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Nome: Massimiliano Fiorin
Data: 07-04-2007
Cod. di rif: 3026
E-mail: max@studiofiorin.it
Oggetto: Scarpe e divisa
Commenti:
Ho trovato questo sito quasi per caso, anzi per serendipita' perche' stavo proprio cercando un parere su questioni di abbigliamento.

Io porto quasi esclusivamente scarpe Church, oltretutto di modelli molto classici.
Le apprezzo perche' sono comode (porto l'11, cioe' il 46 abbondante, e quindi le scarpe inglesi sono le uniche che non mi facciano sentire un po' anomalo), e perche' rispondono ai miei canoni di eleganza.
Che sono quelli di chi, svolgendo una professione decaduta anche nell'immagine, porta l'antica divisa della stessa: abito grigio sartoriale (gessato o rigato), scarpe inglesi, camicia rigorosamente bianca e con la pattina davanti per nascondere i bottoni, cravatta seven fold o papillon annodato a mano.

Ora pero' vedo che ci sono anche ottime scarpe artigianali realizzate in Italia (uno dei vostri fornitori e' della mia citta'), che mi consentirebbero di non spendere una cifra ogni volta che si deve risuolare.

Secondo voi, cambiare fornitore o anche derogare alle proprie regole di abbigliamento per esclusive ragioni di praticita' (se non proprio economiche), e' un tradire se stessi, o un saper vivere e quindi sapersi adattare?

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