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Nome: Vittorio Cattani
Data: 24-07-2013
Cod. di rif: 4765
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Scarpe Monsieur
Commenti:
Eccellentissimo Gran Maestro Avv. Maresca,
sono un suo vecchio lettore per quanto riguarda il mensile Monsieur e ho l'enorma piacere gli sviluppi del mondo maschile in questo stupefacente sito.
Desidererei domandarle una precisazione sull'articolo comparso a giugno : quando parla di spectator bicolori abbinate tropical, intende tessuti di questo tipo di ogni colore ?
In più per quanto riguarda le car shoes consiglia di non abusare della mancanza di calze, sopratutto nel caso si indossino completi. Significa che si può mettere un abito classico con le car shoes ?
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicare ai miei dubbi.
Mi sappia vostro alleato del buon gusto.
Vittorio Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 20-08-2013
Cod. di rif: 4767
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Car shoes
Commenti:
Eccellentissimo Gran Maestro Maresca,
con colpevole ritardo ringrazio della pubblicazione di una risposta ai miei dubbi in merito alla spectator shoes ed alle car shoes.
Adesso ho compreso dove era nata la mia personalissime ed intricata idea di associare l'abito completo alle scarpe da guida. E' comunque da ritenersi un'abbinamento erroneo ? Ovvero, se parto per un viaggio su di una bella vettura e per agevolare la guida desidero indossare queste calzature devo rinunciare alla giacca o ad una mise più formale ? So che da molti personaggi mediatici sono indossate con nonchalance anche sotto completi ma vedo, lo confesso, la cosa un po' una forzatura.
Sperando di non tediarla con questo breve approfondimento,
porgo stimatissimi,
cordiali saluti.
Vittorio Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 21-08-2013
Cod. di rif: 4770
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Car shoes la precisazione
Commenti:
Eccellentissimo Maestro Avv. Maresca,
la precisazione dipana ogni caligine del mio pensare, ogni dubbio che può affrontare un uomo alla ricerca dell'essenza. Interessante è l'idea di portare con sé le scarpe da guida e poi di calzare una bella francesina o una derby a regola d'arte. Confesso che l'idea mi aveva già sfiorato ma ora, con il suo avvallo, la potrò praticare.
Insomma, la ringrazio molto per il tempo che dedicato ai miei dubbi e trovo giusta occasione per porgerle la mia stima.
Omaggi
Vittorio Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 20-09-2013
Cod. di rif: 4777
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Giacche monopetto inglesi
Commenti:
Egregio Cav.Nocera e Sig.Moradei, in una fotografia del taccuino delle immagini ho incollato una giacca monopetto rever a lancia della sartoria britannica Chittleborough & Morgan. A me non pare niente male, anzi mi piace non poco. Cosa ne pensate alla luce delle affermazioni del Sig.Moradei sui monopetti che si tagliano oggi a Londra ? Secondo me il livello generale è sceso ovunque, anche in Italia in non pochi casi. Certo se poi uno stile non piace (quello inglese) è un altra cosa. Ma questa giacca come altre viste altrove è piacevole. Detto questo sono anch'io d'accordo che il livello base è superiore in Italia.

Omaggi
Vittorio Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 02-10-2013
Cod. di rif: 4780
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Monopetto e doppiopetto, Italia e UK
Commenti:
Stimatissimi Cavalieri,
ieri in tarda serata ho trascorso un po' di tempo con il mio sarto ed insieme a lui ho scorso diverse immagini, vecchie soprattutto, di giacche di fattura londinese (o inglese). A proposito, Voi così ferrati in materia, mi sapete dire se esiste una scuola o se esistono sartorie al di fuori di Londra ? E' tutto concentrato lì in Inghilterra ? Torno al primo argomento. Bene, se si confrontano le fotografie di tanti completi il mio occhio scorge una certa prossimità tra lo stile, il taglio ed in alcuni casi l'esecuzione, di una giacca doppio petto inglese ed una italiana. Siamo d'accordo su di una maggiore sfilatura ed un accentuato garbo, la cosiddetta "clessidra", ma soprattutto negli anni 50-60-70 non c'è un grande spartiacque e non sono pochi i casi in cui la mia vista, probabilmente poco allenata e capace, confonde i due. Diverso il caso del monopetto. Molto diverso. Lo stile, fatte salve rarissime eccezioni, è molto diverso; la giacca è un'altra giacca : tagli, appiombi, incroci, cran, quarti anteriori, siamo in un altra terra. Può non piacere (come a me) ma dobbiamo parlare di un altra giacca.
Aggiungo quindi una domanda-idea a quella già postulata dal sig.Moradei : che sia nel monopetto l'autentico stile inglese ?

Con osservanza ed indomito slancio
V.Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 11-10-2013
Cod. di rif: 4784
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: origini
Commenti:
Egr. Sig. Moradei, credo che l'origine della giacca inglese sia stato ben tracciato durante i cicli che ha condotto il Gran Maestro sulle origini del classico. E' ovvio che tutto è nato in Inghilterra. Se Lei intende riferirsi alla nascita in ambiente militare allora mi sento di escludere questa tesi per la giacca monopetto. L'ambito militare ha influenzato la linea, essendo molte delle sartorie di allora e di oggi sartorie che cuciono anche divise. E' ovvia che tale impostazione non poteva non essere trasmessa anche in capi civili. E' invece nel doppiopetto che nascita e stile sono una cosa sola : l'ambito militare appunto.
Mi auguro che il sapientissimo Nocera voglia ancora dedicarci un po' del suo sapere e non sarebbe male auspicare, mi sia concesso, anche un parere del Gran Maestro. Ci manca il suo calamaio...
V.Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 05-11-2013
Cod. di rif: 4802
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: C.A. Gran Maestro. Maglia, garza e granadine
Commenti:
Egregio Gran Maestro, sono sempre esterrefatto quando leggo i suoi pezzi complice una conoscenza ed una maestria (d'altra parte il suo titolo la dice lunga...) tecnica incredibile. La ringrazio di aver creato uno spazio come questo in cui si da la possibilità di condividerla a costo zero. Credo comunque che quello che si mette dentro, nel proprio bagaglio di sapienza non ha prezzo e la rendita è assai alta.
Purtroppo spesso si è ignoranti. Faccio un po' di confusione tra granadine e maglia di seta . La citazione di Bond non mi aiuta : le sue non erano in maglia di seta nera ? Almeno così le ho sempre viste. Ma certo sbaglio qualcosa. Buon pomeriggio.
V. Cattani

PS
Qualche settimana addietro insieme al sapientissimo Nocera e al sig. Moradei abbiamo intavolato uno scambio di idee sulle differenze tra sartoria inglese e italiana basandoci sulla tipologia di giacca. Ne è nato un gradevolissimo confronto da un punto di vista inconsueto. Cosa ne pensa ?

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 19-12-2013
Cod. di rif: 4807
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Cappotti doppiopetto e...baveri monopetto !
Commenti:
Gran Maestro esimio,
noto un grande proliferare di questo strano ibrido che è il cappotto con abbottonatura doppiopetto ma bavero e collo del monopetto ovvero senza lancia ma con il cran a dente.
Ma è da ritenersi foggia classica e fattibile ?
Personalmente non la trovo un granché anche se ne ho visto esempi su nomi che molti possono credere autorevoli, ad esempio la nuova sartoria Berluti by Arnys. Non solo, anche nel negozio Brooks Brothers di Milano.
Sentitamente ringrazio per il Suo edotto commento.
Voglia anche ricevere i miei profondi auguri di buon Natale.

Vittorio Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 20-12-2013
Cod. di rif: 4808
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: problema
Commenti:
Sono io o ci sono problemi al sito ?? Non riesco ad inserire un taccuino, ne con Pc ne con Mac.
Volevo segnalare il fatto.

Grazie

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 17-01-2014
Cod. di rif: 4816
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto:
Commenti:
Sono lieto per il ritorno del Gran Maestro. Non vorrei fare gaffe, mi auguro solo che la sua lontananza non si stata dovuta a motivi gravi e penosi. Comunque, condivido il giubilo che lo saluta e che auspica un ritorno stabile del suo scrivere.
Mi sia permesso ricordare una mia domanda del 12.12.2013 sul cappotto. Proprio stamani ho visto per la strada un cappotto siffatto. Sono tornato subito al castello.
Saluti cordialissimi


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Nome: Vittorio Cattani
Data: 22-01-2014
Cod. di rif: 4823
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: L eterno duello
Commenti:
Gentil.mo Gran Maestro, Signori,
il duello tra sartoria britannica e italica non avrà mai fine e anche questa volta siamo scivolati nel confronto miliare di sempre.
Credo che il punto di vista che ci ha offerto il Piovani sia diverso : i tailors inglesi stanno cambiando per mutate condizioni ambientali. Insomma, ci rincorrono sul nostro terreno !! Il loro era un abito silenzioso e sommesso, quello italiano estroverso e figlio della bellezza artistica. Cosa stanno facendo ? Stanno esasperando la loro scuola per cercare di offrire un alternativa ai clienti che nons e ne fregano più niente di essere PROPER ma vogliono essere BESPOKE. E questo il lemma che ha superato il concetto. Un tempo era normale vestire su misura, comune. Oggi no e chi lo fa vuole farlo vedere agli altri.
Quanto alla sartoria napoletana c è poco da dire e trovar peli nell uovo. E lunica che conserva un bacino di addetti, di giovani, di entusiasmo, di gente che veste veramente. Basta fare un giro per la città. Si, ci sarà qualcuno che parla in dialetto...ma è pur sempre una palestra di esercizio, di perizia manuale. Quando crescerà - perché spesso sono i più giovani a forzare la mano - rimarrà l abilità e la capacità di fare veramente la sartoria. Dobbiamo gioire du questa ricchezza. A Londra non sanno neanche più cosè.
Gentili saluti
Vittorio Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 14-02-2014
Cod. di rif: 4831
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Blazer : pantaloni in flanella cammello e scarpe nere ??
Commenti:
Gent.le Gran Maestro Maresca,


ho esaminato con pazienza il brano consigliato dal Sig.Villa sul Blazer estratto da gentleman gazzette. Anzi, lo ringrazio per questo, ottima segnalazione !
Durante la fase degli abbinamenti viene riportato il matrimonio tra blazer e pantaloni in flanella cammello. Non ne ho mai sentito parlare. E' corretto ? Si trova questo tessuto ?
Poi, quando si parla di pantaloni grigi, si consiglia la scarpa nera. Qui mi muovo con difficoltà : il blazer si porta con scarpe mere o marroni ? Ne ho sentito "di tutti i colori" a tal proposito.
Nell'augurarle buona giornata la ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Vittosrio Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 25-02-2014
Cod. di rif: 4837
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Risposte
Commenti:
Egregio Gran Maestro la ringrazio per la sua ulteriore risposta. Ma è da considerarsi un aggiunta a quella della sua 4817 sempre sullo stesso argomento ? Mi scusi ma non ho ben capito la successione degli eventi....
Spero voglia anche considerare la mia 4831.
Grazie !
Vittorio cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 28-02-2014
Cod. di rif: 4845
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Blazer e forma di un Maestro
Commenti:
Irrefutabile Gran Maestro,
la Sua profondissima risposta è una replica perentoria a chi sembra voler giudicare un luogo basandosi sulla velocità di risposta.
E' innegabile che talvolta l'attesa rende burrascosi gli appassionati e una certa discontinuità nel discorso facilita il perdersi. Ma forse non si è capito come qui conta la "fede" che governa scelte e adesioni, essere e apparire. Come Lei ci ricorda nella caratterizzazione del Blazer.
Non mi pare sia da aggiungere altro se non una esortazione : continuate in questo lavoro e Lei Gran Maestro non si stanchi mai di far giungere fino a qui la Sua conoscenza, il Suo giudizio. Immagino i Suoi impegni ma pensi, di tanto in tanto, ai nostri tumultuosi cuori.
Ai Maestri onore.
Ai vili sventura.
Vittorio Cattani

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Nome: Vittorio Cattani
Data: 30-04-2014
Cod. di rif: 4862
E-mail: cattani.studio@libero.it
Oggetto: Rector rules
Commenti:
Egregio Rettore,
è con grande piacere che saluto il suo ritorno e mi associo alla felicità espressa per lo stesso motivo dal Cav.Villa.
Ricordo quelle volte che ho varcato la porta del suo irripetibile negozio di via bassi per trovarmi immerso in un mondo che era mia ancor prima di conoscerlo. Mi auguro di capitare presto ancora una volta, è da anni che manco da Bologna.
In ogni caso, sono assai lieto di poter leggere le sue istruzioni qui.
Cordialmente
Vittorio Cattani

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