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Nome: Roberto Musarra Data: 24-03-2005 Cod. di rif: 1915 E-mail: musarra@katamail.com Oggetto: Le mie (brutte) esperienze con la sartoria. Commenti: Gentili signori,permettete a un nuovo venuto di raccontare le propie esperienze con la sartoria artigianale.Nella mia città esistono ancora varie sartorie,tutte gestite da maestri piuttosto in là con gli anni.Alcune sono piccole bottegucce piuttosto malmesse,altre sono dignitosi laboratori.A 23 anni ritenni essere arrivato il momento di farmi cucire il primo abito su misura.Scelsi perciò la sartoria che sembrava darmi piu affidamento e scelsi la stoffa per un blazer blu monopetto e un paio di pantaloni grigio scuro.Avevo grandi speranze,ma fin dal principio rimasi deluso.Il sarto non teneva in alcuna considerazione i miei desideri in fatto di larghezza dei revers,ampiezza dei calzoni,altezza dei risvolti.faceva semplicemente di testa sua,come aveva sempre fatto.A questo punto devo premettere che il motivo principale che mi aveva spinto a rivolgermi ad un artigiano era l avere un capo che rispondesse totalmente ai miei gusti (belli o brutti che siano) e alle mie aspettative.potete immaginare la mia delusione quando mi venne consegnata una giacca che non somigliava in nulla a quella che io avevo in mente.In piu la trovavo pesante,scomoda sotto le ascelle,con spalle troppo imbottite.Pagai,e decisi di cambiare sarto.Il secondo a cui mi rivolsi ascoltava i miei suggerimenti,ma l abito che mi consegno (flanella grigia) era un disastro senza forma,per carità cucito interamente a mano,ma anonimo, indistinguibile da un completo di grande magazzino.Il sarto seguente che mi era stato raccomandato da un amico mi tagliò una giacca a tre bottoni che sembrava in sacco di patate (chiusa fino in alto e con sgraziatissimi revers troppo larghi.A questo punto conclusi che il problema era mio.Forse non riuscivo ad imporre all artigiano la mia personalità,non riuscivo a guidarlo.Cosi lessi,mi informai,parlai con persone con un gusto superiore al mio.Forse fu un sbaglio.Improvvisamente nei miei successivi completi scopersi errori che prima non avrei neanche notato.Un sarto non riusciva a cucire una giacca sfoderata,un altro tagliava il doppiopetto troppo chiuso,commisi l errore di farmi fare uno smoking e mi ritrovai con una giacca dai revers in raso ondulati come una lastra di metallo finita sotto un treno.detestavo ogni singolo completo del mio guardaroba! allora provai a rivolgermi ad una famosa sartoria di Roma. l esborso fu grosso,ma il completo per quanto ben tagliato non mi soddisfaceva completamente.In piu i rapporti con quei sarti erano improntati ad una intollerabile condiscendenza da parte loro nei miei confonti.Tempo dopo,consigliato da un amico,iniziai a provare il cosidetto "su ordinazione" di una ditta napoletana.ero scettico,prevenuto,diffidente.Avrei potuto ottenere i revers della larghezza desiderata, i pantaloni della giusta ampiezza? Il risultato fu superiore ad ogni aspettativa! ero stupito,quasi sbalordito della leggerezza della giacca sulle mie spalle,della comodità con cui potevo muovere le mie braccia.In piu la linea era quella da sempre voluta,ed il personale gentile e disponibile.Ho giurato,mai piu sartoria artigiana.Non sono uno sprovveduto,so che la lavorazione è realizzata con le macchine,so che le stoffe appartengono ad una tipologia limitata quanto a pesi,so che il mio controllo sulla costruzione è relativamente limitato (non che prima fosse maggiore,anzi tutt altro),ma ottengo un prodotto rispondente alle miei desideri,e non saprei vedermi piu vestito con niente altro.Voi mi direte,"auguri,siamo contenti per lei,ma cosa ci importa di tutto questo"? Volevo soltanto farvi conoscere la mia esperienza. per quel che puo valere il mio parere ho scoperto che non è scontato che per la produzione artigianale riesca sempre a fornirci cio che vogliamo. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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