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Nome: Vittorio Maria Buratti Data: 12-08-2010 Cod. di rif: 4393 E-mail: info.studioburatti@yahoo.it Oggetto: Estate e Giacca Commenti: Rispettabile Gran Maestro, esco allo scoperto, in questo periodo di calma professionale, proponendo il mio pensiero dopo tanto tempo trascorso nell’ombra della vostra fortezza. Ombra che ha sempre rinfrancato e accresciuto a dismisura le mie conoscenze nonché rinsaldato le mie certezze. Negli ultimi giorni ho letto con interesse il discorso sulla teoria stagionale e il degrado che ciò ha comportato per la società civile. Raccolgo le sue parole ma non comprendo il passaggio sul periodo estivo, di certo per mia colpa, ovvero l’incapacità di leggere in profondità la sua teoria. Ho conosciuto in parte il mondo dorato dell’uomo classico, qui viene chiamato homo elegans, dalla mia età di cinquantatre anni ma da sempre, per credo personale vi ho aderito facendo miei comportamenti che trovo imprescindibili e degni. La giacca e la cravatta mi accompagnano anche d’estate ad eccezione dei week-end al mare, della villeggiatura o dei momenti sportivi. Alla sera, tranne rarissimi casi, la trovo una toeletta indispensabile. Mi ha stupito la sua affermazione contraria che sembra negare molto di quello che si è costruito qui e fatto fuori, ogni giorno. Sono stato rinfrancato dal sapere che altri nobili uomini avevano i miei stessi gusti e le mie stesse scelte, ma potremmo dire fedi, e per questo mi sono avvicinato al sito del Cavalleresco Ordine dei Guardiani delle Nove Porte. Insomma, non credo che l’uomo classico tolga volentieri la giacca in piena estate e se lo fa è perché la situazione, magari un fine settimana in campagna, o il luogo, magari al mare, lo consigliano. Per tutto il resto, una bella giacca italiana, sfoderata, leggera, vissuta, sarà l’effige di un uomo che non cede alla barbaria e alla maleducazione. Non a caso, soprattutto in Italia, siamo stati maestri di splendidi tessuti estivi che anche con alte temperature fanno godere chi le indossa e sorridere chi cede la spada al caldo, ma noi gli ignoriamo o ricambiamo il sorriso. Auspico che la mia sincerità non le dolga e che voglia accogliere il mio pensiero profano come una testimonianza di chi ancora vive fermamente la propria posizione di uomo. In giacca e cravatta. E siccome è di certo per mia mancanza il non capire le chiederei un approfondimento. Con tutta la stima possibile Vittorio Maria Buratti ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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