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Nome: andrea lupo Data: 06-07-2003 Cod. di rif: 334 E-mail: lounge60@yahoo.it Oggetto: stile italiano 50-60 Commenti: Inanzitutto complimenti per il sito,mi ci sono imbattuto per caso,e l ho trovato estremamente interessante.Volevo inserirmi nela discussione circa lo "stile italiano" degli anni 50-60.Tale stile nacque in effetti intorno al 1950-52 probabilmente sia per il desiderio di alcuni "giovani leoni" della sartoria italiana di creare una linea che si differenziasse da quella inglese fino ad allora dominante,sia per reazione agli anni della guerra,caratterizzati da massicce giacche a doppiopetto e pantaloni ampi dagli alti risvolti.Il nuovo stile si caratterizzò per una nuova siluettes maschile piu snella,dinamica e giovanile:la giacca era monopetto,tre bottoni,revers moderatamente stretti (circa 8 cm nel punto più largo),spalle naturali arrotondate,due spacchetti posteriori.I pantaloni erano aderenti al corpo,spesso ad una sola pences,quasi sempre senza risvolti,sopratutto nel caso di completi da pomeriggio (strano a dirsi,ma allora l abolizione dei risvolti fu accolta dalla maggior parte degli uomini come una liberazione,forse come reazione ai giganteschi risvolti-raccattapolvere degli anni 40").Il fondo dei calzoni si restringeva leggermente,ed era tagliato a "scalino" in modo da scendere dritto senza formare pieghe sul davanti della scarpa.Gli accessori erano ,camicie in popeline o seta bianche o a righine dai polsini doppi , cravatte sottili scure a piccoli disegni geometrici,o tinta unita in maglia di seta,fazzoletto da taschino di lino bianco piegato a rettangolo,e scarpe di "linea italiana",ossia leggere,morbide e dalla suola sottile (contrapposte alle massicce scarpe di linea inglese in voga nell anteguerra).La versione piu "volgare e plebea" di questo stile prevedeva giacchette corte,a fior di sedere (per accomodarsi piu agevolmente sulla vespa)e abominevoli scarpe a punta,ma era roba da bulli stile "poveri ma belli",o da garzoni di barbiere in libera uscita.Nella sua versione piu nobile lo "stile italiano" era decisamente elegante disinvolta e piacevole a vedersi.Grandi estimatori di questo stile nel vestire furono attori come Walter Chiari o Alberto Sordi,o divini mondani come il conte Rudi Crespi (uno dei personaggi piu celebri della "dolce vita" romana).Nel periodo primaverile ed estivo gli abiti " all italiana" erano declinati in tessuti ingualcibili come il fresco di lana,o lievemente brillanti (ma non lucidi)come il mohair e lo shantung di seta.Nei primi anni sessanta i revers delle giacche si fecero piu sottili,ma in Italia non si arrivò mai alle misure striminzite adottate i Americao in inghilterra mantenendosi tra i 7 cm e mezzo e gli 8 nel punto piu largo. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: andrea lupo Data: 06-07-2003 Cod. di rif: 335 E-mail: lounge60@yahoo.it Oggetto: stile italiano anno 50-60 Commenti: Vorrei aggiungere soltanto che la città di riferimento per la "linea italiana"era sicuramente Roma,con sartorie come Datti,Zenobbi,Cifonelli,Nicola Pellegrino,e la produzione piu convenzionale e meno eccentrica e "modaiola" di Litrico e Brioni.Lo stile del quale ci siamo occupati iniziò a declinare intorno al 1966-67 sotto la spinta combinata delle nuove mode provenienti da oltremanica e di una decisa tendenza al ritorno agli anni 30 nell ambito della sartoria.Di sicuro in tempi recenti,almeno nel campo della confezione,si è registrato un netto ritorno allo stile sartoriale italiano degli anni 50 e 60 (il primo ad innaugurare questo ritorno fu Piombo,alla fine degli anni 80).Finito il mio breve e mi auguro non troppo noioso escursus storico vorrei porre al signor Mareschi due domande.Nello smoking dal collo a scialle,mono o doppiopetto che sia,va posta o meno l asola nel rever? Vi sono dei sarti che affermano che tagliare l asola su di un rever a scialle è un errore,in quanto tale tipo di collo va "scivolato" e liscio il piu possibile,altri affermano che anche il rever a scialle può essere ingentilito da un fiore infilato nell apposita asola.Chi ha ragione? infine,in che tessuto conviene farsi confezionare la giacca bianca dello smoking estivo,fresco di lana,shantung,gabardine,o che altro? ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: andrea lupo Data: 06-07-2003 Cod. di rif: 336 E-mail: lounge60@yahoo.it Oggetto: rettifica e scuse Commenti: Mi Scuso col signor Maresca per averlo inavvertitamente chiamato Mareschi nel mio precedente intervanto.L orario tardo e la stanchezza mi hanno giocato un brutto tiro. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: andrea lupo Data: 08-07-2003 Cod. di rif: 354 E-mail: lounge60@yahoo.it Oggetto: revers Commenti: Volevo ringraziare i signori Pugliatti e Maresca per aver risposto alle mie domande sulla correttezza della presenza dell asola nel collo a scialle dello smoking.Tuttavia mi rimane un dubbio.Il signor Pugliatti afferma che il collo a scialle deriva dalle giacche da sera degli ufficiali inglesi,il signor Maresca invece sostiene che è un eredità delle vestaglie e giacche da fumo dei gentiluomini ottocenteschi,chi ha ragione?.In tutta sincerità potete consigliarmi di chiedere al mio sarto di confezionare uno smoking con questo collo?sono un pò indeciso.Un ultima cosa.posseggo una vecchia giubba militare appartenuta ad uno zio.La giubba è da ufficiale,bianca estiva.é confezionata con un tipo bellissimo di seta a tela in trama larga.sapete dirmi di che tipo di stoffa si tratta,e se esiste ancora? grazie. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: andrea lupo Data: 21-07-2003 Cod. di rif: 417 E-mail: lounge60@yahoo.it Oggetto: cimosa Commenti: la cimosa è il bordo delle stoffe. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Andrea Lupo Data: 21-07-2003 Cod. di rif: 421 E-mail: lounge60@yahoo.it Oggetto: lo shantung è fresco? Commenti: Esimii Signori,mi rivolgo a voi per una parola finale su una questione dibattuta a lungo con amici ,in queste lunghe sere d estate.Conviene farsi confezionare un completo di shantung di seta da indossare nei mesi estivi,o questo bellissimo tessuto è in realtà,come sostiene un mio amico,caldo,non traspirante e facilmente (oltre che indelebilmente) macchiabile col sudore? inoltre c è una differenza terminologica tra lo shantung lucido (che trovo osceno) e quello opaco,appena brillante, ravvivato solo da fiammature? ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Andrea Lupo Data: 06-10-2003 Cod. di rif: 576 E-mail: lounge80@yahoo.it Oggetto: grigioazzurro Commenti: Un saluto al gran maestro Maresca ed ai cavalieri tutti.Ho sempre trovato gradevolissime le sfumature dell avion e del grigioazzurro e dell azzurro scuro;ma fino ad ora non mi sono mai deciso a farmi confezionare un vestito in questo bel colore.Vorrei sapere dall esimio gran maestro cosa pensa della tonalità in questione,a quale ora del giorno o occasione sarebbe meglio associare un completo in questa tinta (tra l altro sempre con scarpa nera,o eventualmente di mattina anche color cuoio?), quale tessuto meglio si presta al grigio azzurro (fresco di lana,grisaglia,shantung)? e con quale taglio ordinare al sarto (monopetto o doppiopetto)? P.S.ho sentito cantare le lodi di una stoffa estiva chiamata "alpaga" o "alpagàs".confesso la mia ignoranza,non la conosco.Di cosa si tratta? ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Andrea Lupo Data: 03-11-2003 Cod. di rif: 711 E-mail: lounge60@yahoo.it Oggetto: pesi e comodità Commenti: Pur non essendo in questo periodo un assiduo frequentatore delle lavagne,di tanto in tanto torno sempre volentieri a leggervi i sempre interessanti gessi.Alcune delle affermazioni del gran maestro hanno di recente colpito la mia attenzione,ed a rischio di sembrarvi ignorante in materia di eleganza vorrei chiedere dei chiarimenti.La prima questione è quella del peso.uno dei massimi complimenti che il gran maestro può fare ad un tessuto è dire che è pesante ("spesso così","pesa un chilo",ecc).Ora non metto in dubbio che questi tessuti pesantissimi rendano meglio in sartoria,ma non posso fare a meno di chiedermi se in realtà sia propio il caso di farsi confezionare un abito in questi pesi pazzeschi.Prima di tutto c è il fattore climatico (l Italia non è la scozia),poi oggi tutti gli interni sono riscaldati.Con un completo di quelle stoffe non si può fare a meno di sudare,di traspirare,e vi chiedo questo è elegante? Poi c è il fattore comfort.Poi spessissimo questi tessuti pungono,grattano,o mettono addosso un caldo d inferno.Tempo fa trovai nell armadio un vecchio cappotto di mio padre in panno pesante risalente agli anni 50,fatto da un rinomato sarto dell epoca.Il cappotto era bellissimo,così decisi di indossarlo.Tuttavia mi accorsi presto che le spalle mi pesavano come se portassi un fardello,i movimenti delle braccia risultavano faticosi,e benchè fosse un freddo dicembre il calore era insopportabile.A malincuore posai il bel cappotto nell armadio e rimisi il mio soprabito a tre quarti in cover:mi sentii rinato! è probabile che ogni epoca,in conseguenza dei differenti modelli di vita sviluppi stoffe di peso diverso,perchè dunque la leggerezza sarebbe necessariamente un male per un buon tessuto? Un altra cosa che non mi è chiara riguarda un affermazione sulla lavorazione delle camicie.Parlando di un camiciaio di Genova (non ne ricordo il nome) il gran maestro lamentava il fatto che le asole delle sue camicie fossero fatte a macchina.Ora,scusate la mia ingenuità,vi chiedo:che male c è? Io penso che se un asola non ha sbavature, imperfezioni,filetti tirati,è una bella asola.Che poi sia fatta a mano o a macchina che importanza ha se la camicia è bella? (e per quanto si possa giudicare da una fotografia, a me le camice viste nel sito di quella ditta genovese sono sembrate belle). ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Nome: Andrea Lupo Data: 17-11-2003 Cod. di rif: 745 E-mail: lounge60@yahoo.it Oggetto: solaro Commenti: Una curiosità.Il solaro esiste soltanto nei toni del beige o anche in altri colori? Può esistere un solaro grigio,azzurro,o blù? ----------------------------------------------------------------------------------------------------- |
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