile ed virili. Il Gable, Burton, Cooper, Bogart, Wayne etc erano buttati via per il uomo soft, “androgynous” , tipo Tom Cruise ed Tom Hanks. Mettere una parrucca sulla testa di Tom Cruise ed si vedra una ragazza, anche abbastanza carina. Se facesse la stessa cosa con Clark Gable, avrei un risultato un po diverso. Questa stessa clientela non accetava, anche di meno, di vedere sul schermo donne feminile. Allora via le angeli tipo Rita Hayworth, Hedy Lamar, Marlena Dietrich. Meglio una donna mezzo uomo tipo Glenn Close o ancora Charlies Angels. Non e peccato, e crimine! Ed questo ha avuto un impatto mortale sulla cultura vestimentaria.

Il presidente americano Reagan a detto che quando aveva un decisione difficile a prendere, cerchava di immaginare che avrei fatto John Wayne nella situazione. In funzione di questo, sapeva come agire. Per noi inglese, almeno per me, io immagino lo stesso del nostro Sir Winston Churchill. Anche se dopo ocurre che sono sbagliato, ho almeno sbagliato con CLASS. Lei, Gran Maestro, a guadagnato una botteglia di Pol Roger “Cuvee Sir Winston Churchill” (88, 89, 90 o 95)

Mi scusi per favore, volevo dire “una giacca Saxony di tweed.” (Sono abituata di scrivere con la penna, lo sa?) Sarebbe un Cheviot tweed con un “plaid” stile Glen Urquhart come sono prodotti ancora oggi a Hawick in Scozia. 500 grammi sono ed anche di piu. Principalmente sono utilizate per abiti di caccia. Il mio nonno ne a offerto uno grigio scuro ed grigo medio al mio padre in 1936 quando e andato all’universita. I interni rifatti per Anderson & Sheppard, ho offerto la giacca al mio figlio alla stessa ocassione. Prima il mio figlio lo portava solo quando ritorava a casa, per far piacere a me. Adesso che e un po piu grande, non si separa mai di questa giacca. Una giacca che trascorre adesso quattro generazioni. Che cosa vuole che dica di piu sulla fascino di Savile Row?

Con cordiali saluti,
M. Alden






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Nome: M. Alden
Data: 05-08-2003
Cod. di rif: 482
E-mail: aldenm112@aol.com
Oggetto: Il buon sarto
Commenti:
Estimato Pugliatti, la parola “medio” mi da un febbre che solo un buon dose di Champagne (non dose)potra spegnere. Ecco la scusa che aspettavo per stamparmene una buona botteglia sta sera, per ragioni medicali ed terapeutici ovviamente. La ringrazio.

Mi ricordo la intervista di un journalista Francese molto intelletuale con uno dei piu grande regista di cinema del secolo passato John Ford. Il journalista gli chiedeva “Mr. Ford, perche Lei a fatto questo bel film, quel inspirazione si sentiva nel fondo di Se per creare questa meravigliosa epic etc. etc.” Ford la guardava appena et disse, “Signore, ho fatto questo film con l’inspirazione di mettere cibo sulla tavola della mia famiglia!” Non dimenticiamo che nostro artista, il sarto, ha spesso la stessa inspirazione ed ojettivo.

Per mettere un pasto sulla tavola, il sarto ha i suoi clienti che sono, grosso modo, di due tipi: clienti facili ed clienti difficili. Il Suo stipendio per tutte le due sono uguali, ma il lavoro ed tempo necessario per soddisfarli sono molto diversi. Immaginiamo che il novanta per cento dei suoi clienti sono facili. Da il dieci per cento di clienti difficili sono nove per cento difficili ma senza gusto. Rimane solo uno per cento che siano esigente ed con gusto. Un business di qualche sia tipo non si puo concentrarsi, per mettere cibo sulla tavola, sul un percento della richiesta ma sul novanta.

Il cliente facile o “medio” viene in sartoria chiedendo che la giacca sia giusto per il suo lavoro, non troppo lungho, come quello dell amico o padre, che piacerebbe alla moglia, che abbia bottone che si puo essere slanciati etc. Il sarto prende misure, da un po di consiglia ed assicura il cliente che sara accontentata. Perche non ha ricevuto altri istruzioni, prendera la carta modello della sua giacca standard nella taglia che andra al cliente con un po di agiusti ed via. Dopo qualche visite per misurare, e in grado di consegnare il abito. Il cliente e contento, il sarto e contento. La vita e bella. Si mangia bene sta sera.

Con il tempo recuperato dal cliente facile, il sarto puo ritornare al lavoro per questi signori si esigenti ed difficili! Per fare bello per questi signori bisogna ricuperare il massimo di tempo libero dai clienti facili ed concentrarsi davvero al “challenge” che si trovi. Il buon sarto lo fara per passione, perche ha il orgolio di considerarsi un artista, ma non per motivi commerciali perche non ci siano. Trovare sarti che hanno ed la volonta ed il genio per fare opere belle non e facile. Ma si trovano. Ed noi sappiamo estimare questi sarti parimenti per loro talento ed per loro volonta.

Se, invece, il sarto cercava di fare di ogni di questi clienti facili, un intenditore illuminato ed creativo di tipo Fred Astaire, sara un gran bell spreco di tempo ed di energia. Tempo ed energia che non potrebbe offrire a suoi clienti interesantissimi per quelli di qusto, o quelli noiosi che non ne abbiano. Ed il cliente facile, sarebbe veramente piu contento di trovarsi in un doppiopetto degno di David Niven? Non ne sono sicuro.

Non e il lavoro del sarto di essere un “John the Baptist” dell eleganza convertando anime, mettendoli sulla buona strada di ridenzione estetica. Sarebbe bello. Ma non e cosi. Non e mai stato cosi. Ed non sara mai, sopratutto, mai cosi nel futuro.

Con amicali saluti,

M. Alden








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Nome: M. Alden
Data: 08-08-2003
Cod. di rif: 489
E-mail: aldenm112@aol.com
Oggetto: I pantaloni
Commenti:
Raffinato Villa,

Avevo letto con ammirazione il gesso del Gran Maestro sulla estetica ed fabricazione a misura del pantalone destinato ad essere portato con bretelle. Si imagina che in Italia si porta il pantalone un po diverso del modo che noi, inglesi, la portiamo. Ma non, l’esistenza dell’universitalita del uomo di giusto era ancora una volta provato nel Suo gesso. Dopo questa lettura gradevole, mi e rimasto una domada a chiedere. Perche vanno un po sull stesso tema, il pantalone del uomo di gusto, mi permito di aggiungere questa domanda insieme con il Suo al considerazione del Gran Maestro.

Un punto che influisce molto sul l’estetica ed commodita di un buon pantalone e la posizione di porta alta dell pantalone. Per assicurarsi di un buon comportimento delle pences ed una ottima vestibilta, il pantalone deve essere portato sulla vita ed non sull’anca. Questa cosa conosciamo tutti. Ma per realisare la porta alta corretamente, ocurre al inizio tagliare il pantalone in un modo ben preciso.

Cioe, il “rise” (in inglese, “montant” in termini francesi) deve essere abbastanza lungha per permettere la posizione di porta alta desiderata. Se il “rise” non e tagliato sufficentemente lungho, il pantalone rischia di stringere troppo su una parte molto sensitivo della anatomia maschile, dunque sara scommodo. Anche se il “rise” e troppo corto il devante ed pences del pantalone sara deformato et dunque inestetica.

Per un pantalone destinato ad essere porato con il abito ed con bretelle, il “rise” ira da 27 a 30 cm segondo il fisico del cliente. Per pantaloni destinati per situazioni molto formali con Dinner Jacket, per esempio, possiamo andare fino a 32 cm ed piu. Ma siamo li per quasi tutti i clienti. Il “rise” normale di circa 25 cm. Ma il “rise” deve essere tagliato giusto perche se e troppo lungho, intervengono altre problemi di commodita ed di estetica. Yes, e sempre cosi!

Un altra considerazione per il taglio del “rise” del pantalone, e l’equilibrio fisico dal cliente. Pochi sono i uomini che hanno il torso ed le gambe prefettamente equilibrati. O uno a il torso lungho con gambe corti o vice versa. Il elegante con le gambe corti deve dismostrare un attenzione particolare alla porta alta del pantalone ed dunque del taglio del “rise.” L’alta posizione del pantalone servira di dare l’impressione di piu di lunghezza alle gambe ed un presentazione piu equilibrato. Dopo bisogna tagliare la giacca, con una vita piu alta per sostener in equilibrio l’effeto del pantalone. Ma gia a Napoli, si sa da sempre tagliare la giacca in qual modo elegantissimo. E istinto.

Per misurare il rise del pantalone, si prende la misura totale del pantalone, per esempio 113 cm. Dopo si misura la lunghezza della gamba, dal punto del incrocio delle gambe fino al fondo del revers, diciamo 83 cm. La misura del “rise” e la differencia tra queste due misure o 30 cm.

Come se dice “rise” in Italiano? (Forse si dice “cavallo” del pantalone?) Quale sono i punti fondamentali rispetto alla “rise” nel estetica della tradizione italiana del bel vestire? Ecco la mia domanda, troppo lungha.

PS. Per quanto riguarda la scelta direzionale delle pences, ed dato la mia disposizione ben inglese, ha gia indovinato la mia risposta. Non? Sentiamo il Gran Maestro.

Con cordiali saluti,

M Alden


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Nome: M. Alden
Data: 08-08-2003
Cod. di rif: 490
E-mail: aldenm112@aol.com
Oggetto: Gieves & Hawkes
Commenti:
Persistente Pagliacci,

Non scusarsi. Io mi sento sempre un po impoverito nei gruppi dove vanno sempre d’accordo le persone. Ci sembra mancare qualche cosa. La diversita di opinione da dimensione a qualche sia gruppo o discusione.

Sostiene che un abito fatto da uno delle case piu famosi di Savile Row, Gieves & Hawkes (sarti di Prince Charles, uno dei uomini piu eleganti dell nostro tempo) vale solo un abito confezionato di fabricazione industriale Italiana. Malgrado suo grande reputazione, devo dire che non conosco personalemente loro modo di lavorare ni loro prodotti. Come Lei ho visto qualche foto. Pero la referenza di Prince Charles mi fa sospettare che suo dichiarazione sia forse un po troppo duro. Mi faranno la stessa sensazione dubitoso, i dichiarazioni seguenti:

Ho visto un foto della Capella Sistina, e uguale al soffito del mio pub a Londra!
Ho visto un foto della costa Amalfitana, e uguale alla costa vicino a Liverpool!
Ho visto un foto di Roma, Firenze ed Venezi, e proprio Birmingham!
Ho visto un foto di Monica Bellucci nuda, e uguale a Lady Thatcher nuda!
Ho visto un foto della Gioconda, e uguale a Lady Thatcher vestita!

Lei riferisce molto a delle “foto.” Mi fa pensare alla storia delle due cannabali catturati per i militari nel mezzo del giungla di Borneo durante la Grande Guerra. Stanno insieme, questi due cannabali, mangiando foto di belle donne et bambine strappati di una revista di moda. Uno dice all altro “Magari questi razioni militari non hanno per niente il gusto della cucina da noi!” Personalmente, io non mi affido molto alle foto. Preferisco sempre ed piutosto visitare, toccare, anche magari, provare! Ho un educazione molto troppo settecento per pemettermi di assumere un parere senza la fondazione di una profunda esperienza personale.

Io starei molto scontento di sapere che Lei si e trovato molto male con un sarto di Savile Row. Per l’intensita di suo sentimento, qualche cosa di peccato e chiaramente survenuto. Mi dispiace. E facile dire, ma forse faccendo una altra prova di una giacca, per esempio, a Anderson & Sheppard, i suoi convizioni saranno o confirmati o spenti per sempre.

I miei descrizioni della vita sartoriale vengono direttamente delle scene della sua realta. Per esempio, i aggettivi “facili ed difficili” presentati nel “il buon sarto” vengono direttamente del gergo sartoriale di Savile Row, delle scene come quello dell pranzo dei sarti anziani di Savile Row che ho descrito in un altro gesso.

Visto la lista dei clienti di questi anziani, posso assicurarla che non sono sartini di villagio. Ed non e che un sarto fa “mediocre” per il cliente facile. Fanno molto bene ed molto bello rispetto alle aspetattive ed richiesto del cliente. Il concetto di “mediocre” non entra nella discussione. “Mediocre” e un realta paralello che vediamo ogni giorno, ma e un realta che non viveremmo mai.

Con frizzanti saluti,

M. Alden






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Nome: M. Alden
Data: 14-08-2003
Cod. di rif: 493
E-mail: aldenm112@aol.com
Oggetto:
Commenti:
Dear Mr. Pugliatti,

I offer you my sincere apology for an ergregious error. That should teach me a lesson not to try to write in Italian and listen to Opera at the same time!

Sincerely,

M. Alden

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Nome: M. Alden
Data: 17-08-2003
Cod. di rif: 494
E-mail: aldenm112@aol.com
Oggetto: Tale of two giacche o Recondita armonia di belleze diverse!
Commenti:
Amici Cavallieri, io cercherei di mantenere la discussione della Sartoria sulla terra firma del vissuto, del toccato, del portato. Per dire, con prove che saranno considerati admissibili segondo le regole del “English common law.” Ecco, mi e venuto l’idee di fare un review di due belle giacche veri, una inglese ed l’altra italiana, per divertirvi.

Ho due giacche di fabricazione sartoriale, una inglese ed una italiana, davanti da me. Le misure delle giacche sono uguali anche il disegno (“three button roll through.”) La giacca inglese e foderato, tasche tagliati, di un squisito tweed Shetland di circa 400 grammi. La giacca italiana e sfoderata, tasche applicati, di lambswool ed cashmere di circa 340 grammi. (Nota Bene: Queste giacche non rappresentano tutto la produzione sartoriale Inglese o Italiano. Erano scelti da un collezione personale solo per motivo di fare un review obiettivo.)

Giacca inglese

Guardando la giacca inglese se sente la portiere di un vecchio Rolls chiudere con il suo ditinto rumore che fa tremare la terra sotto i quattro pneumatici. Tutto come il vecchio Rolls questa giacca e solido, l’espressione pura di masculinita, ed cento per cento British.

Il occhio e invitato di godere alla vista di baveri ricchi ripiegati con una curvatura molto modellata, che si disperde nella prolungata fino in alto dove si incontra un cran “boca di pesce” perfetta. I baveri sono si modellati che quello dell lembo superiore passa proprio sopra quello inferiore curvando et ripieghandosi dopo in alto. Dunque la punta vita e molto lungha. La cucitura tra bavero ed collo e diritto ed a un angolo molto elegante cioe ne troppo perpendicolare ne troppo sceso.

La spalla e rotondo, ed naturale. Ma essendo piu lungo che la spalla naturale si trova una leggera depressione al punto della attacatura con la manica. Fanno cosi certi sarti inglesi per dare piu di commodita nei movimenti, per esempio, quando le due braccie sono davanti di se come quando uno guida la macchina, mani sul volante. Pero puo essere considerato inestetica per certi che prefersicono una spalla pulita. I davanti della giacca si aprono a un angolo discreto ed, un punto negativo, sembrano leggermente statico. Le tasche tagliati sono diritto ed sobrio.

I interni sono realizate con la stoffa migliore ed finite con cura ed attenzione. Veramente bella. Il filo dietro dal bavero per attacare il tronco del fiore e pure bella. Adosso, la giacca e molto piu leggera che sembra al primo vista ed e molto commodo. Si puo fare gimnastica con questa giacca adosso.

Il imagine generale della giacca non e per niente vistoso o “flashy.” Da lontano sembra una giacca molto normale, ma studiando da vicino si rivela, al occhio educato, tutti suoi belleze. Portare questa giacca e come portare un orlogio “tourbillon” di Vacheron Constantin, Breguet o Patek Philippe in platino. Solo i veri intenditori riconoscono la belleza nascosta, individuale, ed sottile. Siamo ascoltando un sinfonia di Haydn o Mozart.

La giacca italiana

La giacca Napoletana e un Bugatti, vecchio Jaguar, o Cord americano. Anche fermi questi deliziose macchine sembrano in movimento, volando, attirando il occhio con una linia a la volta graziosa ed dinamica.

Il occhio va immediatamente alla spalla naturale, un po gonfiato ed ricco, per dopo trovare una manica che cade come un papillon vola, con una leggereza ed morbidezza esemplare. E una cascata di Niagra fatto di aire, luce ed bruma. La spalla a mappina e veramente un capo lavoro.

Le parole chiave sono morbidezza con movimento. Niente e statico qui. La giacca segue chi la porta ed sembra poter anticipare i suoi movimenti. Strappato a due ed mezzo, i baveri sono modellati con discrezione et sono purtroppo leggermente magro. Ma i davanti che corrono in dietro hanno niente di statico nel loro vene. Al contrario, voliamo ancora.

La finizione e retta. Ci sono punti lavorati a macchina che per una giacca da sartoria, presunto a mano, e peccato. Ma non cambia molto ne nella linea ed solo poco probabilmente nella commodita. Questa giacca e anche molto commodo, non ci la senta per niente. Il tessuto leggera sembra essere dipinto sul corpo.

Chi porta questa giacca diventa una pubblicita ambulante per l’artisanat italiano. Si vede son aspetto “sartoriale” da 250 metri ed piu. Vicino uno non puo essere che colpito per sua bellezza fuori norme. Guardando questa giacca si ricorda che essistono posti, come Napoli, dove uomini portano queste giacche ogni giorno, anche in citta. Si immagina, un attimo, nel negozio maschile piu bello del mondo, Marinella, in un momento di ammirazione totale. Purtroppo, per noi inglese, non si immagina a Londra, nel freddo, sul piove, sul neve ed fango, sofferando il sporco della polluzione! Non, questo, non! Si lo portera alla campagna in Estate, al Mare, con amici il Weekend, durante viaggi per fare piacere anche ai cittadini del mondo.

Nella strada, la giacca inglese non fera fermare nessuno, e discreto ed maschile. Solo i intenditori sapranno riconoscere i suoi belleze nascoste. La giacca italiana fera girare le teste come il launch di un Space Shuttle nel centro di Londra. Donne curiosi, uomini invidiosi, donne invidiosi, uomini curiosi, tutti si ritornerano perche troverano questa giacca speciale ed brillante, perche lo e!

Per i tessuti al di la di 400 grammi, avrei una leggera (ma molto leggera) preferenza per la manifattura inglese. Sotto 400 grammi non c’e paragone, la giacca italiana e da scegliere. Come diciamo noi, “Different horses for different courses!”

Ecco un analiso che spero obiettivo et ragionevole di queste due belleze. Diverse belleze come quella della bruna, Tosca, et la bionda con i occhi azzuri!

Con cordiali saluti,

M Alden


Giacca inglese

Punti positivi

Maschile, discreto, lavorazione perfetta, durabilita.

Punti negativi

Davanti statici, costruzione della spalla che non piace a certe persone.

Giacca italiana

Punti positivi

Commodita ed estetica brillante, spalla eccezionale opera d’arte sartoriale

Punti negativi

Punti realisati a macchina, baveri magri, finizione non 100% al livello.











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Nome: M. Alden
Data: 24-08-2003
Cod. di rif: 497
E-mail: aldenm112@aol.com
Oggetto: Eleganti senza frontieri
Commenti:


Ancora una volta, caro Gran Maestro, si rivela capace di communicare in quattro frase, con una facilita eccezionale, nell paragrafo 3 dell suo ultimo gesso, l’essenza dell eleganza universale.

“La sua vanità non è diretta, ma indiretta ed è composta in maggior misura da un compiacimento personale che da un giudizio universale.” Perfetta. Si potrebbe solo dire che il abito inglese sara riconosciuto per un giudizio molto distinto dei pari del elegante che lo porta. Il abito e anche un modo di communicare il suo livello di educazione ed posto sociale. Balzac a detto. “Dites moi qui Vous hantez, je Vous direi qui Vous-etes.” Potremmo dire anche, “Dites moi comment Vous vous habillez, je Vous direi qui Vous etes.”

“Piace a quanti siano stati capaci di superare l’ostacolo dove scivolano in molti: quello di confondere la bellezza con l’eleganza.” Pura poesia perche potere distinguere il bello del elegante e un lezione primordiale nel buon gusto.

Amici, avete mai visto un uomo vestito in un modo particolarmente bello senza poter distinguere un elemento speciale che sorge al occhio del insieme? Si senta guardando questo uomo un “je ne sais quoi” rispetto al suo immagine che rende difficile di descrivere la fonte dell bello. Il “ je ne sais quoi” sarebbe forse il taglio della giacca, il tessuto, la cravatta, il primo occhio, le scarpe, il colore che gli va bene. Ma ci si rivela niente oltre che il insieme e molto bello? Allora, avete avuto la fortuna di vedere un uomo elegante.

Il momento in cui un elemento, per esempio la giacca bella, prende dell importanza rispetto a un altro o rispetto al immagine globale si puo dire che non e perfettamente elegante. Nel peggio stiamo parlando di affetazione quando una elemento sorge del insieme brutalmente. Mentre se un elemento si staca leggermente si puo invece dire che sia solo un manca di gusto. In ogni modo, non e la colpa del elemento, della giacca che rimane sempre bella, ma da chi la porta male.

Balzac a detto, “ Il brutto si copra, il rico ed il zerbinotto si ornano, l’elegante si veste.”

Un bravissimo esempio ci era fornito nel squisito primo testo sull’eleganza scrito dal Gran Maestro. Si ricorda del immagine del Conte? Si impara che anche il rustico puo essere elegante. Non e solo il abito grigio scuro che sia elegante! Come mai, il Duke di Windsor era capace di portare queste tweed scozese a quadri che su di altri uomini sembrano vistosi ed di un gusto strano? Certo che egli sapeva qualche cosa che scapa a questi “mere mortals.” Egli era maestro della scienza di equilibrare il bello per renderlo elegante.

L’equilibrio e solo uno dei segreti della eleganza, ma e uno dei piu importanti. Avendo imparato il equilibro, l’elegante ha un modo di controllare ed perfezionare suo modo di vestire. Certo che tutti i componenti sono artiginali, tessuti migliori, taglio studiato ed realizato con bravura. Ma non bastano di essere belli.

Un esempio, nel scienza dell equilibrio l’uso della dimensione dell tessuto del abito si rivela di un importanza capitale. Ci sono due aspetti della dimensione, quello di “pattern” (con modelli tipo gessati, quadri, Prince of Wales check etc) ed quello della trama del tessuto (con la flanella, tweed, worsted corposo etc.). Questa dimensione di colore ed di rilievo fornito aiuta di ammortire l’effeto del primo occhio (il insieme della cravatta, camicia ed cornice dal lembo del bavero) per renderla ancora piu elegante perche piu fuso nel immagine globale.

Practico: mettere un abito grigio unito tipo super 120 con una camicia bianca ed cravatta ble con disegni piccoli. Bene. Allora mantenendo la stessa camicia ed cravatta, mettete un Prince of Wales check grigo con una filo azzuro in una flanella di 400 grammi. Tutto cambia, la camicia/cravatta risale meno, e piu fuso nel insieme ed dunque piu elegante. Il bianco delle camicia e bilanciato per il bianco nell check. Il ble della cravatta viene equilibrato dal nero ed grigio ed richiamato dal azzuro. Tutto e in armonia.

In realta, il abito unito non e il piu facile a mettere perche occorre sempre costruire un primo occhio molto dolce, ristretto ed aspettato. Con i tessuti con dimesione si puo dare una forza creativo senza limiti al primo occhio. Ed con combinazione, ed miscele di “patterns” ed tessuti diverse si puo creare immagini con caratterre ed eleganza rara.
Quanti volti vediamo nostri “eleganti” (il Duca, Astaire, Grant etc) vesitito in abiti uniti? Poco. Si vestivano, al contrario, con tre, quattro, cinque “patterns” insieme equilibrando tutti con genio. Nel passato, questo era la forza puro del stile inglese che diventa molto troppo raro.

Riprendiamo il esercizio davanti dal specchio con altre modelli ed pattern. Non guardare nella faccia, avremmo tempo dopo per tranquilizare nostra vanita. Guardare il primo occhio. Come cambia il effeto con varie tessuti. Se non cambia molto, vuole dire che uno abbia forse un collezione un po statico ed che un po di diversita sarebbe un idee interesante.

Normalmente quando uno fa un abito da sartoria, si sceglia il tessuto, si fa il abito ed dopo si sceglia come costruire il primo occhio per accompagnarlo. Suggerisco di fare il contrario. Prima occorre construire une o due prove di primo occhio ed in funzione del effeto desiderato sceglia il tessuto ed la forma del abito.

Il abito di sartoria inglese molto personale ed discreto aiuta nel equilibrare dell bello, perche suo belleza essendo sostenuto si da piu facilmente a combinazioni potenziali molto interessanti.

Equilibrare il bello per renderlo elegante e una spina vertebrale del estetico inglese. Ma in realta non e proprio un concetto inglese perche si lo ritrova in practica adosso i uomini piu eleganti del mondo ed della storia. Dunque deve essere fondamentale nel eleganza universale.

Con amicali saluti,

M. Alden



P.S. Per quanto riguarda la nostalgia, forse il momento piu bello per il abito unito era quello grigio/azzuro portato da Cary Grant nel grande film di Hitchcock “North by Northwest.” Ma attenzione e una flanella inglese di 430 grammi che stava portando.


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