Ricerca
Nome: Marco Zanin Data: 06-10-2005 Cod. di rif: 2173 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Il cappotto Commenti: Pregiatissimo Ordine, scrivo questo messaggio per onorarmi del piacere di leggere il vostro parere relativamente ad alcuni dubbi che vagano nei miei pensieri. Nella mia inesperienza giovanile mi travagliano i possibili abbinamenti cromatici tra cappotti e abiti. Mi chiedo se oltre a fantasia creativa e buon gusto esistano dei parametri di riferimento. In particolare sarei interessato all'abbinamento di un cappotto blu, alla Chesterfield o Crombie (non mi è anora ben chiara la differenza), con abiti grigi. Infine, sarei lieto di leggere il vostro pensiero sull'uso della pochette, o fazzoletto bianco come meglio preferite voi, nel cappotto. Con estrema stima porgo i miei saluti. Cordialmente. Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Marco Zanin Data: 13-02-2006 Cod. di rif: 2351 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Tasche giacca, risvolto pantaloni, campioni tessuti Commenti: Egregio Gran maestro e Cavalieri tutti, intervengo con questo gesso al fine di portare un barlume di luce su alcune oscure curiosità che si annidano nei meandri del mio pensiero. Ho notato come spesso gli abiti confezionati, che certamente non rappresentano la materia per eccellenza del vostro ordine, vengono proposti con le tasche della giacca (le laterali più il taschino) chiuse. Informandomi a riguardo di ciò con una commessa ho avuto come spiegazione che vengono proposte chiuse per evitare il riempimento delle stessi con oggetti che potrebbero non mantenere perfettamente in forma/linea l'abito. Inoltre, a tal proposito mi risulta che canonicamente la pattina delle tasche laterali vada portata internamente alla tasca, confermate? Infine, com'è interpretate una giacca d'abito senza pattine sulle tasche? A proposito del risvolto/balza sui pantaloni, se non ho inteso male lo stile classico italiano non lo contempla. Al contrario lo stile inglese informale (all'interno della macrosuddivisione formale-informale-sportivo) ne fa uso. Ora non vorrei proiettare la questione in un tema troppo vasto ma in un contesto di stile come quello dell'Avvocato con scarponcini scamosciati, camicie "informali" etc… suggerireste o meno il risvolto? Avviandomi a conclusione mi chiedo se esiste la possibilità di avere direttamente dai produttori tessili dei campioni di tessuti, simili a quelli reperibili in sartoria. Spesso, infatti, vorrei avere molto tempo e sottoporre a numerose riflessioni la selezione di un tessuto piuttosto di un altro. Sarei molto lieto di poter leggere il vostro pensiero e i vostri consigli a riguardo. Con profonda stima. Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Marco Zanin Data: 11-09-2006 Cod. di rif: 2570 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Il cappotto spinato Commenti: Egregio Gran maestro e Cavalieri tutti, in riferimento al gesso 2173 relativo al tema del cappotto da uomo mi farebbe molto piacere poter conoscere l'interpretazione, l'uso più appropriato ed altre eventuali vostre preziose opinioni a riguardo del cappotto spinato, in particolare spinato "fino". Colgo l'occasione, vedendo il proliferare di cappotti come il "double coat" del marchio Fay, come possa essere considerato un tale capo. Tralasciando le speculazione inerenti i dubbi dell'effettiva qualità del capo in relazione al suo prezzo, che a mio modesto avviso ritengo dovuto principalmente al marchio, ve la sentireste di considerare tale indumento una rivisitazione sportiva del cappotto da uomo o una rivisitazione moderna dello stesso? Onorato di potermi confrontare con questo ordine porgo i miei saluti. Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Marco Zanin Data: 12-11-2006 Cod. di rif: 2674 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Camicia da sera Commenti: Nobili Cavalieri tutti, prendendo spunto dal gesso n. 2661 del Cav. Villa mi sono cimentato nel puntualizzare alcune linee guida per la realizzazione di una camicia che generalizzando rispetto a quella destinata unicamente alla dinner jacket, ammesso che sia possibile, chiamerò da sera. Tale capo dovrebbe essere unicamente bianco, dotato di polsini con gemelli. Il colletto è indifferente tra quelli non a vele rialzate. A tal proposito il vostra sensibilità tenderebbe a preferire quelli di matrice francese o italiana? Per quanto concerne i tessuti rimango indeciso tra un popeline ed un piquet, anche se tenderei a preferire quest'ultimo. Non saprei definire altri due elementi che ritengo importanti: la presenza del cannoncino davanti, il retro della camicia (pences, pieghette o liscio). Le iniziali se non ricordo male in una camicia bianca si tendono a preferire grigio scuro, ad ogni modo non nel classico blu cobalto, ma credo si ottenga un miglior effetto privandosene in un capo di tal genere. Infine a riguardo dei bottoni ritengo amissibile l'impiego di quelli classici in madreperla. Sconsigliabili questi, se non ho letto male, in caso di camicia da vera e propria dinner jacket. Avrei piacere conoscere il vosro buon gusto cosa suggerisce per le variabili in cui è ancora presente indecisione, considerando che l'effetto che si vuole ottenere è di eleganza. Con un cavalleresco saluto, Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Marco Zanin Data: 16-02-2007 Cod. di rif: 2899 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Iniziali, cifre camicia Commenti: Egregi cavalieri tutti, un sintetico messaggio per chiedere il vostro aiuto a riguardo del corretto posizionamento delle proprie iniziali nelle camicie. Il dubbio mi è sorto dopo che differenti sarti/negozi hanno posizionato le stesse in aree della camicia diverse. Esiste una regola canonica. Un sentito ringraziamento. Cordiali saluti, Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Marco Zanin Data: 24-01-2008 Cod. di rif: 3642 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Camiceria e tessuti Commenti: Egregi Cavalieri tutti, da qualche anno sono alla ricerca di una camiceria alla quale poter fare riferimento come fornitore per le mie camicie. Per ora poche, visto la mia giovane età ed i costi, talvolta elevati, dei su misura in taglia proposti dai principali marchi commerciali, ai quali ahimè sinora mi sono maggiormente affidato. Vorrei poter avere informazioni a riguardo di camicerie valide nella mia regione di residenza, il Veneto e nell'eventualità anche nella mie province italine, Vicenza, Treviso, Venezia, Pordenone. Credendo che un elemento importante per un camicia di qualità sia il tessuto oltre che la fattura vorrei conoscere, cercando in tal modo di tutelarmi dalla non presenza nella mia area geografica di una valida camiceria, le migliori case produttrici di tessuti per camicie. I vari Battistoni, Sabatini, Finollo, a che produttori di tessuti si affidano? Con un sentito grazie porgo i miei cavallereschi saluti. Cordialmente Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Marco Zanin Data: 18-03-2009 Cod. di rif: 3997 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Spazio cravatta, nodo lasco e tenuta del nodo Commenti: (Taccuino Cod. rif.: 4343) Egregi Cavalieri, noto con una certa frequenza ed in diversi ambienti che molte persone che si abbigliano con camicia e cravatta propongono uno spazio tra il primo bottone della camicia ed il nodo della cravatta (basti vedere molti uomini politici). Un esempio di quanto mi assilla lo si trova nell'immagine che ho inserito nel taccuino (Taccuino Cod. rif.: 4343). Tale spazio oltre ad essere antiestetico lo trovo contrario al principio stesso della cravatta. Varrebbe la pena a questo punto non indossarla affatto. Non nascondo che mi fa inorridire il senso di trasandatezza che una cravatta "cadente" trasmette. Ammetto che anche al sottoscritto (collo semifrancese + four in hand), dopo alcune ore, il nodo tende a divenire lasco e a "cadere". Essendone consapevole cerco di aggiustarlo di frequente, ma trovo poco elegante questa mia azione nella quale vedo un pizzico di civetteria. Sino ad ora ho fatto poco caso a tale inestetismo in quanto essendo studente ho avuto sempre limitate occasioni in cui usare la cravatta, ma in vista del prossimo impiego lavorativo nel settore finanziario vorrei capire meglio le motivazioni e i possibili accorgimenti/rimedi adottabili. E' naturale questa scarsa tenuta del nodo o è dovuta esclusivamente alla qualità della cravatta. Forse con una "sette pieghe" questo non avviene? Oppure è da ricondursi alla camicia con il colletto troppo alto (due bottoni)? E' impensabile sperare di annodare una cravatta alla mattina per poi averla in ottime condizioni per l'intera giornata lavorativa? Cavallereschi saluti. Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Marco Zanin Data: 24-03-2009 Cod. di rif: 4007 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Spazio cravatta, nodo lasco e tenuta del nodo 2 (RE gesso n. Commenti: Egregi Cavalieri, vorrei continuare ad approfondire il tema della tenuta del nodo della cravatta iniziato con il gesso 3397 e continuato con la gentile risposta del gesso 3398. Al fine di evitare il problema della tenuta del nodo il suggerimento, ben esposto nel gesso 3398, è di agire su due leve: il nodo e il materiale della cravatta. Per il nodo, mi sembra di percepire che più un nodo è complesso (quindi con un maggior numero di passaggi) più dovrebbe resistere nel tempo. Oltre a quello suggerito (scappino), per deduzione logica dovrebbe essere d'aiuto anche un mezzo scappino. A riguardo dei materiali invece la situazione mi è meno chiara. Il principio esposto è che siano migliori materiali ruvidi, spessi rispetto a quelli leggeri e lisci. Mi pare però che anche delle sete esistano varie tipologie. A gran fatica ho individuato: -Seta liscia (taccuino n.4383); -Ottoman (taccuino n.4384); -Mogador (taccuino n.4385). Non esiste nessun documento che illustri meglio le varie tipologie di seta per la cravatteria? Infine vorrei citare un personaggio cinematrografico come Jamse Bond nell'interpretazione data da Sean Connery, in cui compariva con nodi piccoli e sempre in ottima posizione. Certo, immagino che la finzione del cinema abbia aiutato. Ma a riguardo cosa ne pensate? Cordialmente, Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Marco Zanin Data: 25-10-2009 Cod. di rif: 4189 E-mail: sirgray@tiscali.it Oggetto: Colore trench coat e luogo di produzione Commenti: Stimato Gran Maestro ed Egregi Cavalieri, ho avuto modo di leggere con piacere alcune delle valide pagine presenti tra le vostre mura riguardanti il celebre soprabito. Ho poi visto che nella sezione "Trench Coats" del sito della celebre casa britannica del cavaliere equestre esiste una vasta offerta di versioni, di cui solo poche credo siano conformi al classico e senza tempo trench coat. Le altre seguono una declinazione maggiormente modaiola. Benchè mi renda conto che l'originario colore del capo in questione fosse beige mi chiedevo quali siano gli altri colori tra quelli attualmente prodotti (Tabacco, Navy, Nero, Grigio) che incontrano il gusto classico e comunque che risultano preferibili. Leggendo disquisizioni a riguardo del luogo di produzione di questi capi, un tempo rigorosamente "Made in England" ed oggi più globalizzato, mi chiedevo quali esperienze vi siano in tal senso presso il vostro castello. Cordialmente, Marco Zanin ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
||