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Nome: Sergio Di Filippo
Data: 11-11-2002
Cod. di rif: 95
E-mail: sergio.difilippo@libero.it
Oggetto: Sartoria Napoletana e Tessuti
Commenti:
Egregio Gran Maestro,

La ormai quotidiana lettura delle Sue illuminate dissertazioni in merito alla scuola sartoriale napoletana è per me, Le assicuro, un vero piacere oltre ad essere fonte di spunti molto importanti.
Vorrei intrattenerLa ulteriormente sull’argomento, sperando di non abusare della sua grande disponibilità, per alcuni chiarimenti, in particolare:
1. Lei scrive che le “spalle” delle Sue giacche sono totalmente prive di ovatta e del "rollino". Dalle fotografie mi parrebbero sensibilmente più ampie della Sua spalla naturale (specialmente negli abiti a doppio petto), quale tecnica viene dunque adottata per sostenerle?
2. avendo io le spalle un po’ spioventi quale tecnica dovrebbe essere adottata per compensare questo inconveniente?
3. ho molte volte notato che la cucitura “napoletana” sopra le spalle è “sormontata” e “obliqua” (la cucitura dei quarti anteriori e posteriori), esiste una particolare regola?
4. il bottone centrale di norma a che altezza viene collocato (prendendo come riferimento l’ombellico)? Qual è di norma la distanza fra i singoli bottoni (per una persona di media statura, 1,75 cm.) e a quanti centimetri dal fondo giacca viene “tagliata” la tasca?
5. Qual è la lunghezza che Lei consiglia per la giacca, con riferimento doverosamente alle natiche?
6. di quanti centimetri Lei consiglia l’ampiezza dei baveri? E l’ampiezza che diparte dal terzo bottone, deve partire appena “pronunciata” ovvero “importante” fin dall’inizio?
7. Gli spacchi laterali sono previsti nello stile napoletano puro, e se si qual è la loro altezza?
8. esiste anche una tecnica particolare per far aderire bene alla camicia un “cran” alto?
9. per quanto attiene alle camicie mi potrebbe indicare alcune marche di tessuto di qualità e potrebbe spiegarmi in cosa consiste il collo a “bombarozzo” (mi pare almeno di aver letto da qualche parte questa Sua definizione)
10. Cosa ne pensa della giacca “3 bottoni stirata a 2” che a me piace tanto ma fino ad oggi di quelle che mi sono fatto realizzare non ho avuto grosse soddisfazione, esiste anche in questo caso qualche accorgimento particolare, specialmente per quanto attiene al telame interno e dei baveri e della restante struttura?
11. per quanto riguarda i tessuti mi pare che io debba imparare ancora molto. Ho l’impressione che se Le dicessi “Loro Piana, anche se super 150” (del quale ho qualche taglio di riserva) non riuscirei a persuaderLa ad approvare la mia scelta. Oltre ai tagli di cui sopra ho anche qualche taglio di una manifattura inglese “Huddersfield” ed un vecchio Royal Flannel di Gabello (peso 500 gr.) cosa ne pensa di questi?
12. Lei di norma che tessuti usa per l’estate e per l’inverno e di quali pesi?
13. Mi potrebbe indicare delle marche di tessuti valide sia per gli abiti che per le camicie? Mi potrebbe allo scopo, se ritiene, fornire il numero di telefono del Sig. Dante De Paz (col quale mi scuso per averGli recentemente “storpiato” involontariamente il cognome”).
Fiducioso di poter avere un Suo riscontro, rinnovo i ringraziamenti per la Sua grande disponibilità, della quale, ribadisco, spero di non aver abusato con questa mia.
Cordiali saluti


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Nome: Sergio Di Filippo
Data: 01-03-2003
Cod. di rif: 184
E-mail: sergio.difilippo@libero.it
Oggetto: Volume sull'arte di vestire "sì o no" ?
Commenti:
Egregio Gran Maestro,

Dopo lunga assenza, mi permetto di fruire nuovamente di questa lavagna per dirLe che lo splendido articolo da Lei curato su Monsieur di marzo, del quale una buona parte ce l’aveva già fatto pregustare su questa lavagna ha fatto sorgere in me forte dubbio.
Mi spiego.
Da molto sto aspettando e sperando che possa vedere la luce un volume, da Lei curato, sull’arte del vestire. Oggi, per la prima volta, ho avuto dei dubbi su questo mio desiderio.
Il motivo di ciò nasce dal fatto che nonostante molte delle “chicche” sulla sartoria Partenopea del Suo articolo erano già presenti sulla “lavagna”, il modo con cui queste sono state nuovamente riproposte, con l’anticipazione del Suo “gesso” prima e su Monsieur poi, è riuscito a dare ancora qualcosa di nuovo, piccoli particolari certo, ma quelli di cui si va alla continua ricerca per il piacere di vestire.
Per questo motivo ora, seppur il supporto delle immagini sarebbe sicuramente importante, un bel volume rischierebbe poi, penso, di ridurre la lavagna ad uno strumento di “rimandi alla pagina numero.. del …”
Pertanto sacrificherei volentieri il mio egoismo in favore di una lavagna sempre più ricca.
Di questo mio modesta considerazione La volevo rendere partecipe.
Le faccio di nuovo i complimenti per la qualità dei Suoi scritti e desidero ringraziare oltre a Lei anche i Cavalieri dell’Ordine che continuano a fornirci preziosi spunti sull’arte del vestire.
Cordiali saluti,
Sergio Di Filippo
01/03/03


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Nome: Sergio Di Filippo
Data: 21-05-2003
Cod. di rif: 279
E-mail: sergio.difilippo@libero.it
Oggetto: Tessuti e pinces
Commenti:

Egregio Gran Maestro,

Vorrei cortesemente sapere da Lei, quale cultore e collezionista di tessuti, se riserva a questi qualche trattamento particolare prima di sottoporli nelle abili mani del maestro Solito.
Le chiedo ciò perché in passato ho letto da qualche parte che i migliori sarti, bagnavano i tessuti e li pressavano tra i cartoni prima di tagliarli, ora mi risulta invece che sia invalso l’uso della cosiddetta “sfumatura” col ferro a vapore.
Quale delle due soluzioni a Suo avviso è preferibile?
Le sarei inoltre grato se potesse soddisfare un’altra mia curiosità.
In una fotografia pubblicata sull’ultimo numero di Monsieur, (a pag. 30), ho notato una giacca che, se non mi sbaglio, presenta sui quarti anteriori una "pince" obliqua che parte dal giro manica e si ferma alla tasca. Mi farebbe piacere conoscere il Suo punto di vista in merito a questa tecnica e se questa risponde a qualche scuola particolare.

Cavallereschi, cordiali saluti
da San Daniele del Friuli - 21 maggio 2003

Sergio Di Filippo



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