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Nome: Giorgio Scognamiglio
Data: 12-09-2002
Cod. di rif: 33
E-mail: giorgioscognamiglio@jumpy.it
Oggetto:
Commenti:
Protagora di Abdera: l'uomo è la misura di tutte le cose: di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono. Questa visione egocentrica della vita, tuttavia assolutamente democratica, intendo anche e soprattutto riguardo al concetto di arte e di non arte per cui un'opera d'arte è tale per chiunque la intenda tale, è forse stata superata da un'accezione più categorica, più elitaria: un'opera d'arte riconosciuta resta un'opera d'arte comunque, aprioristicamente, a prescindere cioè dal giudizio di chicchessia.

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Nome: Prefettura Cavalleresca di Napoli
Data: 03-04-2003
Cod. di rif: 226
E-mail: icampanino@libero.it
Oggetto: Dejeuner sur l'erbe
Commenti:
La Prefettura Napolitana,

in occasione delle tradizionali escursioni di Lunedì in Albis, vorrebbe permettere ai Nobilissimi Cavalieri di godere delle prime belle giornate senza rinunciare ai propri costumi, rispettosi dell'estetica negli oggetti e nei comportamenti. Pertanto ha in animo di organizzare un

dèjeuner sur l'erbe
per il giorno 21 aprile 2002 dalle ore 11.30

L'incontro, destinato alle famiglie, avrà luogo nei giardini della settecentesca Villa Porfidia in Recale (CE) nei pressi della Reggia. Lo splendido sito, esteso su 1,5 ettari, è disegnato in parte con viali a siepi e alberi sagomati, secondo il modello dei giardini all'italiana, in parte all'inglese. Illustri i nomi dei nostri predecessori. Fu qui che Lady Emma Hamilton creò il suo centro di influenza sulla Corte di Re Ferdinando e di Maria Carolina. Il dèjeuner verrà servito sui buffet di pietra vesuviana, senza uso di esecrande stoviglie usa-e-getta. Una tenuta dei Cavalieri e delle loro Dame consona alla situazione, che i frequentatori di questa porta sapranno apprezzare in modo particolare, sarà una gioia per gli occhi ed un antidoto alla banalità, facendo in modo che la giornata resti memorabile. Stante la particolare giornata, sono invitati tutti i Cavalieri, i loro familiari, i loro amici e tutti coloro che frequentano questo catello. In presenza di un congruo numero di bambini, è previsto un servizio di animazione. Le esigenze di un'organizzazione meticolosa e "aristocratica" fa prevedere un costo piuttosto elevato della manifestazione. Certi giochi hanno il loro prezzo e del resto tutto l'impianto viene aperto ed attrezzato con adeguati arredi esclusivamente per noi e lungo tutta la giornata, con visite guidate ai siti artistici, sulle quali non ci dilunghiamo. La quota pro capite è prevista in un massimo di Euro 70.00 per ogni adulto e si ridurrà secondo il numero dei partecipanti. I bambini partecipano gratuitamente. Per evidenti esigenze organizzative, i Cavalieri e tutti coloro che intendano partecipare dovranno confermare la loro partecipazione con mail all'indirizzo icampanino@libero.it , ovvero telefonicamente al 347.7169999. La cura dei dettagli e l'impegno organizzativo comportano che le prenotazioni siano obbligatorie ed impegnative alla partecipazione. Esse dovranno pervenire entro il termine ultimo del 10 aprile. Qualora non si raggiunga un minimo di quaranta partecipanti, rimanderemo al prossimo anno.

Da Napoli, oggi tre aprile duemila tre.
Numquam Servavi

Il Prefetto
Giosi Campanino di S. Giovanni

N.B. Villa Porfidia dista da Napoli circa 30 Km; uscita A1 Caserta Sud - Proseguire verso Caserta sul Vialone Carlo III; al penultimo semaforo girare a sinistra seguendo l'indicazione Recale

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Nome: ferdinando grassotto
Data: 16-07-2003
Cod. di rif: 389
E-mail: grassotto@katamail.com
Oggetto: e se il denaro non è molto?
Commenti:
Dovete perdonarmi,ma trovo che sia facile,molto facile, parlare di eleganza indicando il meglio del meglio in fatto di abbigliamento maschile,di sartorie,di camicerie.Oh,so perfettamente che non è il denaro a fare l uomo elegante,e che spesso i più ricchi sono anche coloro che vestono con meno grazia e stile,tuttavia senza cospicue somme di denaro è impossibile servirsi da un Rubinacci da un Panìco o da un Caraceni.Dovrà dunque rinunciare all eleganza chi non può permettersi scarpe e camicie su misura prodotte da grandi laboratori,chi non può farsi confezionare un abito al prezzo di cinque,sei,otto milioni di vecchie lire ? Mi permetto quindi di porvi una domanda: è possibile vestire con eleganza con un budget mensile di 1600 euro al mese? Posto che i templi del su misura sono fuori portata,quali caratteristiche dovrà avere un buon abito di confezione,e con quali criteri andrà scelto? su quali scarpe,su quali camicie di produzione seriale indirizzarsi?

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Nome: ferdinando grassotto
Data: 18-07-2003
Cod. di rif: 407
E-mail: grassotto@katamail.com
Oggetto:
Commenti:
Egregi Signori,evidentemente non mi sono spiegato bene.Io non sto rivendicando il diritto ad un capo di alta sartoria per tutti,nè proposte di legge per abbassare i prezzi dei migliori sarti,camiciai,calzolai.Non mi scandalizzo neppure per il costo di una giacca di Caraceni,o di una camicia di Finollo:sono prodotti di altissima qualità,ed è giusto che il prezzo sia commisurato.Il mio interrogativo era un altro.Posto che,avendone i mezzi, riuscirei a vestire come e meglio di molti di voi,la mia domanda (evidentemente a beneficio non mio,ma di altri nelle mie condizioni,come ha sagacemente fatto notare il Signor Maresca)era:" si può,a vostro giudizio,vestire elegantemente ANCHE con un abito confezionato? e con quali requisiti di taglio,linea e costruzione sceglierlo? Un vecchio adagio dice che "domandare e lecito e rispondere è cortesia".

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Nome: ferdinando grassotto
Data: 21-07-2003
Cod. di rif: 415
E-mail: grassotto@katamail.com
Oggetto:
Commenti:
Vorrei ringraziare i Signori Maresca e Pugliatti per la loro cortese risposta alla mia domanda.Prima di lasciare definitivamente questo alto consesso di gentiluomini ed aspiranti tali,volevo soltanto precisare che non mi è parso di offendere nessuno,nè questa era la mia intenzione.Ho soltanto posto un interrogativo,e mi ritengo pienamente soddisfatto dalle risposte ottenute.Vi lascio volentieri ai vostri ombrelli di seta,alle discussioni sui sarti di james bond,ad importantissime questioni di asole e maniche.

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Nome: Gianluca Rinaldi
Data: 17-10-2003
Cod. di rif: 625
E-mail: lordpr@lycos.it
Oggetto: Laboratori di eleganza
Commenti:
Gentile Gran Maestro,
leggo da tempo i Vostri contributi e Vi faccio i miei complimenti per la qualità del sito.Ho visionato i resoconti dei laboratori di eleganza tenutisi a Bologna con l'interevento di un Maestro sarto napoletano. Ve ne saranno ancora?E' possibile nel caso vi fossero intervenire ed eventualmente commissionare qualcosa al Maestro Solito?

Ringrazio per l'attenzione


Gianluca Rinaldi

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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 27-10-2003
Cod. di rif: 660
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: Chiedo chiarimento ad un mio dubbio
Commenti:
Egregio Grande Maestro, leggo da tempo le lettere del castello del cavalleresco ordine e ne rimango sempre affascinato.
Proprio le disquisizioni sui sarti mi hanno portato in grossi dubbi. Mi vorrei infatti far confezionare da tempo, per cominciare, un abito ma sono in dubbio da chi andare. Un amico mi ha consigliato nella mia città, Modena, un sarto. I prezzi sono onesti, fin troppo : un abito 750 euro, una giacca 600; ci sarà da fidarsi ? Sarei però tentato di venire ad un incontro con Solito a Bologna. Mi spaventa però il tipo di rapporto legato alla distanza. Il maestro napoletano verrà anche in futuro, diciamo nei prossimi anni ? Se ho bisogno di una riparazione, di una modifica, di togliermi lo sfizio di un pantalone, devo poter contare su di un rapporto assiduo, secondo il mio modestissimo parere.
Tutto valutato non so che strada prendere. Chiedo a Lei, da grande esperto, un consiglio se provare un sarto della mia città o il grande Solito tenuto conto che voglio essere certo di un lungo rapporto.

Cordiali saluti e vivi complimenti.

Massimiliano Fontana


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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 28-10-2003
Cod. di rif: 668
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: Grazie tanto !!
Commenti:
Egregio Grande Maestro, le sue parole mi rincuorano. Da quanto mi ha detto arguisco che il maestro Solito verrà per lungo tempo a Bologna, forse per sempre, visto le richieste : iniziare con un sarto, di cui si è soddisfatti, per poi doverlo abbandonare dopo un anno mi dispiacerebbe tantissimo. Ho letto la scheda del sarto Marigliano. Viene spesso a Parma ? Secondo il suo autorevole parere chi mi consiglia dei due campioni di Napoli : Solito o Marigliano ?

Ringrazio e chiedo scusa per il disturbo arrecato.

Massimiliano Fontana.


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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 28-10-2003
Cod. di rif: 672
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: grazie a voi tutti.
Commenti:
Egregio Cavalier Villa, non nascondo che le sue lettere sono sempre tra le più belle, toccanti. Quest’ultima mi ha molto colpito e mi fa riflettere sul vostro ordine.
Un sentito ringraziamento al Grande Maestro per l’informazione : grazie di cuore.
M.Fontana


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Nome: Gianluca Rinaldi
Data: 28-10-2003
Cod. di rif: 673
E-mail: lordpr@lycos.it
Oggetto: Costo dell'eccellenza
Commenti:
Gentile Gran Maestro,
La ringrazio per la risposta al mio interrogativo sui Laboratori e per il gentile invito.Essendo nuovo del sito non m,i ritenevo neppure degno di tante attenzioni.Cercherò di intervenire per ringraziarLa personalmente. Ho però un ultimo dubbio da fugare, poco elegante ma per me (studente) fondamentale. Lei parla di prezzi concorrenziali rispetto alla grandezza del Maestro, mi potrebbe se possibile dare un ordine di grandezza approssimativo del costo di un abito e dei tempi di lavorazione / consegna? Sono nuovo al mondo della sartoria e non ho idea al riguardo neppure delle modalità di instaurazione di un rapporto. Di solito si salda il Maestro all'inizio o alla consegna dell'abito?Scusandomi per la non delicatezza saluto e ringrazio

Gianluca Rinaldi

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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 30-10-2003
Cod. di rif: 685
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: Sartoria Luciano
Commenti:
Egregio Grande Maestro, ieri sera ho visto indossato ad un mio conoscente un abito della sartoria Luciano di Napoli. Ho controllato i suoi suggerimenti e ho trovato tutto a posto : asole a mano, fodera cucita separata e con punti manuali, tasche intermente cucite a mano nella giacca e nei calzoni, interni morbidi (la giacca in un pesante flanella era sfoderata), insomma un gran bell’abito (per la mia ignoranza). Cosa ne pensa ? L’amico sceglie il tessuto e lo invia a questa sartoria; dopo un mese e mezzo gli vengono spediti i pezzi per la prova. Dopo quindici giorni ha il completo.
Nell’attesa di poter venire a Bologna, la ringrazio aniticpatamente per la risposta.

Massimiliano Fontana


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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 06-11-2003
Cod. di rif: 721
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: Sartoria inglese
Commenti:
Egregio Grande Maestro, ultimamente mi sono immerso in tante letture sull’abbigliamento maschile e sono riamsto stregato da quello inglese. Ho visto molte immagini di gentlemen inglesi e sono affascinato dal loro modo di vestire a tal punto da porLe queste domande :
1- Per farmi realizzare una giacca dal taglio inglese cosa dovrei dire al sarto ? Che particolari e che taglio dare ? E per una camicia anglosassone su cosa mi dovrei concentrare con la camiciaia ? C’è qualche specifica sulla cravatta ?
2- Tendo a confondere il cosiddetto stile internazionale con lo stile inglese. (dal suo articolo su Monsieur) Non riesco a percepire sempre la differenza. Mi può spiegare perché ?

Sono rimasto così affascinato che spero di avere sue gentili risposte per iniziare a capire e, spero, a “fare”del british la mia bandiera.

Cordiali Saluti.
Massimiliano Fontana


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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 17-11-2003
Cod. di rif: 740
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: Guabello
Commenti:
Egregio G.Maestro, il sarto di un mio caro amico decanta molto i tessuti di Guabello. Ha ragione ? Nella mia ignoranza consideravo questi tessuti di grado inferiore a quelli inglesi.

Grazie tante per l’informazione.
Con stima

M.Fontana


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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 17-11-2003
Cod. di rif: 742
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: O italiani o inglesi
Commenti:
Egregio Gran Maestro, la ringrazio per la risposta e la sincerità. Per mia scelta, quando optare per un tessuto italiano o per un inglese ? Pensavo, forse in errore, che sono sempre meglio i tessuti anglosassoni.

Ancora mille grazie.
Cordiali saluti.

M.Fontana


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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 20-11-2003
Cod. di rif: 763
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: cravatte Marinella
Commenti:

Egregio Grande Maestro, Le chiedevo quale differenza c'è tra le cravatte MArinella pronte e quelle su misura. Occorre ordinarle sempre su misura ?

Grazie per l'informazione dal momento che presto sarò a Milano e visiterò lo show-room.

M.Fontana

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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 21-11-2003
Cod. di rif: 768
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: Ultima informazione
Commenti:
Egregio e gentile Grande Maestro, Le chiedo come avviene l'ordine da Marinella. C'è un minimo di pezzi ? L'importo (nota volgare ma reale) è molto superiore ? Il ritiro avviene presso l'atelier o avviene la spedizione a casa ?

La ringrazio molto per le informazioni.
M.Fontana

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Nome: Massimilaino Fontana
Data: 26-11-2003
Cod. di rif: 793
E-mail: fonta2223@katamail.com
Oggetto: Cartelle
Commenti:
Egregio Grande Maestro, dall’alto della sua incredibile esperienza Le chiedevo due consigli, sperando di non annoiarla o stancarla.
1- Devo cambiare la mia cartella da lavoro. Ho visto alcuni modelli di Davidoff molto belli. Cosa pensa di questa pelletteria ? Su quali latri marchi posso orientarmi ? C’è qualche nome inglese ?
2- In sartoria è sempre meglio scegliere un tessuto inglese rispetto ad uno nazionale ?

Mi auguro di non averla tediata con questi miei continui dubbi ma ho fiducia solo nei suoi consigli.

Grazie ancora.
M.Fontana


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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 06-02-2004
Cod. di rif: 886
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: lettera al Gran Maestro
Commenti:
06/02/2004
Rispett.le Gran Maestro,

dopo un anonima presenza nel sito da tempo, mi faccio vivo per la prima volta.
Sono un grande appassionato del sartoriale napoletano e per questo motivo chiedo il programma per quest’anno e per i periodi successivi dei sarti Solito. Si può considerare la loro presenza ormai stabile a Bologna ?

Racconto in breve la mia storia alla ricerca della giacca napoletana. Ho iniziato l’avvicinamento alla sartoria otto anni fa. In sette anni ho cambiato cinque sarti con i quali non sono mai riuscito ad avere una giacca stile Napoli. Con gli ultimi tre ho realizzato due capi ciascuno, ma nessuno di questi è riuscito a consegnarmi una giacca che mi piacesse fino in fondo.
Un anno fa sono entrato in una piccola bottega di Roma che proponeva moltissimi tessuti con cui realizzare ‘su-ordinazione’ completi e giacche in un piccolo laboratorio di Napoli.
Finalmente ora indosso una giacca che mi piace, indubitabilmente napoletana anche se non artigianale al 100%.
Arrivo al dunque : è meglio frequentare una sartoria che cuce giacche che non piacciono o, per motivi di distanza, affidarsi al cosiddetto su-ordinazione per avere un capo interamente napoletano ?

Certo della soluzione dei miei dubbi
Distintamente La saluto.

G.Guarnaseri


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 08-02-2004
Cod. di rif: 892
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: smoking
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro, Formidabili Cavalieri,
spero di non abusare della Vostra sapienza e pazienza per chiederVi un consiglio circa la confezione di uno smoking "invernale". I dubbi che accompagnano la mia scelta sono tanti e dettati, sicuramente, dalla mia limitata esperienza in materia.
Il primo problema che mi pongo è legato al tipo di tessuto, dell'abito e dei revers.
Immediatamente successivo il colore: tutto nero o pantalone nero e giacca blu scurissima (quasi nera).
Infine collo sciallato o revers. Il mio attuale smoking ha il collo sciallato (forse non molto ampio) che francamente non mi fa impazzire.
Vi sono molto grato per le indicazioni ed i suggerimenti che mi darete!
Cordialmente Vostro,
Lello Carnà

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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 09-02-2004
Cod. di rif: 895
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Ringraziamento a- alla c.a. del G.Maestro
Commenti:
Egr. Gran Maestro,

La ringrazio per la cortese lettera di risposta.
Quello che mi frena un po’ dal lanciarmi nell’avventura con i sarti Solito è la mancanza di un rapporto di vicinato. Faccio un esempio : se mi si scuce una tasca, se devo stringere un panatalone, come fare ? Attendere ogni volta parecchio tempo è condizione obbligata. Anche una simpatica idea su di un bottone o una modifica su di un particolare diventano difficili vero ?!
La scelta è tra un qualcosa che non è superlativo vicino a casa o tra un bel capo avuto soggiacendo a scomodità e rinunce. Non si può aver tutto….

Lei cosa consiglia ?

I miei più cordiali saluti unitamente ai più sinceri complimenti.

Giorgio Guarnaseri


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 09-02-2004
Cod. di rif: 896
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: dinner jacket
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro, Esimio Prof. Pugliatti,
Vi ringrazio per le preziose ed immediate indicazioni che mi avete dato con le Vostre complete risposte. Mi metterò subito alla ricerca dei tessuti (temo per i bottoni suggeriti dal Prof. Pugliatti ma non dispero). Cordialmente Vostre,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 09-02-2004
Cod. di rif: 900
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: scarpe
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro, Cari Cavalieri,
un mio caro amico, conoscendomi quale amante delle scarpe, mi ha consigliato di comprare le churchs invece che nel mio abituale negozietto direttamente attraverso il sito web www.gergo.it. Sosteneva la sua tesi affermando che è il terzista che produce le scarpe industriali "inglesi".
Io più incuriosito che interessato all'acquisto, ho visitato il sito ed ho anche acquistato un paio di scarpe che effettivamente all'apparenza sembrano delle churchs, anzi appaiono anche meglio rifinite!!!
Non sono entrato nel merito di un'analisi merceologica attenta e scientifica, ma al tatto ed all'olfatto direi che sono in pelle con fondo in cuoio doppio.
L'interno in pelle con le classiche indicazioni scritte a penna dal "Calzolaio" (modello, taglia, ecc.).
Fin qui tutto bene (o quasi) se non fosse per l'incredibile ed indicibile prezzo: E. 108,33 + IVA!
La cosa mi preoccupa e mi lascia molto perplesso.
A Voi Gran maestro e Cavalieri ogni ulteriore commento o considerazione!!!
Io ho smesso già da qualche anno di comprare churchs, di certo adesso non mi ritornerà la voglia!
Un caro abbraccio a Voi tutti.
Lello Carnà

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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 10-02-2004
Cod. di rif: 901
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Parole di aiuto - alla c.a. del G.Maestro
Commenti:
Rispett.le Gran Maestro,

la Sua lettera mi conforta e mi da la carica. Oltre a scegliere un capo giusto e bello, deve capire che sono molto gratificato dall’avere un rapporto lungo e affiatato con il sarto che costruirà il mio guardaroba. I dubbi che avevo con i maestri Solito derivano da quest’idea. E’ un po’ come dire : cavolo che buona questa torta ! ma non so se potrò più mangiarla …
Certo è che le Sue parole mi inducono a credere che quello che desidero è possibile realizzarlo con i maestri napoletani. Sarebbe una gran felicità ! Vero ? Se proprio non dovessero più venire a Bologna è ipotizzabile un rapporto telefonico con qualche sporadica visita a Napoli ? Come altro impostare ?

In attesa di sempre gentilissima Sua,
cordiali saluti e ringraziamenti.

G.Guarnaseri



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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 10-02-2004
Cod. di rif: 902
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: dinner jacket
Commenti:
Incredibile Gran Maestro, Caro Prof. Pugliatti,
sono appena riuscito a trovare la barathea blu midnight. Venerdì andrò a Bologna a ritirarla in adeguata quantità!
Forse mi daranno anche il Cannatè di seta opaco o il gros grain dello stesso colore.
Grazie ancora!
Lello Carnà

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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 12-02-2004
Cod. di rif: 909
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Grazie. Qualche spiegazione. - Alla c.a. del G.Maestro e del
Commenti:
Gent.li
G.Maestro e dr. L.Villa,

Vi ringrazio per le Vostre splendide parole. Non nascondo e non faccio torti nel dire che i Vostri scritti sono sempre tra i più acuti del sito. E’ un grande onore leggerVi !

In riferimento alla cortesissima risposta del G.Maestro mi permetto di chiedere alcune spiegazioni che sfuggono alla mia comprensione. Soprattutto la seconda parte della lettera non mi è chiarissima…chiedo scusa per questo. Io comunque gradirei iniziare con un maestro e mantenere solo questo per lungo tempo, sempre se possibile e se non succede niente.

I miei ringraziamenti
G.Guarnaseri




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Nome: Davide Leonardi
Data: 18-02-2004
Cod. di rif: 930
E-mail: mario.leonardi@tiscalinet.it
Oggetto: Suggerimenti
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
il mio ultimo intervento, forse lo ricorda, riguardava lo "stile" di Loro Piana e Barilla.
Stavolta Le scrivo per chiederle lumi.
Ho intenzione di farmi confezionare dalla sartoria Solito due abiti di lino.
So che è un tessuto che richiede particolari attenzioni nella scelta e nella cura; per quello che riguarda le forbici, non dovrei avere problemi...
L'idea è quella di averne uno blu e uno chiaro.
Le chiedo cosa ne pensa e se ha suggerimenti da propormi per ciò che concerne il taglio, la manutenzione e anche la possibilità di abbinamenti.
La ringrazio e la saluto cordialmente.

Davide Leonardi

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 19-02-2004
Cod. di rif: 946
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: De Paz
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro, Nobili Cavalieri,
questa sera sarei dovuto partire alle volta di Bologna dove, nel corso della giornata di domani, avrei, tra l'altro, fatto visita alla "bottega" De Paz. Purtroppo il mal tempo ha fatto la sua parte, per cui il volo non è partito e, purtroppo, ho dovuto modificare i miei impegni bolognesi.
Dopo le telefonate di rito, ho deciso di telefonare anche al Sig. De Paz. Lui non mi conosce, non mi hai mai sentito (tantomeno nominare) eppure, da subito, la conversazione è stata "amichevole", diretta, cordiale quasi come se mi conoscesse da sempre. Mi ha rivolto qualche domanda... e sembrava sapesse già tutto di me, dei miei gusti.
Sono rimasto impietrito! Non mi era mai successo prima!
Ma non è finita qui. La sua gentilezza è stata tale per cui si è fatto carico di spedirmi delle "referenze" di alcuni tessuti che intendevo vedere, dopo avermi spiegato la caratteristiche di ciascuno.
Davvero un maestro, davvero un cavaliere, davvero una persona per bene, davvero una persona piacevole!
Lello Carnà

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Nome: Davide Leonardi
Data: 21-02-2004
Cod. di rif: 959
E-mail: mario.leonardi@tiscalinet.it
Oggetto: Perché no?
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
la Sua risposta è stata molto solerte ed esaustiva. Un abito celeste.....
Perché no?
Tutti cerchiamo di essere originali, anche se molti finiscono per diventare bizzarri, quindi potrei anche azzardare un colore come quello che Lei mipropone.

Grazie
Davide Leonardi


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 21-02-2004
Cod. di rif: 961
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: camicia.... e dintorni
Commenti:
Illuminato Gran Maestro, Cari Cavalieri,
ormai da qualche anno (sebbene la mia età sia non veneranda) ho rinunciato all'ambizione di avere una camicia davvero tagliata e cucita a mano. Le città sono state invase da negozi, attività commerciali pure, che spacciano per artigianali prodotti che in effetti hanno tutt'altra e meno nobile origine. Devo dire che ho provato sempre con immutata speranza di riuscire ad incappare in una "vecchia" camiciaia... e, invece, un giorno mi trovavo a Roma, in via Piave e sono incappato in un camiciaio. Sono entrato nella bottega (un negozio come tanti) con diffidenza, quasi col solo proposito di evidenziare solo i difetti delle camicie. Invece, l'amore con cui mi parlava delle asole, dei bottoni, del collo col "bombarozzo" caro al Gran Maestro (e anche a me) e, soprattutto, la non ansia di vendere mi ha fatto rasserenare. Poichè in effetti ero entrato più per curiosità che per acquistare una camicia, ho deciso di giocare ed ho scelto un tessuto "tranquillo" un popeline tit. 120 celeste (mi scusi l'ing. Forni, anche io uso prevalentemente il bianco) e gli ho chiesto una serie di personalizzazioni.
Misura del collo diversa da quelle standard del "negozio", ma soprattuto ho chiesto i polsini con gemelli tipo "bond" (la parte superiore del doppio polsino ha una forma arrotondata rispetto alla parte inferiore che finisce ad angolo). Dopo un po' di disegni reciproci... il Dott. Della Rocca mi ha dato il Suo assenso!!!
A parte il piacere della chiaccherata, ho incontrato un appassionato della camicia e si è riaccesa in me la speranza di poter avere una camicia veramente artigianale... Appena mi sarà consegnata o alla prima prova vi farò sapere l'esito!!!
Un cavalleresco abbraccio a Voi tutti,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 22-02-2004
Cod. di rif: 965
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Il vero lusso: il tempo... da perdere!
Commenti:
Ineguagliabile Gran Maestro, Arguti Cavalieri,
appena entrato nella porta dell'abbigliamento il mio sguardo è "caduto" sull'intervento del Gran Maestro che citava, nell'oggetto, il nome mio e del Cavalier Carrara e, subito dopo, ho letto il gesso dello stesso Cav. Carrara.
Immediatamente ho provato un sentimento di "perdimento", al limite della "paura". Il mio superficiale processo logico partiva dal richiamo dei nomi di cui ho detto e finiva nel duro (e condivisibile) intervento del Cav. Carrara.
Ho pensato che fosse rivolto a me!!!
Incredulo, ma fiducioso, sono andato a cercare sulle pareti della stanza lumi e conforto al mio "scoramento". Non ci è voluto molto perchè la tranquillità regnasse sovrana nel mio animo.
Mi scuso con tutti Voi, Cavalieri dell'Ordine, se cerco di trarre una morale da questa banale mia personalissima "svista".
Molte volte un giudizio o una conclusione affrettata non danno ragione alla realtà dei fatti.
E allora, mi rivolgo ai tanti Sig. Martinelli (e sono davvero tanti) che hanno la serenità (e forse un po' di presunzione) di ritenere di aver capito tutto e subito, di non aver bisogno di ascoltare (e di leggere), di approfondire, per capire cosa possa animare tantissime persone a procedere con la mastodontica e nobile opera di edificazione del Castello.
Purtroppo, il mondo "profano", per tantissime ragioni, quali la fretta, la necessità di immediate e vere conclusioni, non ha il tempo di riflettere, ma ha la necessità di esprimere un giudizio... non può permettersi il lusso di perdere un po' di tempo (per rinnovare il titolo del gesso 955 del citato Signore)!
Cari Cavalieri (cari perchè mi è caro leggere i Vostri gessi), purtroppo al di fuori di queste mura, la "gente" non ha più tempo, da dedicare e, ancor peggio, da dedicarsi.
Un cavalleresco e grande abbraccio.
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 23-02-2004
Cod. di rif: 968
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: smoking
Commenti:
Meticoloso Gran Maestro,
indirizzo a Lei questo gesso perchè tanta è stata la Sua gentilezza nel consigliarmi e nel darmi indicazioni di ordine tecnico, pratico e scientifico circa la confezione dello smoking.
Al lettore poco attento ciò appare futile, ma in effetti è tutto fuorchè futile, perchè frutto di passione, sacrifico, tenacia e ricerca.
Ho a lungo riflettuto sul bellissimo modello di smoking che ho visto nel taccuino del 20/2.
Non Le nascondo che sono ancora molto combattuto sebbene (forse) sia giunto una decisione.
Sa Gran Maestro, rileggendo i gessi tracciati da Lei e da profondi Cavalieri (penso ai Cavv. Pugliatti, Forni, Villa per citarne solo alcuni) penso di non avere ancora l'età (e la preparazione) opportuna per indossare tale importante smoking. L'idea mi affascina tantissimo (e non escludo che quando riceverò le sete da De Paz possa cambiare idea) ma rischierebbe di essere per me (e ancor più per il mio sarto) un esercizio stilistico e tecnico, frutto più della forte passione che della ragione. Qualora non cambiassi idea, o più sinceramente non cedessi all'amore, la mia scelta sarà rivolta verso un doppio petto ma ...aimè... con revers a punta!
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà

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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 25-02-2004
Cod. di rif: 971
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Solo un sarto - Alla c.a. del G.Maestro
Commenti:
Gent.le G.Maestro,
ho riflettuto a lungo prima di scrivere un ulteriore lettera. La ringrazio per i suoi consigli preziosi.
Ho deciso che avrò un sarto solo e non più di uno. Amo una giacca dallo stile napoletano e quindi mai potrei farmi realizzare qualcosa fuori da quella città. Se deciderò per Solito, ci sarà solo lui. Molti sarti inglesi fanno appuntamenti periodici in America o altrove. Quindi immagino che Solito potrà considerare la sua presenza a Bologna stabile e duratura. Perché mai non dovrebbe più venire ?? Mi ancora a questa idea …

Dall’lato del suo sapere, c’è qualcosa di sbagliato nel mio ragionamento ?

Cordiali saluti.
G.Guarnaseri


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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 09-03-2004
Cod. di rif: 1012
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Lasciar perdere ?
Commenti:
Gent.le Grande Maestro,
dopo un po’ di tempo mi rifaccio vivo per esporLe questa discussione sul sarto in cui sono andato ultimamente. Chiedevo un Suo fondamentale giudizio se è meglio lasciar perdere.
Dopo aver ordinato un pantalone in covert, ho ripetuto due volte che i bottoni li desideravo cuciti a croce : alla consegna i bottoni erano cuciti a binario. Ho fatto presente la cosa e mi sono stati ri-cuciti. H ordinato quindi una giacca in tweed in cui ho richiesto e descritto una tipologia “napoletana” : mi è stata consegnata una giacca normalissima e piuttosto rigida. Non contento ho ordinato un altro pantalone che mi è stato consegnato con una larghezza sul fondo sbagliata e con un risvolto più basso di quello che io porto. A questo punto, maglio lasciar perdere ? E’ normale tutto ciò ?
Ho inoltre notato che nel suo laboratorio la maggior parte delle pezze non hanno la cimosa parlata. Sono tessuti da evitare ?

Si ricorderà delle miei intenzioni di venire da Solito a Bologna. Con il Maestro è possibile un dialogo in cui vengano esaudite le richieste del cliente senza sorprese alla consegna come sempre mi capita o è cosa frequente in sartoria ? A volte si ha la paura che un nome così importante non ascolti i piccoli dettagli e le piccole fissazioni di un umile cliente come il sottoscritto.

Deluso rimango in attesa di incontrare le Sue parole e i Maestri Solito.

Cordialmente La saluto.
G.Guarnaseri.



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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 09-03-2004
Cod. di rif: 1015
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Grazie
Commenti:
Gent.le Gran Maestro,
la ringrazio per i preziosissimi consigli. Dicendola tutta sono alquanto indeciso. Non so se continuare con questo sarto, comodo, disponibile ma che non cuce al cento per cento la giacca che vorrei, oppure iniziare un nuovo rapporto con i maestri napoletani. Sono impaurito dalla distanza e dalla discontinuità e mi continuo a chiedere se si può avere un sarto a settecento chilometri di distanza.
Immagino che Lei al mio posto avrebbe già deciso…e penso di sapere per chi.
La ringrazio tanto per tutto quello che mi dice, mi aiuta a capire quello che voglio e mi scusi per le mie continue ripetizioni. Spero di riuscire a fare una scelta.
Con gratitudine
G.Guarnaseri


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 10-03-2004
Cod. di rif: 1021
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Sarto in Torino. Al Sig. Giorgio Pasino, rif. gesso n. 1018
Commenti:
Gent.mo Sig Pasino,
letto il Suo appello, ho contattato un mio amico drappiere in Torino ed ho girato a lui la Sua istanza. Mi ha consigliato il Maestro Sarto Francesco Antonacci in via T. Rossi n. 2 (in pieno centro storico) tel. 011533352.
Io non conosco personalmente il Sarto ma se anche lo conoscessi mi sentirei ugualmente di consigliarLe di parlare molto con il Maestro per capire cosa Lei sta cercando e cosa lui è in grado di offrirLe. Comunque, conoscendo il drappiere Veneziano, sono certo che si troverà bene.
Mi faccia sapere.
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà

P.S. può dire al Maestro che il contatto l'ha avuto tramite il Sig. Veneziano.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 10-03-2004
Cod. di rif: 1025
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: le mie prime churchs
Commenti:
Carissimo Gran Maestro, Attenti Cavalieri e Visitatori,
domenica pomeriggio mi sono recato in un appartamento dove non ci vado abitualmente e sono entrato in una stanza, di cui avevo quasi dimenticato l’esistenza, solo per curiosità, perchè non ricordavo cosa ci fosse dentro!
Qualche scatolone del trasloco da Torino a Sassari e una banalissima scarpiera bianca...
L'ho aperta... e al secondo cassetto ho trovato le mie prime church: burwood marrone chiaro. Erano impolverate, fuori forma... le ho subito prese in mano, le ho guardate... la mia ragazza mi ha dato (giustamente) del matto... sono ritornato indietro di dieci anni a quando ho potuto (e, soprattutto, ho deciso) di comprare delle scarpe vere! Erano bellissime! Ho ricordato il negozio, la prima volta che le ho indossate, quando le ho fatte risuolare... sono subito uscito, poichè era domenica, ho raggiunto un centro commerciale, ho comprato una forma (in plastica) e, appena rientrato a casa, le ho lucidate... prima un panno morbido... poi la crema sgrassante... e poi un lucido chiaro chiaro e poi ancora panno panno panno... e poi ancora crema…. subito dopo le ho messe a letto, in una più confortevole scarpiera, a dormire in forma... volevo riconoscere loro un lungo letargo ma la tentazione è stata più forte della ragione: oggi, dopo pranzo e dopo almeno quattro anni le ho indossate!
Sono sempre bellissime... credo non ci saranno più church così... e rimando, purtroppo, a quanto già detto in un mio precedente gesso!!!
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 10-03-2004
Cod. di rif: 1026
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: la scelta dei maestri
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro, Carissimi Cavalieri e Visitatori,
mi scuso per la mia "presenza" insistente nella stanza ma, approfittando della pressochè infinita disponibilità delle mura ove tracciare i “gessetti”, vado oltre la mia educazione familiare e culturale il cui imprimatur mi spinge ad ascoltare piuttosto che a farmi sentire.
Vi chiedo veramente scusa, ma ritengo, anche per me, necessario esprimere il mio punto di vista sulla ricerca stilistica e, in particolar modo, sulla scelta del sarto, camiciaio o maestro che sia.
Io penso che, in quanto esseri umani, ciascuno di noi abbia delle “sane manie” o passioni che dir si voglia. Io ne ho e ne ho avute tante, ma ho anche avuto la fortuna di potermene pentire, di cambiarle e tante ancora ne cambierò. Tutto ciò però non è gestito dal caso o solo dall’umore ma è il frutto di una continua ricerca che faccio su me stesso.
Leggo nel nostro sito che al Gran Maestro si chiede ciò che a noi starebbe bene… il nostro sarto giusto, il modello più adatto, trasferendo a lui delle responsabilità che invece appartengono a noi e che dobbiamo, necessariamente, assumerci.
Io stesso più volte mi sono rivolto al Gran Maestro e molte altre volte ancora lo farò, per chieder dei suggerimenti, delle indicazioni… per beneficiare degli “investimenti” e delle scelte stilistiche che lui stesso, non altri, ha fatto nel corso degli anni.
Ciascuno di noi ha (e deve avere) un personalissimo percorso, arricchito dalle giuste informazioni e conoscenze, ma è unico e non omologabile. Il rischio, altrimenti, è quanto succede a giovani (e meno giovani) vestiti tutti allo stesso modo e secondo la moda o l’idolo del momento.
Così pure la scelta del sarto non è necessariamente un patto carnale… anzi io lo vivo come un rapporto dove il tradimento non solo deve essere tollerato e stimolato, ma, arrivo a dire, fondamentale nell’ottica proprio della ricerca e della crescita.
Importante però è che oltre alla capacità tecnica, il sarto (che per le misure ci vede in mutande e calzini…) deve essere un critico-complice delle nostre indicazioni, in grado di ascoltarci e di consigliarci. Io ricordo la piacevole lotta, dialettica, che ho dovuto affrontare per farmi cucire alcune giacche con 5 asole alla manica!!! Il sarto non voleva… e allora abbiamo discusso… adesso quelle giacche sono chiuse nell’armadio, le ho messe pochissime volte!
Io non leggo la cosa come un fatto negativo, anzi, mi è servita per capire che la moda o la tendenza del momento non mi appartengono!
Carissimi, volevo solo evidenziare come sia legittima non una ma mille delusioni nel rapporto con il sarto finchè non si riesce a raggiungere la piena soddisfazione e allora tutto sarà destinato a ricominciare, perché noi, con i nostri gusti, emozioni, passioni, cambiamo… siamo semplicemente delle persone, non lo sfondo di un desktop da colorare con le tonalità più adeguate all’ufficio!
Un cavalleresco abbraccio… e l’impegno ad offrire l’aperitivo alla prima occasione per ricompensarVi del tempo che ho guadagnato grazie a Voi!
Lello Carnà


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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 11-03-2004
Cod. di rif: 1029
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Qualche foto per iniziare a chiarirsi le idee
Commenti:
Gent.le Grande Maestro,
ieri sera ho discusso di tutta la faccenda con il sarto. A questo punto chiedevo, se possibile, avere qualche foto o schizzo nel taccuino di una autentica giacca napoletana. Vorrei mostrargliela per sopperire alle mie carenza descrittive.
Voglio iniziare con chiarezza e precisione, come suggeritomi.

Ringraziando Lei e tutti i Cavalieri per l’aappoggio, l’aiuto ed il sotegna.
Grazie di cuore.
G.Guarnaseri.


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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 11-03-2004
Cod. di rif: 1033
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Inizio - Alla c.a. del G.Maestro e C. Villa
Commenti:
Gent.le Grande Maestro,
ringrazio per tutte le parole. Seguirò quanto detto.
Un ultimo scritto per le parole del Cavaliere Villa : immortali. Ogni traccia di Suoi gessi all’interno del sito è poesia. Induconos empre in riflessione. Grandissimo, non ci sono altre parole.

Mi allontano per quest’avventura.
Cordialissimi saluti.
G.Guarnaseri.


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 16-03-2004
Cod. di rif: 1037
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: lino irlandese
Commenti:
Caro Gran Maestro,
grazie al Vostro (dei Cavalieri e dei Visitatori) continuo ed incessante lavoro sono riuscito ad apprezzare, significativamente, il lino irlandese. In passato l'ho considerato con un po' di scetticismo e di superficialità: lo riconoscevo affascinante ma non adatto a me.
Oggi, dal mio sarto, ho visto alcune pezze intere, di vari colori (anche azzurro-carta da zucchero, stupendo) sia di carnet che di holland & sherry. Ho deciso di farmi confezionare un abito in quel tessuto... e proprio per questo chiedo il Vostro consiglio:
sul colore, io sarei orientato sul beige di media tonalità; sul modello che rispecchi maggiormente la tradizione del tessuto (tre bottoni con tasche applicate? impunture a margine o distanziate?); sul produttore del tessuto carnet (che so essere solo un distributore) o holland & sherry? A me sembra un po' più "duro" quello di carnet e mi tenta maggiormente per questo!!!
Sempre oggi mi son fatto confezionare una giacca blu marino in tela di lana ritorta (su seggerimento di un gesso del Gran Maestro) e sto cercando dei bottoni argento... abuso anche per questo delle Vostre indicazioni.
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 16-03-2004
Cod. di rif: 1038
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: ... a proposito della felpa e dei jeans...
Commenti:
Carissimi,
ho letto con interesse le considerazioni del Cav. Carrara e la risposta "scientifica" del Prof. Pugliatti. Mi permetto di dare il mio contributo alla discussione e lo faccio ricordando un piacevole scambio di email avute con il Prof. Pugliatti su temi analoghi.
In quella occasione ebbi modo di ricordare la mia esperienza (positiva) nell'Accademia Militare di Modena e, successivamente, nei circoli ufficiali. Illo tempore la libera uscita, oltre che essere striminsita, era subordinata alla barba e capelli in ordine ed al vestire o l'uniforme o la giacca e la cravatta. Analoghe prescrizioni per accedere ai circoli ufficiali. A meno di 20 anni, abituati ai jeans ed alle felpe del liceo, la cosa appariva una forte ed incomprensibile formalità, priva di ogni sostanza, al punto che molti si "cambiavano", in un appartamento affittato allo scopo, appena usciti. Proprio per questo non era raro imbattersi in qualche ufficiale che faceva mostra di giacche e di cravatte di colore improponibile, improbabile e, soprattutto, non identificabile. Ma esisteva una regola, giusta o meno che fosse, per uscire o andare al circolo, bisognava seguirla. Mi riferiscono che oggi anche queste regole sono venute meno... Sebbene mi dispiaccia, la cosa non mi stupisce. Oggi frequento assiduamente le Università italiane e vedo molti colleghi (di ogni ordine e grado) nonchè gli studenti assumere atteggiamenti, che degenerano anche nell'abbigliamento, privi di ogni regola. Ricordo un "collega" che interrogava masticando una gomma... o lo studente in pantaloncini e t-shirt per l'appello di luglio... Il problema è proprio lo scadimento di valori e di regole che caratterizza tutti i settori della vita "moderna", pubblica e privata. Basti pensare i contratti: sono fatti per regolare rapporti che un tempo sarebbero stati conclusi anche con una stretta di mano e non con il presupposto della fregatura! Questa degenerazione è stimolata da modelli (o presunti tali) che invadono le nostre televisioni: è la società che cambia, il problema è capire dove ci porterà tutto questo. Io temo all'idea: l'approssimazione e l'inaffidabilità ormai è la norma! (Vi prego di pensare per un attimo a quanto avviene nel nostro Parlamento, dove non è raro imbattersi una rissa: ma Vi immaginate Giolitti, Cavour, De Gasperi, Gramsci, ecc. ecc.). L'abbigliamento non può non risentirne e chi vince sono gli abiti "traslucidi" alla Amadeus o le scarpe a punta di Fiorello, manca il senso della tradizione a favore di modelli di fugace carta pesta, destinati a durare il tempo di una moda (meno di un anno).
La c.d. new economy è stata il simbolo della degenerazione: un boom inarrestabile e poi una caduta di pari fragore. Io sono stato preso quasi per matto quando nel 2000 e dintorni ebbi modo di scrivere e di dire che la cosa non poteva durare: non c'erano regole, tutto era fin troppo semplice... e nessuno produceva un prodotto!
Non mi stupirò di firmare un contratto con qualcuno in jeans e felpa, ma lo leggerò attentamente e, soprattutto, cercherò di capire quale è l'esigenza del suo vestire "informale", da quale regola vuole fuggire!
Un cavalleresco abbraccio - Numquam Servavi
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 17-03-2004
Cod. di rif: 1041
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: ... a proposito di jeans e felpa...
Commenti:
L'interrogativo del Cav. Carrara effettivamente non è di agevole risposta per il semplice fatto che regole non scritte sono interpretate e vissute da ciascuno con estrema individualità. In questo groviglio di passioni ad atteggiamenti umani, mi permetto, con molta modestia e paura, ad esprimere il mio punto di vista.
Io credo che sia la rivalsa verso una serie di situazioni che, per nostra cultura, tradizione familiare, ecc , ci hanno visto fuori dal "giro che conta" e oggi, che a torto o ragione siamo riusciti a conquistare uno stipendio o un ruolo, vogliamo, con il nostro atteggiamento, far credere che quanto è stato nel passato (il vecchio potere fatto di uomini elegantemente vestiti) non ci riguardi e sia lontanissimo da noi. Ma è solo un messaggio che goffamente cerchiamo di dare e magari riuscendoci anche! Non è mio uso parlare di politica-partitica o di temi estremamente personali, ma penso che andare in piazza in polo (comunque iper griffata) sia un messaggio a quanti, per varie ragioni lontani dalla cravatta, necessitano di nuove figure di riferimento cui aggrapparsi speranzosi e fiduciosi.
Credo, insomma, che il rifugiare la formalità ed i sacrifici e l'impegno che questa prevede sia una sorta di rivalsa verso il vecchio professore, verso il vecchio politico, verso il vecchio presentatore archiviati in un mondo che siamo riusciti a superare e, a nostro dire, migliorare.
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà

P.S. Grazie caro Prof. Pugliatti. Condivido il Suo suggerimento!

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 17-03-2004
Cod. di rif: 1044
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: La guerra è dei cavalieri, la zuffa è del popolo
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
solo per ringraziarLa della profondità delle Sue parole che, come sempre, rappresentano non solo le fondamenta ma garantiscono la crescita e l'edificazione saggia e "costruttiva" del Castello.
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 22-03-2004
Cod. di rif: 1052
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: delle camicie
Commenti:
Carissimi,
tempo fa avevo scritto di un camiciaio romano che mi pareva attento e scrupoloso nella realizzazione di camicie artigianali.
Purtroppo l'esito del lavoro non è stato pari alle promesse. In particolare:
- colletto: risulta incollato e cucito con filo inappropriato al tessuto tale per cui la cucitura appare mal fatta;
- polsini: avevo chiesto il polsino doppio con gemelli con la parte esterna arrotondata (alla "bond", Dr No). Il risultato è stato quasi pessimo... sono state fatte le asole solo nella parte interna ed il taglio è tale per cui una volta indossato l'effetto è polsino Dartagnan... solo che a lui serviva per proteggere i polsi dai colpi di sciabola...
- asole: fatte a macchina con effetto a mano.
Sono dovuto ricorrere alle amorevoli cure del mio Sarto che forse riuscirà, con un suo prodigioso intervento, a ridurre i danni più evidenti (polsino, attraverso un gioco di cuciture interne e mediante la realizzazione delle asole mancanti ...a mano).
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 23-03-2004
Cod. di rif: 1056
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: il sale del sito... e gli altri ingredienti?
Commenti:
Carissimi,
ho letto con attenzione la preoccupazione del Cav. Conforti. Al riguardo, il mio pensiero è che se il Gran Maestro è il sale del sito (io penso sia di più!) ciascun Frequentatore, Cavaliere o Visitatore, ha il dovere di offrire gli ingredienti da “condire”. Credo, pertanto, che ciascuno di noi debba intervenire nella monumentale opera di edificazione del Castello senza delegare la responsabilità solo ad uno o pochi soggetti.
Il contributo di ciascuno è importante e necessario, il compito del Gran Maestro è anche quello di creare i migliori presupposti perchè ciò avvenga nel migliore dei modi... Attualmente credo che il Gran Maestro faccia anche qualcosina di più offrendo a tutti noi dei “prodotti finiti” che sono il frutto della sua personale ricerca, esperienza ed investimenti!
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 23-03-2004
Cod. di rif: 1057
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: il sale del sito... e gli altri ingredienti? 2
Commenti:
Mi scuso, ma vorrei chiarire che ove dico "prodotti finiti" non intendo qualcosa di preconfezionato da digerire apaticamente, ma delle indicazioni storiche, merceologiche e tradizionali da acquisire, maturare ed, eventualmente, interpretare in modo personale.
Nulla è imposto ma semplicemente proposto in maniera scientifica, attenta ed accorta.
Un cavalleresco saluto.
Lello Carnà

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Nome: Giorgio Guarnaseri
Data: 26-03-2004
Cod. di rif: 1062
E-mail: gguarnaseri@katamail.com
Oggetto: Lino o Mohair
Commenti:
Esimio Grande Maestro,
mi sono immerso per tempo nella decisione e per chiaririmi le idee.
Mi manca solo un consiglio per il mio primo abito estivo del nuovo corso : lino irlandese o mohair ? Quale mi consiglia tra i due ? Quale dei due è più delicato.
Un enorme grazie.
G.Guarnaseri

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 24-04-2004
Cod. di rif: 1113
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Lettera al Castello
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro, Dotti Cavalieri e Visitatori,
un po' per piacere un po' per lavoro sono stato lontano dal suolo Patrio e, purtroppo, anche dal Castello. Ovviamente si tratta di lontananza fisica e non spirituale!
Affermo ciò perchè avverto ogni giorno, ogni momento che i miei comportamenti, le mie decisioni sono evolute, sono cambiate. Solo qualche mese fa credevo di conoscere (seppur con molta prudenza) la luce della bellezza estetica, di avere possesso dei canoni dell'eleganza, si saper scegliere una abito per la sua qualità ed opportunità. Mi rivolgevo al Sarto forse più per vanità, per senso di appagamento personale che per coscienza della sua nobile Arte.
Il percorso iniziato nel Castello mi ha consentito di mettere in discussione queste mie certezza ed ogni ambito della mia vita ne è stato favorevolmente condizionato.
Condivido quanto scritto adesso ed in passato dal Cavalier Forni e, in particolare nell’ultimo gesso, quando sostiene che “l'uso di adottare un modo di abbigliarsi in una determinata maniera costituisce un sistema di segni che … definisce un grado iniziatico del sapere o aspetto…” ma non posso non apprezzare l’immane sforzo di chi offre agli “iniziati” di più basso grado di conoscenza come me informazioni anche in merito ai centimetri o a taluni figurini: informazioni non dettati dalla moda del momento, ma frutto della tradizione.
Io solo adesso, e con molta difficoltà, posso iniziare ad intravedere un minimo di conoscenza della storia, delle origini e della tradizione del vestire Uomo anche grazie ad informazioni di tipo tecnico che ho acquisito vivendo il Castello.
Oggi, molto spesso, ripercorro le scale della nostra Fortezza e rileggo i “vecchi” gessi incisi traendo un beneficio diverso da quello di qualche mese fa!
Mi piace pensare all’Ordine come ad un percorso di conoscenza successiva e susseguente in cui ogni simbolo o segno acquista un valore ed un significato differente, più profondo, più consapevole giorno dopo giorno, gesso dopo gesso, foto dopo foto.
Proprio ieri un mo caro amico tedesco mi ha inviato un invito a partecipare, il prossimo 7 agosto, a Wiesbaden in Germania, ad un “golf tournement with summer party for charity”... il mio primo pensiero, immediatamente successivo al piacere dell’invito, è stato verso l’abbigliamento più adatto all’occasione e Vi posso assicurare che il mio animo, lo scorso anno, non avrebbe pensato alla stessa guisa, ad esempio ad un lino irlandese per la mattina!
L’auspicio, da umile neofita dell’arte cavalleresca, è che le informazioni, le emozioni, lo stile che matura quotidianamente nel sito abbia positivo riverbero nella vita quotidiana di ciascuno di noi!
Concludo ringraziando Voi tutti per il beneficio che ho tratto “leggendoVi” ed, in particolare, in questa occasione penso al Maestro De Paz che non ha lesinato consigli alle mie esigenze ed alle mie richieste, che gentilmente mi ha fatto avere la sua pubblicazione, che con competenza mi ha inviato uno splendido tessuto Mohair!
Numquam Servavi.
Lello Carnà, Sassari


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 26-04-2004
Cod. di rif: 1121
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Genius Loci
Commenti:
Caro Prof. Pugliatti,
ho letto, subito, l'intervento Suo su Rea ed ho apprezzato le foto che ha messo nel Taccuino.
Inutile ogni meraviglia, Lei è un pozzo senza fondo, ogni richiesta rimane esaudita!
Condivido, ove ce ne fosse bisogno, il Suo argomentare, in risposta al Sig. Conforti, circa l'abbigliamento di Rea. Mi piace molto il suggerimento delle cravatte adatte all'abito di lino, ne farò tesoro!
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 26-04-2004
Cod. di rif: 1122
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Al Sig. Bondi
Commenti:
Gentile Sig. Bondi,
mi permetto di raccogliere la Sua osservazione per esporre un tema che ritengo molto attuale. La mia limitata esperienza nel mondo dell'"Abbigliamento Maschile" mi porta a ritenere che non sia inusuale leggere o sentire preferenze verso il fresco di lana piuttosto che il lino o il Mohair (quest'ultimo termine quasi blasfemo!). Ritengo che questo modo di fare sia riconducibile alla perdita della elegante "mascolinità" a favore di tessuti all'apparenza più belli... o solo più facili da lavorare. Molti Sarti o commercianti tessono le lodi della "Tasmania" per la sua morbidezza e vestibilità in danno di tessuti "pungenti" e "duri" come, ad esempio, il citato Mohair.
Così facendo, però, si corre il rischio di dimenticare tessuti, tradizionali, che hanno fatto la storia dell'eleganza maschile.
Numerosi gessi (e ben più autorevoli di questo mio) evidenziano questa tendenza!
... Per quanto attiene le parti "slacciate" il Castello è pieno di commenti al riguardo ed aspetto l'intervento sul tema di qualche arguto Cavaliere, Visitatore e dell'inafferrabile Gran Maestro.
Cavallereschi Saluti.
Lello Carnà


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 06-05-2004
Cod. di rif: 1152
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: circa l'uso dell'ombrello
Commenti:
Grandissimo Gran Maestro, Carissimi Cavalieri e Visitatori,
il gesso del Cav. Villa mi ha offerto la nota giusta per renderVi partecipi della mia odierna esperienza. Il clima sardo (di altra isola si tratta!) notoriamente è caldo ed uno dei principali problemi del territorio è la siccità!
Negli ultimi giorni ogni statistica ambientale e climatologica è stata stravolta a causa di continue ed abbondanti piogge che hanno interessato la città.
La reazione comune (purtroppo) della gente comune in questi casi è abusare (ulteriormente) della macchina, per poi cercare un rarissimo (e caro) parcheggio, preseguire con corse verso il primo portico ed arrivare in ritardo agli appuntamenti. Io, che l'auto quotidiana non amo (ho una smart ed una cabrio 2 posti di qualche anno ASI), come mio solito sono uscito da casa a piedi, con un impermiabile very british (vecchio burberrys) e con un bellissimo quanto pesante ombrello in tessuto ma molto ampio e ben protettivo. Alla fine sono arrivato all'appuntamento rilassato, senza l'anzia del parcheggio, puntuale... ed asciutto!
Ancora una volta l'abbigliamento (e gli accessori) tradizionali sono risultati davvero efficenti, efficaci e confortevoli, in "barba" ad ogni moda del momento!
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 06-05-2004
Cod. di rif: 1153
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Errata corrige
Commenti:
Mi scuso per due errori di digitazione:
- l'oggetto del gesso scritto in minuscolo;
- preseguire, leggasi proseguire.
Grazie.
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 09-05-2004
Cod. di rif: 1164
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Consiglio
Commenti:
Carissimo Gran Maestro, Cavalieri e Visitatori, sto roganizzando un viaggio in Malaysia per le ultime due settimane di giugno! Il clima dovrebbe essere favorevole per fare una vacanza di "mare" e di "giungla". Sono molto in dubbio circa l'abbigliamento più adeguato per evitare sia di fare la parte del "turista", in bermuda e cannocchiale, sia per trovarmi a mio agio nel far est.
Pensavo di puntare molto sul lino e sul cotone!
Grazie per ogni gradito suggerimento.
Un cavalleresco abbraccio.
Lello Carnà

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 11-05-2004
Cod. di rif: 1173
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Consigli per un giovane
Commenti:
Saggio Gran Maestro, Signori Cavalieri, Visitatori,

scorgo questo sito come abbagliato sulla strada per Damasco.

Forse trovete ingenue queste mie parole.

Sono un giovane di trent'anni, che cerca con difficoltà di uscire dalla adolescenza della mia generazione, per diventare finalmente uomo.

E' difficile, perchè è difficile confrontarsi tutti i giorni con coetanei con i pantaloni corti, mentre si cerca di mantenere un tono; perchè è difficile trovare i canoni giusti, i consigli. Ma dove sono finiti i Maestri con la M maiuscola?

Mi accingo quindi a esporvi i miei dubbi sull'abbigliamento, che forse, appunto, troverete ingenui:

- altezza dei pantaloni: attualmente li porto sulla vita, intorno all'ombelico; può essere considerato corretto? E' la posizione che trovo più consona e comoda al momento.

- lunghezza dei pantaloni: troppo lunghi, troppo corti: la cosa mi fa impazzire; mi pare giusto portarli in modo che rimangano dritti, ma che coprano almeno le calze mentre cammino; quindi abbastanza larghi in basso.

- Sartoria: a chi appoggiarmi nella landa desolata in cui vivo (Milano). Ho individuato la Sartoria Duca. E' conosciuta?

- Cravatte: per fortuna è arrivato Marinella a Milano! Ma come mai le cravatte al giorno di oggi sono così lunghe? Io utilizzo un semplice tiro a quattro, ma mi rimane sempre la parte piccola troppo lunga per avere la pala anteriore appena sulla fibbia. Forse sbaglio qualcosa.

Spero di non averVi annoiato, e che mi acceterete in questa congrega; Vi saluto rispettosamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 12-05-2004
Cod. di rif: 1183
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Risposta A Lor Signori
Commenti:
Gentilissimi Signori,

ringrazio calorosamente per le risposte che mi avete dato, in particolare il Signor Carrara, sulla quale ho lungamente riflettuto.

Con Rispetto,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 12-05-2004
Cod. di rif: 1185
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Per il Signor Calisto Bruno
Commenti:
Egregio Signor Calisto Bruno,

ringrazio anche lei per gli ottimi suggerimenti.

Cordiali saluti,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 12-05-2004
Cod. di rif: 1186
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Sartoria a Milano
Commenti:
Egregi Signori,

nella mia ricerca di una sartoria a Milano, vedo che c'è Rubinacci a Milano in via Montenapoleone.

Il dubbio però, vista la zona "da stilista", rimane: sarà una sartoria su-ordinazione o su-misura?

Cordiali saluti,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 13-05-2004
Cod. di rif: 1189
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto:
Commenti:
Egregi Signori,

Innanzitutto mi scuso per la mia ennesima missiva, non vorrei abusare di questo spazio; ma non saprei con chi parlare di queste mie esperienze: di certo non con i miei coetanei in T-Shirt.

Sapete della mia continua ricerca di un sarto a Milano; ieri mi intrattengo con quello che si dice un "sartino", fermandomi sulla strada di casa.

Inizio quello che potrebbe chiamarsi un "percorso", e chiedo di un blazer e due paia di pantaloni da abbinare. Il sarto mi mostra un tessuto super 120's della Holland & Sherry, di peso 200gr; il tessuto, nella mia inesperienza mi pare molto bello; chiedo se è possibile confezionare una giacca sfoderata, e mi viene sconsigliato in quanto questo andrebbe bene solo per il lino. Il costo per blazer e 2 pantaloni sarebbe 1250.

Adesso passerò da Rubinacci, dal quale come minimo prenderò qualche cravatta e magari una camicia su misura; però mi rimane il dubbio di non essere pronto per qualcosa di questo livello; non tanto per questioni di prezzo, ma sento di dover percorrere tutti gli scalini.

Vediamo se trovo qualcosa di intermedio tra Rubinacci e il sartino.

Saluto rispettosamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 13-05-2004
Cod. di rif: 1190
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Duca Sartoria a Milano
Commenti:
Signori,

sono su tutte le furie.

Scrivo questo gesso per evitare ad altri allocchi milanesi come me di commettere lo stesso errore.

Torno or ora dalla "Sartoria" Duca:

http://www.ducasartoria.it

che sartoria non è! E' una vergogna!

Ho ritirato la camicia che mi sono fatto fare: 140 euro per una camicia che scopro solo ora chiaramente industriale, con alcune parti su misura; infatti il collo è fatto su misura, ma essendo il mio molto piccolo (35), crea un fastidioso effetto increspatura sullo sparato che in una vera camicia su misura non dovrebbe esserci! Effetto Frankenstein, altro che su misura!

Naturalmente chiedo informazioni circa il blazer e i pantaloni che vorrei farmi fare: scopro - leggendo tra le righe ciò che mi viene detto - che praticamente si tratta di un "su-ordinazione"; ma perchè non dirlo chiaramente? E cosa me ne importa che "le asole della manica sono vere" se poi il vestito è fatto industrialmente?

L'etichetta di "Sartoria" dovrebbe essere data solo a chi se la merita!

Tralascio altre chicche, come il tessuto gessato che mi viene proposto alla mia richiesta per un blazer ... mi veniva da piangere.

Scusare per lo sfogo. Forse faccio prima a prendere un aereo per Napoli.

Saluto rispettosamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 13-05-2004
Cod. di rif: 1191
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Per il Signor Villa
Commenti:
Egregio Signor Lorenzo Villa,

mi permetta di ringraziarLa per i Suoi consigli ed incoraggiamenti.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 13-05-2004
Cod. di rif: 1192
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Grazie
Commenti:
Gentilissimi Prof. Pugliatti e Cav. Forni,
Vi ringrazio, e mi scuso per il ritardo con cui lo faccio ma sono stato lontano dal Castello, per i preziosi consigli che non posso non condividere!
Mi sono già fatto confezionare un abito in lino, 2 bottoni, con i revers molto ampi, un paio di pantalone di cotone chiari e due camicie di lino. Continuerò sulla base delle Vostre indicazioni!
Ancora Grazie.
Cavallerescamente Vostro.
Lello Carnà

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 13-05-2004
Cod. di rif: 1195
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: All' Egregio Carrara
Commenti:
Egregio Signor Carrara,

lei ha proprio centrato il punto! Ha espresso in perfetta prosa ciò che si cela nel mio animo.

Il punto è proprio questo: attualmente non saprei reggere un "percorso" con un Rubinacci. Sarebbe come voler vestire un doppiopetto, od uno smoking, cosa per cui non mi sento pronto, e a cui voglio arrivare passo per passo.

Per cui sono alla ricerca di un percorso più consono alle mie attuali attitudini e conoscenze.

La camicia sarebbe un bel punto di partenza; peccato che a Milano il mestiere di camiciaia sia praticamente scomparso.

"Sartino" è un termine non spregiativo, e, almeno nel dialetto milanese, designa il sarto della porta accanto, che non sarà un Caraceni, ma comunque sa fare il suo lavoro.

Alla fine seguirò tutti gli ottimi consigli che sto ricevendo. Molto sto imparando, sia leggendo queste pagine che dai miei errori: il che mi mette nella necessità di elaborare lentamente le molte nozioni e sensazioni; cercherò di pazientare questo sacro fuoco che mi pervade, per decidere la strada con maggior lucidità.

E chissà che non scelga per un viaggetto, come viene proposto nel Portico dei Maestri, per Verona o Parma.

Ringrazio calorosamente,

Giona Valerio Granata.



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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 14-05-2004
Cod. di rif: 1201
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Ancora sulla ricerca di un Maestro Sarto
Commenti:
Egregi Signori e Cavalieri,

Ho parlato con il Singor De Togni, e sono rimasto colpito dalla disponibilità e affabilità del Maestro Adamo. Credo che presto Verona meriterà una gita, per un bel paio di pantaloni come prima cosa.

Ringrazio il Dott. Carraro per questa ottima segnalazione e per gli insegnamenti.

Altresi ringrazio il Sig. Pugliatti per le successive indicazioni, che non mancherò di sondare. Ma sarebbe poco elegante ora tornare sui miei passi, visto la disponibilità del Maestro Adamo, e visto anche che scrive e legge questa lavagna. Inoltre Verona è a pochi chilometri da Milano ed è una splendida città.

Intanto ho trovato una camiciaia, e stasera ordinerò l'ennesima camicia. Vedremo i risultati.

Nella mia attuale ricerca di una camiciaia, trovo a scontrarmi continuamente con la questione linguaggio: la sua ambiguità mi pare massima in questo campo; "su-misura" mi par contenere un ventaglio di significato impressionante: significa la possibilità di provare separamente le taglie di colli, maniche e spalle poi prodotti industrialmente; oppure che viene creato un modello, ma la lavorazione avviene a macchina; ancora che la lavorazione avviene interamente o in parte a mano.

Ringrazio il Dott. Carrara per l'invito a Bologna, del quale sono un pò emozionato, e segno sin d'ora l'appuntamento sulla mia agenda.

Mi scuso ancora per la prolissità.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 14-05-2004
Cod. di rif: 1203
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Valigeria
Commenti:
Signori,

non so se questo sia la lavagna giusta per questo gesso; oltre che di abbigliamento in senso stretto mi appassiono di valigeria. In particolare mi affascinano le valigette ventiquattrore; ho scovato questo bel sito:

http://www.classicluggage.com/

che espone diverse collezioni di valigeria (e di ombrelleria), in particolare di noti produttori inglesi come:

Swaine Adeney Brigg
Papworth
Daines & Hathway

Anche i prezzi, stante la forza attuale dell'Euro, mi paiono degni di considerazione.

Spero di aver fatto cosa gradita.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 17-05-2004
Cod. di rif: 1208
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Guarda caso il Mohair
Commenti:
Egregi Signori,

guarda caso, proprio riguardo al Mohair, stavo pensando di farmi fare un paio di pantaloni in questo tessuto, di colore grigio-medio, da abbinare ad un blazer; è un accostamento azzeccato a vostro modo di vedere? O forse meglio in Lino irlandese.

E riguardo ad un Blazer in Mohair, è forse troppo azzardato? In effetti ho letto che la serge pettinata sarebbe il tessuto tradizionale per i Blazer.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 17-05-2004
Cod. di rif: 1209
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Alla ricerca della camicia
Commenti:
Egregi Singori,

la mia ricerca di una camiciaia di riferimento a Milano continua.

Attualmente sono venuto in possesso di due indirizzi - che posso pubblicare a chi me ne faccia richiesta; dai quali mi sto facendo confezionare due camicie.

La prima camiciaia l'ho visitata venerdi; è un negozietto laboratorio, in realtà stracolmo di tessuti, e con le macchine da cucire in vista; lavorazione tutta a mano a parte le asole per cui viene usata l'occhiellatrice: mi è stato detto che sono momentaneamente sprovvisti di ricamatrice a mano, che stanno cercando.

Il secondo lo visiterò in settimana: mi hanno garantito che le asole vengono orlate a mano.

Vi farò poi sapere dei risultati.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 17-05-2004
Cod. di rif: 1211
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Degli Artigiani e dei Commercianti
Commenti:
Carissimi,
sebbene abbia fatto visita costantemente al Castello nel corso delle ultime giornate purtroppo non ho avuto il "tempo" adatto per intervenire nelle tante e ricche argomentazioni dei giorni scorsi. Voglio tranqullizzare subito Voi e la Vostra pazienza circa il fatto che non intendo, adesso, recuperare tutte le precedenti occasioni. Ma ritengo opportuno esporre il mio punto di vista circa il tema dell'artigianalità e del su confezione.
Io sono stato, anni or sono, vittima del su-ordinazione inconsapevole: ero convinto di far confezionare un abito artigianale (e pagavo quanto il commerciante mi chiedeva) ed invece acquistavo un prodotto realizzato in serie. La cosa ingiusta consisteva nel fatto che non ero sufficientemente informato sull'argomento ed il commerciante, abusando della mia legittima ignoranza, ne approfittava. Ciò sta a significare non una preclusione circa il su-ordinazione ma il netto rifiuto dell'abuso che, taluni negozianti, fanno del termine artigianale. Il cliente è libero di scegliere l'artigianale o il su-ordinazione ma deve essere perfettamente informato sulla qualità di ciò che sta acquistando.
Le mie convinzioni sull'artigianalità mi impongono di scegliere solo dei prodotti che abbiano davvero questi requisiti (nel caso delle camicie artigianali chiedo che le asole siano fatte a mano!). Questo mio modo di intendere l'argomento non è fine a se stesso, ma è il senso di rispetto che io nutro verso delle professionalità e delle tradizioni che la "fretta", l'omologazione degli stili e la moda mettono in serio rischio. E' un po' la differenza che esiste tra un'opera unica ed una litografia: entrambe sono belle, ma il lavoro dell'artista è diverso.
Un cavalleresco saluto.
Lello Carnà

(P.S. per il grande Tommy... non abusare dei jeans con il blazer, scherzo... è un'altra mia convinzione!)

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 18-05-2004
Cod. di rif: 1220
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Ancora sulla ricerca Sarti nel milanese
Commenti:
Egregi Signori,

spronato dall'invito del Gran Maestro, scrivo ancora sulla ricerca di Maestri Sarti nel milanese.

In realtà vi dico che mi sto anche divertendo, a girare per atelier e chiaccherare con questi artigiani. E continuerò per curiosità e mio divertimento.

Ieri ho visitato l'atelier del Maestro Martinato in Via Col di Lana, e di Vito Curci in Via Caldara.

Il lavoro del primo mi ha subito colpito: la giacca ha perfette proporzioni; la spalla è imbottita ma senza esagerare. Il Maestro Martinato è un signore piuttosto anziano, aimè, ma in gamba; e ha diversi lavoranti sotto la sua guida. Inoltre i prezzi sono competitivi per il mercato milanese.

Per quanto riguarda il lavoro del Maestro Vito Curci, è di ottima fattura; ma la spalla e la manica sono troppo "pesanti" per i miei gusti. Ai miei occhi non si distingue dai tanti sarti del milanese, mentre il lavoro del Maestro Martinato si distingue subito, anche ai miei occhi inesperti.

Proseguirò le mie indagini visitando alcuni sarti del varesotto, di cui ho lette bene sul florilegio, e del biellese, zona che ha dato i natali ai miei avi.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 18-05-2004
Cod. di rif: 1221
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Per il Signor Carnà e Il Gran Maestro,
Commenti:
Egregi Signori,

innanzitutto ringrazio il Gran Maestro per la chiara disamina sulla lucentezza dei tessuti; un ABC come questo è interessantissimo per me.

Al Signor Carnà vorrei dire che stavo anche io per cascare dentro ad un inganno simile; in verità la recente frequentazione del Castello mi ha aiutato non poco nell'evitare tali trappole.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 18-05-2004
Cod. di rif: 1223
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Una piccola sfida
Commenti:
Egregi Signori,

mi unisco innanzitutto al Signor Villa nel chiedere lumi sull'accostamento Blu / Marrone: infatti porto spesso un paio di full brogue marroni con completo blu, cercando in questo modo di aggiungere una nota di informalità.

Aggiungo allo stesso quesito l'accostamento Grigio Scuro o Nero / Marrone.

In aggiunta volevo lanciare una piccola sfida: sono amante delle motociclette, e le uso spesso anche in città; quale abbigliamento consigliate, considerando che deve essere adatto anche in ambito lavorativo, ma deve essere sufficientemente resistente, sia d'inverno che d'estate? Comincerei considerando la calzatura corretta: io pensavo ad uno stivaletto liscio stile anni 60.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.



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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 18-05-2004
Cod. di rif: 1227
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Sarti Milanesi
Commenti:
Instancabile Gran Maestro, mi rivolgo direttamente a Lei per salutare con piacere il Suo ritorno al Mniero e, approfittando del saluto, mi permetto di indicare, per il miglior uso e con rispetto per la legge sulla privacy, i recapiti del:
- Maestro Colombo 02796200, via Senato;
- Maestro Tindaro 02794394, via Gesù 15.
Con l'immenso piacere di leggerLa, porgo cavallereschi saluti.
Lello Carnà

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 19-05-2004
Cod. di rif: 1231
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Sartorie nel biellese
Commenti:
Egregi Signori,

vorrei raccontare questo piccolo aneddoto; come avevo segnalato in un gesso precedente, ho contattato un sarto nella provincia di Biella, il Maestro Barberis Organista.

Il Maestro è molto cordiale, molto simpatico, sarà che parliamo la stessa lingua, essendo io di origini biellesi; purtroppo non accetta più clienti: ha molto lavoro, troppo; ma non trova lavoranti. Un lavorante abbisogna di molta pazienza per la formazione - mi dice il maestro - e non tutti sono disposti a "perdere" il tempo necessario.

E' un peccato, anche perché la regione è attraversata dalla crisi del tessile, con una disoccupazione - non alta - ma considerevole rispetto alla lombardia e al veneto.

Inoltre mi dice che nella zona, una volta ricca di sartorie, hanno chiuso quasi tutti: in sostanza sono andati in pensione senza ricambio generazionale.

Confesso che la cosa mi rattrista non poco.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 19-05-2004
Cod. di rif: 1232
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Ringraziamento
Commenti:
Pare scontato, ma non lo è mai, ringraziare il Gran Maestro per le preziosissime informazioni riguard al blazer, di cui io faccio tesoro.

Ringrazio anche il Signor Pugliatti e Il Signor Carnà; in realtà avevo già recuperato i riferimenti dei sarti nominati, in maniera piuttosto semplice: le pagine gialle.

Ho contattato alcuni sarti di Varese, di cui si parla bene proprio in un articolo nel florilegio; a presto visiterò la cittadina per vedere il loro lavoro, e naturalmente riferirò.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 19-05-2004
Cod. di rif: 1234
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Una segnalazione per la Pulizia delle Cravatte
Commenti:
Signori,

nel tentativo di dare qualche notizia utile, magari anche scontata per gli esperti, e non solo apprendere informazioni, vorrei spendere due parole sulla pulizia delle cravatte.

Questo è un argomento che per parecchio tempo mi ha angustiato, finchè ho trovato due soluzioni.

Naturlamente ho scartato a priori tutto ciò che obbliga ad un comportamento non consono - durante il momento più pericoloso: pranzo e cena - ma che aimè vedo applicato sovente come: slacciatura della cravatta, nascondere la cravatta nella camicia, protezione con fazzoletto a mò di scudo etc etc; l'unica accortezza che applico, è quello di tenere indosso la giacca - direi naturalamente! - e allacciarne i bottoni.

Dopo una lunga ricerca ho trovato una Tintoria a Milano che usa le accortezze indicate per un capo come la cravatta; ho pellegrinato a lungo trovando sempre Tintorie che avrebbero aimè, stirato a sogliola le mie cravatte, e che avrebbero usato aggressivi detergenti chimici per il lavaggio a secco; poi ho scoperto la Tintoria Wagner, di Piazza Wagner (a Milano naturalmente): lavaggio leggero, naturalmente a secco, e no assoluto alla stiratura; invece le cravatte vengono appese ed esposte al vapore; il risultato è soddisfacente per quanto mi riguarda.

La seconda soluzione è molto più semplice, ma riguarda solo le cravatte Marinella; è possibile affidarle alle mani sapienti dello stesso produttore, che le spedirà a Napoli; la cravatta viene completamente smontata lavata e rimontata a nuovo.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 20-05-2004
Cod. di rif: 1239
E-mail: gionavalerio.granata@poste.it
Oggetto: Imbarazzante Situazione
Commenti:
Egregi Signori,

Ho comunicato agli indirizzi email del Cavalleresco Ordine e del Gran Maestro tutti i riferimenti per potermi contattare.

Non so come mai si è verificata questa situazione. Come ho scritto agli organi suddetti
ho parlato telefonicamente con il Signor De Paz, e scambiato email con il Signor Carrara, utilizzando senza problemi proprio l'indirizzo email incriminato.

Da esperto dell'ambiente posso azzardare una spiegazione: l'indirizzo IP del castello è finito nella black list del mio provider email - cioè ogni corrispondeza viene rifiutata; il motivo può essere individuato in due strade diverse:

1- qualcuno ha utilizzato fraudolentamente l'indirizzo del castello per produrre spamming = qualcuno ha attaccato in un certo qual modo questo sito.

2- il provider del castello utilizza una versione bacata/non aggiornata di smtp, che potrebbe lasciar passare qualche virus; in questo caso il mio provider non consente la corrispondenza.

Cordialmente,

un mortificato Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 20-05-2004
Cod. di rif: 1241
E-mail: gionavalerio.granata@poste.it
Oggetto: Al C.O.
Commenti:
Egregi Signori,

lodo incondizionatamente la vigilanza che è attuata sul presente sito; essa è garanzia di qualità e verità.

Come ho detto precedentemente, sarò lieto di partecipare al prossimo Laboratorio, di modo da affiancare agli aridi dati anche un viso da riconoscere.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 21-05-2004
Cod. di rif: 1248
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Sarti a Varese
Commenti:
Egregi Signori,

ieri ho passato il pomeriggio a Varese, bellissima cittadina prossima alla Svizzera, anche se piena di - come li chiamiamo noi - "fighéta", cioè sciatti individui vestiti all'ultima (?) moda.

Ho visitato con estremo divertimento 4 sarti, i quali sono probabilmente gli ultimi rimasti in città. Intanto vorrei dire, sempre precisando che i miei occhi sono inesperti, che il loro lavoro mi è piaciuto molto a prima e seconda occhiata, cosa che non posso dire dei molti sarti che ho visitato nel milanese, a parte uno (Maestro Martinato).

Segue resoconto:

Maestro Egidio Lucchini
Persona veramente piacevole, questo sarto lavoro in zona centralissima all'interno di un antico edificio; fa tutto da sè, a parte i pantaloni e le asole; praticamente ormai lavora per hobby, avendo 10-15 clienti, ma qualche giacca la realizza - secondo me a chi gli sta simpatico. La giacca, come d'altronde tutte quelle che ho visto in Varese, è veramente morbida, la spalla leggerissimamente imbottita e il giro manica a pennello. Abbiamo parlato a lungo della sartoria e del suo futuro, dei tessuti: alla fine mi ha quasi ringraziato per la visita.

E' venuto fuori anche il discorso di questo giovane sarto, Mauro Bettoni, che purtroppo è dovuto andare a lavorare da Zegna - in Svizzera -, probabilmente a cucire abiti su-ordinazione; il lavoro è noioso, cuce sempre lo stesso pezzo, ma al momento maggiormente conveniente per lui.


Maestro Mario Coppi
Sartoria familiare, lavora con la moglie; ho visto dei bei lavori, in particolare una giacca a 3 bottoni con revere a lancia, e senza spacchi, mi pare di ottima fattura. Quando ho parlato di tempi, mi ha subito ammonito che con lui non si parla di tempi, ma di lavori per estate e inverno; in fondo sono d'accordo con lui.


Maestro Giuseppe Mandica
Lavora in casa, in pieno centro. Il lavoro mi è piaciuto; mi è solo parso che imponesse il modello a lui più consono. Cosa normale, credo.


Maestro Cleopazzo Gianni (Sartoria Vergallo)
Sarto molto giovane, credo intorno ai 35-40 anni; possiede una sartoria estremamente curata e storica in Varese; abbiamo parlato per una buona mezz'ora di tutto ciò che ruota intorno a questo magnifico mestiere. Ho visto parecchi lavori, tutti di ottima fattura; in particolare mi ha colpito un tre bottoni "spezzato a due". Ha voluto anche che provassi diverse giacche. Signori, non lo avessi mai fatto! Sebbene fossero notevolmente fuori misura per me - troppo piccole o troppo grandi - ho apprezzato l'estrema comodità (si, comodità!) di questi lavori, la morbidezza, il modo in cui seguono e si adattano alla conformazione: mai provato nulla di simile, e sfido chiunque a portarmi un capo su-ordinazione di questo livello. Come avrete compreso - la carne è debole - ho ordinato seduta stante giacca e pantalone.

Vorrei segnalare che anche la scelta di tessuti (e bottoni) è veramente completa, comprendendo tutti i nomi da Holland & Sherry e Vitale Barberis in giù; e a prezzi non accessibili ai privati come me.


Per chiudere, per quanto riguarda i prezzi - veramente ottimi -, sono in possesso del dettaglio per ognuno dei sarti nominati, e chiedo eventualmente al Gran Maestro se sia opportuno o meno pubblicarli; sono altresì disponibile in privato.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 21-05-2004
Cod. di rif: 1251
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Precisazioni Sui Sarti di Varese
Commenti:
Signori,

esortato dal Gran Maestro, completo la mia "recensione", che rimarrebbe effettivamente monca, con i dati di cui sono in mio possesso:

Lucchini Egidio
21100 Varese (VA) - Piazza del Podesta', 2
0332.286407
€700 per la confezione + tessuto a parte

Mauro Bettoni: Chiuso
ex-Atelier : via Magenta 17
21050 Saltrio (VA) - Via Grasso, 13
0332.440327

COPPI MARIO
21100 Varese (VA) - VIA BAGAINI GIOVANNI 6
tel: 0332 289590
€430 per la confezione + tessuto e fodere a parte

MANDICA GIUSEPPE - €650 + €150
21100 Varese (VA) - VIA BAINSIZZA 49
tel: 0332 240244
€800 per la confezione + tessuto a parte

SARTORIA VERGALLO DI CLEOPAZZO GIANNI
21100 Varese (VA) - VIA DONIZETTI GAETANO 17
tel: 0332 231072
€700 per la confezione + tessuto a parte

Tutti questi sarti lavorano volentieri su tessuto del cliente.

Non credo di incorrere in problemi relativi a Privacy, in quanto i riferimenti sono facilmente reperibili sulle Pagine Gialle.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 21-05-2004
Cod. di rif: 1253
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: A completamento
Commenti:
Egregi Signori,

vedo che non ho aggiunto una precisazione, e me ne dolgo; prossimamente starò più attento a includere tutti di dati coerentemente.

La precisazione è questa:

i prezzi che ho dato per i sarti di Varese sono relativi a GIACCA + PANTALONE.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 21-05-2004
Cod. di rif: 1256
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Futuro della Sartoria
Commenti:
Egregi Signori,

se c'è la domanda c'è l'offerta; e la mia generazione si sta a piano a piano svegliando: fino a poco tempo fa si beveva solo Coca Cola, ora finalmente è tornato il vino sulla nostra tavola; abbiamo ricominciato a figliare; prevedo che molti - non tutti - riscopriranno il gusto di vestire dal sarto.

Forse il lavoro del sarto cambierà, cambieranno le modalità, come prevedere il Gran Maestro, ma mi rifiuto di pensare che in futuro potrò vestire solamente un su-ordinazione industriale o simile. Intanto ho già due indirizzi al Nord di Maestri Sarti giovani che potranno seguirmi per una trentina d'anni: la SARTORIA VERGALLO DI CLEOPAZZO GIANNI di Varese, e SARTORIA ADAMO & LUCIANO DE TOGNI di Verona. Sono sicuro che con la ricerca se ne scopriranno altri, in altre parte di Italia e mi associo con il progetto di stilarne una lista, di più: di appoggiarne e favorirne la crescita economica e culturale.

Io di sicuro mi adopererò che nessun centesimo dei miei euro vadano dispersi nel su-ordinazione, ma che vadano da ora tutti nell'artigianato. E' una battaglia, ma sono pronto a combatterla.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 21-05-2004
Cod. di rif: 1257
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Futuro della Sartoria
Commenti:
Egregi Signori,

se c'è la domanda c'è l'offerta; e la mia generazione si sta a piano a piano svegliando: fino a poco tempo fa si beveva solo Coca Cola, ora finalmente è tornato il vino sulla nostra tavola; abbiamo ricominciato a figliare; prevedo che molti - non tutti - riscopriranno il gusto di vestire dal sarto.

Forse il lavoro del sarto cambierà, cambieranno le modalità, come prevedere il Gran Maestro, ma mi rifiuto di pensare che in futuro potrò vestire solamente un su-ordinazione industriale o simile. Intanto ho già due indirizzi al Nord di Maestri Sarti giovani che potranno seguirmi per una trentina d'anni: la SARTORIA VERGALLO DI CLEOPAZZO GIANNI di Varese, e SARTORIA ADAMO & LUCIANO DE TOGNI di Verona. Sono sicuro che con la ricerca se ne scopriranno altri, in altre parte di Italia e mi associo con il progetto di stilarne una lista, di più: di appoggiarne e favorirne la crescita economica e culturale.

Io di sicuro mi adopererò che nessun centesimo dei miei euro vadano dispersi nel su-ordinazione, ma che vadano da ora tutti nell'artigianato. E' una battaglia, ma sono pronto a combatterla.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 21-05-2004
Cod. di rif: 1260
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: C'è posto per la speranza!
Commenti:
Formidabile Gran Maestro, Carissimi Cavalieri e Visitatori,
è diventato per me ormai un rito la "permanenza" lunga nelle Stanze del Castello e nutro, ogni volta, la sensazione di incontrare degli amici, conosciuti da sempre. Desidero leggere i gessi, percepire la crescita di cui tutti beneficiamo ed a cui tutti contribuiamo. A titolo meramente esemplificativo, mi permetto di ringraziare specificamente il Cav. De Paz per la monumentale opera (affatto semplice) che sta conducendo, ma analogo senso di apprezzamento lo rivolgo a tutti Voi!
Fatta questa sentita e doverosa premessa, "rubo" l'interrogativo di Lanuzza per cui "in un regime sociale che promuove la quantità a scapito della qualità, il profitto contro la giustizia, c'è posto per la speranza?" (cfr. Lanuzza, Vita da Dandy, Nuovi Equilibri, 1999). Io, nonostante le sollecitazioni esterne, sono propenso a credere che ci sia ancora posto per la speranza. Il mio credere, però, non è un atto di fede o di sterile "speranzosità": è, piuttosto, uno stimolo a crescere ed a comportarmi in tal senso. La storia è fatta dagli uomini, da tanti singoli uomini che con la loro opera, spesse volte silenziosa e contestata, negano gli sterioripi, le apparenze e che, per contro, coltivano e nutrono un sentimento emozionante che, appena intravisto, contagia altri animi e, così facendo, si diffonde e protegge le nobili arti a noi tanto care.
Io sono speranzoso! Vostro tramite ho dato nuovo impulso e linfa al mio "sentimento" e questa nuova forza mi è servita almeno per capire cosa stavo cercando. La risposta non è semplice: ad ogni meta che ritenevo di conseguire se ne aggiungeva una nuova e così di seguito secondo un incessante procedere.
Purtroppo, la professione del "Maestro" artigiano non si impara solo a scuola, ma necessita di lunghi periodi di apprendistato che, in taluni casi, sono retribuiti in maniera insoddisfacente. Inoltre, taluni "giovani" (ed i loro genitori) scelgono di proseguir gli studi "tradizionali" almeno per due ordini di ragioni: il primo perchè tutto sommato sano cosa fare l'indomani; il secondo perchè vogliono diventare "dottori" con il desiderio di conseguire (o ambire a conseguire) un Ruolo nella Società Civile.
Io sono terrificato dall'idea di un mondo pieno di Medici, Avvocati, Ingegneri,Commercialisti... Evidentemente la cosa non potrà funzionare a lungo e, seppur con prudenza, mi sento di prevedere, nei centri ad elevata economia e densità di popolazione, la nascita e la rivalutazione delle nobili Arti (ci sarà una domanda crescente di prodotti artigianali: sarà una sorta di moda, con tutti suoi limiti!). Per contro, nelle aree ad economia depressa lo scenario lo vedo negativo, non solo per il numero dei "nuovi" maestri quanto per la qualità del loro lavoro!
Il Castello riceve ed ospita tanti uomini eccezionali, emozionati ed emozionanti, vivi, attenti, ricercatori instancabili: questa è la nostra missione, tenere vive le nostre emozioni, riuscire a far innamorare le gente delle nostre emozioni, non per imposizione ma per libera condivisione!
Un Cavalleresco Abbraccio da un Cavaliere emozionato.
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 24-05-2004
Cod. di rif: 1268
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Della qualità dei Contenuti e dei Frequentatori
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro, Carissimi Cavalieri e Visitatori,
per quanto scontato o banale possa apparire il mio pensiero, io credo, fermamente, che la ricchezza di una Istituzione o Associazione sia la capacità di catalizzare interesse e di mantenerlo vivo tra gli iscritti ed i partecipanti. Perché ciò avvenga è necessario, tra l'altro, offrire dei contenuti (e credo che di ciò il Castello sia ricchissimo) e la possibilità di confronto, fuggendo dalla polemica (altra nobile caratteristica del Maniero). Il dovere di ciascun Associato (o Cavaliere) è, per contro, di contribuire, con i gessi e con l'assidua frequentazione, all'edificazione e fortificazione delle Mura. Proprio perché attività individuale, contestualizzata in un ambito ben più ampio (da non confondere con il solipsismo), è necessario richiedere a ciascuno il massimo impegno sulla base del bagaglio informativo ed emozionale di cui ognuno può disporre. Ho provato, prima di scrivere questo mio gesso, a rileggere, a ritroso, alcuni interventi e devo riconoscere che, per quanto io possa valutare, ho notato un’evoluzione, positiva, di contenuti e considerazioni. Il mio augurio, per il bene del nostro Ordine, è che ci siano sempre nuovi contenuti su cui riflettere e con cui crescere. Di certo la critica sui contenuti di chi osa “esporre” il proprio nome e le proprie emozioni, se non proposta come stimolo di ulteriore crescita, rischia solo di spegnere le “fiammelle” che vivono nel nostro animo; soprattutto se chi critica ha raramente associato un concetto o un gesso al proprio nome.
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 25-05-2004
Cod. di rif: 1271
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Dei tessuti , tasche e convegno
Commenti:
Egregi Signori,

vorrei innanzitutto ringraziare il Signor De Paz per la documentazione enciclopedica che sta fornendo. E' utilissima, e mi incuriosisce: in particolare il Gabardine, che mi pare tessuto desueto; va utilizzato solo per completi, o magari anche per un pantalone abbinato a Blazer?

Leggo inoltre diversi riferimenti sulle tasche da giacca, e non ne vedo una trattazione completa; provo ad azzardarne le diverse tipologie, e chiederei conferma al Gran Maestro:

- tasche applicate
sono quelle tasche che vengono costruite da un pezzo di tessuto applicato sopra la giacca; utilizzate in particolar modo nelle giacche estive sfoderate, in quanto permettono di avere l'interno della giacca poco lavorato.

- tasche a filo
tasche ricavate da un taglio sulla giacca; possono essere con o senza pattina (o toppa?), cioè quel tessuto che viene applicato per nascondere e chiudere il taglio.

A mio modo di vedere, ma chiedo ancora conferma al Gran Maestro, le tasche applicate paiono sportive; le tasche a filo con pattina informali / sportive, sensazione che aumenta con il ticket pocket; le tasche a filo senza pattina mi sembrano più formali.

Per quanto riguarda il Convegno del Signor Barbera, io accetto con entusiasmo; ho naturalmente sottoscritto senza indugio la petizione sul relativo sito.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 30-05-2004
Cod. di rif: 1293
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: La giust taglia della Guayabera
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
da tempo incuriosito e un po' dubbioso circa l'acquisto della Guayabera senza recarsi a Cuba, ho visitato il sito da Lei suggerito ed ho maturato la convizione di acquistarne una per prova (sono orientato sul lino cinese a manica corta piuttosto che sull'irlandese, in questa fase). Le chiedo, se possibile, un chiarimento in ordine all taglia. Io normalmente indosso la M/48. Ritene che la vestibilità sia "standard" per cui possa preferire la M o, piutosto, la L? (sa, ad esempio, con quelle "camiciacce" carissime di Ralph Lauren la taglia è un optional: collo stretto e braccia e fondo lunghissimi).
Cavallerescamente Suo,
Lello Carnà


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 31-05-2004
Cod. di rif: 1301
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: I Marziani a Roma, in via Frattina
Commenti:
Inarrivabile Gran Maestro, Carissimi Frequentatori,
difetto di parole per qualificare, adeguatamente, le "incisioni" del Maestro Cav. De Paz; mi limito, pertanto, a ringraziarlo ed a prenotarmi per talune mie curiosità circa il classico internazionale.
Stamane mi trovavo in quel di Roma per lavoro ed approfittando del tardo orario del volo di rientro, ho fatto una passeggiata in centro. Entro in un rinomato negozio... di origine napoletana (?)... ed inizio a curiosare quando, dopo poco, vedo avvicinarsi una coppia di marziani. Si, due marziani: erano vestiti in colore grigio metallizzato con tute e stivaletti da passeggiata lunare... adatti allo scooter. Il ragazzo, dopo un po' di perplessità, inizia la scelta della camicia. Prima azzurra chiaro... poi è meglio bianca... ma con gemelli o senza??? Ah, si con gemelli, carina... però forse sarebbe meglio senza... e cosi per diversi minuti... adesso la cravatta... si, scura, l'abito è grigio scuro, ci vuole la cravatta grigio scuro... no no ti sta meglio questa grigio chiara, guardala sulla camicia come sta bene... aspetta, guarda questa che bella... no non mi piace... Ed il marziano sottostava a tutte le prove "radiografiche" proposte e suggerite... Carissimi Cavalieri scusatemi, non è un mio delirio... era la MARZIANA!!! Avrei dovuto tacere, sorvolare, sorridere... ma no, non ho resistito e allora, ho iniziato a guardare anche io le cravatte ed ho "attaccato bottone" (è proprio il caso di dirlo!) con il marziano, che abituato al rosso del suo pianeta, era confuso dai tanti colori terrestri! Ho fatto una scoperta strabiliante: il malcapitato non solo doveva sposarsi tra qualche giorno, ma stava scegliendo la mise con la futura moglie!!! Lei ha scelto tutto, dall'abito alle calze... Io mi sono permesso di dire la mia e forse ho contribuito un po' a limitare i danni di un "total grey": sulla cravatta ho avuto la meglio rispetto alla marziana, ma sulla camicia mi è stato impossibile far acquistare quella con i gemelli. Monito, soprattutto, a me: mai scegliere una camicia o una cravatta con una donna... ancor più con la futura moglie... nella migliore delle ipotesi ci rendono ridicoli verso gli altri clienti!!!
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 03-06-2004
Cod. di rif: 1310
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Abito Jeans
Commenti:
Egregi Signori,

mi piacerebbe avere un commento riguardo all'abito che ho visto oggi; purtroppo non ho una immagine da proporre, posso solo descriverlo sommariamente.

L'abito che ho visto era piuttosto bizzarro. Sicuramente tagliato da un sarto; si tratta di un completo realizzato interamente con tessuto Denim, quello utilizzato per i Jeans. Il signore che lo indossava era piuttosto distinto; mi sono avvicinato per capire se mi fossi sbagliato sul tessuto: era proprio Jeans.

La giacca era un doppiopetto a 6 bottoni, con revere a lancia. Bottoni di corno nero. Pantaloni a due pinces, con risvolto. Cravatta Bordeaux con piccoli disegni. Pochette.

Non saprei cosa dire, sul momento sono rimasto piuttosto spiazzato; da una parte ammirando il coraggio, dall'altra la sensazione di "sbagliato"; cosa dire, sicuramente la persona si propone come Dandy, non sono sicuro del risultato.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 09-06-2004
Cod. di rif: 1320
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Camiceria Urbano
Commenti:
Egregi Signori,

ho appena ritirato la camicia che mi sono fatto confezionare da Urbano a Milano.

Mi piacerebbe avere qualche commento in proposito: ho aggiunto qualche dettaglio fotografico.

In particolare cosa mi consigliate di guardare per capire la qualità del prodotto?

Il tessuto è un fil a fil, e mi pare, alla prima impressione sufficientemente consistente e resistente.

Le asole sono fatte a macchina, per ammissione della Urbano, perchè non disponibile - e impossibilitati a trovare - una ricamatrice degna di nota. Aimè, hanno rinunciato a cercarla.

A merito della Urbano posso dire che mi hanno consegnato tessuto e polsini per eventuali ricambi, senza averne fatto richiesta, compresi nel prezzo (€140).

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 11-06-2004
Cod. di rif: 1338
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Palm Beach Suits
Commenti:
Egregi Signori,

sto effettuando una piccola ricerca su questa denominazione. In pratica pare che Palm Beach Suits sia ad oggi un marchio registrato di una grossa multinazionale tessile USA: la Hartmarx (che possiede anche Burberry's); chiaramente questo marchio pare ad oggi svuotato dei suoi contenuti storici. Da alcune mie ricerche pare che il marchio esista come tale dal 1922.

Questi i riferimenti:

Hartmarx Corporation
101 North Wacker Drive
Chicago, IL 60606
United States

"Hartmarx Corporation manufactures and markets men's and women's apparel in the United States. The men's apparel group manufactures a wide variety of products including men's suits, sportcoats, golfwear and slacks under established brand names or private labels of major retailers. The company owns two of the most recognized brands in men's tailored clothing, "Hart Schaffner & Marx(R)" and "Hickey-Freeman". The products are also sold under other brand names including "Sansabelt(R)", "Racquet Club(R)", "Palm Beach(R)", "Brannoch(R)", "Barrie Pace(R)", "Hawksley & Wight(R)", "Desert Classic(R)", "Pusser's of the West Indies(R)", "Cambridge(R)", "Coppley(R)", Keithmoor(R)" and "Royal Shirt(TM)". Hartmarx also produces moderately priced women's sportswear and accessories. The company has entered into a license agreement to market and distribute products in 13 countries. Hartmarx markets its products throughout the United States and has direct marketing in Europe and Asia"

Links:
http://www.hartmarx.com
http://www.muldoons.com/palmsuit.html
http://www.shopfords.com/better.htm

Pare che esista un film promozionale (del '32) sul tessuto Palm Beach prodotto dalla Goodall.
http://www.maine.rr.com/Around_Town/nhf/feb2003.asp

Secondo questo articolo il Palm Beach della Goodall era un misto cotone/mohair.
http://www.cigaraficionado.com/Cigar/CA_Archives/CA_Show_Article/0,2322,436,00.html

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 14-06-2004
Cod. di rif: 1348
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Sarto "giovane"
Commenti:
Egregio Signor Vidali,

ripeto le informazioni che già avevo dato:

SARTORIA VERGALLO DI CLEOPAZZO GIANNI
21100 Varese (VA) - VIA DONIZETTI GAETANO 17
tel: 0332 231072

Questo sarto di Varese è sotto ai 40. Nei prossimi laboratori di eleganza porterò un suo prodotto, di modo che possa essere valutato.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 16-06-2004
Cod. di rif: 1353
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: A Pugliatti e De Paz
Commenti:
Egregi Signori,

volevo ringraziare il signor Pugliatti per i suoi interessantissimi taccuini, che leggo sempre avidamente. Su quale publicazione è allegato il DVD in questione ("Il Conte Max")?

Altresi ringrazio il Signor De Paz: dietro alle sue lavagne, che studio con la massima attenzione, scorgo una profondissima cultura, che mi riempe di curiosità.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 17-06-2004
Cod. di rif: 1358
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: District Checks
Commenti:
Egregio Signori,

oltre al tessuto, sarebbe forse interessante qualcosa di simile - personalizzato - per quanto riguarda i bottoni; pensavo a bottoni di argento per un blazer, che presentassero un simbolo legato all'Ordine delle Nove Porte.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 17-06-2004
Cod. di rif: 1359
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: District Checks
Commenti:
Egregio Signori,

oltre al tessuto, sarebbe forse interessante qualcosa di simile - personalizzato - per quanto riguarda i bottoni; pensavo a bottoni di argento per un blazer, che presentassero un simbolo legato all'Ordine delle Nove Porte.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 18-06-2004
Cod. di rif: 1363
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Cinture del classico internazionale
Commenti:
Egregi Signori,

sono molto interessato al tema delle cinture, poichè ormai porto solo queste.

In particolare chiederei lumi sulla differenza e utilizzo dei diversi pellami, per esempio vitello e coccodrillo. Mi parrebbe che una cintura liscia, un pò lucida, si addica meglio ad un vestito formale, anche se il coccodrillo è materiale pregiato.

Riguardo alle fibbie, io preferisco l'argento sempre. Ma di questo argomento mi pare ci siano già alcuni gessi.

Altro discorso riguarda la ricerca di un artigiano: ho visto citare la manifattura ZOHAR di Milano, Via Monte di Pietà 1/A; ci farò un salto.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 18-06-2004
Cod. di rif: 1368
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Calzature Alden a Milano
Commenti:
Egregi Signori,

sono alla ricerca di un buon negozio che venda calzature Alden a Milano.

Ho fatto una piccola ricerca, ma non riesco a localizzarne l'importatore. Gli indirizzi presenti sul sito della Alden stessa sono vecchi.

Sarei gratissimo a chiunque mi dia una piccola indicazione in merito.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 22-06-2004
Cod. di rif: 1372
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Sulla Pence Aperta / A Ridosso
Commenti:
Egregio Signor Villa,

chiedo venia, ma ancora rattristato dall'impossibilità di partecipare al laboratorio in questione, le chiedo se fosse possibile avere un esempio - magari nel taccuino - di pence aperta oppure a ridosso.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 23-06-2004
Cod. di rif: 1378
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Grazie al Signor Villa
Commenti:
Egregio Signor Villa,

desidero ringraziarla per i taccuini che ha inserito: ora mi è chiaro l'argomento.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 25-06-2004
Cod. di rif: 1384
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Camiciaie a Milano - Atto II
Commenti:
Egregi Signori,

ritirata la camicia dalla Valentini: cancellare dalla lista.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 25-06-2004
Cod. di rif: 1385
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Calzature Alden
Commenti:
Egregi Signori,

ringrazio per le indicazioni ricevute: ho visitato Pellux e Illiprandi. Purtroppo non è disponibile il modello da me cercato.

Segnale anche che attraverso:

http://www.aldenshop.com

è possibile ordinare le calzature direttamente dagli USA. Certamente è più gratificante l'acquisto in negozio, ma talvolta può essere utile un acquisto di questo tipo, conoscendo già il proprio "fitting" con le Alden (e si risparmia qualcosina).

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 07-07-2004
Cod. di rif: 1440
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Non sogni ma realtà
Commenti:
Egregi Signori, Egregi Cavalieri,

non posso esimermi dal comunicare che, su proposta del Gran Maestro partita da questa stessa lavagna, tramite Maurizio Marinella verrà realizzata una scarpa Alden con modifiche su mia esplicita richiesta, che viaggerà per Londra, Napoli e, finalmente, Milano.

Non aggiungo altro.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 09-07-2004
Cod. di rif: 1446
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: A cena con i Reali
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro,
ieri sera la città di Sassari ha ospitato i Savoia (Vittorio Emanuele e Signora). Io, come pochi altri, ho ricevuto l'invito per la serata di gala organizzata dal Circolo Sassarese (storica Associazione locale) su cui era chiaramente evidenziata la richiesta di abito lungo per le Signore e scuro per i Signori.
Per alcuni motivi imputabili all'incontro "mattiniero" con il Principe, io ho deciso di non partecipare alla cena ma mia moglie era presente.
Da quanto mi ha riferito Lei (ed altri amici presenti) circa lo svolgimento della serata, mi sono reso conto che la mia era stata una giusta decisione. Non entro nel merito di taluni atteggiamenti, ma chiedo a Lei un parere visto il tenore della serata. Il Principe Vittorio Emanuele indossava un blazer doppio petto con bottoni argentati e cravatta del Casato e la Signora Marina Doria un tailleur nero.
Io credo non solo che non sia l'abbigliamento adatto all'incontro, ma lo leggo come una sorta di mancanza di rispetto verso chi ha partecipato ed organizzato l'evento.
Un cavalleresco saluto,
Lello Carnà

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 21-07-2004
Cod. di rif: 1477
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Immagini Gianni Agnelli Nel Taccuino
Commenti:
Egregi Signori, Egregi Cavalieri,

sono finalmente riuscito ad inserire correttamente nel taccuino le immagini di Gianni Agnelli; mi soffermavo sul due bottoni con revere a lancia e sulla modellazione del cran, sui quali chiedevo commento al Gran Maestro.

Mi scuso per gli inserimenti errati; pregherei di cancellare i tentativi precedenti andati a vuoto.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 18-08-2004
Cod. di rif: 1533
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: A Bologna
Commenti:
Egregi Signori, Egregi Cavalieri,

Sono finalmente riuscito a ritagliare uno spazio di tempo sufficiente, e mi sono recato in quel di Bologna. Naturalmente destinazione il negozio De Paz.

Cosa posso dire: il paese dei balocchi! Poche ore non sono sufficienti per vedere e ascoltare tutto quello che ha da offrire. Ringrazio innanzitutto Dante De Paz per la grande cortesia: sono infatti arrivato in grande anticipo, e ho probabilmente rubato tempo alla pausa pranzo. Di ciò mi scuso. Ma credo che la passione lo abbia preso: egli infatti non mostra i tessuti al cliente per venderli, ma perché li ama; e ho il sospetto che se ne separi volentieri solo con la sicurezza che vadano in mani "giuste".

Mi ha guidato nella scelta dei tessuti giusti per me: tessuti comunque mai banali, splendidi, in gran parte opere "singole". Vorrei anche segnalare, e mi scuserete dell'argomento "volgare" - ma in tempi come questo non tutti hanno dsponibilità infinite -, che i prezzi sono abbordabili soprattutto in questo periodo; anche il confezionato è fatto con i medesimi tessuti e a prezzi abbordabili: evidentemente chi ha gusto non necessariamente ha da essere ricco.

Non sono certo rimasto a mani vuote, ma il coinvolgimento è stato tanto che quasi lasciavo la merce in negozio …

Grazie Cavalier De Paz.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 20-08-2004
Cod. di rif: 1537
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Cappelleria Melegari - Milano
Commenti:
Egregi Cavalieri,

so che la Cappelleria Melegari a Milano in via Paolo Sarpi è già stata segnalata, ma devo aggiungere alcune considerazioni: infatti è un vero e proprio laboratorio artigianale.

Di recente ho visitato questo indirizzo per portarvi un bel cappello Barbisio di fine anni '50, appartentente alla mia famiglia, per il relativo restauro.

Ho trovato una persona preparatissima, giovane che ha ereditato la passione dal padre, che non solo ha preso in consegna il lavoro, ma ha condotto una ricerca direi filologica per trovare il corretto modello dell'epoca; i materiali usati in sostituzione di quelli usurati sono materiali vintage d'epoca.

Insomma un indirizzo da tenere ben presente per tutti gli appassionati.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 27-08-2004
Cod. di rif: 1550
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Cappelleria Melegari - In missione per l'Ordine
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro,

accolgo con entusiasmo la proposta da lei avanzata!

Non sono un fotografo professionista, ma ho una macchina digitale, anche se scarsa (1 Mega Pixel).

Per quanto riguarda il testo, raccoglierò tutte le informazioni utili, e mi atterrò allo stile che vedo nel Portico dei Maestri.

Le farò sapere appena il materiale è pronto (penso entro fine Settembre).

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 30-08-2004
Cod. di rif: 1556
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Tasca Anteriore e Pince Posteriore
Commenti:
Egregio Gran Maestro, Dott. Villa,

seguo con grande interesse la discussione riguardante i - gustosi - particolari dei pantaloni artigianali.

Come da foto allegata al Taccuino 999, potete vedere la soluzione adottata dal Maestro Cleopazzo di Varese: la tasca è tagliata tra la pince e la cucitura, e leggermente inclinata in avanti. Mi chiedevo se questa soluzione è da ritenersi valida: a me pare comoda ed elegante.

Inoltre noto la mancanza della pince posteriore allungata attraverso la tasca. E' forse caratteristica esclusiva degli artigiani partenopei? E' comunque soluzione interessante, che forse varrebbe la pena di proporre al proprio sarto.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 31-08-2004
Cod. di rif: 1559
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Ancora sulla tasca dei pantaloni
Commenti:
Infallibile Gran Maestro, Arguti Cavalieri, Appassionati Visitatori,
nel corso dell'ultimo periodo ho scoperto (forse ri-scoperto) il piacere e l'utilità del silenzio, il gusto di ascoltare (o meglio, leggere) i gessi, farli maturare dentro, cercare di capire e di crescere. Di ciò ringrazio tutti Voi!
Mi permetto di intervenire sul tema della "tasca dei pantaloni" con particolare riferimento al gesso n. 1503. Condivido, pienamentente, quanto detto dal Gran Maestro; prima di essere accolto nelle infinite mura del Castello sono stato vittima, in talune occasioni, dell'equivoco, ben chiarito dal Gran Maestro, su-misura e su-ordinazione. Orbene, un paio di anni or sono, mi sono fatto confezionare un pantalone su-ordinazione dalla "Sartoria" Castangia, di Cagliari, che aveva la tasca dal taglio leggermente inclinato. So, per certo, che l'Azienda ha degli ottimi tagliatori (almeno un paio) e forse, nello specifico, il mio pantalone è stato assegnato ad uno di loro: in ogni caso, purtroppo, anche il mondo delle "confezioni artigianli su-ordinazione" si sta attrezzando per invadere le ultime prerogative della più nobile arte dei Maestri Sarti.
Gentilissimo Gran Maestro, poichè verosimilmente dal 20 al 24 settembre sarò "ospite" dell'Università Parthenope, avrei piacere, se ciò fosse possibile, di fare visita ad un Maestro Sarto per farmi realizzare un giacca "true-naples".
Al Cavalier De Paz un sincero apprezzamento per l'opera che svolge, nella Sua "Bottega" e nel Castello ed un ringraziamento per la conoscenza che sta trasferendo.
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 31-08-2004
Cod. di rif: 1560
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Dello Smoking
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
sono stato felice ospite di una cena di gala presso il Wiesbaden Golf Club, circolo golfistico di una località prossima a Francoforte.
Nel corso del ricevimento, la mia attenzione, oltre che (soprattutto) dalle notevoli e molteplici bellezze locali, è stata attratta da due smoking che nella mia, seppur breve esperienza, mai mi era capitato di vedere. In particolare, uno doppio petto con collo a scialle di colore verdone scuro (ma non tanto da apparire simil nero) dal taglio classico, l'altro sempre doppio petto ma con collo a punta (o lancia), giacca di colore bianco-panna con doppio spacco posteriore.
Carissimo Gran Maestro, attingo alla Sua infinita conoscenza per conoscere il Suo parere e, in particolare, se il colore verdone sia tradizionalmente usato per la confezione di smoking e se la soluzione del doppio spacco posteriore sia adeguata all'indumento.
Io personalmente non mi sono scandalizzato, anzi, ho apprezzato l'"amore" e la "maturità" stilistica di chi li indossava, ma i miei sono occhi ingenui ed inesperti.
Certo, avevo visto già uno smoking verdone in passato, ma era un verdone scurissimo che si notava come tale solo se vicino al nero o al blu... quello tedesco era proprio verde!
Un cavalleresco abbraccio.
Lello carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 02-09-2004
Cod. di rif: 1564
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: "Maturità Stilistica"
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
ogni Suo dire conferma in me l'elevata stima verso di Lei, persona attenta, seria e scrupolosa.
Il tema della ricerca "silenziosa", a me molto caro, mi ha convinto, nel corso degli anni, di stare attento a chi ha piacere di parlare solo perchè ama ascoltarsi o perchè deve farlo; credo, fermamente, nel silenzio come "motore della conoscenza" ma, con pari intensità, credo nella "parola" come necessario strumento di confronto proprio per incrementare la conoscenza. Sono due strumenti, paradossalmente antitetici, necessari l'un l'altro!
Ha colto perfettamente il senso della "maturità stilistica" di cui dicevo nel mio gesso n. 1560 e sono felice di non aver valutato negativamente o criticato a priori, come molti, la scelta stilistica degli ospiti di cui ho detto: se ho potuto farlo è solo grazie a Lei ed a tutti i contributi che arricchiscono le Mura del Castello.
Con l'alibi della stessa maturità (che credo di non aver conseguito e che mai potrà compiersi integralmente per lo stesso fatto di essere un percorso di continuo apprendimento)e con un desiderio di piccolo azzardo o gioco, ho commissionato un nuovo smoking al mio sarto che, appena pronto, "pubblicherò" nel taccuino, non tanto per vanità quanto per conoscere il Suo parere.
E' uno smoking che forse mai indosserò, ma mi ha fatto molto piacere commissionare; il Sarto mi ha assecondato, criticamente, nella scelta seppur ha cercato in tutti i modi di impedirmelo ed io l'ho molto apprezzato, è stato corretto ed onesto: non aveva mai realizzato nulla di simile!
Come dicevo è un piccolo gioco e con il Sarto ho diviso il rischio... a patto di lasciarlo nel Suo atelier per qualche tempo, un giusto e simpatico compromesso (a prescindere dal risultato finale)!
Lo smoking di cui dico sarà simile (spero uguale) a quello da Lei indicatomi, "illo tempore", nel taccuino n. 345.
Il colore è sempre quello a me caro, blu, in barathea!
Grazie a Lei e a tutti i frequentatori del Castello.
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 03-09-2004
Cod. di rif: 1566
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Al Gran Maestro
Commenti:
Egregio Gran Maestro,

incasso la critica; anche perchè mi accorgo che il taccuino sotto accusa è piuttosto triste da vedere e rivedere. Molto meglio esempi in positivo.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 07-09-2004
Cod. di rif: 1580
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Monopetto a due bottoni - Al Prof. Pugliatti
Commenti:
Carissimo Professor Pugliatti,
approfitto della Tua richiesta principalmente per salutarTi: il mio contributo, sull'argomento, in rapporto alle Tue conoscenze ed a quelle del Gran Maestro e dei Frequentatori del Castello rischia di apparire modesto se non al limite della banalità.
Ciò nonostante, proprio perchè credo che dal confronto, non rumoroso, si cresca, mi permetto di esporre la mia opinione.
Ultimamente, ho rivalutato il monopetto due bottoni; la prima esperienza in tal senso è stato proprio un abito di lino che mi son fatto confezionare la scorsa primavera-estate. Non voglio addentrarmi in questioni di tipo tecnico, perchè rischierei di sbagliare, ma ritengo che agendo opportunamente sul punto-vita (alzandolo leggermente) si riesca a dare al due bottoni "secco" un piacevole senso di movimento e slanciatura.. Nello stesso senso di risultato, inoltre, il taglio dei revers lo preferisco "diritto" e non “curvo”, a voler indicare, ulteriormente, il senso di "libertà" e di leggerezza cui ho accennato prima.
Per quanto attiene la larghezza del bavero, su questo modello, la definirei "importante".
Il modello due bottoni degli anni '80, cui fai riferimento, adesso mi appare un po' troppo rigido, legato, da far preferire, oggi, un tre o due "stirato" tre bottoni (ritengo che il termine stirato non sia proprio adatto perchè è differente il taglio e la tecnica costruttiva - l'asola, ad esempio, è al rovescio).
Concludo, per ringraziarTi dell'attività di ricerca che svolgi e metti a disposizione nel Castello e per dirTi che condivido le Tue ultime considerazioni sul morning coat indossato da John Elkann: mi chiedo, però, quale siano state le motivazioni che lo hanno portato a scegliere quel modello. Credo che la stessa scelta sul Nonno avrebbe avuto differente esito.
Un sincero abbraccio.
Lello Carnà


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 07-09-2004
Cod. di rif: 1582
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Due Bottoni
Commenti:
Caro Pugliatti,
le foto che hai inserito nel taccuino danno conto dell'importanza e merito alla bellezza del due bottoni, senza la necessità del terzo!
Io sono favorevole alla riscoperta ma, paradossalmente, ho il terrore che stia ritornado di moda.
La paura deriva dalla mia avversione verso ogni tipo di moda che, in quanto tale, è destinata a finire, lasciando di sè neanche il ricordo. Qualche critico sostiene che il prossimo inverno sarà del monopetto, due bottoni, con revers a lancia: tipologia che a me piace, ma mi spaventa l'affermazione del "tecnico"!
Lo stesso critico ha espresso una serie di valutazioni su camice ed abbinamenti vari che mi hanno trovato in pieno disaccordo e perplesso!
Il mio prossimo abito sarà un Principe di Galles "marroncino" in "worsted" flanella, monopetto, due bottoni con gilet: devo pure dimostrare a mia moglie che i miei abiti non sono tutti uguali!
Approfitto dell'intervento per chiedere lumi circa due marchi.
Il primo London House che ho trovato in alcuni vecchi figurini presso il mio Sarto e di cui ho letto sia riferibile al Maestro Caraceni.
L'altro Scotland House è il marchio di alcune vecchie pezze (o tagli) di tessuto che ho scovato presso un drappiere in pensione della mia Città. Il tessuto, invernale, ha fatto ai miei occhi "innocenti" un'ottima impressione.
Un forte abbraccio,
Lello Carnà

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 08-09-2004
Cod. di rif: 1586
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Harris Tweed da De Paz
Commenti:
Egregi Cavalieri,

mi arriva oggi da Bologna, naturalmente De Paz, lo splendido - anzi direi entusiasmante - Harris Tweed disegno pied-de-poule, del quale ho inserito una foto nel taccuino 1044.

Lo splendido tessuto diverrà presto una giacca monopetto tre bottoni, per accompagnarmi questo e i prossimi inverni.

La prima cosa che ho fatto è stata sottoporla al giudizio di mia moglie; esame passato a pieni voti, infatti assolutamente non le piace; la frase testuale è stata: "con quel tessuto sembrerai tuo nonno"; mai ho ricevuto complimento migliore.

Da parte mia cercherò di essere all'altezza di tale tessuto, "importante e molto personale" come dice De Paz.

Ancora grazie!

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 08-09-2004
Cod. di rif: 1587
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: London House - Scotland House - Al Prof. Pugliatti
Commenti:
Caro Carmelo,
ho qualche difficoltà ad inserire, a breve termine, i figurini London House perchè devo recuperarli presso il mio sarto; proverò a fotografarli.
Per quanto attiene Scotland House, poichè marchi di tessuti, posso inserire, se lo ritieni, il "cartellino" con il marchio originale.
Ho verificato anche Io e le Tue indicazioni sono esatte; in particolare si tratta più che di un semplice marchio di una Società per Azioni che fa capo al Maestro Rubinacci.
Un forte abbraccio.
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 10-09-2004
Cod. di rif: 1597
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: La seconda prova - Al Sig. Marino Poerio
Commenti:
Gentilissimo Sig. Poerio,
mi permetto di intervenire non per rispondere ai Suoi quesiti rivolti, giustamente, al Gran Maestro e di cui io per primo attendo, con paicere, di leggere la risposta ma solo per portare alla Sua attenzione la mia esperienza nel rapporto con il Sarto.
Credo di capire che si tratti della prima realizzazione sartoriale e quindi anche il rapporto con il Maestro è in fase di rodaggio e, ogni piccola cosa, è per Lei una nuova scoperta, una novità e in quanto tale da "digerire".
Personalmente mi spiace leggere della Sua "delusione" ma ancorpiù intendere che il Sarto, a cui avrà sicuramente manifestato la Sue perplessità, non le faccia fare ulteriori prove per tranquillizzarLa e per addivenire al capo che Lei desidera.
Normalmente, mi sento di consigliare, a chi si avvicina per la prima volta al meraviglioso mondo della sartoria, di fare lunghe chiaccherate col Maestro e soprattutto di visionare alcuni lavori già eseguiti per capire se lo stile è di proprio gradimento.
Io ho cambiato più sarti e, in passato, ho commesso l'errore di voler imporre il mio stile: il risultato non è appagante, è una forzatura.
Per quanto attiene il taschino interno credo si tratti di una vera e propria tascha posta nella base della tasca dei pantaloni, di dimensioni molto contenute (pari alla cassa dell'orologio o poco più). Io la ritengo una soluzione molto utile non solo per l'orologio ma anche per riporvi, occasionalmente e per breve tempo, le antipatiche monete con cui conviviamo (resti vari).
Sono, comunque, convinto che al ricevimento non andrà vestito da Zorro!
Un cavalleresco saluto,
Lello Carnà

P.S. Chieda la terza, la quarta prova, finchè non sarà convinto dell'abito ove, però, ci fossero effettivamente dei difetti!

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 11-09-2004
Cod. di rif: 1602
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Gli occhi di un bambino
Commenti:
Ricordo, nella mia infanzia (non molto lontana) un amichetto, di quelli dell'asilo, di quelli i cui genitori sono amici, di quelli con cui al pranzo si stava insieme e si combattevano guerre stellari muniti di "alabarda spaziale" e di improbabili pugni rotanti: un amico, un bambino. Siamo cresciuti insieme, la curiosità sui fatti della guerra raccontata da mio nonno diventa motivo di studio e ricordo la mia voglia di conoscere le cause vere, di indagare... ma la mia immaginazione si è fermata bruscamente nella lucida follia di Hitler che, per mille ragioni, l'Italia (ma non credo gli Italiani) ha sposato. Non riuscivo a capire quale danno il mio amichetto, i suoi genitori, suo nonno avessero potuto arrecare alla Germania per il solo fatto di esistere. Con me erano persone gentilissime, care: perchè così pericolose? Delle persone con cui non solo è piacevole chiaccherare ma utile per la profondità dei pensieri e per il comportamento, irreprensibile sotto ogni aspetto, che tengono in Famiglia e fuori.
Lo scorso anno, nella metropolitana di Londra (città dove vive e dove è vice presidente di un importante Banca), senza alcun motivo, il mio amico è stato schiaffeggiato ed insultato "Jewish". Lui è sempre lo stesso bambino "spaziale" che giocava con me, buono, sempre lo stesso amico, solo un po' più ciccone di prima e con una moglie!
Se il mondo imparasse a guardare con gli occhi di un bambino!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 11-09-2004
Cod. di rif: 1603
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Errata Corrige
Commenti:
Per l'evidente mio coinvolgimento emotivo, che mi ha portato a scrivere velocemente,
"un importante Banca" leggasi "un'importante Banca" e "ciccone" leggasi "ciccione".
Approfitto dell'errata corrige, per scusarmi se la Porta dell'Abbigliamento non è proprio adatta al mio intervento.
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 15-09-2004
Cod. di rif: 1611
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Il doppiopetto del Gran Maestro - Al Gran Maestro
Commenti:
Magnifico Gran Maestro,
non lo faccia, non risponda privatamente al Prof. Pugliatti circa i dettagli del Suo favoloso abito!!!
...se proprio non vuole pubblicarlo, e la cosa la comprendo (perchè è un tema che la riguarda direttamente e potrebbe apparire una sorta di auto-esaltazione cosa, comunque, che i Suoi Cavalieri ed i Visitatori che La consocono, non credono!), almeno mandi copia anche a me della risposta!
Cavallerescamente,
Lello Carnà


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 15-09-2004
Cod. di rif: 1612
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Il Doppiopetto del Gran Maestro
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro,

credo che la cosa sia ormai di interesse pubblico. Mi accodo alle richieste. In particolare vorrei ammirare da vicino i revere a lancia.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 16-09-2004
Cod. di rif: 1616
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Al Signor Poerio - Ancora sul due bottoni
Commenti:
Egregi Cavalieri,

siccome gli argomenti e le opinioni sedimentano lentamente dentro di me, mi permetto di intervenire su due argomenti passati su questa Lavagna.

Al Signor Poerio. Sono anche io alla prima esperienza sartoriale; capisco benissimo e condivido, quindi, tutti i dubbi, le perplessità, ed anche le angoscie; ma ho capito, almeno credo, una cosa: il proprio abito lo si costruisce nel tempo, con l'esperienza e l'assiduità; è un lavoro che continua nel tempo, nel quale l'ultima abito è la summa di quelli che l'hanno preceduto: infatti mi sono convinto che l'ultimo abito è il punto di partenza per il prossimo - fatto sta quindi che sul "primo" abito si possa in realtà intervenire poco; almeno questo è il modo in cui io lo sto vivendo, in questo momento. E credo che sia questo che rende l'abito sartoriale qualcosa di veramente diverso dal confezionato: cioè esso è un fatto culturale, che cresce e si sedimenta nel tempo, nel senso proprio del "coltivare".

Il monopetto due bottoni. In realtà mi sono molto guardato in giro, questi giorni, e vedo parecchi monopetto due bottoni; quello che non vedo è il doppiopetto. C'è forse una difficolta, a livello di lavorazione industriale, a confezionare questo capo?

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 29-09-2004
Cod. di rif: 1640
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Ritorno al Maniero ed un riferimento al Sig. Poerio
Commenti:
Instancabile Gran Maestro, Cari Cavalieri e Visitatori,
per questioni (più o meno) professionali sono stato lontano dal Castello per qualche tempo ma, sebbene abbia sempre seguito attentamente l'evolversi e la crescita delle Mura, non sono potuto intervenire, cosa che desideravo.
Questa volta, però, nonostante la lontananza sono ritornato arricchito!
In effetti, l'impegno universitario mi ha visto trascorrere a Napoli un'intensa settimana nel corso della quale ho potuto conoscere personalmente e frequentare il Gran Maestro.
La cosa può apparire alquanto scontata, e la dico per chi non lo conoscesse di persona, ma ogni appellativo che gli si voglia dedicare o attribuire nell'"incipit" di qualunque gesso è non solo meritato ma inidoneo a delinerne le capacità, le caratteristiche e le doti tecniche ed umane.
Gli argomenti trattati nel Castello sono stati tanti e (questa è una minaccia) intendo, in futuro, riprenderli e rinnovarli per tentare di offrire il mio piccolo contributo.
In questa sede voglio solo esortare (non è ha bisogno) il sig. Poerio... è una vita che combatto con i difetti dei miei abiti, sono diventato la disperazione dei Sarti (e di mia moglie), ma è prorpio questo che mi fa procedere verso il "guardaroba". Oggi, per fortuna, un abito artigianale è sempre meno confezionato per un'esigenza specifica ed "una tantum", ma ciascuno rappresenta "un mattone per l'edificazione del guardaroba". Proceda, dunque, senza timore ma con senso logico, non commetta il mio errore (originario) di chiedere ai Sarti lavorazioni a loro non usuali oppure, come faccio adesso, lo faccia con convinzione, come una sorta di gioco e di stimolo di crescita reciproca. Per fare ciò è necessaria una grande complicità con il Maestro cui deve seguire altrettanta disponibilità!
Io ho in lavorazione uno smoking, di cui ho detto in un precedente gesso, che forse mai indosserò, ma che sicuramente sta facendo impazzire il mio Sarto (gli ho già fatto rifare tre voltre il carta modello del bavero!). Per quanto attiene alle piegoline "fastidiose", sebbene a me quelle verticali della manica piacciano, può tentare con discrezione di chiedere, ove possibile, la correzione o la riduzione. Tenga presente, però, che soprattutto sul collo-spalla il rischio di peggioramento è elevato. L'imbottitura-spallina ovvia a tale inconveniente e se il Sarto è abituato ad utilizzarle normalmente nelle sue lavorazioni, anche il taglio ne è condizionato; per cui, la comprensibile richiesta di "spalle morbide", rivolta ad un sarto non "abituato", presuppone, in molti casi, l'inconveniente in cui Lei è "incappato". Forza e coraggio e vada avanti deciso, Le si aprirà un mondo ed un universo nuovo da esplorare la cui completa conoscenza è impossibile ottenere.
Mi scuso per essermi imbattuto in considerazioni di tipo tecnico trattate con un livello di esperienza tipica del neofita volenteroso.
Grazie Gran Maestro per la Sua amicizia e per i preziosi consigli (non solo legati al tema dell'abbigliamento) che mi ha dato.
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 04-10-2004
Cod. di rif: 1651
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Porta dell'Abbigliamento
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
inutile nascondere la mia gioia nel leggere la costituzione della Porta dell'Abbigliamento. Confermo, quanto già detto nel Suo Studio in precedenza, circa la mia completa disponibilità verso Lei e verso il mitico Cav. De Paz per contribuire alla fortificazione della Porta.
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 09-10-2004
Cod. di rif: 1665
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Storia dell'Abbigliamento
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
approfitto di questo mio gesso per ribadire un "sentimento" ormai noto agli ospiti del Castello circa la Sua capacità di sintetizzare dei concetti, di per se molto complessi, per essere frubili ai più: mi riferisco alla ditinzione "foggia" e "stile" introdotta nei precedenti gessi.
Non è possibile non concordare con Lei su questi temi: lo stile, in quanto tale, mi fa pensare ad un'infinità di emozioni, sentimenti che stanno dietro una foggia, quest'ultima, eventualmente, manifestazione esteriore.
Se è vero che una giacca napoletana può essere confezionata solo a Napoli o da Maestri Napoletani e che la pizza, seppur buona, non è mai come quella mangiata a Napoli: ogni digressione è una sorta di imitazione ma non potrà mai incorporare quei valori che stanno alla base del prodotto originale.
Credo che questo assunto valga per ogni disciplina e, in particolare, per l'abbigliamento. Infatti, la tradizione sartoriale di un ambito territoriale è fatto da una serie di conoscenze (legate anche a situazioni storiche, ambientali) che maturano e si consolidano negli anni, che sono tramandate dai maestri agli apprendisti come fatto naturale ma di impossibile imitazione in un altro contesto: sarebbe uno sforzo inutile quanto approssimativo, nonostante il massimo impegno!
Caro Gran Maestro, mi rivolgo a Lei ed al "Magnifico" Rettore della Porta De Paz per manifestre la mia disponibilità, ove la cosa fosse giudicata di interesse, a proporre qualche gesso sull'abbigliamento storico, iniziando, magari, dall'antico egitto. Ho fatto una piccola raccolta iconografica che potrei mettere a disposizione della Porta.
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 10-10-2004
Cod. di rif: 1667
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Yin, Yang e Dao dell'Abbigliamento
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
pur senza alcuna ambizione penso che ci stiamo avvicinando ad esplorare ed a comprendere gli archetipi dell'abbigliamento: abbiamo lasciato l'ambito della forma per entrare nel merito della sostanza e dell'essenza.
Il lavoro non è facile, di certo non concluso e forse mai definibile.
Mi piace molto l'introduzione dei principi Yin e Yang del Suo precedente gesso. Tipici della filosofia cinese, trovano applicazione in ogni ambito e penso siano ben collocabili nella "filosofia" dell'Abbigliamento. Mi permetto di aggiungere il "cerchio" in cui sono inclusi, il Dao, proprio per simboleggiare l'unità e la loro inscindibilità e complementarietà.
Proprio quest'ultimo aspetto da la possibilità di spaziare all'interno del concetto per un'infinità di volte... dalla morbidezza dello stile napoletano... al ricercatissimo "understatement" dello stile inglese!
Indubbiamente il nostro Decano personifica lo stile Inglese, ma può farlo perchè ha maturato tutte le conoscenze, le emozioni, le regole-non regole, lo Yin, lo Yang ricondotto a Dao dell'abbigliamento.
Io, per esempio, profano o neofita di bassissimo livello, anche nell'ipotesi potessi contare sullo stesso guardaroba del Decano, mai sarei in grado di vestire in "stile inglese": gli archetipi di base non sono ancora ricondotti all'unità!
Il percorso non è semplice ma il Castello, la ricerca, lo studio e la volontà, come sempre, sono i migliori compagni di viaggio!!!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 14-10-2004
Cod. di rif: 1682
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Pince Giacca
Commenti:
Egregi Cavalieri,

nell'ultima visita presso il mio Maestro Sarto, mi è stato proposto di terminare la pince posteriore della giacca sulla tasca, in opposizione alla classica pince che attraversa completamente la tasca per terminare assieme alla giacca.

Secondo il mio sarto questa costruzione obbliga ad un taglio diverso della giacca, più "sartoriale", in quanto si distingue maggiormente dal confezionato.

Ho deciso di continuare con questo tipo di costruzione, ma ero curioso di sapere di più di questa soluzione e se altri la adottano; vedo per esempio che le giacche napoletane usano spesso questa costruzione, affiancancola però con un allungamento della pince anteriore; una firma particolare che rende la giacca in qualche modo, mi pare, più vistosa.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 14-10-2004
Cod. di rif: 1686
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Sulla camicia
Commenti:
Egregi Signori,

intervengo su questo argomento in quanto sono stato proprio l'altro ieri da una nuova camiciaia a Milano per prendere le misure. Sono stato indirizzato verso questo laboratorio, della signora Rita Masuri, da Clerici di Milano (negozio di via Dante).

Apro una parentesi: devo un ringraziamento al Signor Pancotti (frequentatore di queste lavagne) che mi ha suggerito Clerici per i tessuti da camicia, il quale possiede anche una lista delle migliori camiciaie di Milano. Chiudo la parentesi.

Ho visto i lavori della camiciaia e sono ottimi, tutto cucito a mano, colletto e polsini cuciti. Mi ha fatto vedere i cartamodelli dei clienti, che lei stessa realizza. Tutto magnifico: però imporre le proprie scelte è una lotta; l'altezza del collo "dipende dalla struttura della persona etc."; così l'ampiezza della camicia e altri particolari. Tutto vero, ma io voglio intervenire proprio su questi particolari; provando e riprovando. Per la prima camicia le prove saranno diverse, probabilmente più di due, e al prossimo inconro comporremo il cartamodello del collo. Sarà una vera battaglia.

Per completezza di informazione aggiungo che la camicia costerà €65, tessuto a parte.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 15-10-2004
Cod. di rif: 1688
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Al Sig. Poerio
Commenti:
Gent.mo Sig. Poerio,
mi permetto di intervenire per tentare di chiarire i Suoi dubbi e lo faccio con spirito collaborativo e senza lacuna pretesa di sostituire o interpretare il "verbo" del Gran Maetro e del Rettore cui spetta ogni considerazione in merito e che, io per primo, ambisco a leggere.
Il "collo libero o incollato" si riferisce alla pratica, io dico purtroppo, in suo in molte camicerie che, per ottimizzare i tempi di costruzione, ricorrono all'artificio di "termoincollare" il collo piuttosto che cucirlo intorno alla struttura. L'effetto visivo è, agli occhi delle mogli e delle "addette alla stiratura", migliore nel caso del termoincollato: ci sono meno piegoline (o non ce ne sono affatto) ed è più facile stirarlo. Io lo preferisco cucito, questa tecnica conferisce "vita" al colletto e dà maggiore senso dell'artigianalità sottostante.
Il "cannolo" o “tromboncino” o “cannoncino”, invece, è il riporto del tessuto della camicia, di norma 4 cm, con al centro le asole dei bottoni. Questa costruzione da origine proprio ad un "cannolo", ad una "guida" ben definita da cuciture al cui centro insistono le asole, evidente nella parte anteriore-centrale della camicia e, partendo dalla base del colletto, si estende per tutta la lunghezza della stessa. Io associo, a questo tipo di costruzione, un’impronta più informale sebbene preferisca in ogni caso la costruzione “liscia”, senza alcuna appesantimento stilistico tipico del cannolo.
Spero di esserLe stato utile.
Cavallerescamente,
Lello Carnà


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 15-10-2004
Cod. di rif: 1689
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto:
Commenti:
Gentilissimo Signor Carnà,

naturalmente sottoscrivo in pieno le sue parole.

Proprio nella mia visita dell'altro giorno presso la camiciaia, questa mi ha confermato che molti le chiedono esplicitamente di incollare il colletto! Cosa che lei fa' di malavoglia.

Io credo che in questi casi ci sia lo zampino della moglie.

Infatti, come diceva in altra discussione il Gran Maestro, i tessuti che amiamo, come il popeline e il fil a fil sono difficili e lunghi da stirare. Ho inizia ad avere camicie di questi tessuti, e mia moglie mi sta odiando, assieme alla donna che ci fai i mestieri. Per fortuna pare che l'Oxford sia più facile da stirare.

Comunque una camicia interamente artigianale è più difficile da trattare per sè.

Resto anche io in attesa della risposta del Gran Maestro al Signor Poerio.

Cordialmente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 15-10-2004
Cod. di rif: 1692
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Al Sig. Poerio
Commenti:
Gent.mo Sig. Poerio,
ho inserito, nel taccuino, due immagini esplicative della camicia con e senza "cannolo".
Cari saluti,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 15-10-2004
Cod. di rif: 1693
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Belstaff - Al Magnifico Rettore De Paz
Commenti:
Magnifico Rettore De Paz,
sconsolato ed un po' affranto Le scrivo per chiederLe notizie sul giaccone Belstaff. La ragione del mio chiedere deriva dalle continue accuse che mi rivolge mia moglie circa il mio modo di vestire "all'antica". Se questo termine significa "secondo canoni classici" la cosa, come ovvio, mi fa molto piacere.
In particolare Lei (mia Moglie) condanna il mio Ulster ed il mio Covert Coat a favore di due Belstaff che Lei stessa mi ha regalato. Il primo, invernale, ha il pregio di essere gelido nella stagione rigida e "saunatico"(?) nella stagione più mite; il secondo, in lino (?) dedicato alla calura estiva o primaverile, conferma l'inadeguatezza di cui prima.
Mi rivolgo a Lei per conoscere se questo capo abbia un minimo di storia tale da farlo collocare in qualche tradizione o non sia, piuttosto, il frutto di una moda "motociclistica" recente.
Cavallerescamente La ringrazio e La saluto,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 17-10-2004
Cod. di rif: 1698
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Belstaff - Al Magnifico Rettore De Paz
Commenti:
Magnifico Rettore De Paz,
non per titolo ma per grandezza e magnificenza conquistata non solo "sul campo" ma, ritengo, in anni di studio e di ricerche continue, La ringrazio!
E' stato non solo chiaro ma molto esaudiente ed ha confermato il mio dubbio circa la "tendenza" del capo in questione. Di certo, la Sua risposta sarà per me un alibi... che userò con mia moglie: non sia scaramantico è un'anima ottima, mia moglie, visto che mi sopporta!
Il 20 sarò a Milano all'Adunanza Straordinaria, spero di incontrarLa.
Un cavalleresco abbraccio,
Lello Carnà

P.S. Le confermo che il Maestro Celentano ha ricevuto il tessuto. Ancora grazie.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 21-10-2004
Cod. di rif: 1708
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Immagini Taccuini 1176-1180
Commenti:
Egregi Cavalieri, Gran Maestro,

mi interesserebbe leggere i vostri commenti alle immagini in questione. In particolare il doppiopetto di James Stewart al taccuino 1180 mi sembra magnifico.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 26-10-2004
Cod. di rif: 1713
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Per Sig. Pugliatti
Commenti:
Egregio Signor Pugliatti,

La ringrazione per i Suoi commenti, sempre preziosissimi.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 29-10-2004
Cod. di rif: 1725
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Sull'equazione dell'eleganza - Al Sig. Villa
Commenti:
Carissimo Sig. Alessandro Villa,
ho letto con interesse il Suo intervento e sono convinto che offra un importante contributo alla costruzione della Porta. Infatti, i Suoi dubbi e le Sue incertezze, non possono che stimolare la discussione perchè si prestano a diverse e validissime interpretazioni.
Penso, ad esempio all’abbinamento abito blu – scarpe marroni, alla scelta del colore dell’abito “da lavoro” o del tessuto della camicia.
Mentre aspetto, ardentemente, di gustare l’intervento del Magnifico Rettore De Paz, nonché dell’Inesauribile Gran Maestro e di quanti – spero tanti – vorranno farlo, mi permetto, prudentemente, di esporre il mio pensiero al riguardo.
Le Sue domande – comprensibili e normali in questa fase della Sua maturazione stilistica – mi ricordano alcune situazioni tragicomiche che si creano quanto si va a fare shopping con la moglie (o con l’amante o compagna o …). Quando la Gentile deve scegliere ci chiede, puntualmente, un parere tra oggetti alle volte distanti, lontani tra loro per stile, fattura, impiego. Dopo un po’ di scena (ma no, dai scegli tu, sono belli entrambi, ti stanno benissimo…) la Donzella pretende una risposta sintetica: “dai, dimmi quale ti piace?!”. Messi con le spalle al muro e non avendo ulteriore via di scampo, siamo costretti ad indicare un oggetto! A questo punto si aprono un’infinità di possibilità riconducibili a due filoni principali: 1) anche la Signora avrebbe compiuto la stessa scelta, per cui siamo fortunati e la serata sarà “tranquilla!”; 2) la Signora avrebbe preferito l’alternativa per cui o, per farci contenti – raro -, si farà regalare quanto da noi scelto (e per il proseguo della serata dobbiamo puntare tutto sul ristorante) o, peggio, non seguirà il nostro consiglio “perché la ingrassa” e sceglierà autonomamente (la serata sarà, ovviamente, archiviata).
Dov’è la morale, se di morale può parlarsi? Poiché non credo che esista una regola universale e generale (come Lei ha giustamente osservato), nell’eleganza esistono, piuttosto, dei parametri di riferimento, dei “border” entro cui correre e divertirsi, per cui ogni consiglio, dettagliato ed “infallibile”, rischierebbe, qualora Lei non lo condividesse ma lo seguisse quale regola, di fare danno, sia economico che morale che di gratificazione.
Venendo alla camicia, tanto è stato detto nel Castello su questo tema per cui Le è sicuramente utile la rilettura, approfondita, dei molti e precedenti gessi (faccia una ricerca nella Porta e nei Taccuini dell’Abbigliamento utilizzando l’apposito strumento “Ricerca”) e scoprirà un’infinità di interpretazioni proposte dal Gran Maestro e da tanti Cavalieri.
Troverà anche un’interessante analisi Magistrale sui vari tipi di polsino legati alla personalità di ciascuno che Le sarà molto utile nel percorso intrapreso.
I problemi che Lei si pone, mi creda, La stanno introducendo in un mondo infinito, di continua conoscenza (qualcuno, proprio per questo lo ha definito “iniziatico”) e Le regole nasceranno da Lei, matureranno, sarà Lei stesso a proporLe e a metterle in discussione per poi cambiarle e così in maniera inarrestabile.
Qualora, invece, avesse dei dubbi specifici, mi permetto di suggerirLe di chiedere il parere sul quel particolare tema (il Rettore, il Gran Maestro e Lancillotto saranno ben felici di risponderLe) ma non viva questo momento meraviglioso con un insieme di regole tra cui districarsi.
Poiché sono un incorreggibile testardo e nonostante abbia tentato in tutti i modi di dirLe che regole non esistono, non resisto alla tentazione di darLe il mio punto di vista sui temi da Lei proposti ma Le chiedo la cortesia di non assumere ciò che Le dico come un assioma perché così non è e vedrà che molti Cavalieri Le daranno indicazioni diverse dalle mie.
Se la prima “regola” è che non esistono “regole” la seconda è sicuramente la semplicità.
Badi bene, semplice non significa trascurato, ma, al contrario, presuppone un’attenzione verso i dettagli percepibili che nell’insieme danno la sensazione di semplicità-ricercata, quindi elegante.
Pensi, ad esempio a talune camicie che oggi sembrano di gran moda, con le cuciture in contrasto o ad effetto “impuntura sartoriale” ed i colli alti, che costano anche tantissimo. Il tessuto sarà ottimo, il taglio impeccabile (?) ma, sicuramente, non sono camicie-semplici!!! Dall’applicazione della precedente equazione deriva il mio giudizio di NON elegante! (Ma è solo il mio giudizio, non è detto che Altri debbano condividerlo!).
Nello stesso senso, ancora, una camicia di taglio assolutamente tradizionale ma con un tessuto non propriamente semplice (molto “operato” o con degli intrecci “pesanti”) porta ad analoghe conclusioni.
Dopo aver esposto la mia equazione fondamentale, provo ad esprimere il mio punto di vista sui quesiti da Lei posti in tema di camice, e lo faccio in maniera molto immediata senza alcuna ulteriore analisi se non l’applicazione della formuletta (integrata a sistema con il parere del Nobile Lancillotto secondo cui, nell’eleganza, “quod non occidit servat”. La rimando all’interessante e piacevole lettura dei Monologhi e delle Conversazioni del Messere).
Non mi faccia dire se il taschino debba “essere messo o meno”, io preferisco farmele confezionare senza ma Le posso assicurare che ho visto della camicie – per la verità estive – con due taschini (quod non occidit servat) ed erano molto piacevoli, portate con una disinvoltura tale da renderle anche eleganti! Addosso a me non avrebbero avuto lo stesso effetto, perché non sarei stato in grado di indossarle con altrettanta semplicità (ritorna la mia equazione)!
Arrivo al secondo bottone sul polsino ed inizio dalla conclusione: non è detto che non si allacci, anzi, molti preferiscono non allacciare il primo o allacciarli entrambi o nessuno (il polsino è fermato dall’orologio il cui cinturino si intrufola in appositi passanti (quod non occidit servat) – Gran Maestro, Paolo Tirni, ecc Docunt!). Io ho camicie sia con uno che con due bottoni (alcune anche con il passante orologio) le scelgo in base al mio stato d’animo mattutino ma ciò che le accomuna è la lunghezza del polsino sempre pari ad 8 cm. Non mi piacciono i polsini corti (questa è la reazione alla mia altezza fisica, 169cm (quasi 170)!!!).
Last but not least, la scelta del tessuto. Su questo argomento rischio di non essere un buon esempio!!! Di certo le mie indicazioni La faranno “litigare” affettuosamente con la Sua Signora o Compagna. Le mia camicie sono tutte molto simili (per non dire uguali) e ciò che non fa pensare di me che uso sempre la stessa camicia per giorni e giorni è solo la stiratura perfetta ed il fresco profumo! Io preferisco il bianco, forse ne abuso anche; l’azzurro; la combinazione rigata bianco-azzurro. I tessuti semplici, ma non banali, penso al popeline di buon titolo (ricordi la mia equazione). Se posso permettermi, mi sento di suggerirLe di evitare intrecci tono su tono o diagonali di sorta: non è necessariamente vero che una camicia bianca come quella da Lei descritta sia particolarmente adatta ad una cerimonia (e forse neanche all’Ufficio). Anche in quel caso l’equazione mi aiuta e, qualora ne fosse convinto, aiuterà anche Lei!
Spero di aver alimentato, in maniera positiva, i Suoi dubbi e magari di averLe offerto qualche ulteriore spunto di riflessione e di analisi.
Cavallerescamente,
Lello Carnà


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 29-10-2004
Cod. di rif: 1726
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Ancora al signor Villa
Commenti:
Egregio Signor Villa,

in attesa di leggere un eventuale gesso del Gran Maestro e del Rettore, sottolineo e condivido per intero la risposta del Cavalier Carnà, il cui gusto per le camicie si sovrappone perfettamente al mio; per esemplificare le dirò che indosso con piacere completi blu con scarpe marroni e con ancora maggior soddisfazione con quelle di color Bordeaux scuro; naturalmente non durante le serate o in occasioni formali, per le mi adatto al nero.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 31-10-2004
Cod. di rif: 1731
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Al Cavalier Forni
Commenti:
Eccellentissimo Cavalier Franco Forni,
non posso fare a meno di evidenziare la frase conslusiva del Suo ultimo gesso in cui, mentre spiegava le ragioni della data ricamata sulle camicie, affermava: "Rivivo così ogni volta la storia del capo che indosso".
Penso che, come ogni cosa "semplice", questa Sua frase racchiuda le emozioni, le sensazioni, gli affetti, le esperienze che, andando oltre il Tempo, caratterizzano il nostro essere Uomini e Cavalieri.
Un Cavalleresco Saluto,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 03-11-2004
Cod. di rif: 1743
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Al Cavalier Marseglia
Commenti:
Gentilissimo Cavalier Giampaolo Marseglia,
La ringrazio per il Suo intervento. (Ho già ringraziato il Rettore De Paz per telefono).
Io ho vissuto a Torino per qualche anno (il periodo dell'Università) e sceglievo il mio abbigliamento da Olimpic in piazza San Carlo. Dopo le Sue informazioni mi spiace non aver conosciuto e "frequentato" Jack Emerson di cui, anche mio padre, pur nella sua unica visita (lui vive in Calabria), ha un ottimo ricordo.
Effettivamente il Trench Coat di cui ho scritto è molto "pesante" sebbene privo dell'ulteriore fodera amovibile: l'ho sottratto a mio Padre e l'ho acquisito al mio guardaroba...
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 04-11-2004
Cod. di rif: 1745
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Taccuino 1223
Commenti:
Egregi Cavalieri,

trovo nella rete questo figurino, Apparel Arts del 1936, e inserisco nel taccuino 1223.

Mi paiono francamente discutibili i vari abbinamenti, doppio petto e gilet grigio scurissimo, pantaloni principe di galles. O sbaglio?

Attendo commenti.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 05-11-2004
Cod. di rif: 1749
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Al Gran Maestro
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro,

La ringrazio per la profonda discettazione sul taccuino 1234. Rimango sempre a "bocca aperta" a leggere i Suoi commenti, ed ora mi è chiaro il contesto del figurino in questione.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 01-12-2004
Cod. di rif: 1798
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Ancora sui cappelli
Commenti:
Egregio Cavaliere Villa,

azzardo, in attesa di leggere la risposta del Gran Maestro, che con "nodino" si intenda il fiocco del nastro che orna il cappello.

Aggiungo che Sergio Anzani, Maestro Cappellaio della Cappelleria Melegari, mi stava spiegando proprio ieri la tecnica costruttiva descritta magnificamente dal Gran Maestro; il Maestro Anzani azzardava anche una possibile visita alla ditta Barbisio a Sagliano Micca (ora proprietà della Cervo).

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 01-12-2004
Cod. di rif: 1801
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: A Londra - Occorrono esploratori
Commenti:
Illuminato Gran Maestro,
mi complimento con Lei (e con quanti hanno contribuito) per gli importanti gessi sui cappelli. E' un argomento difficile di cui era necessario iniziare a discutere in maniera sistematica e sistemica.
Poichè da Domenica prossima sarò a Londra, mi offro quale esploratore... Le sarei molto grato se potesse darmi qualche indicazione più precisa circa il percorso da seguire... according to my Wife!!!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 04-12-2004
Cod. di rif: 1811
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Lapo e l'Orologio
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro,
con tema di smentita e con la dovuta prudenza, mi permetto di far presente che Lapo rinuncia volentieri all'uso dell'orologio da polso, anche con camicie senza gemelli e con polsini "tradizionali" (dico ciò non da Amico ma da semplice osservatore che in più occasioni ha notato l'assenza).
In effetti, lasciare l'orologio da polso a casa sta diventando una moda che, da amante quale sono, non posso salutare favorevolmente.
Condivido, però, l'opportunità di non indossare l'accessorio con i gemelli: io, poichè non riesco a farne a meno (è un mio limite!!!), lo indosso extra extra piatto e possibilimente di un "metallo" in linea con il "metallo" dei gemelli... almeno per colore!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 05-12-2004
Cod. di rif: 1813
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Esploratore Londinese
Commenti:
Infallibile Gran maestro,
tra poco partirò alla volta di Londra. Sebbene abbia provato in maniera continuativa e sistematica, ho avuto difficoltà a contattare Mr. Alden. Porterò con me i suoi due recapiti e riproverò dalla City!
Mi è stato, comunque, di grande e sostanziale aiuto (e non solo di ciò lo ringrazio) il Formidabile Cavalier Parisi, Uomo di risorse illimitate e di continua piacevole scoperta!
Per il bene dell'esplorazione e dell'Ordine, mi auguro buon viaggio!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

P.S. Caro Gran Maestro... attiverò gli ultrasuoni per percepire i messaggi sublimi!!!


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Nome: Agente 00Carnà
Data: 05-12-2004
Cod. di rif: 1815
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Missione Cuoio di Russia
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
sono ritornato al Castello perchè ero certo di un Suo intervento al mio gesso: non mi sono sbagliato!!!
Ho stampato la foto ed il gesso... farò del mio meglio per non tradire e deludere le Sue aspettative!!!
Per ogni esigenza non esiti a contattarmi telefonicamente.
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carna'
Data: 08-12-2004
Cod. di rif: 1823
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Cuoio di Russia
Commenti:
Carissimi Gran Maestro e Prof. Pugliatti,
solo un veloce intervento dall'internet point dell'Hotel per confermare quanto anticipato da Pugliatti circa la storia del cuoio di russia e per aggiungere che questo materiale ha un profumo, proprio un profumo, che lo rende inconfondibile.
Io ho approfittatto della gentilezza di Mister Glasglow con cui mi sono intrattenuto a parlare a lungo per scoprire un po' di segreti sulla lavorazione sia del pellame che delle scarpe. Purtroppo, il "Direttore" ed attuale co-proprietario del negozio mi ha accennato alla difficolta', per la maggior parte di clienti, di apprezzare il cuoio di russia a favore di altri pellami dalla "mano" piu' morbida.
Appena rientrero' in Italia sapro' essere piu' chiaro.
Cavallerescamente,
Lello Carna'

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Nome: Ascensionato Raffaello Carna'
Data: 08-12-2004
Cod. di rif: 1827
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Cuoio di russia
Commenti:
Carissimo Gran Maestro,
ho talune risposte ai quesiti che Lei mi suggeriva: faro' un "rapporto" completo appena in Italia.
Per i cappelli rimane un po' di delusione. Sono stato da Lock&Co. Il negozio e' affascinante ma non sono riuscito a parlare di cappelli perche' le due Signore erano molto intente a vendermi qualcosa... e alla fine ci sono riuscite.
Anche di questa esperienza un piccolo appunto al rientro.
Credo sia il caso di pensare ad una missione cavalleresca a Londra: il Sig. Glasgow ha manifestato la Sua completa disponibilita' per farci visitare il laboratorio.
Cavallerescamente,
Lello Carna'

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 11-12-2004
Cod. di rif: 1830
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Viaggio a Londra
Commenti:
Carissimi,
sono da poche ore rientrato nel suolo patrio forte di un'esperienza che, grazie al Cavalleresco Ordine, posso definire unica.
Ho conosciuto una Londra diversa e lontana da quella che ero abituato a vedere.
Mi permetto, pertanto, di proporVi un brevissimo diario di viaggio con l'indicazione di taluni percorsi ed alcune considerazioni che reputo interessanti.
Volontariamente non mi dilungherò sull'opera di Cleverly di cui avrà modo di dire il Gran Maestro ma farò solo un accenno alla disponibilità dell'attuale co-proprietario Mr. Glasgow (l’altro socio è Mr. Carnera, figlio del famoso Primo).
Sono entrato nello Shop da perfetto sconosciuto e sono stato accolto da un signore gentilissimo, il responsabile delle vendite. Dopo una breve chiaccherata, forte delle mie domande sul "cuoio di russia", il mio interlocutore ha chiesto l'intervento del "capo". Una telefonata ed, in pochi minuti, è giunto Mr. Glasgow. All'inizio era un po' diffidente, del resto la mia macchina fotografica era uno strumento che si prestava bene ad un fraintendimento (una sorta di "giapponeseria" volta a copiare i modelli). Dopo aver spiegato le mie nobili intenzioni mi ha aperto le porte del laboratorio.
Lavorano tre “shoemakers” che curano sia la realizzazione delle scarpe che la successiva ed eventuale manutenzione e riparazione.
Ogni fase della lavorazione è fatta assolutamente a mano in un "laboratorio" di poco più di 15 mq che si trova al piano superiore rispetto all'area vendite (di analoghe dimensioni).
Al piano superiore (secondo) c'è l'ufficio di Mr. Glasgow (una semplice scrivania) alle cui spalle c'è una stanza ove sono conservate e catalogate le "forme" dei piedi dei clienti. Saranno circa un migliaio, io ho tenuto in mano il "piede ligneo" di un cliente molto famoso ma mi sono impegnato a non rivelare il nome...
Oltre alla produzione di scarpe su misura, esistono dei modelli pronti di qualità comunque molto elevata e con una gamma di taglie impressionante (fino ad 1/8 di numero).
Per chi si trovasse a Londra mi sento di consigliare una passeggiatina da Claverly, è un momento tutto maschile che vale la pena vivere (occhio alle mogli però, da Cleverly le ore passano molto velocemente… con la mia ho dovuto barattare due giorni tra Harrods, Selfridges, Museo della Scienza,…).
Altra piacevole sensazione è la mancanza assoluta di "istigazione ad acquistare": vale a dire nessuno prova a vendere, al Cliente è lasciata ogni serenità di scelta. A me, ad esempio, si sono rifiutati di fare le scarpe su misura perchè non sono stato in grado di garantire la mia presenza per almeno due prove... io, volontariamente, ho insistito perchè me le facessero a prescindere dalle prove ma nulla da fare… ho dovuto “ripiegare” su due modelli già pronti!
Per gli amanti della barberia e dintorni, consiglio una visita da Taylor (Jermin Street). Anche in questo caso, piccolo shop (con taglio di capelli annesso) ma pieno di tante raffinitezza maschili, dalla crema da barba (suggerimento: Mandorla e Lavanda) ai profumi al necessaire per la toeletta maschile (pennelli, rasoi, ecc). I prezzi mi sembrano assolutamente concorrenziali. Per i tessuti a Regent Street suggerisco una visita alla London Texitel House. Il negozio è gestito da una famiglia indiana (come la maggior parte della stessa categoria merceologica) ed offre un'infinita scelta di tessuti inglesi immediatamente visibili e disponibili (ci sono oltre 1.000 tessuti differenti). Ho parlato a Freddie (il figlio del Titolare) dell'Ordine e si è detto disponibile a riconoscere ai "Cavalieri" uno sconto significativo. Londra non è proprio dietro l’angolo e la sterlina è una moneta forte… meglio prima una visita a Bologna!!!
Per chi ama il fumo ed i connessi, non può mancare di visitare Fox, a St. James Street (l'ingresso si riconosce perchè ci sono due indiani in legno). Il negozio è fornitissimo di sigari provenienti da tutte le parti del mondo e c'è una scelta pressochè infinita di cubani. I prezzi solo allineati alla qualità dei prodotti e del servizio offerto. Il personale è molto disponibile e cortese.
Infine (last but YES least) tocco il tema dei cappelli.
Sono stato da Lock&Co Hatters, a St. James Street e l'impressione che ne ho tratto non è stata del tutto positiva. Non entro nel merito delle caratteristiche tecniche dei cappelli (che mi dicono fatti interamente in Inghilterra) nonchè della varietà di scelta, ciò che, però, voglio condividere con Voi è la sensazione che il negozio si è rivelato proprio come tale.
Sono stato lasciato da solo a scegliere un cappello, senza alcun consiglio da parte del personale (che peraltro non era impegnato con altri Clienti, soli anche loro come me!) e, girovagando tra gli scaffali, ho scoperto che vendono di tutto (giacche, giacconi, borse, valigie, ombrelli...). Ma non si chiama Lock&Co Hatters (cappelli)??? Dopo aver scelto il mio "berretto", la signora alla cassa mi ha dato il catalogo per ordinare via internet!!!
Numquam Servavi!!!
Lello Carnà


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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 27-12-2004
Cod. di rif: 1849
E-mail: info@studiocarna.it
Oggetto: Flanelle Militari e Dintorni - Al Prof. Pugliatti
Commenti:
Caro Carmelo,
ho letto con grande curiosità il Tuo ultimo intevento sul peso delle flanelle, soprattutto nel momento in cui hai soffermato la Tua attenzione su quelle militari.
Data la mia origine militare, ho sofferto il caldo a causa di mise inadeguate e, pertanto, mi permetto di intervenire.
Il militare non sviene, banalmente, perchè ciò non è contemplato in alcun regolamento, ma Ti posso assicurare che soffre molto il caldo...
In effetti, sino ad una paio d'anni fa, sebbene la flanella fosse, purtroppo, sparita dai tessuti "d'ordinanza" (sostituita da un improbabile tessuto detto "diagonale"), il cambio di uniforme era regolato da un vero e proprio ordine con effetto da una specifica data; ciò a prescindere, salvo alcune limitazioni, dalla dislocazione geografica del milite. Per cui accadeva che il 12 giugno, ad esempio, da Tarvisio a Messina si passava dall'uniforme invernale a quella estiva. Puoi ben immaginare le condizioni climatiche al 12 giugno di Tarvisio e di Messina... Adesso, dopo anni di "lotta", è lasciata la decisione al "singolo" militare... per cui quando farà caldo a Messina si indosserà l'uniforme estiva mentra a Tarvisio si continuerà ad indossare l'uniforme invernale...
Ho conosciuto, come capo da museo, la flanella di cui Tu parlavi e, devo dire, che non l'ho più vista in produzione neanche in manifatture "civili" sebbene abbia notizia che in qualche magazzino di commissariato sia ancora disponibile qualche vecchia "pezza".
Sarebbe simpatico riesumarle per verificare l'effettiva possibilità di utilizzazione.
Il tessuto "diagonale" cui ho fatto cenno è una sorta di Twill in lana molto pesante che garantisce, anche in condizioni di uso estreme, una adeguata piega dell'uniforme. Caro Carmelo, la globalizzazione o qualcosa di simile, ha messo lo zampino anche nelle forniture militari dove i "vecchi" sarti (assuntori militari) sono stati abbandonati a favore di industrie di confezioni dislocate in giro per il mondo e, nell'ottica dell'economicità (ma, io dico, non dell'effecienza) altre che la qualità della fattura ne ha risentito anche la qualità del tessuto...
La mia "mania" mi accompagna ormai da anni, per cui mi ero fatto confezionare, sin dai tempi dell'Accademia, le uniformi da un sarto militare di Napoli, Mauro di via Santa Lucia... sono ancora perfette senza gli antipatici "pallini" delle uniformi di ordinanza!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Nanni Boggio
Data: 21-01-2005
Cod. di rif: 1871
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto:
Commenti:
Buonasera ,

ho letto le osservazioni e i commenti riguardanti la resa alla confezione dei tessuti ottenuti utilizzando fibre dal micronaggio elevato .In particolare quelli che si identificano principalmente con la produzione della Loro Piana e poi via via con quella dei suoi seguaci , adepti , o emuli industriali . Non ho nessuna perplessità in merito : sono assolutamente da evitare se , come a volte nel mio caso , non si vuole rischiare di indossare l'abito ( o la giacca ) meno di due,tre volte , per poi riporlo sconsolatamente , mortificato lui e voi, in cabina armadio e dimenticarlo. Purtroppo a volte l'errore è indotto da un colore o una fantasia del tessuto ( in questo, a volte, li disegnatori della Loro Piana sono molto bravi ) di cui ci si invaghisce ,ma è poi la vestibilità dell'abito una volta confezionato che non si rivela all'altezza delle aspettative e le vanifica.Questo purtroppo sempre .
Lo stesso Caraceni non nascondeva la sua insofferenza a Sergio Loropiana ogni volta che assumeva l'incarico di tagliargli e confezionargli un' abito con il "famigerato" tasmania . Ritengo quindi che non debbano esserci perplessità o tentennamenti in proposito : sono tessuti costruiti con materiali nobili , fibre finissime , con costi elevati di produzione ( assolutamente giustificati ) e dal prezzo finale elevato , destinati a non soddisfare ,mai ,chi ama vestire in un certo modo .Saranno invece sempre uno status per chi ha bisogno di simboli per sottolineae il suo stato sociale .Potere del marketing !
Se mai dovessero omaggiarvi di un taglio per un' abito il mio consiglio è : regalatelo !
Con tutta l'ammirazione il rispetto per un'azienda come la Loro Piana per quanto ha saputo realizzare nell'ultimo ventennio in termini d'impresa ( immagine e risultati ).
Gentili ossequi a voi tutti.

Nanni Boggio

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Nome: Nanni Boggio
Data: 24-01-2005
Cod. di rif: 1875
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: Loro Piana - tessuti
Commenti:
buonasera ,

in merito al disorientamento del Signor Franco Foni tengo a chiarire che la qualità dei tessuti di Loro Piana , intesa come il risultato dell' impiego di materie prime ( fibre - filati ) , metodi di tessitura e finissaggio è di standard in assoluto tra i più elevati oggi al mondo . Ne consegue che i prezzi dei tessuti Loro Piana sono , come ho avuto modo di dire , altrettanto assolutamente giustificati ; quello che invece mi interessava precisare era il mio modestissimo parere sulle difficoltà che i sarti ( Caraceni compreso )incontrano nella confezione dei medesimi , ed in particolare esternare il mio punto di vista , purtroppo ,sulla resa finale .Per " resa " intendo il contributo dato dalla stoffa al risultato finale , in che misura lo influenza , in sintesi quanto riesce , o meno , a soddisfare , piuttosto che vanificare, l'impegno del sarto ,nonchè deludere le aspettative del cliente ( quello attento ).Poi, e in particolare quando si parla di abbigliamento ,tutto è estremamente soggettivo e ognuno è libero di pensarla e di abbigliarsi come crede , ci mancherebbe.
Io resto fedele ai 400 grammi al metro (e anche qualcosina in più ) , possibilmente di "mano" piena e sostenuta .
Cordialità .

N. Boggio

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Nome: Nanni Boggio
Data: 27-01-2005
Cod. di rif: 1879
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: Loro Piana - tessuti
Commenti:
buongiorno ,

constato che le mie riflessioni dei giorni scorsi sui tessuti di Loro Piana hanno incontrato consensi ma anche sollevato commenti sul contenuto dei quali non posso essere in totale sintonia .
La mia voleva essere solo un' opinione , personale e soggettiva , su un certo tipo di prodotto così come può capitare di esprimere opinioni conversando tra fedeli appassionati dell'abito sartoriale e dell'abbigliarsi in genere . Questo in un contesto in cui , trattandosi appunto di abbigliamento , la "sega mentale" ( se mi è consentita questa espressione non del tutto formale ) non solo è d'obbligo ma è libera di ...galoppare all'infinito .
Certo , alcuni , come me , trovano inadatti o poco sofdisfacenti questi tessuti e non ne fanno uso , ma arrivare a definirli quasi degli "straccetti" mi sembra eccessivo .Stiamo in definitiva parlando del risultato di una strategia di prodotto che i fratelli Loro Piana perseguono con successo esponenziale da anni e che ha consentito alla loro azienda ( azienda italiana ! ) di arrivare ad essere conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo per la qualità e l' eccellenza dela sua produzione , vantando peraltro una clientela che in questi prodotti trova motivo di soddisfazione per le sue esigenze e che , proprio per questo ,la pensa in modo diametralmente opposto al mio .
Da quanto leggo sembrerebbe quasi che tutta la produzione Loro Piana sia da non prendere in considerazione ; questo non posso condividerlo assolutamente!!, e , in particolare , se certe prese di posizione ( come mi sembra di capire )dipendono dall'aver ricevuto qualche pezza fallata o , peggio ancora , dalla speranza disillusa di essersi guardati allo specchio vestiti di un'abito in Tasmanian senza vedere riflessa l'immagine di un Gary Grant piuttosto di quella di un Sergio Loropiana ( come è capitato anche a me ! ).
Per quanto riguarda i falli o la difettosità , chi produce o vende o comunque tratta stoffa , sa perfettamente che bisogna avere un minimo di tolleranza ( in un metro di tessuto si incrociano intrecciandosi infinite volte più di 3000 fili con quasi altrettante trame ! )e qualche fallo può scappare anche a chi controlla per professione centinaia di metri al giorno per evitarlo , mentre , per quanto riguarda l'immagine allo specchio , bisogna anche capire che non tutti hanno l'appeal ,o lo charme , piuttosto che il phisique du role di un Gary Grant o dello stesso Sergio Loro Piana ( elementi questi che condizionano la resa finale dell'abito tanto quanto il tessuto e lo stesso sarto , se non di più in alcuni casi! *** ) , e quindi cercare di essere un pò più indulgenti , ...specie verso se stessi .
Concludo dicendo che c'è tutta una serie di prodotti Loro Piana ( maglieria , camiceria , giubbotteria , ma anche tutta la confezione più assimilabile alla giacca e al pantalone che merita di essere apprezzata per il buon gusto ed in particolare per il fatto - altra opinione personale - che non segue le tendenze della moda più esasperate , ma piuttosto rifacendosi ed evolvendosi secondo uno stile fatto di sobrietà moderna anno dopo anno . Tutto questo nel rispetto di una certa tradizione , altro aspetto importante ).
Scusandomi per essere stato più prolisso del solito saluto tutti ossequiosamente .

Nanni Boggio

*** il richiamo per fare un esempio pratico in merito a quanto sostengo : monsieur Taittinger ( vedasi rif. 1414 e rif.1413 taccuino dell'abbigliamento )che vesta un abito realizzato in tasamanian piuttosto che in herringbone twill difficilmente potrà , guardandosi allo specchio , vedere qualcosa di diverso ,o di insolito da quanto vede abitualmente :vedrà infatti solo e sempre se stesso , ritenendo , ahimè ! ,di non avere nessun motivo per ricorrere all'indulgenza nei propri confronti .
Io mi chiedo sempre come sia possibile che l'Avvocato Maresca vedendolo comparire con quella cravatta ( e quella camicia !!! ) abbia ritenuto il caso di portarlo prima da Maurizio Marinella e poi da Rubinacci , non era il caso di consigliargli un barbiere prima ?

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Nome: Nanni Boggio
Data: 27-01-2005
Cod. di rif: 1880
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto:
Commenti:
... chiedo scusa

ma qualcuno mi dia conferma ,cortesemente ,

la camicia di monsieur Taittinger era proprio marrone come sembrerebbe , oppure è il risultato sviante dell' immagine a video ??
E secondo voi la cravatta era in tono ? con la camicia e il vestito e i capelli ?

Ma se non era marrone di quale altro colore poteva essere ??





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Nome: Nanni Boggio
Data: 27-01-2005
Cod. di rif: 1882
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto:
Commenti:
Egregio Signor Pugliatti

non posso che essere solidale con lei per quanto afferma .

Cordiali saluti

Nanni Boggio

cordiali saluti

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Nome: Nanni Boggio
Data: 27-01-2005
Cod. di rif: 1884
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: Rispondo al Signr Lorezo Villa
Commenti:
Gentilissimo Signor Villa ,

la ringrazio per le sue precisazione e per il tempo che mi ha dedicato .
Premesso che qui si sta disquisendo di abbigliamento , io nello specifico do , credo quanto lei , molta importanza al rispetto della tradizione e allo stile . Ora abbiamo tutti purtroppo modo , in alcune occasioni , di constatarne la mancanza ; per quanto mi riguarda , pur non restando indifferente , cerco , in queste occasioni , di mantenere un certo distacco trovando inelegante l'intransigenza di giudizio in un campo in cui nessun è depositario della verità e in cui la "sega mentale" spadroneggia in lungo e in largo .
Vado quindi avanti per la mia strada lasciando che gli altri percorrano quella che nelle loro convinzioni ritengono sia la migliore ( ripeto : stiamo parlando di abbigliamento , non di morale piuttosto che di principi o di educazione ).
Trovo quindi che esprimere opinioni troppo intolleranti ( di fuori di un certo contesto ) nei confronti della libertà altrui sia disdicevole e non aiuti un granchè quello che comunemente identifichiamo con il termine "stile" ; quando mi capita di farlo , come in questo caso , cerco di essere il meno drastico possibile non ritenendomi assolutamente depositario di nessuna , nemmeno mezza , verità e pur continuando ad avere le mie "quasi" certezze . In apparente contraddizione a quanto affermo , mi sono permesso di esprimere un giudizio sull'"insieme" di monsieur Taittinger solo dopo averne constatata la spocchia , la maleducazione , l'ineleganza ( in questo caso mi riferisco a quella interiore e quindi ben più riprorevole di quella imbarazzante in cui si può cadere indossando una camicia marrone e che monsieur Taittinger ritengo abbia nel suo dna ) leggendo il suo articolo colmo di ironie sprezzanti su Napoli e sull'Avvocato Maresca .
Per cui la lascio rispettando molto la sua opinione in merito alla maglieria di Loro Piana ma non condividendola nel modo più assoluto .
Sobriamente la saluto con simpatia .

Nanni Boggio

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 28-01-2005
Cod. di rif: 1885
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: L'abbigliamento e i principi
Commenti:
Gentilissimo Signor Boggio,

non vedo dove siano state espresse opinioni intolleranti. Di certo Loro Piana non scomparirà con la violenza. Lei parla di intransigenza: Intransigenti lo siamo con noi stessi, prima che con gli altri.

Qua non si vuole insegnare niente a nessuno, ma trovare se stessi, e nello specifico trovare se stessi nell'abbigliamento, e nelle altre 8 porte per ora definite; gli altri sono tutti liberissimi di fare quello che vogliono; noi però dobbiamo essere liberissimi di dire quello che pensiamo di Loro Piana, e cioè che ha diretto la propria produzione verso una larga scala inseguendo il gusto effimero della moda.

Dopodichè ognuno faccia quello che vuole.

Egregio Signor Boggi, qui si parla di abbigliamento, QUINDI di morale, QUINDI di principi, QUINDI di educazione.

Nel momento in cui Lei astrae l'abbigliamento dal resto, si producono i Loro Piani, che non è certo il peggio; perchè ovviamente c'è molto di peggio.

Come vede, nessuno qua ha sprecato fiato per produrre giudizi su Taittinger; sebbene ne pensiamo lo stesso e forse peggio; meglio affermare se stessi, invece di negare l'altro.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Nanni Boggio
Data: 28-01-2005
Cod. di rif: 1886
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto:
Commenti:
Gentilissimo Signor Giona Granata ,

pur con qualche perplessità , capisco che la passione per l’abbigliamento si può coltivare attribuendole contenuti e significati che vanno oltre all’apparenza .

Sono certo che la sua pazienza la porterà ad indulgere su qualche piccola stravaganza di pensiero in proposito .

Spero non se ne dolga se le porgo i miei saluti con sincera simpatia .Cordialità .

Nanni Boggio


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 28-01-2005
Cod. di rif: 1887
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Abbigliamento e principi
Commenti:
Gentilissimo Signor Boggi,

non vorrei che il mio intervento Le fosse sembrato oltremodo aggressivo, in quanto voleva solo essere veemente.

Auspico anzi che questa civile ed interessante discussione possa continuare, nel pieno rispetto delle divergenti opinioni.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: na
Data: 29-01-2005
Cod. di rif: 1889
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto:
Commenti:
trovo piacevolissimo conversare con lei , Signor Villa , e con il Signor Valerio Granata , per cui , chiuso l'argomento Loro Piana , avrò modo di esternare ancora le mie opinioni per poter conoscere le vostre .
Buon fine settimana ad entrambi e cordiali saluti .

Nanni Boggio

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 25-03-2005
Cod. di rif: 1916
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Al Signor Musarra
Commenti:
Egregio Signor Musarra,

ci sono in questo consesso persone più titolate di me, che a breve le risponderanno in maniera più consona e non scontata.

Giunge fino a me la Sua sofferenza, che in parte ho condiviso, e nell'attesa Le espongo la mia esperienza, forse più fortunata.

Nella mia esperienza, sono giunto ad ottenere da un artigiano una giacca "come la volevo io" non prima di 3 o 4 tentativi (leggasi giacche complete e finite). Sicuramente al primo tentativo è difficile ottenere di più del pattern standard del sarto; non dico che sia impossibile ma bisogna avere esperienza e capacità superiori. Partendo da questo primo prodotto sono riuscito a far modificare nelle giacche successive particolari importanti: lunghezza, giromanica, rever, posizionamento di bottoni e punto vita, girocollo. Sempre per approssimazione verso quella che è la "perfezione" per me. Mi pare strano che un sarto non segua se, mettiamo, si chiede una lunghezza inferiore di 3cm della giacca. Perchè nel caso il sarto si sbagli, nella prima, nella seconda e nella terza prova, se ripetuto l'errore, mi sentirei in diritto di reclamare. Cosa a me mai successa sinceramente.

Dire che la sartoria su misura non è per tutti è fin troppo facile, seppur vero; la invito invece a scorrere le pagine di questa Lavagna, dove troverà interventi del Gran Maestro riguardo alla suddivisione del rapporto cliente/sartoria in 3 fasi; forse ci si ritroverà cosi come mi ci sono ritrovato io.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 02-05-2005
Cod. di rif: 1958
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: La leggerezza e Calvino
Commenti:
Egregio Gran Maestro,

in difesa di Calvino, che in realtà non ne avrebbe bisogno, vorrei sottolineare che, nelle sue Lezioni Americane, le Leggerezza viene affiancata pure dalla Lentezza e dalla Pesantezza; insomma la Leggerezza non è un valore in se per Calvino, ma un mezzo espressivo che di volta in volta può essere utilizzato per il proprio discorso. In questo senso, e solo in questo, mi pare che si possa legittimarne l'utilizzo, nel caso specifico da parte di Cary Grant.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 20-05-2005
Cod. di rif: 1979
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Agnelli ed Elkann
Commenti:
Gentile Signor Tarulli,

mi permetto di tirarle le orecchie: non tanto perchè chiunque, confrontato con Gianni Agnelli, avrebbe da perdere; ma perchè il confronto che lei propone nel taccuino 1547 è improbabile; un giovanissimo John Elkann con un ormai anziano e malato Gianni Agnelli. E questo perchè John porta la cravatta infilata nei pantaloni, evidentemente essendo in quella età in cui si emula il proprio modello, infatti lo stesso Agnelli e altri grandi facevano lo stesso. Nella stessa immagine vediamo Agnelli noncurante di mostrare una cravatta con la gambetta troppo corta, e pantaloni probabilmente troppo bassi; se ci fermassimo a queste osservazioni dovremmo dedurne un disastro. Sappiamo che Agnelli "ricercava" questi errori, anzi li commetteva con noncuranza.

Attendo anche io commenti da parte del nostro Gran Maestro.

Cavallerescamente,

Giona Granata.

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Nome: Nanni Boggio
Data: 23-05-2005
Cod. di rif: 1982
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: La cravatta dell'Avvocato
Commenti:
Leggo l'appunto 1547 del Signor Tarulli nella Lavagna dell'abbigliamento .
Sono stato anch'io un incuriosito osservatore , ed in alcuni casi un ammiratore , dello stile del compianto Avvocato Gianni Agnelli.In particolare ho sempre apprezzato , e invidiato , il suo regale distacco e la sua indifferenza per il rispetto di certe regole in termini di abbigliamento , regole alle quali solo apparentemente , e solo all'immaginario collettivo , dava l'impressione di attenersi, grazie anche ai suoi ottimi , eccelsi, fornitori di abiti, camicie,ecc...; ma in particolare , come si è detto , grazie ad un suo stile indubbiamente unico ed inimitabile .
Un pratico esempio ci viene dal Signor Tarulli che , giustamente , fa notare il"tremendo" nodo della cravatta del nipote ma trascura di evidenziare l'altrettanto "tragico" nodo dell'Avvocato nell'occasione .
Nonno e nipote , quel giorno , devono aver fatto a gara ( forse sapendo che sarebbero stati immortalati ? )a chi se lo faceva peggio e per una volta l'Avvocato oltre ad uscirne sconfitto , per quanto sfoggia , ritengo non sia assolutamente da scimiottare .
Cordiali saluti

N. Boggio

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Nome: Nanni Boggio
Data: 23-05-2005
Cod. di rif: 1983
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: L'Avvocato e la camicia del suo ospite
Commenti:
Rif. appunto 1149 Lavagna dell'abbiglamento

Egregio Signor Tarulli ,

l'immagine è emblematica per quanto riguarda la contrapposizione di stili e conferma un certo qual nostro atteggiamento , se pur inconscio , di sudditanza ad uno stile piuttosto che ad un altro .
Secondo me poi sbaglia nel dedurre l'origine della camicia indossata dall'ospite di Gianni Agnelli ; non è infatti da escludere che il capo d'abbigliamento a cui Lei si riferisce possa essere stato concepito , pensato e in definitiva fatto realizzare da qualche famoso camiciaio di Milano dal suo stesso proprietario .
Ecco perchè ritengo che il minore dei mali sia quello di lasciare che il signore in questione continui a dedicarsi a quello di cui si occupa da un pò di tempo a questa parte e non ne trovi altro per occuparsi di camicie che non siano le sue . Nell'interesse generale .
Cordiali saluti .

N. Boggio

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 06-06-2005
Cod. di rif: 1999
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Nel tempo, per il tempo!!!
Commenti:
Inafferrabile Gran Maestro, Carissimo Cavalier Villa,
ho riletto la profonda "conversazione" circa la camicia "bi-colore" ed ho trovato una risposta che cercavo da tempo.
Più volte il Gran Maestro ha suggerito, al neofita appassionato, di farsi realizzare ciò che piace tra ciò che effettivamente serve!
Ho avuto sempre ben chiaro questo monito, salvo quanto, un paio di mesi or sono, ho visto un tessuto di lino celeste, si, proprio celeste chiaro che forse neanche Settembrini avrebbe considerato!!! E' stato un amore a prima vista!!!
La ragione, in vantaggio sulla passione, mi ha rimandato al monito del Gran Maestro, per cui sono ripartito da Londra senza il tessuto... nonostante il bel week-end, mi sentivo insoddisfatto... dopo un paio di giorni, la passione ha disfatto la ragione: ho telefonato a Freddie (un personaggio!!!) e dopo 36 ore il tessuto era a Roma, dal mitico Maestro Celentano!!!
Caro Villa, non può immaginare quanto stessi confidando nel puntuale ritardo degli Artigiani... ma Celentano è diverso, l'abito, dopo quindici o venti giorni, era già pronto per la prima prova: subito fatta! Mille dubbi, ricerca di alibi e di complicità nel Maestro... oggi l'abito è pronto, lo ritirerò la prossima settimana.
Lo ritirerò, lo custodirò nel mio armadio, lo ammirerò, ma (per adesso) non lo indosserò... anche se non si può mai dire... dipenderà dal sole!!!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 08-06-2005
Cod. di rif: 2003
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Al tempo il suo compito - Al Cavalier Villa
Commenti:
Caro Lorenzo,
sono lieto ed orgoglioso di essere un mozzo di un Vascello con un Grande Comandante ed un equipaggio eccezionale, che naviga verso lidi fantastici ed irripetibili!!!
Numquam Servavi!!!
Lello Carnà

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Nome: Annalisa Bianchini
Data: 10-06-2005
Cod. di rif: 2007
E-mail: bianchini@ceramica-omega.it
Oggetto: tessuti estivi
Commenti:
Gentilissimo Rettore De Paz, potrebbe indicarmi quali tessuti utilizzare per la confezione di pantaloni e/o gonne estive, da donna? Tenga presente che lavoro in ufficio quindi rimango per lunghi periodi seduta alla scrivania e non amo vedere i pantaloni gualciti. La ringrazio per l'attenzione che vorra' riservarmi, Cordiali saluti
Annalisa Bianchini

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Nome: Annalisa Bianchini
Data: 14-06-2005
Cod. di rif: 2015
E-mail: bianchini@ceramica-omega.it
Oggetto: Rif. Sua risposta cod. 2009
Commenti:
Gentilissimo Rettore De Paz, La ringrazio per la risposta tempestiva; Le chiedo un' ultima informazione; quale tessuto suggerisce per confezionare pantaloni da sera o comunque "eleganti"? E per confezionare un abito intero da " giorno"?
Grazie di nuovo e cordiali saluti
Annalisa Bianchini

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Nome: Annalisa Bianchini
Data: 15-06-2005
Cod. di rif: 2019
E-mail: bianchini@ceramica-omega.it
Oggetto: rif. 2017
Commenti:
Gentilisimo Rettore De Paz, innanzitutto La ringrazio nuovamente per la risposta. Lei mi fa notare giustamente che dovrei essere piu' specifica nelle richieste che le sottopongo così cerchero' di esserelo.
Vorrei far confezionare dei pantaloni da sera, in colore nero o blu scuro- non trasparenti- ma nemmeno di tessuto troppo pesante.
Vorrei fare realizzare inoltre un abito intero da giorno ed uno da sera, devo ammettere che pur leggendo le cosi' dette riviste di moda femminile non trovo degli spunti troppo interesanti proprio perche' amo gli abiti semplici ed ora tutto viene proposto con brillantini, strass, frappe, balze ed orli asimmetrici. Aggiungo che ho trentacinque anni e sono di corporatura regolare forse un po' minuta e non molto alta. Ho i capelli castano scuro di media lunghezza che porto raramente sciolti sulle spalle, raccolti di sera e quasi sempre in ufficio. Indosso pochi gioielli e sempre le scarpe a tacco medio alto.
La ringrazio nuovamente e spero di poter ricevere i Suoi consigli davvero impareggiabili.
Cordiali Saluti
Annalisa Bianchini

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 18-06-2005
Cod. di rif: 2025
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Wine Academy
Commenti:
Egregi Cavalieri,

scrivo di un argomento non strettamente attinente con l'Abbigliamento, ma che si colloca in una linea di pensiero più ampia.

Sono reduce dalla prima sessione della Wine Academy, ieri sera al Ristorante "Gustibus" di Milano.

Ebbene, è stato come nascere una nuova volta; mi perdonerete il confronto, ma mi sento come il protagonista di quel film di fantascienza, "Matrix", a cui viene offerto di conoscere la verità tramite la pastiglia blu. Ebbene molti di noi avrebbero forse preferito rimanere nell'oblio e scegliere la pillola rossa.

Infatti è stato come conoscere la differenza tra la vita e la morte, tra terreni morti tenuti in vita artificialmente e terreni vivi, tra vigne in coma e vigne viventi, tra vini vivi e vini morti.

La cosa "peggiore" è stato forse uno dei piatti del ristorante: una semplicissima insalata scondita; una insalata scondita appena colta dall'orto affianco al ristorante, che mi ha fatto capire che forse negli ultimi venti anni, da quando coglievo l'insalata nell'orto dei nonni, mi sono nutrito di insalata sintetica probabilmente; la quale abbisogna poi di un litro di aceto balsamico per sapere di qualche cosa.

Ringrazio tutti gli organizzatori dell'evento, e miei "compagni di banco" per l'eccellente compagnia!

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 21-06-2005
Cod. di rif: 2031
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Linen Cap
Commenti:
Egregi Cavalieri,

vedo nelle ultime immagini dei taccuini le foto di alcuni Tweed Caps e Linen Caps.

Si, gli inglesi chiamano Linen Cap la versione estiva, e Tweed Cap quella invernale. Una tipologia di copricapo di cui sono particolarmente appassionato e dalla quale non mi stacco praticamente mai nè in estate nè in inverno, e di cui posseggo numerose versioni in tweed e in lino.

La versione di Lock di cui si parla è il modello Turnberry, la cui misura è "extra full shape":

http://www.jameslock.co.uk/prod2.taf?groupId=100023&_UserReference=060D90BAA9812BF742B8210D

In realtà la versione "larga" portata dal Duca di Windsor è impossibile a trovarsi nel "pronto".

Inoltre il cap di Lock, come Sergio Anzani della Cappelleria Melegari fa sempre notare, ha una fastidiosa - e inaccettabile - pellicola di plastica a coprire il logo di Lock.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ascensionato Raffaello Carnà
Data: 22-06-2005
Cod. di rif: 2033
E-mail: carna@tiscali.it
Oggetto: Lock's, Tweed Cap
Commenti:
Caro Giona,
come sai ho qualche "cap" di Lock's e sai pure che li ho acquistati (nel tempo) più per affetto verso lo storico marchio che per la "cortesia" delle commesse o la qualità del prodotto!
E' vero, quella fastidiosissima plastica (di cui però alcuni cap sono privi a favore di un'etichetta in stoffa) non garantisce neanche la funzione per cui è sorta.
Infatti, mi è capitato che il cap "zuppo" d'acqua si trasformi in un ingestibile "trasferello" o "trasferibile" per cui l'etichetta stampata si imprime sul lato interno della plastica al punto, quasi, di sparire e di sicuro di diventare illegibile!
Ora, oltre ad ovvie considerazioni igieniche, la modernità (economica?) non merita alcun confronto con la tradizionale etichetta in stoffa ricamata!!!
Caro Giona, dobbiamo scoprire veri artigiani del cappello, come il Tuo Melegari è!!!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

P.S. Grande, davvero grande serata la Wine Academy, un Trionfo ed un "tavolo" imbattibile!!!

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Nome: Giona Granata
Data: 15-07-2005
Cod. di rif: 2055
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Occhiali
Commenti:
Egregi Cavalieri,

ci sarebbe anche il corno, che forse potrebbe essere una alternativa odierna alla tartaruga:

http://www.bensilver.com/fs_storefront.asp?root=145&show=155

Cosa ne pensate?

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Nanni Boggio
Data: 18-07-2005
Cod. di rif: 2060
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: occhiali
Commenti:
buonasera ,

si possono trovare montature in corno naturale presso alcuni negozi di ottica qualificati ( non tutti ).
La Ditta che li produce è la Hoffman che oltre ai sui modelli replica ( solo in corno ) montature su disegno o , se si preferisce , il modello di un altro produttore .
La gamma delle tonalità di colore è molto vasta e alcuni sono splendidi , il tempo di attesa è di circa 45/60 giorni , il prezzo , non economico , in linea con la qualità e il servizio .
Grazie per l'ospitalità e cordiali saluti

Nanni Boggio

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 12-08-2005
Cod. di rif: 2082
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Chiedo il suo aiuto per un dilemma
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
torno con in mano la penna per tentare, dopo un mio scritto in difesa del castello, di trovare un uscita da lcuni tormentosi dilemmi. Dopo aver incontrato lei e gli altri cavalieri qui al castello, ormai anni fa, ho cercato di trovare nel campo del vestire la linea artigianale, affascinato da quel mondo. Al contempo ho approfondito le mie conoscenze e ho incontrato anche il mondo del su-ordinazione. Qui sono nati i problemi. Mi continuo infatti a chiedere se è meglio andare dalla camiciaia, che ho incontrato dopo tante prove, che cuce una camicia standard con le sole asole fatte a mano oppure andare in un negozio ad ordinare una Borrelli. Se io confronto le due camicie è innegabile che è fatta meglio quest’ultima. A parte le asole, la camicia su misura non ha niente di artigianale, al contrario mi sembra che quella napoletana sia più ricca di dettagli curati. Se parlo della sartoria è la medesima cosa. Ho trovato un sarto che costruisce però una giacca anonima e che segue malvolentieri le esigenze del cliente. Ne ho provati tanti mi creda. Pensi che le ho portato una Sue fotografia, quella con la giacca in harris tweed, per cercare una linea simile. Niente da fare.
Tutti gli uomini che ho incontrato sembrano voler rifuggire dal bello, dal cercare la classe. Cuciono e basta.
Dove sbaglio ? Perché sono sempre nell’indecisione di mollare tutto e andare in quel negozio o di visitare il castello e continuare con il sarto e la camiciaia ?

Perdoni il mio sfogo.
Distinti saluti

M.Fontana


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 24-08-2005
Cod. di rif: 2095
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Al Signor Scurati
Commenti:
Egregio Signor Scurati,

mi permetto di darLe qualche consiglio, in quanto milanese, come richiesto dal Gran Maestro.

Conoscendo le abitudini dei Milanesi , difficilmente troverà qualcuno in smoking, se non ad un evento come la prima della Scala. Troverà molte scarpe marroni e magari qualche blazer. Il rischio di vedere qualcuno in jeans, c'è.

Detto questo, ciò Le dà qualche flessibilità verso gli altri, bisogna vedere quanta Lei ne dà a se stesso. Le direi come procederei io, quindi; più che dare consigli, i quali sono appannaggio del Gran Maestro.

Se questo è il primo, o secondo abito che Lei fa presso un sarto, io farei senza indugio un worsted twill navy scuro o midnight blue nel peso maggiore che lei riesca a trovare,l'ideale sarebbe 15-16oz ma anche 13oz farà fatica a trovarli. Rigorosamente scarpe nere tirate a lucido e fazzoletto bianco; io lo farei due bottoni, che viene considerato più formale (soprattutto nel mondo anglosassone). In questo modo avrei un abito più flessibile di un abito nero, e aggiungendo un gilet avrei qualche possibilità in più; la giacca potrebbe essere utilizzata anche con pantaloni di flanella grigia.

L'abito blu Le sarà sicuramente perdonato, bisogna vedere se Lei se lo perdona.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Ignatious Joseph
Data: 04-09-2005
Cod. di rif: 2119
E-mail: ignatious@gmx.de
Oggetto: Thank you
Commenti:
Dear Grand Master,

thank you once again for the great article you wrote. I am sending you an interesting story I wrote.

"WHEN A MOVEMENT IS MORE THAN JUST PRECISION"

The renaissance of the extravagant mechanical watch and its recovery from the siege of quartz is not simply a victory for crafts over mechanical production. Rather it is a sign of the contradiction between changing times and the timing of change.

The transformation of the automobile industry is also not only positive. There can be no doubt that the handmade engine and coachwork-- despite all their charms-- are relics of motoring as sport and pleasure and anachronistic for those who want high performance and reliability in their cars.

The enormous leaps in construction quality and durability on the upside have their downside in the contagion of America's "platform" system where today's Ford, Jaguar and Aston Martin distinguish themselves more with labels and price than unique character.

Of course it is possible to get sentimental in the face of seemingly irreversible product corruption. But the scene is not merely bleak. There has always been a tension between the development of style and the "progress" of function. This tension is the mainspring of modern culture and the catalyst of individual development.

In other words the true individual stylist is not a hopelessly sentimental man or women fetishising the Edwardian era, or even his or her own recent past. The individual's process of becoming, of creating style relies on exploiting the internal conflict between personally-defined goals and ideals and the living movement that is function. The individual is a kind of perpetual movement. Remaining in motion is an essential quality of elegance today.

Elegance and style are no monopolies of the bespoke crafts although there can be no doubt that the sincerity of craftsmanship is itself a vital contribution. But the person looking for clothing suited to his or her movements may find that expression in the high-quality manufactured product. Although he or she is not likely to build his own car or watch, the objects used and the shirt he or she wears become an expression of the wearer. The wearer must find the shirt which responds to his or her movements, that endures the speed or torque with which that individual lives.

A certain nostalgia is often confused with style because we associate the taste of the past with those few who could afford it. But the style of the past was at the forefront and not in the past.

To discover and develop elegance and style today, one must live with the movement of today and feel the movement for the future. That means the objects of use, the shirts one wears have to respond to that movement and become its outward expression.

The manufactured high-quality shirt is like the movement for which the Swiss became famous. It takes the measure of the past but its function lies in the movement of the future."

Best Wishes

Ignatious Joseph


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Nome: Davide Leonardi
Data: 21-09-2005
Cod. di rif: 2136
E-mail: mario.leonardi
Oggetto: Sul doppiopetto
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
torno a frequentare attivamente il Vostro sito dopo un'assenza abbastanza prolungata.
Ho continuato a leggere le questioni in materia di abbigliamento e fumo. Qualunque sia stato il mio atteggiamento rispetto ai Suoi interventi, Lei ha indubbiamente una coerenza e un "animus pugnandi" nel sostenere le Sue convinzioni, di rado riscontrabili.
Anche grazie alle Lavagne, mi sono avvicinato all'idea, tra l'altro già messa in pratica, di farmi confezionare un abito doppiopetto.
La scorsa estate il Maestro Solito ha realizzato per me due abiti di questa foggia, un grigio medio e un Solaro che ho indossato con grande soddisfazione; ancora più appagante si è rivelato l'abito di flanella che mi aveva cucito lo scorso inverno. Le sue giacche un pò lunghe di gonna e il modo importante e allo stesso tempo leggero di trattare i revers che lui adotta, continuano a rendere un piacere i miei viaggi tra Roma e Napoli.
Vengo alla richiesta.
Per quest'inverno gli ho chiesto di preparare un cappotto doppiopetto di cachemire grigio scuro.
So che Lei non ama particolarmente questo tessuto, ma l'appagamento tattile e la lucentezza che regala me lo rendono irresistibile.
Le chiedo comunque suggerimenti sulla lunghezza da adottare e sulla possibilità di abbinarlo in maniera corretta, soprattutto a livello di colori e tessuti.
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi e la saluto, ripromettendomi di partecipare più di frequente a quese Lavagne.

Davide Leonardi

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Nome: Davide Leonardi
Data: 22-09-2005
Cod. di rif: 2138
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Cappello
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
La ringrazio per la risposta, però a questo punto non può esimersi, dopo ciò che ha scritto, dal suggerirmi indicazioni in merito al copricapo che potrei scegliere.
Sarebbe il primo cappello "importante" della mia vita di appassionato di abbigliamento maschile e non ho gli strumenti giusti per giudicare la qualità di un simile accessorio.
Lei potrà obiettare che è sufficiente il buon gusto e le inclinazioni personali, ma a volte l'istinto non è buon consigliere.
Le chiedo un indirizzo sicuro a Roma, la mia città, presso il quale potermi fare un'idea completa in materia.
Un ultimo dubbio.
Non ho mai comprato un cappello anche perché non sono esattamente un giocatore di basket e la paura di sparire sotto una tesa larga ha sempre avuto la meglio, fino a oggi.
Atteggiamento banale?
Di nuovo, la saluto e la ringrazio.

Davide Leonardi



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Nome: Davide Leonardi
Data: 22-09-2005
Cod. di rif: 2140
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Approccio all'arte del cappello
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
La ringrazio e le confermo che farò visita appena possibile a Viganò.
Per quello che riguarda Radiconcini, dove anni fa acquistai cravatte a guanti da guida, c'è poco altro da aggiungere. Un peccato.

La saluto e ancora grazie.

Davide Leonardi

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Nome: Davide Leonardi
Data: 21-11-2005
Cod. di rif: 2223
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: il doppiopetto
Commenti:
Egregi Cavalieri,
continuo a seguire con attenzione l'attività del Castello, particolarmente in questi ultimi giorni nei quali si è parlato spesso di doppiopetto.
E' un tipo di abito che prediligo e che ho fatto realizzare in più occasioni dal mio sarto.
Il risultato finale è stato soddisfacente e, nelle ultime esecuzioni, abbiamo definito ulteriormente alcune caratteristiche (maggior apertura dello scollo, posizionamento dei bottoni) che ritenevamo migliorabili.
Il Vostro sito si è rivelato utile alla causa, avendo Voi trattato spesso l'argomento.
Devo dire però che i dubbi rimangono e questo anche a causa di alcune "interpretazioni" che hanno lasciato interdetto un neofita come il sottoscritto.
Ho ritenuto orripilanti alcuni abiti del Duca di Windsor e belli quelli di altri grandi eleganti, il doppiopetto Caraceni di Loro Piana e anche il criticatissimo Panico presente nel sito del sarto partenopeo.
Faccio riferimento ai Taccuini: il 199 mostra il Duca di Windsor con un abito le cui righe sul bavero sembrano sfuggire completamente dal lembo, il 90 lo ritrae con uno smoking imbarazzante per taglio e boutonniere.
Il massimo lo si raggiunge con il numero 82 con le coppie dei bottoni talmente spaziate e un taglio così goffo che ho pensato ad un fotomontaggio.
Queste foto vengono accompagnate da commenti estatici di Cavalieri in deliquio di fronte a cotanta icona.
Davvero, non v'è alcuna ironia in quanto affermo ma solo voglia di capire.
Dov'è il senso della proporzione, dello stile in quegli abiti?
Il fatto che vengano indossati da un simbolo dell'eleganza maschile li monda da tutti i peccati gravissimi di cui mi sembrano macchiarsi?
Probabilmente la verità è che non sono in grado di capire e quindi Vi chiedo aiuto.

Cordiali saluti

Davide Leonardi


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Nome: Davide Leonardi
Data: 22-11-2005
Cod. di rif: 2225
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Riflessioni
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
la ringrazio per la Sua consueta precisione.
Spero di non aver dato l'idea di essere supponente o aggressivo, non era l'intenzione.
Ci risentiremo presto.

Cordiali saluti

Davide Leonardi

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Nome: Giacomo Bonaiti
Data: 06-12-2005
Cod. di rif: 2247
E-mail: gbcmanager@hotmail.com
Oggetto: guanti in metro
Commenti:
Stimatissimi cavalieri,
vorrei sapere come ci si deve comportare con i guanti quando si viaggia in metropolitana.
Sui mezzi pubblici, esempio autobus o tram, generalmente credo vadano indossati ma come comportarsi sui treni della metropolitana e nelle relative stazioni che sono comunque luoghi chiusi?Si continua ad indossare i guanti o si tolgono?
Sperando di trovare nelle vostre illuminate persone una chiara risposta distintamente saluto
G.B.P.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 22-12-2005
Cod. di rif: 2272
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Scuola Veneta
Commenti:
Signori Cavalieri, Venerabile Gran Maestro,

Vedo chi si parla di Scuola Veneta; ebbene non e' possibile palare di questa Scuola senza, almeno, un accenno a quello che è il suo esponente più giovane e dinamico. Non dico "emergente", perché ormai siamo alla seconda generazione.
Parlo di Adamo De Togni da Raldon - Verona e suo padre Luciano. Dico solo che il Maestro Adamo ha "lavato i panni nel Golfo" (di Napoli),
e i risultati si vedono; intanto si assiste ad un esodo da Milano (e non solo) verso Raldon - Verona.
Vorrei solo tributare un grazie al Maestro Luciano,
autore di asole "da piangerci sopra".

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granta.

PS
La giacca di Puppato è molto bella, forse "troppo"; mentre vedo che i committenti
continuano a chiedere pantaloni troppo
bassi di vita.



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Nome: Giancarlo Donativi
Data: 02-02-2006
Cod. di rif: 2340
E-mail: giancarlo.donativi@tiscali.it
Oggetto: la lucidatura delle scarpe
Commenti:
In merito alla sublime arte della cura delle proprie calzature, mi piacerebbe suggerire la lettura di un grazioso ed illuminante racconto di Mario Soldati dal titolo "Il tocco finale", pubblicato all'interno della raccolta "Novelle per l'inverno".

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 02-02-2006
Cod. di rif: 2341
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Malintesi
Commenti:
Egregi Cavalieri,

scrivo poco, in quanto vivo un periodo meditativo. Vorrei però che non si creassero malintesi, e dal gesso del Signor Tarulli potrebbero crearsene. Nessuna polemica, solo, preciso:

1) ci sono parecchie sartorie dove un abito fatto a misura e a mano, costa meno dei vari Borrelli, Attolini, etc.. Mi scuso se ne cito uno a Verona, dove risiede il signor Segattini
: Sartoria De Togni.

2) una scarpa fatta a mano e su misura costa, a Milano, 1500€. Il mio calzolaio, Maestro Bestetti, chiede per una Oxford 1200€. Peron credo sia sullo stesso livello. I 3000€ e passa li lasciamo ai vari marchi come Lattanzi oppure agli Inglesi, dove il lavoro a mano è assolutamente inferiore e in larga parte conto terzi, per esempio ad un Bestetti.

Mi scuso se parlo di vil denaro, ma con quello mangiamo.

La differenza oggi non passa piu nel quanto, ma nel come.

Per amor di verità,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Davide Leonardi
Data: 20-02-2006
Cod. di rif: 2357
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Consigli per l'estate
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
con l'avvicinarsi della bella stagione e degli imminenti "appuntamenti napoletani" (Solito, Merolla & De L'ero, Marinella e Halston) torno a chiederle consigli.
Sono intenzionato a far confezionare ancora degli abiti doppiopetto.
Credo, dopo tanti anni di diffidenza, di aver trovato ciò che cercavo e, anche grazie alle vostre indicazioni (e alle forbici del sarto, ca va sans dire)di essere sufficientemente preparato ad affrontare una materia così complessa e rischiosa.
Vorrei però fuggire, almeno stavolta, dalla dittatura del fresco lana e del blu/grigio.
Le chiedo quindi pareri su tessuti e colori, dichiarandomi disposto a "rischiare" e a cercare soprattutto divertimento, senza rinunciare allo Stile e all'Eleganza che, creda, perseguo almeno quanto voi.
Grazie per il tempo che vorrà dedicarmi.

Distinti saluti

Davide Leonardi

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Nome: giuseppe Pennacchi
Data: 10-03-2006
Cod. di rif: 2378
E-mail: occitti@tiscali.it
Oggetto: cravatte regimental
Commenti:
Illustrissimo Gran Maestro, Onorevoli Cavalieri,

ormai da tempo visitatore quotidiano delle noveporte, decido di interrompere il mio silenzio nel desiderio di poter fornire, un modesto, personale contributo.

Mi permetto di segnalare, all’interezza dell’onorevole consesso, il sito della maison londinese Benson & Clegg.
La ragione di detta comunicazione è puramente esegetica: il sito, infatti, nella sezione dedicata al Neckwear presenta la peculiarità da me mai riscontrata altrove, di ospitare al suo interno un cospicuo numero d’immagini (poco meno di duecento) di cravatte inglesi ognuna delle quali – finalmente! - è nominata con il titolo dell’istituzione militare, scolastica o civile che la adottò in origine.
Un dato che spero possa interessare i Cavalieri delle noveporte, ormai a tutti noti come instancabili investigatori della verità e della storia.

Per accedere alle informazioni digitare www.bensonandclegg.com andare su “on line shop”e quindi su “Enter shop”. Ciò fatto, basterà aprire la voce “neckwear”agendo in doppio click sull’immagine delle cravatte. A questo punto, a centro pagina, sono indicate le varie categorie. Agire su di esse per aprire le gallerie contenenti le immagini.

RingraziandoVi per l’ospitalità concessami, saluto…

Cavallerescamente

Giuseppe Pennacchi



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Nome: Giuseppe Pennacchi
Data: 15-03-2006
Cod. di rif: 2383
E-mail: occitti@tiscali.it
Oggetto: Lancia in resta e...cappello in testa!
Commenti:
Illustrissimo Gran Maestro

Onorevoli Cavalieri

Amici e sostenitori delle Noveporte,

la squisita ospitalità concessami, unitamente all’incondizionata ammirazione per il Vostro operato, mi spinge a formulare un nuovo intervento, o per meglio dire, a fornire una nuova indicazione che spero possa essere di un qualche interesse per tutti i frequentatori del Castello.
Il dato in oggetto riguarda un capo a cui da sempre gli adepti delle Noveporte dedicano grande attenzione: il cappello.
Il nobile copricapo è infatti oggetto di diligente analisi nelle pagine del sito Village hat.

Il sito è ben costruito e, pur essendo americano, dedica grande attenzione alla sezione storico - culturale: infatti, al suo interno, ospita un’intera collezione d’illustrazioni di copricapo, una vera perla per gli appassionati della storia dell’abbigliamento.

Come si apprende dal prologo, i disegni sono tratti dal libro THE MODE IN HATS AND HEADDRESS
Pubblicato nel 1945 e – giustamente – definito come un capolavoro nel suo genere.
Il volume è composto di 23 tavole, ognuna delle quali contiene i disegni dei vari cappelli e copricapo, maschili e femminili, in un arco di tempo cha va dall’antico Egitto fino al 1944, per un totale di 193 soggetti.
L’autrice, tanto delle illustrazioni quanto dei testi (questi ultimi non presenti nel sito), è la signora americana Ruth Turner Wilcox, esperta di storia dell’abbigliamento nonché prolifica scrittrice di numerosi testi sull’argomento.


La consultazione è agevolissima: basta digitare www.villagehatshop.com/index.html e quindi aprire la voce mode in hats, posta nella directory hat resources, a sinistra della pagina. A questo punto, si aprirà la pagina con le tavole. Un doppio click su ogni tavola aprirà l’intera sessione dedicata al periodo selezionato. Da notare che ogni tavola può essere ingrandita due volte, fino ad arrivare quasi a modalità schermo intero.
Sempre nella stessa directory hat resources, sono di notevole interesse il Glossario e la sezione dedicata agli Iconic Hats, fosse solo per la foto presente alla voce top–hat, che sembra inequivocabilmente scattata in quel di Ascot.

Nella speranza di aver fatto cosa gradita, porgo i miei più sentiti e cavallereschi saluti

Giuseppe Pennacchi


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Nome: Giuseppe Pennacchi
Data: 21-03-2006
Cod. di rif: 2389
E-mail: occitti@tiscali.it
Oggetto: Psicologia e abbigliamento
Commenti:
Egregio signor Galli,

in relazione alla Sua richiesta, Le segnalo alcune pagine web ove spero possa trovare informazioni utili alla Sua ricerca.


http://www.lib.latrobe.edu.au/AHR/archive/Issue-March-1997/finkelstein.html
Voci più interessanti: the look – the power of fashion – the origin of cool – the meaning of fashion


http://spartan.ac.brocku.ca/%7Elward/Ross/Ross_1919/Ross_1919_06.html

testo del 1919 a cura di edward A. Ross Social Psychology: An outline and source book.chapter 6 – fashion
Osservazioni sulla relazione tra società, psicologia e abbigliamento

http://www.uwm.edu/~ceil/career/jobs/females.htm (consigli per signore)

Per ultimo, Le suggerisco la consultazione della pagina
http://www.mens-fashion-tips.com/color-coordination-and-mens-complexion.html.
e aprire la voce color coordination.
Quest’ultima pagina è tratta da un sito americano, che mai oserei segnalare ai Seguaci delle Noveporte, visto il modo assai schematico e tecnico con cui vengono analizzate le tematiche relative all’abbinamento dei vari capi in base alla scala cromatica e ai dati somatici di chi li deve indossare.
In altre parole è il tipico sito americano per gli americani, i quali hanno sempre bisogno di un manuale per tutto.
Il sito inoltre è alquanto dispersivo. Pur esistendo un indice, la cosa che più Le conviene è di cercare gli argomenti correlati nelle varie pagine (di solito evidenziati in altro colore o sottolineati).

Superfluo ricordare che il tutto è in lingua inglese, difficoltà questa che reputo facilmente superabile per un laureando del 2006.

Nella speranza che le mie indicazioni possano esserLe di una qualche utilità, La saluto cordialmente.

Giuseppe Pennacchi




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Nome: Davide Leonardi
Data: 07-05-2006
Cod. di rif: 2433
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Ringraziamenti
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
le sue risposte "spaventano" per completezza e competenza, come sempre.
Peccato che stavolta sia mancata la solerzia.
Mi dispiace perché il sostegno della sua conoscenza avrebbe reso più leggero il compito di avventurarmi in un campo sconosciuto, quello della possibilità di coniugare il rigore del Classico Internazionale con la spensieratezza di un colore insolito.
Ho già fatto la mia scelta e proprio ieri ho ritirato l'abito.
Mi fa molto piacere che una delle scelte che lei mi propone corrisponda a quella fatta da me: un abito doppiopetto in mohair all'80% e lana per il resto, di colore celeste con una delicata gessatura poco spaziata, tasche a filo senza pattina, pantaloni un poco più asciutti e stretti al fondo del solito.
Sono molto soddisfatto del lavoro del maestro Solito che ha dato, come sempre, levità e imponenza alla giacca, accentuando il punto vita e dando volumi importanti al petto.
Mi sono lasciato tentare dalla manica a camicia, comunque molto sobria, che mi sembra abbia sottolineato l'aria un poco blasé che volevo avesse questo abito.
Grazie, comunque.

Distinti saluti

Davide Leonardi


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Nome: Davide Leonardi
Data: 07-05-2006
Cod. di rif: 2434
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Voglie di primavera
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
approfitto del senso di colpa che sta provando a causa del ritardo nella risposta che mi ha dato e le chiedo un altro consiglio.
Purtroppo non ho tempo per un'altra sessione di prove sartoriali e non potrò tornare a Napoli prima di settembre.
I recenti scritti sul seersucker mi hanno fatto venir voglia di possedere una giacca di questo tipo.
Tenga presente che vesto solo sartoriale da ormai dieci anni e sia clemente se le chiedo dove acquistare un capo del genere, di confezione ma di qualità, a Roma.
Le ripeto, la scelta di non rivolgermi al sarto è solo un fatto di tempo...

Sperando che mi passi anche l'ironia contenuta nell'incipit di questo intervento, la ringrazio ancora.

Distinti saluti

Davide Leonardi


Grazie.

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Nome: Davide Leonardi
Data: 08-05-2006
Cod. di rif: 2438
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Seersucker a Roma
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
la ringrazio ancora per le preziose informazioni.
Proverò anche da Cenci.

Distinti saluti

Davide Leonardi

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Nome: Davide Leonardi
Data: 09-05-2006
Cod. di rif: 2444
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Ancora consigli
Commenti:
Egregio sig. Borrello,
la ringrazio per le segnalazioni.
Non conosco "Shetland Style", ma mi riprometto di visitarlo presto.

Distinti saluti

Davide Leonardi

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Nome: Alessandro Canale
Data: 11-05-2006
Cod. di rif: 2449
E-mail: canalessandro@yahoo.it
Oggetto: Camiceria a Milano
Commenti:
Egregio D'Ascenzo,

mi permetto di consigliarle a Milano la camiceria da cui mi sono servito negli ultimi vent'anni. La Camiceria Olga di Piazza Spotorno 3. Tel 02 606794. Lo stile apparente è assolutamente all'opposto dalla calma british di indirizzi leggendari che di sicuro molti nobili Soci o Simpatizzanti sapranno consigliarLe. Altrettanto dicasi per l'attitudine della Proprietaria, o meglio della di Lei figlia. Più simile a quella di un sergente degli Alpini che ad un riflessivo consigliere di estetica e seteria. Ma una volta oltrepassato questo fuoco di sbarramento , i risultati sono ottimi sia come qualità del prodotto che come prezzo.
Spero che questa mia segnalazione non la deluda.

Cavallerescamente,
Alessandro Canale

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Nome: Davide Leonardi
Data: 23-05-2006
Cod. di rif: 2466
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Istinto e ragione
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
sono di nuovo a chiederle un parere.
Per quest'estate, dietro sollecitazione del mio calzolaio che mi rimprovera una certa incapacità di rischiare, ho fatto realizzare un paio di francesine color miele.
Le premetto che è la prima volta che la scelta cade su un colore che non sia il nero o il testa di moro.
Oggi le ho indossate: nuove, brillanti, ben realizzate con pellami di qualità, insomma mi piacciono e mi piace vederle ai piedi.
Le ho usate sotto un completo doppiopetto grigio medio, camicia celeste e cravatta Marinella blu a microdisegni rosa.
L'istinto mi dice che è la scelta azzeccata, la ragione mi porta ad avere dubbi sull'opportunità di usare una scarpa chiara sotto un abito formale, in ambiente lavorativo.
Consideri che ho trentacinque anni, sono un professionista di solito vestito in maniera molto rigorosa che, ogni tanto, vuole concedersi qualche piccola trasgressione.
A questo punto lei potrà dirmi "Allora, che vuole da me?", ma un suo giudizio, non solo estetico, ha quell'autorevolezza dettata dall'esperienza che io non possiedo.
La ringrazio.

Distinti saluti

Davide Leonardi


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Nome: Davide Leonardi
Data: 24-05-2006
Cod. di rif: 2469
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: La solita chiarezza
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
i suoi consigli sono preziosi.
La ringrazio per l'intervento estremamente chiaro e puntuale.

Distinti saluti

Davide Leonardi

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Nome: Nanni Boggio
Data: 13-07-2006
Cod. di rif: 2519
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: blazer
Commenti:
Egregio Gran Maestro , Egregio Signor Pescatore ,

a proposito di blazer , a titolo sperimentale ne ho appena "lanciato" uno in panno blu ( 550/560gr ml ) , tasche e taschino a toppa ( 4 bottoni ) con bottoni in corno marrone scuro di Conti Wej. Devo ancora prendere una decisione per il formato dei bottoni che vorrei sperimentare in una misura appena appena superiore alla solita .
Speriamo in bene . Cordiali saluti

Nanni Boggio


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Nome: Nanni Boggio
Data: 13-07-2006
Cod. di rif: 2521
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: similblazer
Commenti:
Egregio Gran Maestro ,

grazie per le Sue ulteriori riflessioni e precisazioni , come al solito corrette e competenti ; io procedo con il mio progetto un pò ...strampalato , e mi impegno a metterLa al corrente del risultato magari , come mi piacerebbe , presenziando a uno dei prossimi eventi .Se ne riparla a Ottobre .
Grazie ancora . Un cordiale saluto .

Nanni Boggio

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Nome: Davide Leonardi
Data: 07-09-2006
Cod. di rif: 2565
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: La griffe: tentazione pericolosa?
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
mi piacerebbe avere un suo giudizio riguardo un argomento che su queste lavagne è stato affrontato in varie occasioni, ma sul quale gli approfondimenti non sono mai abbastanza.
La griffe, o meglio dell'uso che se ne dovrebbe o non dovrebbe fare.
Credo che l'ostentazione del marchio di prestigio sia quasi sempre destinata a non concidere con un concetto "alto" di eleganza: i frequentatori di queste Porte non possono certo apprezzare le orde di ragazzotti che sciamano per i centri storici delle grandi città con il cappellino di Gucci, la cintura di Prada e altre amenità del genere. Credo che fin qui non ci siano dubbi.
Personalmente, però, credo che tra questi eccessi modaioli e il piacere di portare un capo firmato per ciò che esso significa in termini di qualità, buon gusto, storia e tradizione, ci sia una grande differenza.
Non le nascondo che mi dispiacerebbe rinunciare al mio foulard-feticcio di Hermès che da molto tempo mi accompagna nelle mie gite più belle. Mi mancherebbero, in viaggio, le mie valigie "Monogram" di Vuitton che sono costruite per durare cento anni, con una cura per il dettaglio raramente riscontrabile in prodotti affini, magari solo per paura di essere considerato un parvenu che sbatte in faccia a tutti il proprio benessere.
Ecco, mi chiedo, la griffe deve sempre e comunque essere vissuta come uno spauracchio dall'uomo elegante? Bisogna evitarla come la peste?
Se provassimo a conviverci, cercando di trovare dietro quella firma ciò che non a tutti è dato di vedere?
Grazie per il tempo che vorrà dedicare alla mia richiesta.

Distinti saluti.

Davide Leonardi

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 06-11-2006
Cod. di rif: 2664
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Non è tutto oro ciò che luccica
Commenti:
Egregi Cavalieri,

esorto nel procedere alla ricerca del gusto senza pregiudizi od ideologie, ma attraverso la forza dei fatti. L'Inghilterra è un po' la patria dei nostri valori, di tutto ciò che è profondamente maschile, ma oggigiorno occorre distinugere e conoscere, magari toccare con mano.

Tutti vorremmo visitare Lock Hatters come era all'inizio del secolo scorso, ma oggigiorno, come ha documentato egregiamente l'amico Cavaliere Carnà, rimane un rivenditore di cappelli, mentre, per esempio, il nostro Melegari i cappelli li fà veramente e con le sue manine.

Tutti quelli che hanno un minimo di dimestichezza con la calzoleria inglese sanno che il su misura dei vari Green, Cleverly, Maxwell e il Lobb di Londra al massimo in casa tagliano la pelle, mentre tutto il resto viene fatto, certo a mano, nella stessa grande factory del Northampton a mò di catena di montaggio. Certo diverso dai nostri Peron, Bestetti, Berluti, e anche dallo stesso Lobb di Parigi che pur facendo parte del massimo gruppo del lusso produce tutto il su misura nello stesso laboratorio di Parigi.

Nel taccuino 2773 ho inserito un disegno preso da Apparel Arts, datato intorno al 1930. Se non sapessimo questo e se non leggessimo la didascalia "London Drape" cosa vedremmo? Senza dubbio una giacca Napoletana. Grinze alla spalla, spalla naturale, drappeggio anteriore (e posteriore), ampio bavero, punto vita segnato. Il punto massimo della sartoria Inglese. Dove sta il vero erede di questa tradizione?

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 08-11-2006
Cod. di rif: 2669
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Artigiani Italiani e Inglesi
Commenti:
Incrollabile Cavalier Villa,

il suo ultimo gesso mi da' modo di evidenziare l'incredibile ricchezza della terra in cui viviamo, e di cui mi sto mano a mano rendendo conto. Si, ci sono sarti che lavorano a pochi isolati da dove viviamo. Si, ci sono calzolai che, magari nascosti, a noi sconosciuti, cuciono a mano a pochi kilometri dalla nostra dimora. In ogni regione, in ogni citta'.

Questi sono fatti, assodati, che vengono alla luce grazie al nostro lavoro di ricerca, il quale, se avra' successo, evitera' come spero la morte di questi magnifici mestieri.

C'é qualcosa di simile in Inghilterra? Nell'Inghilterra che conosco io: si, sicuramente, per alcuni settori ne sono certo per esperienza personale; tessuti, caps, sartoria. Anche se quest'ultima in maniera molto minore che in Italia, e sempre piu supportata da manodopera Indiana, e anche se sono convinto che il vero "English Drape", come facevo cenno, sia quello Napoletano. Anche per la calzoleria mi dicono c'e' qualcosa oltre ai big names, ma sempre in maniera molto minore che in Italia e data da molti per morente nel giro di 10 anni (parlo del bespoke).

Per ora pero' dobbiamo attenerci a parlare di quello che conosciamo, e quindi devo confrontare gli artigiani calzolai italiani piu conosciuti; grazie all'amico Jon, toccando con mano il prodotto, comparando scarpa fianco all'altra, dopo interminabili discussioni ritengo che siano entrambi ottimi prodotti; in alcuni casi molto simili in quanto il prodotto italiano ha completamente assorbito lo stile e il disegno inglesi, in alcuni casi incomparabili perche' una norvegese italiana fatta con tutti i crismi non ha trovato confronti. Ma questo Jon l'ha spiegato bene nel gesso sotto.

Le racconto un aneddoto: il lastmaker (colui che crea la forma, quindi sovraintende alla costruzione della scarpa, diciamo l'artigiano capo) di Cleverley passo' qualche tempo fa ad Edward Green, ricostruendo il settore su misura della casa che era chiuso da anni; ora questa persona lascia Green (che dovra' forse chiudere il settore su misura se non trova un nuovo lastmaker) per fondare una propria piccola azienda. Questa persona di cognome fa Graziano.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 10-11-2006
Cod. di rif: 2672
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Richiesta Signor Bianchi
Commenti:
Venerabile Gran Maestro,

mi scuso, come milanese, per non aver risposto al Signor Bianchi.

Utilizzando però la funzione di ricerca della present e Lavagna, lo stesso troverà molte risposte alla sua domanda.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Nanni Boggio
Data: 11-11-2006
Cod. di rif: 2673
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: camiciaio a Milano
Commenti:
Egregio Signor Bianchi

in merito alla sua ricerca le consiglierei senza esitazioni il laboratorio di Siniscalchi a Milano ( Via Carlo Porta 1 , tel.02-29003365 ).

Cordiali saluti

Nanni Boggio

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 20-11-2006
Cod. di rif: 2703
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: AL Signor Caprari
Commenti:
Egregio Signor Caprari,

forse Lei non avra' notato il gelo che circonda alcuni suoi gessi. Una lezione sul tweed in 10 righe e' un po' buffa in questo castello, ma forse Lei sara' perdonato in quanto non conosce ancora le funzionalita' di ricerca di questo sito. Nel qual caso potra' scoprire che non ci sara' bisogno di andare fino a Dublino, ma forse una puntatina a Bologna sara' d' obbligo, non dico per comprare ma per conoscere piu a fondo la storia di questo fantastico tessuto, per ascoltare aneddoti e leggende magari proprio relative a questi misteriosi district check, dietro ai quali si celano nomi, clan e famiglie. Una discreta porzione di cio' e' comunque accessibile da questa lavagna, grazie al nostro Rettore.

A proposito, per gamekeeper tweed, sul quale insiste molto, si intende generalmente il disegno, il quale ho visto realizzare sia in Harris che in Cheviot. E dimentica una tipologia molto importante, anche se purtroppo quasi scomparsa: lo Shetland tweed.

Leggo con molto interesse dei Suoi gusti e, sebbene sia felice che non tutti apprezziamo le stesse cose, e che il mondo sia vario, mi lascia alquanto perplesso lo spacco centrale, per non tacere del colletto di velluto. Del primo Lei dice che sia al suo posto sia a cavallo che in citta. Mi permetta di dubitarne, poiche una giacca che sia stata a cavallo non la porterei mai in citta, per ovvie questioni, a meno che a Genova si circoli ancora a cavallo. In quanto al ticket pocket, lo considero un vezzo superfluo - ma acettabile in un tweed - al quale ho talvolta ceduto io stesso; mai, pero', in un business suit.

Per quanto riguarda fagiani e salmoni, preferisco averli nel piatto piuttosto che sulla cravatta.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 22-11-2006
Cod. di rif: 2708
E-mail: diurka7@hotmail.com
Oggetto: martingale e Carabinieri
Commenti:
Egregio signor Caprari,
se a Genova è merce rara il tweed e il thornproof si spiega in parte la Sua avversione per le martingale et coetera. Non capisco l'allusione ai Carabinieri. Intanto le scelte formali sono in massima parte dettate dagli stessi materiali, poi contenute in un quadro personale di indirizzi e intenzioni estetiche.

Cordialità

Venanzio D'Agostino

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 22-11-2006
Cod. di rif: 2712
E-mail: diurka7@hotmail.com
Oggetto: Stoffe pesanti e Carabinieri
Commenti:
Grazie Professor Pugliatti,
c'è da aggiungere che spacchi e pences nelle giubbe dei Carabinieri erano dettati da precetti di natura ergonomica, data la frequentissima necessità, nell'immediato secondo dopoguerra, di levare il moschetto in posizione di fuoco...

Cavallerescamente
Venanzio D'Agostino

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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 23-11-2006
Cod. di rif: 2716
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Scarpe nere
Commenti:
Egregio Signor Caprari,

forse i propri gusti sarebbe meglio esprimerli evitando di asserire che gli abiti indossati da qualche gentiluomo siano "informi". Comunque per me l'incidente e' chiuso, anzi non si e' mai aperto, in quanto la vis polemica - all 'interno di un educato colloquio - per quanto vivace e' il sale di ogni discussione.

Per quanto riguarda le scarpe nere "dopo le 18", ho sempre considerato questo tipo di precetti ridicoli. Pensi che di la dall'oceano vi e' chi e' convinto che un abito di lino non si indossi mai "prima della festa del lavoro", oppure una regola diffusa sarebbe "no brown in town". Come gia' molte volte sottolineato dal nostro Gran Maestro, l 'eleganza maschile non e' fatta da regole e precetti scritti, ma da un sistema di sensibilita' molto piu sottili e complesse. Lasciamo i vari "decaloghi" dell'eleganza alle varie riviste di massa.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.


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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 26-11-2006
Cod. di rif: 2731
E-mail: diurka7@hotmail.com
Oggetto: chiusure per sempre
Commenti:
Cavalieri eccellenti,
sono vicino al Cavalier Longo. Anche noi, qui a Napoli, un giorno ci levammo e non vedemmo più Gutteridge, antico negozio che certo non soffriva paragoni con Guenzati avendo peraltro una cubatura molto grande: finissimi gli assortimenti di stoffe, ma su questo già scrisse il nostro Gran Maestro, e di scarpe. Hanno avuto il coraggio di lasciare il frontale del vecchio negozio, in vetro nero con la scritta dorata e le lesene di castagno, che a questo punto non so se è stato un bene. Il vilipendio in questo caso è consumato e perpetuato ogni giorno che la Strada di Toledo vede il sole...
E chi ricorda Codrington, mercante di spezie, caffè e generi coloniali, con l'entrata stretta e alta proprio sotto il Ponte di Chiaja, scendendo dal Gambrinus sulla sinistra? L'aroma del té (paragoni possibili, per un periodo, anche coi templi di Albione) e del pepe inondava tutta la via: ora abbiamo un democratico venditore di pezze e il pepe della Ducros.
Credete, qui siamo in sella perché siamo nati a cavallo ed è impossibile buttarci dall'arcione: ma i colpi non si contano...
Numquam servavi

Venanzio D'Agostino

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 26-11-2006
Cod. di rif: 2732
E-mail: diurka7@hotmail.com
Oggetto: scuse e indirizzo
Commenti:
Gran Maestro eccellente, Cavalieri tutti,
abbiateVi le scuse più sincere del sottoscritto, per aver egli vergato i Taccuini dal 2822 al 2827 senza legame alcuno con materiale della Lavagna. Lo scrivente tornerà sull'argomento della commistione di materiali, esponendoVi qualche sua personalissima congettura, più in la.
Intanto Vi comunico che la mia indagine trovava conforto nel repertorio del sito http://www.vintagetextile.com/
trattasi di luogo interessante.

Cavallerescamente
Venanzio D'Agostino

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Nome: Yuri Nappi
Data: 08-12-2006
Cod. di rif: 2775
E-mail: ynappino@alice.it
Oggetto: Sartoria Romano
Commenti:
Egregi Cavalieri, sapete darmi notizie sul sarto Giovanni Romano che lavora a Roma in Via Boito?
Grazie.
Y. Nappi


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Nome: Giona Valerio Granata
Data: 17-12-2006
Cod. di rif: 2786
E-mail: giona.granata@mail.com
Oggetto: Savile Row
Commenti:
Egregi Cavalieri,

mi riferisco agli ultimi taccuini riferiti alla sartoria inglese, Shephards, Huntsman, eccetera.

Senza voler difendere la sartoria inglese a tutti i costi vorrei porre la questione in una differente ottica.

La sartoria inglese non va giudicata tanto nella linea, stile o quella che noi italiani chiamiamo "bellezza" di un abito. La sartoria inglese va giudicata soprattutto su altri livelli, quali la comodita, usabilita, durata, e alcuni particolari chiari solo a chi conosce.

Questi sono per esempio la bombatura nel rever (chiara nel doppiopetto gessato), la spalla allungata di 1-2 cm rispetto a quella naturale, e quello che gli inglesi chiamano "drape", cioè la sovrabbondanza di tessuto nella zona dei fianchi e della schiena, che assieme ad un giromanica alto ma ovale ne fanno una giacca molto comoda.

Spesso infatti le nostre bellissime giacche italiane hanno una linea splendida ma risultano "strettine".

Un ultimo appunto: bisognerebbe giudicare un abito su misura solo quando indossato dal legittimo proprietario.

Cavallerescamente,

Giona Valerio Granata.



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Nome: Nanni Boggio
Data: 21-12-2006
Cod. di rif: 2810
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto:
Commenti:
Egregio Signor Augusto Corbey ,

mi permetto di far notare come dall'immagine di Lapo Elkann traspare indiscutibilmente qualcosa che nessun sarto può tagliare su misura ma che aiuta moltissimo , che oserei dire , in molti casi , è fondamentale , quasi indispensabile per apparire eleganti : lo charme . Lo ritengo in buona parte un dono naturale , come può esserlo per altri la facilità di espressione o di scrittura .Per il resto non c'è una parola del suo gesso , una considerazione , dalla prima all'ultima , che io non condivida. A mio modesto avviso lei ha fatto centro , in pieno.E anche con un certo "stile".
Sentiti ossequi .

Nanni Boggio


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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 09-01-2007
Cod. di rif: 2830
E-mail: diurka7@hotmail.com
Oggetto: i cavalieri
Commenti:
Cavalieri,
la parabola del maestro Grandi mi rammenta un vecchio pescatore di Praiano che incise sul legno di un remo: "fai tu perché tanto per gli altri come fai fai, sbagli": il mito dell'uomo.

Cavallerescamente

Venanzio D'Agostino



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Nome: Nanni Boggio
Data: 25-01-2007
Cod. di rif: 2847
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: Trousse da viaggio
Commenti:
Egregio Signor Longo ,

nel caso le capitasse di passare da Lorenzi in via Montenapoleone a Milano troverà sicuramente la trousse che cerca così come descritta dal Gran Maestro : in nappa all'esterno , foderata con materiale idrorepellente all'interno , morbida , con molti scomparti , capace e adattabile a qualsivoglia bagaglio . In parole povere eclettica .
Si ricordi di chiedere , se ii commesso se ne scordasse , il gancetto ( che di norma viene fornito a parte ) , utilissimo , che le consentirà di appendere la trusse in ogni situazione in modo da poter accedere agli scomparti con la massima naturalezza e comodità .Io la uso da molto tempo e la trovo eccezionale per la sua versatilita .
Cordiali saluti

Nanni Boggio

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Nome: Nanni Boggio
Data: 28-01-2007
Cod. di rif: 2853
E-mail: nanni.boggio@virgilio.it
Oggetto: TROUSSE
Commenti:
Egregio Signor Longo ,

alla sua giustificata domanda rispondo : assolutamente no .Forse ho impropriamente chiamato nappa un materiale che è solo morbidissimo vitello ( color nero o color tabacco ) peraltro non scamosciato e presumibilmente reso idrorepellente .Come Le ho detto io la uso da diversi anni ed è come nuova .Vada comunque a dare un'occhiata . Sul " tempio " , che frequento con regolarità a seconda delle sigenze ,ho comunque più di una perplessità circa le responsabilità che una "bottega" come Lorenzi dovrebbe sapersi assumere . Ma questo è un'altro discorso . Cordialità

Nanni Boggio

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 30-01-2007
Cod. di rif: 2858
E-mail: diurka7@hotmail.com
Oggetto: neologismo?
Commenti:
Egregio signor Abravanel.
vorrei sapere a quale concetto corrisponde "perplime" che suppongo voce verbale; qual'è l'infinito?


Cavallereschi saluti

Venanzio D'Agostino

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 30-01-2007
Cod. di rif: 2861
E-mail: diurka7@hotmail.com
Oggetto: neologismo
Commenti:
Signori,
è dunque "perplime" un neologismo; pare vada bene col fatto che non si trova altro per rendere in parola l'esser perplessi. Ma l'esemplare scritto del signor Corbey viene alla bisogna: pare che meglio si possa dimostrar peplessità senza ricorrere a Rokko Smitherson...
Mi perdoneranno la pedanteria.
Cavallerescamente

Venanzio D'Agostino

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Nome: Davide Leonardi
Data: 29-03-2007
Cod. di rif: 3001
E-mail: mario.leonardi@tiscali.it
Oggetto: Cravatte: nuove tentazioni
Commenti:
Egregio Gran Maestro,
desidero partire da una considerazione personale per poi cercare di avere da lei un giudizio.
Pur essendo ancora relativamente giovane, nutro da molti anni una grande passione per le cravatte.
Le ho sempre indossate non sentendo l'obbligo di farlo, ma esclusivamente il gusto della piacevole "tortura" che è provocata da quel delizioso cappio alla gola.
Credo che una cravatta ben scelta possa farci apparire al contempo rigorosi e carichi di personalità. Mi fa piacere constatare che dopo qualche anno di delirante iconoclastia estetica, finalmente le cravatte tornino ad adornare i colli di tante persone, anche molto giovani.
Negli ultimi tempi mi sono avvicinato a quel particolare tipo di cravatta tagliata al fondo.
Rubinacci ne produce di bellissime e, ultimamente, anche da Marinella ne ho trovate alcune di splendidi colori.
Mi piace comprarle e mi piace vedermele indosso e le sto usando molto frequentemente e senza troppi problemi di "compatibilità".
Intendo dire che le metto con una sportivissima giacca di lana a grandi quadri piuttosto che con un formalissimo winter tasmanian blu, non pensando all'ortodossia dell'abbinamento, semplicemnte rispettando le mie voglie in materia di abbigliamento.
Che ne pensa? Esistono o dovrebbero esistere regole diverse da quelle dettate dall'inclinazione personale?
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi.

Distinti saluti

Davide Leonardi



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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 13-04-2007
Cod. di rif: 3043
E-mail: diurka7@hotmail.com
Oggetto: Massaua
Commenti:
Egregio Rettore,
vorrei chiederLe notizie circa la tela Massaua...
Saluti cavallereschi e cordiali
Venanzio D'Agostino


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Nome: sergio diana
Data: 26-04-2007
Cod. di rif: 3087
E-mail: sergio.diana @siemens.it
Oggetto: gessato lapo elkann taccuino cod 2969
Commenti:
Con riferimento al racconto del taccuino cod 2969 vorrei avere maggiori informazioni sul tessuto gessato indossato da lapo elkann nella foto alla consolle ed eventualmente sapere chi lo produce e dove si può acquistare.
Nel ringraziarvi anticipatamente per le vostre risposte invio i miei più cordiali saluti
sergio diana

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 04-11-2007
Cod. di rif: 3577
E-mail: info@audire.it
Oggetto: checks e risvolti
Commenti:
Gran maestro, illustre Rettore,
vorrei da Loro sapere che norme tecniche e stilistiche regolano il rapporto, mettendo all'opera un tessuto finestrato ovvero in checks a esempio per dei pantaloni, fra riquadro e bordo del risvolti. Val come per le linee del gessato nel rever di un doppio petto?

Cavallerescamente

Venanzio D'Agostino

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Nome: Yuri Nappi
Data: 23-12-2007
Cod. di rif: 3614
E-mail: ynappino@alice.it
Oggetto: Libro Apparel Arts
Commenti:
Chi puo' aiutarmi a trovare il libro curato da Giannino Malossi, edito da Electa, Apparel Arts 1931-1939?
Grazie.
Y. Nappi

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Nome: Yuri Nappi
Data: 02-01-2008
Cod. di rif: 3619
E-mail: ynappino@alice.it
Oggetto: LIBRI
Commenti:
Qualcuno ha notizie sul libro non piu' in commercio edito da Electa, Apparel Arts 1931-1939?
Vi sarei grato.
Stamattina ho ricevuto in regalo il volume Esquire's Encyclopedia of 20th Century Men's Fashions.
Bellissimo!

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Nome: Yuri Nappi
Data: 13-01-2008
Cod. di rif: 3632
E-mail: ynappino@alice.it
Oggetto: Apparel Arts
Commenti:
Esimi visitatori,
sto cercando il libro Apparel Arts 1931-1939.
So che è difficile reperirlo.
Ringrazio il G.M. per la risposta alla lavagna, ma vorrei proporre uno scambio con il volume Esquire's Encyclopedia of 20th Century Men's Fashions - (ne ho 2) Il prezzo di mercato è molto vantaggioso.
Chiunque fosse interessato potra' contattarmi via email.
Grazie
Yuri Nappi


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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 23-01-2008
Cod. di rif: 3638
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Grigio Vs Blue. a: L.Villa e G.Maestro
Commenti:
E’ proprio interessante l’esame sul cappotto che leggo proposto dal sempre notevole cavaliere L.Villa. Mi sono sempre chiesto del differente uso che può avere il blu ed il grigio optando poco tempo fa’ per quest’ultimo colore. Ho realizzato con il mio sarto un Ulster con una pesante flanella. Ma questo poco importas. Importante è invece cosa ci dirà il G.Maestro in proposito ai due, cioè formalità e campi di utilizzo.
Non lascio il castello e la porta senza i miei complimenti. Le sue scritture, da anni sparse ovunque nelle porte, e quelle del G.Maestro mi fanno sempre riflettere e pensare. In bene e in meglio.

Cordiali saluti
M.Fontana


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Nome: Jacopo Signani Corsi
Data: 30-01-2008
Cod. di rif: 3647
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: adattamento guardaroba
Commenti:
Egregi signori,

come potrete apprendere dalla mia scheda, ho ventisei anni e mi permetto di chiedere il Vostro autorevole parere riguardo un argomento per me di fondamentale importanza. Nonostante abbia già cominciato a strutturare il mio guardaroba personale, dispongo da qualche anno di un patrimonio inestimabile: il guardaroba del mio grande nonno, che purtroppo ci ha lasciati. Non mi dilungo nel descriverlo perchè Vi annoierei, ma sono sicuro che quel grande gentiluomo sarebbe stato una straordinaria fonte d'ispirazione anche per Maestri come Voi.
Il suo guardaroba era costituito da circa 50-60 abiti e posso ragionevolmente affermare che nessuna tipologia fu tralasciata, dagli splendidi lini bianchi, agli smoking, ai tight, alcuni appartenuti addirittura ai suoi (e quindi ai miei) avi, datati '800.
Come detto, ho intenzione di creare negli ani il mio guardaroba personale, ma allo stesso tempo trovo deprecabile relegare cotante bellezze al ruolo statico e nostalgico di pezzi da museo.
Alla luce di questo mi piacerebbe sapere se, dal vostro punto di vista, mi è concesso portare queste meraviglie del passato da un sarto per farle adattare alle mie misure, considerando che sono molto simili a quelle del loro primo proprietario, ma chiaramente non identiche. Ho già provato ad adattare due blazer (un tweed beige ed uno spigato blu invernale) sortendo risultati non proprio soddisfacenti, specialmente su uno dei due, dove le modifiche all'altezza della vita hanno compromesso l'equilibrio estetico complessivo. Vogliate considerare che le spalle sono perfette e le modifiche si ridurrebbero al restringimento di torace e vita.
In summa, sarei lieto di sentire la Vostra opinione a proposito di un caso cosi romantico e cosi complicato.
RingrazindoVi per l'attenzione concessami, porgo
distinti saluti

JSC

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Nome: Jacopo Signani Corsi
Data: 31-01-2008
Cod. di rif: 3650
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Adattamento guardaroba
Commenti:
Desidero prima di tutto ringraziare i Signori Nocera e Corbey per aver voluto condividere le loro opinioni, di cui farò tesoro e che mi hanno convinto sempre di più a percorrere la strada dell'"adattamento". Concordo con voi sull'attenzione da riporre nella scelta del sarto. Per il momento sono orientato a servirmi dal mio, anziano Maestro Siciliano operante a Carrara (città di mio nonno) da più di trenta anni. Qualche dubbio mi sorge però quando apprendo che non aveva confezionato che pochi completi del guardaroba in oggetto. Ci sarà stato un motivo se mio nonno tendeva a farsi confezionare abiti tra Firenze, Milano e Londra, rinunciando alla comodità del sarto vicino a casa?
L'anziano sarto spesso ed orgogliosamente mi ricorda di essersi diplomato Maestro all'accademia di Roma e le sue creazioni mi piaciono molto, anche se ovviamente non possiedo ancora gli strumenti e l'esperienza per poterle giudicare in maniera definitiva ed oculata. In aggiunta, tutta la mia famiglia non ha una grande reputazione per il suo operato, tendendo spesso a definirlo come un "normale". L'unico fuori dal coro è mio zio francese (uomo molto elegante) che ordina telefonicamente a Carrara, direttamente da Parigi. Per questioni di privacy e di rispetto preferisco non fare il nome del Maestro, ma sono sicuro che, qualora qualcuno lo conoscesse, non farebbe fatica a capire di chi sto parlando. Cosa fare?

Rinnovando i miei ringraziamenti, porgo

distinti saluti

JSC

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Nome: Jacopo Signani
Data: 11-03-2008
Cod. di rif: 3688
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Pochette
Commenti:
Gentile Maestro, gentili Cavalieri,

torno tediarvi con una questione che a me appare non tanto chiara, quanto naturale. I miei dubbi sono però sorti nel momento in cui mi sono trovato a discutere con un amico ed a dover difendere le mie convinzioni circa le regole d'etichetta che coinvolgono la pochette.
Dal basso della mia inesperienza ho sempre considerato la pochette un argomento di svago, un accento giocoso a sostegno di un impianto molto più ponderato e rigiroso, quello della mise complessiva. Per contro il mio amico sosteneva che il fazzoletti piegati a punta (una, due, tre o puff) fossero meno "eleganti" di quello piatto. Ho trovato il suo appunto davvero "piccolino". Ne è nato quindi un aspro confronto. La mia linea difensiva poggiava sulle basi di una delle teorie principe di queste lavagne: il gentiluomo rispetta il tempo astronomico ed il luogo culturale, prima del tempo meteorologico ed il luogo geografico. In poche parole credo che un accessorio come la pochette non debba sottostare a nessuna regola ferrea che prescinda dalla personale sensibilità nel cogliere i valori morali ed estetici di una situazione, e che, ad ogni modo, debba essere commisurato al codice strutturale dell'abito che la ospita.
Se è vero che un gentiluomo può permettersi di trasgredire le regole soltanto quando ne ha completa padronanza, allora, in conclusione, credo che la pochette sia uno degli strumenti più adatti a fare del gioco una piacevole trasgressione.
Mi rimetto quindi alle vostre illustri opinioni, per capire se la mia interpretazione è corretta o se sono soltanto un presuntuoso che ha ancora tutto da imparare.

Buona giornata e grazie molte

Jacopo Signani

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Nome: Jacopo Signani Corsi
Data: 13-03-2008
Cod. di rif: 3692
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Fazzoletto - Pochette
Commenti:
Desidero innanzi tutto ringraziare il Maestro ed i Cavalieri, intervenuti come al solito con velocità, estrema competenza e dovizia di dettagli.
In riferimento al sito di Lord Whimsy, già lo conoscevo ed ho comprato su internet anche il suo simpatico liberculo (Affected Provincial's Companion), che ho trovato tanto divertente quanto poco preciso e profondo nelle descizioni.

Deduco dalla straordinaria risposta del Maestro Maresca che le mie idee non erano poi così sbagliate a riguardo delle scelte di piegatura del fazzoletto (perchè di fazzoletto stiamo parlando).
In ultima e sintetica istanza, potrei quindi sostenere a chiusura della disputa, che non esiste una piegatura più "elegante" dell'altra? Che forse la complessità della stessa piegatura è piuttosto indice di "sprezzatura" da parte del gentiluomo? Che la piegatura "piatta" è forse maggiormente adatta ad occasioni più seriose (smoking?) come investiture, tribunali o addirittura funerali?
Un'ultima provocatoria domanda: perchè, a parer vostro, l'Avvocato Agnelli molto raramente ornava di fazzoletti il suo taschino?

DIstinti saluti e ringraziamenti

Jacopo Signani

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Nome: Jacopo Signani
Data: 24-03-2008
Cod. di rif: 3707
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Dùe qùestioni dùe
Commenti:
Egregi Signori,

mi scùso anticipatamente di porvi in qùesta sede dùe qùestioni di così diversa natùra. Evidentemente la mia sete di sapere porta ad ùn grande nùmero di domande, che inevitabilmente trovano poche risposte. Vi prego di farmi notare se tale atteggiamento risùlta per voi essere inaccettabile o fùori lùogo.

La prima qùestione è meramente ùtilitaristica: dopo aver discùsso con il mio camiciaio caùsa atteggiamenti non professionali, mi trovo a dover cercare nùove solùzioni. L'idea più sconsiderata che mi è venùta in mente è qùella di imbastire, nel tempo libero, ùn piccolo bùsiness legato alla camicia sù misùra, per soddisfare al contempo le mie esigenze e qùelle dei miei molti amici. Sostanzialmente vorrei trovare ùn bravo\a artigiano nell'area di Milano che realizzi camicie sùlla base delle mie precise esigenze stilistiche e tecniche. A tal proposito vorrei essere io stesso a fornirgli i tessùti ed i bottoni di mio gradimento, sottoponendo le medesime scelte anche ai miei amici, cosi da creare ùna piccola comùnità di affezionati da me mediata. A qùesto pùnto, sapreste sùggerirmi ùn valido artigiano disposto ad abbassare le sùe pretese economiche in virtù dell'elevato nùmero di ordini? Inoltre, vista la mia predilezione per le righe ed i bastoni inglesi, sapreste indicarmi ùn fornitore di tessùti d'oltremanica disposto a spedirmi il sùo campionario? In alternativa, qùali strade sùggerite qùi in Italia?

La seconda qùestione di carattere molto più estetico ed è dovùta ad ùna mia personale riflessione: il rever a lancia è in qùalche modo vincolato o più adatto ad essere ùtilizzato sùl doppiopetto? Qùesto perchè, prediligendo forme snelle e spigolose, sto pensando di far realizzare dal mio sarto ùn blazer monopetto, dùe bottoni, rever a lancia, di colore blù piùttosto chiaro, qùasi azzùrro, da portare sia d'estate con pantaloni di lino bianco, sia nelle mezze stagioni, con pantaloni grigio chiaro. Sarebbe, secondo voi, ùna scelta ragionevole?

Rinnovando la mia immensa gratitùdine per voler condividere i vostri illùstri pareri, porgo

cordiali salùti

JSC

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Nome: Jacopo Signani
Data: 24-03-2008
Cod. di rif: 3711
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Camiciaio e Blazer -conclùsioni-
Commenti:
Gentile Gran Maestro,

la ringrazio per l'indefinibile velocità della sùa risposta.
Per qùanto rigùarda il Blazer, per darle ùn idea del colore e della foggia che ho immaginato, la rimando all'appùnto del taccùino dove si riporta la forografia di ùn opera del maestro di "English Cùt" di cùi non ricordo il nome. La sùa opimione rimane la stessa?

Rigùardo al camiciaio, credo di aver capito le sùe considerazioni, mi sembrano più che condivisibili. Detto ciò, ho cercato nelle vostre pagiene i recapiti del Signor Piccolo ma non li ho trovati. Non appare nemmeno nell'elenco dei nomi. Per i tessùti invece, nessùn sùggerimento?

distinti salùti e calorosi ringraziamenti

JSC

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 26-03-2008
Cod. di rif: 3716
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: La mia giacca nel taccuino di oggi
Commenti:
Gent.issimo Gran Maestro,
la ringrazio di cuore per l’esame visivo della mia ultima giacca. La cosa mi rincuora. L’idea del punto vita troppo alto nasconde una mia confusione sull’abbottonatura. Può salire o scendere la tripletta dei bottoni, mantenendo fissa la tasca ? Come comportarsi nel posizionamento ?
Come faccio a decidere l’altezza di vita dei pantaloni.
Credo siano domande banali ma per me non semplici.
Grazie, avete creato un luogo dove con calma si discute di cose impossibili altrove.
Cordiali saluti
M.Fontana


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Nome: Jacopo Signani
Data: 29-03-2008
Cod. di rif: 3722
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Intorno ai polsi
Commenti:
Gentile Gran Maestro, gentili Cavalieri,

ho appena acqùistato alcùne pezze di stoffa per camicie in ùn bel negozio tradizionale (per il piccolo bùsiness di cùi ho parlato nei precedenti gessi c'è bisogno di tempo) e adesso sto stùdiando i dettagli delle loro tradùzioni in camicie. In parlticolare mi sto soffermando sùlla scelta tra le tipologie di polsi. Da ùn po di tempo sto meditando di realizzarne ùna serie con il cosiddetto "English Cùff", ovvero il polso con gemelli singolo, non doppio rovesciato, come qùello francese. Qùesta ipotesi perchè, a livello estetico, li trovo divertenti ed a livello pratico li trovo molto versatili perchè consentono ùn ùso della camicia anche senza gemelli (lasciando cosi i polsi aperti),per esempio in sitùazioni estive non formali, come aperitivi sùlla spiaggia o cene in casa In sintesi avrei i gemelli qùando li gradisco, ed ùna camicia più "ùsabile" in sitùazioni rilassate, allo stesso tempo.
Qùali sono le vostre opinioni a rigùardo?

Rinnovando i miei più sentiti apprezzamenti per i preziosi consigli da Voi gentilmente condivisi, porgo

cordiali salùti

JS

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Nome: Jacopo Signani
Data: 29-03-2008
Cod. di rif: 3723
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Intorno ai colli
Commenti:
Gentili Signori,

la fretta è cattiva consigliera, pertanto mi scùso per sprecare ùlteriore gesso e spazio sùlla lavagna.
Desidero integrare il mio precedente gesso con alcùne considerazioni sùi colli delle camicie.
Qùestione da me mai compresa fino in fondo è qùella del "ripieno" dei colli, ovvero, qùali sono le principali differenze tra qùelli ad interno adesivo e qùelli senza? In secondo lùogo le fferenze di rigidità.
La mia camiciaia mi ha detto: "C'è ancora qùalche pazzo che me lichiede senza adesivo, ma poi scordatevi che restino senza difetti di stiratùra".
Sarebbe ragionevole affermare che più il collo è rigido e disteso (per esempio tramite adesivo) più esso è adatto a sitùazioni formali, e per contro più il collo è morbido ed irregolare (senza adesivo) più esso è adatto a sitùazioni "vive"?
Sùlla base di qùeste modeste considerazioni sto pensando di ùtilizzare colli più morbidi e senza adesivo per i lini ed i larghi bastoni colorati estivi,cùi abbinare polsini "english cùff" a gemello singolo e colli più rigidi e distesi (tramite adesivo) per i classici twill e popeline rosa ed azzùrri, destinati ad ùtilizzi più formali e professionali, cùi abbinare polsini con bottone.
sperando di non aver pronùnciato troppe bestialità, mi rimetto alle Vostre aùtorevoli opinioni, aggingendo sentiti ringraziamenti.

JS

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Nome: Jacopo Signani
Data: 02-04-2008
Cod. di rif: 3731
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Risp.gesso 3728
Commenti:
Mirabile Gran Maestro,

ringraziandola per le cortesi precisazioni, colgo l'occasione per manifestare, per la prima volta, leggero smarrimento e lieve disaccordo in merito alla Sùa gentile risposta. Lo smarrimento è dovùto alla apparente dicotomia tra il Sùo aborrire il "doppio registro" ed il Sùo sostenere il mio programma definendolo "ùn ottimo pùnto di partenza per definire ùno stile personale". Non mi è chiaro, dùnqùe, se Lei accolga o rifiùti tale percorso progettùale.

Il lieve disaccordo, o forse l'incaùto fraintedimento, nasce invece dalle sùe considerazioni in merito alle incoerenze tra interiorità ed esteriorità pecùliari dell'ùomo delle palestre, che, mi aùgùro, non fossero riferite alle mie scelte di registro. Per ancestrali eredità, estetiche e morali, sono legato al formalismo più rigoroso, che giammài è animato da cieche imposizioni, o da calcoli programmati ma sempre da ùn natùrale scorrere di accortezze per rendere più sopportabile la nostra presenza agli occhi del prossimo. Non sarò di certo io, Gran Maestro, a volerle ricordare che il "formalismo" (termine che addirittùra mi infastidice nella sùa attùale accezione), da "forma", è appùnto foggia, figùra, apparenza, ovvero il tentativo di imporre lingùaggi estetici comùni al fine di rispettarsi l'ùn l'altro, ma è anche bellezza, carattere e modo, connotazioni tùtt'altro che dogmatiche o prevedibili, piùttosto espressioni soggettive della persona, dell'anima, dell'intelletto. Sarebbe sconveniente e poco rispettoso, per se stessi, ma soprattùtto per gli altri, presentarsi ad ùn consiglio di amministrazione in maniche di camicia così come d'altra parte sarebbe terribilmente inadegùato presentarsi ad ùn aperitivo sùlla spiaggia con ùno splendido completo di lino bianco, sicùramente la mise più corretta, ma anche la più inadegùata, perchè lontanissima dallo stato emotivo e dalla dimensione astratta della sitùazione. A mio modo di vedere, cambiare registro, (giammài impianto!)è piùttosto garanzia di coerenza tra l'ùnità interiore e qùella esteriore. Qùante sontùose camicie bianche hanno protetto insìcùri ragazzini fùorilùogo morale? Qùante rigogliose camicie colorate hanno donato finta giovinezza a tristi signori in cerca di giovani compagnie? Ecco, qùesti sono i pericoli insiti nel dimenticare che la "forma" deve nùtrirsi di cariche emotive, oltre che di cariche sqùisitamente dogmatiche, Delle ùltime, ovviamente, è fondamentale la profonda conoscienza ed il sincero rispetto, perchè, come da Lei gia detto, rappresentano l'appiglio nei momenti di bùrrasca, di smarrimento emotivo. In ùltima istanza, ritengo che sia poco corretto parlare di formalismo "emotivo" e di formalismo "assolùto", perchè essi sono espressione dello stesso sentimento, più alto, che si chiama rispetto. Chiedo venia, Gran Maestro, ma mi permetto inoltre di farle notare che lo stesso parlare dell' "homo elegans" mi sembra ùna contraddizione in termini, dal momento che,così facendo, a mio parere si dimenticano i presùpposti stessi del bùongùsto.

Mi sono permesso qùesta lùnga divagazione perchè credo che è proprio dal confronto che nascano le cose migliori, e non volevo che la mia immensa stima per i segreti ed il lavoro portato avanti in qùeste nobili stanze fossero macchiati da ùna sgradevole incomprensione.

cordialmente,

JS

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Nome: Jacopo Signani
Data: 02-04-2008
Cod. di rif: 3734
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Conclùsione e scùse
Commenti:
Egregio Sig.Maresca,

intesto così, anche se adesso sò che incorretto, qùindi mi correggo sùbito e dico Egregi Signori, riportando il dialogo alla giùsta dimensione collettiva. Mi dùole che l'attenzione si sia concentrata sùl passo in cùi cito l'Homo Elegans, citazione sventùrata e sùperficiale, di cùi soltanto adesso mi rendo conto. Il tentativo di qùel gesso era piùttosto qùello di esprimere le mie riflessioni a rigùardo dell'emotività rispetto alla formalità ed all'informalità, ed in qùesta logica fare di colletti e polsini ùn semplice ed immediato mezzo d'espressione esemplificativa. Per la mia personale soggettività, per il mio ùnico modo di essere, sono portato ad esprimere il mio stato d'amimo anche attraverso scelte estetiche originali , creando così sottoregistri, e lingùaggi personali, sempre però sùbordinati a qùei principi che mai ho stùdiato ma da sempre ho respirato per tradizione, qùei principi che in qùesta sede sono riassùnti con il termine "classico". Per qùesto motivo, non per altri, avevo chiesto l'aùtorevole opinione del Gran Maestro. Se tùtto ciò è inconciliabile con l'Homo Elegans qùi eretto a sùpremo oggetto di stùdio, allora vorrà dire che ho ancora molta strada innanzi a me.
Conclùdo porgendo le mie più sentite scùse per aver in qùalche modo tradito alcùni dei principi fondamentali di qùesto ordine, aùgùrandomi che i miei gessi siano ancora ben accetti in qùesta lavagna.

Jacopo Signani

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Nome: Jacopo Signani
Data: 03-04-2008
Cod. di rif: 3741
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Invenzione e tradizione
Commenti:
Egregio Cavalier Villa,

La ringrazio di cùore per avermi ricordato ùna delle più grandi verità dell'esistenza, talmente assolùta da rappresentare il cardine per rispettare, stùdiare, preservare, tramandare e forse, nel migliore dei casi, migliorare qùalsiasi disciplina che abbia per oggetto l'ùomo ed i sùoi sentimenti.

JS

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Nome: Jacopo Signani
Data: 04-04-2008
Cod. di rif: 3743
E-mail: jacoposignani@hotmail.com
Oggetto: Taccùino n.3895
Commenti:
Egregi Signori, mirabile Gran Maestro,

dal momento che è la prima volta che mi permetto di allegare ùn immagine al taccùino, non ho grande confidenza con la procedùra. Non possedendo gli strùmenti di conoscenza tecnica necessari a descrivere tale l'immagine, credevo fosse bùon costùme lasciare il "passo" alle vostre più aùtorevoli opinioni, nelle pagine del taccùino. O forse è qùesta lavagna la più consona a raccogliere le riflessioni derivanti da qùella antica fotografia?
Sprero di aver fatto cosa gradita riportando alla lùce qùel piccolo specchio di tempi passati, forse carico di spùnti interessanti.

JS

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Nome: Yuri Nappi
Data: 18-04-2008
Cod. di rif: 3768
E-mail: ynappino@alice.it
Oggetto: L'autostima di Alfonso Rossetti
Commenti:
Egr. Sig. Rossetti, abbia più autostima di sé,
non si faccia consigliare o influenzare dalla sua dama, ed osi a sperimentare. Provi ad avere coraggio! Oltretutto è anche uomo politico! (l'Elettore se ne accorge).
Provi e riprovi; se non sarà in grado di indossare un ascot o una stola se ne accorgerà Lei stesso.
Saluti
Y.N.

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Nome: Yuri Nappi
Data: 20-04-2008
Cod. di rif: 3770
E-mail: ynappino@alice.it
Oggetto: Scuse
Commenti:
Chiedo venia.
Yuri Nappi

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 23-05-2008
Cod. di rif: 3802
E-mail: info@audire.it
Oggetto: Accessorio
Commenti:
Gran Maestro illimitato, stimatissimo Rettore,
già che andiam per etimi, confortato dal maestro di Nicolò Tommaseo, il campano Raffaele Liberatore, propongo per "accessorio" una lettura che tenga conto della compagnia di "adito", e noi che siamo Cavalieri di Porte ne abbiamo ben da dire: accessorio è anche chiave per accedere, per aprir la porta alla personale interpretazione, per comporre l'intimo disegno del sentire; le perfezioni, le strategie, le cautele...
Un sommo che ne scrive è il marchese Tibertelli, al secolo Filippo de Pisis...

Cavallereschi omaggi

Venanzio D'Agostino



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Nome: NICOLO' LAMANNA
Data: 29-05-2008
Cod. di rif: 3809
E-mail: n.lamanna@email.it
Oggetto: L' ARTE DELLA CRAVATTA
Commenti:
Buongiorno a tutti.
Oggi è sempre più raro trovare artigiani che producano cravatte sette pieghe, è più semplice e remunerativo optare per quelle standard.
Inoltre, le sette pieghe sono poi davvero fatte a mano?.....Mi appello alla vostra esperienza per domandarvi chi, secondo voi, oltre all'indiscusso Marinella, mantiene ancora questa antica arte......Inoltre, secondo voi, queste particolari cravatte sono soggette ad una maggiore usura rispetto a quelle standard?....
Con deferenza vi saluto.

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Nome: NICOLO' LAMANNA
Data: 29-05-2008
Cod. di rif: 3811
E-mail: n.lamanna@email.it
Oggetto: L' ARTE DELLA CRAVATTA
Commenti:
Ringrazio il gentilissimo Sig. Arcangelo Nocera per la preziosa informazione sul Rubinacci....Non sapevo fosse così mirato sulla sette pieghe (non avendo mai acqusito una sua cravatta) ed apprezzo notevolmente il fatto che le sue siano sfoderate (quindi più leggere).
Con deferenza vi saluto.

Nicolò LAMANNA

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Nome: Nicolò LAMANNA
Data: 02-06-2008
Cod. di rif: 3817
E-mail: n.lamanna@email.it
Oggetto: sette pieghe
Commenti:
Gentilissimo Gran Maestro,
il suo intervento è stato a dir poco illuminante in merito alla sette pieghe. Purtroppo anche spiacevole, in quanto mi rendo conto di possedere modelli "sei pieghe" anzichè sette.
Non che questi siano di bassa fattura ma non rappresentano il tipo di manufatto che cerco da qualche anno. Sono estremamente colpito dalla sua precisione nel descriverne i particolari e, in accordo con l'Egregio Sig. Villa, chiedo si possa inserire sul taccuino un puntuale vademecum della sette pieghe.
Come afferma giustamente Villa, determinati valori ed abilità si vanno perdendo in favore di prodotti più semplici e "comodi" ma, soprattutto, maggiormente adattabili alle esigenze commerciali.
Nel ringraziarla immensamente,
con deferenza la saluto.

Nicolò LAMANNA

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Nome: Nicolò LAMANNA
Data: 03-06-2008
Cod. di rif: 3823
E-mail: n.lamanna@email.it
Oggetto: Cravatte Sanseverino
Commenti:
Gentili Cavalieri e visitatori partenopei,
proprio in merito alla sette pieghe (ma non solo...), che informazioni avete sull'azienda Sanseverino?....a Torino ho trovato un negozietto che rivende cravatte Sanseverino (solo tre pieghe)in numero limitato...Inoltre, da Internet, non risulta che l'azienda abbia un sito......Colui che me le ha vendute ha disquisito discretamente riguardo alla lavorazione ma non ha fatto cenno ad eventuali punti vendita al cliente finale....Vorrei avere maggiori informazioni sulla qualità del prodotto in base alle vostre esperienze...
Sempre deferente vi saluto

Nicolò LAMANNA

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Nome: Nicolò LAMANNA
Data: 05-06-2008
Cod. di rif: 3827
E-mail: n.lamanna@email.it
Oggetto: Blazer alla Laurea..
Commenti:
In merito al gesso del Sig. Pretti, senza volermi assolutamente sostituire nella risposta al GM, il cui punto di vista "oscurerà" probabilmente il mio, sento di esprimere un parere frutto dell'esperienza personale (visto che qualche anno fà mi trovai di fronte al medesimo quesito del Sig. Pretti):
...Giunto alla gran giorno, tra le varie opzioni inserii anche l'ipotesi del blazer, ma alla fine decisi che avrei indossato l'abito (personalmente preferii un blu non troppo scuro sul gessato sottile). Scarpe nere.
A distanza di anni, riguardando le foto, affermo di non essermi pentito della scelta e ciò in quanto, ancora oggi, ritengo che il blazer resti un tantino troppo informale per l'occasione, soprattutto se accostato ad un pantalone molto chiaro.....Per carità, questo è solo il mio modesto pensiero......Quindi, caro Sig. Pretti, ascolti attentamente il parere del Gran Maestro e poi non dimentichi che, soprattutto in quel momento, è importante indossare ciò che le trasmette maggiore sicurezza....
Un grandissimo IN BOCCA AL LUPO!..
Ci faccia sapere com'è andata...
Con deferenza

Nicolò LAMANNA

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Nome: Nicolò LAMANNA
Data: 07-06-2008
Cod. di rif: 3835
E-mail: n.lamanna@email.it
Oggetto: Vestire il grigio e cravatte regimental
Commenti:
In merito al gesso del Cav. Dante De Paz, affermo di condividere il suo invito a rilanciare il grigio tra giovani e non ma, purtroppo, non bisogna dimenticare che, talvolta, le nostre stesse caratteristiche cromatiche ce lo impediscono.
Io, per esempio, avendo un colore chiaro di capelli fatico a sostituire il blu con il grigio (sulla mia persona, quest' ultimo rende meno rispetto al primo). Insomma, personalmente sono molto attratto dal grigio ma poi, una volta dinnanzi allo specchio, c'è qualche cosa che fà spegnere quella "luce" che un abito ci dovrebbe conferire. Auguro che proprio l'Egr. De Paz, fautore di questo rilancio, sappia darmi delle indicazioni che mi facciano cambiare idea.
Relativamente alle cravatte Regimental, ne sono un grande amante. Essendo ancora in giovane età non posso fare altro che invitare soprattutto i miei coetanei ,qui presenti, ad indossarle per una serie di motivi:
1) non sono affatto appannaggio di generazioni più anziane (soprattutto vista la vivacità dei modelli in circolazione);
2) a mio parere, esprimono maggiormente, con i loro incroci di colori, la personalità di chi le indossa;
3) E' talmente notevole il numero di incroci cromatici possibile da essere facilmente indossabile da chi desidera andare un pò fuori da uno "stile classico".

P.S. Naturalmente, i tre motivi sopra elencati si adattano al regimental italiano ma non sempre a quello inglese (che è il solo vero regimental)

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Nome: Nicolò LAMANNA
Data: 07-06-2008
Cod. di rif: 3836
E-mail: n.lamanna@email.it
Oggetto: fraintendimento
Commenti:
Mi scuso con il Cav. De Paz in quanto rileggendo il suo gesso credo di averne frainteso la prima parte. A quanto pare, ciò che non desidera proprio rilanciare è il grigio.......Ammetto però di vedere poco tra i giovani questo colore....
Deferente

Nicolò LAMANNA

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 08-06-2008
Cod. di rif: 3838
E-mail: info@audire.it
Oggetto: accedere
Commenti:
Signori e Cavalieri eccellenti, Rettore sapiente,
sin qui, sino al gesso che precede questo, molto mi sembra propendere a una lettura di "accessorio" come di chiave per accedere. Chi al mondo dei grigi, chi al mondo dei blu: e sono ambiti che tutti vedono girare intorno al nero, quando temperandolo col bianco, quando negandolo col muoversi alla frequenza opposta.
Una pochette, dei gemelli. una riga, una testura, una calzatura. Giochi di luce, altro che età...


Cavallerescamente
Venanzio D'Agostino

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 10-06-2008
Cod. di rif: 3841
E-mail: info@audire.it
Oggetto: scuse
Commenti:
Rettore De Paz imprescindibile,
chiedo comprensione per un peccato formale che si deve a un purtroppo percettibile mio personale calo dell'attenzione: essermi rivolto a Lei in seconda battuta al momento del saluto iniziale nel gesso 3838.
Chiedo scusa a Lei e a tutti.

Knightly regards

Venanzio D'Agostino





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Nome: Lello Carnà
Data: 31-10-2008
Cod. di rif: 3912
E-mail: carna@studiocarna.it
Oggetto: Camiceria Olga
Commenti:
Egregio Sig. Buttafava,
mi permetto di suggerirLe una visita al "nuovo" laboratorio Olga per verificare il rispetto di talune imprescindibili lavorazioni.
Badi che non esiste una regola e quanto segue sono solo le domande e le verifiche che farei io, in relazione a ciò che mi attendo da una camiciaia.
Penso, ad esempio, alla realizzazione del colletto/polsino che dovranno essere costruiti su nateriali naturali, cuciti e non incollati (molti uomini - forse le mogli - preferiscono i colletti/polsini incollati perchè più facili da stirare. Per questa ragione ci sono sempre meno camicerie in grado di realizzare la cucitura).
Il giro manica è bene sia cucito a mano e "ribattuto". Questa lavorazione tradizionale ed impegnativa conferisce alla manica un andamento morbido, quasi vivo.
In conclusione chiederei di vedere qualche realizzazione per capire se le camicie sono lavorate in "taglia" e sulla base di modelli standard da dimensionare su ciascun cliente (controlli, ad esempio, le dimensioni del giro manica, la larghezza delle maniche, la lunghezza dei polsini, ecc.). Io preferisco una camicia realizzata proprio per me, senza alcun modello standard di riferimento.
Ove interessato alle cifre è utile verificare che siano realizzate a mano.
Il numero delle prove previsto Le potrà segnalare l'effettiva vocazione artigiana che aumenta all'aumentare di queste (per la prima camicia possono essere utili/necessarie 3 prove).
Un cavalleresco saluto.
Lello Carnà

P.S.: La prego, ci tenga informati sull'esito della verifica! Grazie.

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Nome: Lello Carnà
Data: 31-10-2008
Cod. di rif: 3913
E-mail: carna@studiocarna.it
Oggetto: Scape: strade di pulizia - Al Cav. Villa
Commenti:
Carissimo Lorenzo,
è capitato anche a me di utilizzare il tonico struccante (non a base di solventi che potrebbero danneggiare irrimediabilmente la scarpa). Sul tema penso di poter suggerire che si ottengono dei risultati migliori se lo "struccante" è conservato in frigorifero.
Non conosco la ragione ma mi è capitato, per puro caso, di utilizzarlo "fresco" e la capacità detergente apparente è di sicuro interesse.
Un caro e cavalleresco saluto.
Lello Carnà

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Nome: Lello Carnà
Data: 31-10-2008
Cod. di rif: 3914
E-mail: carna@studiocarna.it
Oggetto: Un sarto a Roma - Ad abundantia
Commenti:
Egregio signor Philibert,
da affezionato e storico Cliente della Sartoria Celentano Le assicuro che l'incontro con il Maestro sarà per Lei motivo di grande soddisfazione, sia per l'indiscutibile qualità del prodotto che per la componente umana dell'interlocuore.
Mi permetto di tranquillizzarla anche sul fronte prezzi.
Un cavalleresco saluto... e buon divertimento.
Lello Carnà




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Nome: Lello Carnà
Data: 01-11-2008
Cod. di rif: 3916
E-mail: carna@studiocarna.it
Oggetto: Impressioni da Londra - Al Cav. Lucchetti
Commenti:
Egregio cav. Lucchetti,
provi a visitare "G J Cleverley" al 13 The Royal Arcade, 28 Old Bond Street.
E' un calzolaio di eccezionale bravura che propone anche una linea di calzature già pronte. Chieda del direttore, mr. George Glasgow, persona molto gentile e disponibile, che la condurrà in un percorso storico molto avvincente.
Non dimentichi Taylor of Old Bond Street... ottime creme da barba (io da "calabro" preferisco l'essenza Almond)!
Cavallerescamente,
Lello Carnà

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 13-11-2008
Cod. di rif: 3921
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Sulla chiusura dei pantaloni
Commenti:
Gen.lissimo GranMaestro e Cav.Villa,
dopo aver letto quanto aveva scritto proprio l'insostituibile Cav.Villa sulla chiusra dei pantaloni, sono andato a vedere i miei. Anche il mio maestro sarto ne ha cuciti in entrambi i modi. Interpellato sulla cosa mi ha confessato che la tipologia senza linguetta, usata in sartoria da sempre, lui la predilige con i pantaloni per cintura mentre la linguetta (o tirante) per quelli con bretelle.
Come sostiene il Cav.Villa - mi permetta di elogiare con osservanza i Suoi innumerevoli e splendidi gessi - l'estetica cambia di molto.
Cosa si può sapere di più stimato GranMaestro ?

Con cordialità e rispetto
M.Fontana

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 02-03-2009
Cod. di rif: 3989
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Blazer and blu
Commenti:
Egr.Gran Maestro,
in merito al recente intervento del sempre notevolissimo e dotto Cav. L.Villa mi sono sempre attentuto ad associare blu scuri con blazer doppiopetto e monopetto, e blu chiari solo a blazer monopetto. E' una scelta personale sulla quale tempo fa mi interrogai, trovando l'assenso del mio maestro sarto. Lei come la pensa a riguardo ?

Cordialità e stima
M.Fontana

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Nome: Maurizio Reina
Data: 23-03-2009
Cod. di rif: 4003
E-mail: maurizioreina@alice.it
Oggetto: Tessuti tradizionali italiani
Commenti:
Gentile Gran Maestro,
chi le scrive non brilla per patriottismo e spirito autarchico, ma una domanda sorge spontanea: se nel Regno Unito per andare in campagna il gentiluomo usava, e usa tutt'ora, vari tipi di tweed e tele con diversi colori e lavorazioni, l'omologo italiano che faceva tra fine settecento e ottocento, cioè nel periodo di codificazione del linguaggio classico? Mi spiego meglio: i tessuti tradizionali da campagna di produzione italiana in che cosa si diversificavano da quelli inglesi, e quali erano le loro peculiarità di lavorazione e colore? Ce ne dovevano pur essere di produzioni peculiari delle nostre zone, verosimilmente erano meno belli e di minore qualità e quindi non ressero il confronto con il miglior rapporto qualità-prezzo della produzione inglese. Nell'area alpina, ad esempio, resiste fieramente il loden, che però è poco italiano e più tedesco. Venni a sapere inoltre, durante il mio periodo di permanenza lavorativa in Calabria, di una consolidata produzione di velluto in area catanzarese, ma anch'essa non sopravvisse all'arrivo dei panni inglesi e venne spazzata via a metà '800. In romagna poi, così mi racconta ancora mia nonna, si tesseva molta canapa ancora nei primi del '900 (tessuti estivi, naturalmente), ma anche questa produzione mi pare essere venuta meno. Oltre ciò, cosa si produceva? E dove? Mi viene in mente la produzione tessile del biellese, ma non so cosa si facesse da quelle parti prima che tutt'Europa iniziasse a giardare a Londra per l'abbigliamento.
La ringrazio, come sempre, per i lumi che saprà fornirmi.
Maurizio Reina

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 28-04-2009
Cod. di rif: 4037
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Lavagna
Commenti:
Egr.Sig.Masci,
non scendo mai a discutere su diatribe ma in questo caso credo che le sue parole siano oltremodo sciocche ed inutili. L’impostazione dello scambio dei due Cavalieri era interessante se, credo, ho colto la volontà di capire l’evoluzione da un principio primo la scarpa sneakear che oggi è tanto diffusa (ahimé). Non so se il GranMaestro apprezza il suo stile e ciò che dice; non vorrei fosse l’unico.

Cordialità
M.Fontana


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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 03-06-2009
Cod. di rif: 4085
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Bottoni in metallo da blazer
Commenti:
Egr.GranMaestro,
leggo ora dell’interessante gesso del cav. Villa sui bottoni in metallo chiaro. In aggiunta, Lei cosa ne pensa dell’incisione delle proprie iniziali su dei bottoni argentei, piatti e lucidi ? La scorsa primavera fui tentato dalla cosa per un blazer monopetto, ma qualcosa di oscuro me ne ha fatto desistere. Avrò fatto bene ?

Cordialità e stima.
Massimiliano Fontana


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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 13-06-2009
Cod. di rif: 4102
E-mail: info@audire.it
Oggetto: Lanificio pusterese
Commenti:
Egregio cavalier Villa,
mi sentirei di suggerirle, si trovasse da quelle parti, una visita al lanificio Moessmer di Brunico, vicino Bolzano. In quella zona, in generale, è meno presente il cashmere rispetto a filati naturali di altra origine: nel loro spaccio, sul fiume, proverei a chiedere se vendono anche materia prima, come credo.

Cavallereschi saluti

Venanzio D'Agostino

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 15-06-2009
Cod. di rif: 4105
E-mail: info@audire.it
Oggetto: Filati
Commenti:
Cavalier Villa,
Zuccheri a Parma, Steinbach Wolle in Austria, la Mondial a Brescia: la situazione è dunque meno complicata di quanto sembra dalla lettura del gesso 4099. Aggiungeremo appena pronti le notizie su qualche artigiano attivo fra Prato e Pistoia, zona che frequento per motivi di lavoro non meno che di ricerca.

Cavallereschi saluti

Venanzio D'Agostino

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Nome: Leonardo Scalet
Data: 20-09-2009
Cod. di rif: 4171
E-mail: leonardo.scalet@tin.it
Oggetto: Cura delle calzature
Commenti:
Gentilissimo,

Approfitterei della sua competenza e della sua disponibilità per porle due domande:

1.Volendo mantenere in ordine, per molti anni a venire le calzature, mi può consigliare una crema ed un lucido da scarpe che le conservino integre (evitando quindi per quanto possibile strani solventi o prodotti chimici che potrebbero rovinare i materiali naturali, soprattutto ragionando nel lungo periodo) e dov'è possibile acquistarli ? I prodotti acquistati vanno bene per ogni marca di scarpe o la concia delle pelli, se variasse fra loro, può richiedere prodotti diversi ? (possiedo per la maggior parte calzature John Lobb, ma mi risulta scomodo acquistare creme e lucidi di tale ditta).
2.Mi trovo con un paio di scarpe, che hanno la pelle rovinata in superficie. La situazione è piuttosto preoccupante poiché questa, soprattutto nelle zone ove si piegano quando si esegue il passo, tende a staccarsi in piccole scaglie. La situazione è irreversibile ? Come si può fare per mantenerla nelle migliori condizioni possibili ? Vi sono dei rimedi, anche drastici, per riportarla ad uno stato integro ?

Ringraziandola ancora per la disponibilità dimostrata le invio i miei più cordiali saluti

Leonardo Scalet

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 16-02-2010
Cod. di rif: 4270
E-mail: info@audire.it
Oggetto: Strutturalismo e fine della condivisione
Commenti:
Cavalieri e visitatori,
certo, fu attaccata per essere corrosa la capacità di condivisione, come brillantemente riflette il cavalier Villa, e di riflessione e di sintesi. La stagione strutturalista rese popolari e diffusi gli strumenti dell'analisi complessa di ogni cosa della vita, in ispecie ciò che sempre aveva parlato ai nostri sensi o dai nostri sensi, ma lasciò fuori quasi ogni capacità di sintesi.
L'estensione di tale disastro fu molto evidente a esempio nella musica, quando si cominciò a comporre avendo in mente, giacché al cuore mai si poté alludere, freddi sistemi di analisi numerica. Qualche campione si avvicinò a Wagner.... Si deve dire che qualche pasticcio in forma di cascame ancora emerge; serve a riflettere.
Ma niente è mai una fine.

Venanzio D'Agostino





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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 02-03-2010
Cod. di rif: 4292
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Studi/incontri dell'Ordine
Commenti:
Egr.Gran Maestro,
proprio leggendo di cui sotto, ultimamente mi sono dedicato a leggere, con calma, tutti i resoconti degli eventi del Vs. Ordine traendone tantissimi spunti ed ispirazioni, mi viene in mente di vergare queste righe. In diversi anni di cose ne sono state esaminate…c’è stato da divertirsi nell’abbilgiamento classico… Trovo, però, alcuni argomenti mancanti : cappello, guanti,orologi, piccola gioielleria, occhiali. Lungi da me la proposizione di argomenti per l’Ordine, sia ben inteso… Lei cosa ne pensa ? C’è qualche incontro/studio specifico, quest’anno, sul piacevole tema dell’abbigliamento maschile ?
Con deferenza e stima grandiosa
M.Fontana


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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 09-04-2010
Cod. di rif: 4315
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Assenza
Commenti:
Egr.Gran Maestro,
erano diversi giorni che mancavo di visitare il castello e ho notato le novità che contiene. Complimenti ! Un'altra aggiunta notevole e unica nel panorama. Leggo anche del suo lavoro e della mancanza di risposte che questo ha comportato. Inutile che io le neghi : sento la sua mancanza.
Tornerà a breve a concederci la sua penna ?
Nella speranza di ciò un mio quesito per Lei : cosa ne pensa della mia idea di eliminare tutti i bottoni di corozo in favore del solo corno ? Sempre, ovunque.

Con stima e...malinconia dei suoi scritti
;.Fontana

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 21-04-2010
Cod. di rif: 4331
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Bottoni e.....
Commenti:
Egr. Gran Maestro, che piacere riaverla qui !! La ringrazio per la sua lettera sui bottoni corozo-corno. Valuterò attentamente le sue parole ma la tentazione di una scelta unilaterale è forte.
Mi hanno sempre affascinato i bottoni e hanno sempre avuto una scelta precisa. Sono un rotondo che unisce e sono il fulcro dell'opera. I bottoni.....quanti significati, quanta forza in quel punto.
Con stima e devozione, sì, devozione.
M.Fontana

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 10-05-2010
Cod. di rif: 4344
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Voce
Commenti:
Egr.Gran Maestro,
spero che la Sua voce non ci abbia di nuovo abbandonato ! Inutile ripetere che senza il Suo scrivere qui c'è poco da stare allegri. L'andamento è un po strano.
Comunque, sempre sui bottoni, argomento alla ribalta : perché questo benedetto corno è così raro ? Chissà quante bestie si macellano ma ciò nonostante il sarto li vede come del Beluga. C'è qualcosa di strano che mi sfugge. Anche le mercerie li trattano come se si chiedesse qualcosa di losco...roba da adepti.
Cosa ci dice ?

Saluti e speranza di un Suo ritorno.
M.Fontana

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Nome: Luisiana Pagani
Data: 30-06-2010
Cod. di rif: 4364
E-mail: Luisiana2009@libero.it
Oggetto: Cambiare stile?
Commenti:
Vorrei trovare un modo per riuscire a cambiare il mio stile e trovare l'abbigliamento giusto per la mia personalità. Amo abiti un po' comodi e prediligo il nero. Possiedo una struttura fisica non esile, ma discreta. Da dove iniziare per cambiare stile e prendersi più cura di se stessi? Grazie per l'attenzione.

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 22-07-2010
Cod. di rif: 4375
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Bottoni da camicia
Commenti:
Egr.Gran Maestro,
stuzziacato dallo scritto del cav.Villa e delle annotazioni sulla saldezza dei bottoni di Charvet Paris ho parlato della coaa con la mia camiciaia. Sostiene che il cucirini di oggi non è più robusto ed elastico come una volta e che la robustezza dipende dallo spazio bottone-tessuto e dai bordi taglienti dei bottoni (oltre che dal già citato cotone).
Il segreto sarà guindi nel filato, nei bottoni e nella maniera di cucire ? Indi coinvolge tutto.
Lei cosa ne pensa e come si comporta ?

Cordiali saluti
M.Fontana

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 26-07-2010
Cod. di rif: 4380
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Bottoni e fili
Commenti:
Egr.Gran Maestro,
la ringrazio della precisissima spiegazione sulla vera arte del cucire i bottoni. Sapevo che dalla sua risposta avrei ottenuto la giusta risposta, altro che camiciaia !!
Un'ultima domanda. Come trovare il filo del Gutermann che utilizza ? Ha un codice per reperirlo ?
Giusto adesso un idea : visto il sempre attento interesse sulla camicia da uomo non si potrebbe organizzare un piccolo laboratorio sulla camcicia ? So che la Sig.ra De l'Ero va periodicamente a Milano nello spazio di Marinella. Potrebbe essere azzardato un incontro con i cavalieri ?
Per ultimo mi permetta una parola : che piacere riaverla qui nell'abbigliamento. La sua lettura di questi mi fa sempre imparare qualcosa che mi sfuggiva. Grazie Gran Maestro.

Cordialmente
M.Fontana

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 29-07-2010
Cod. di rif: 4382
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Cucirini per bottoni da camicia
Commenti:
Egr. Gran Maestro,
in attesa della Sua risposta ieri sera mi sono recato in una fornita merceria centrale. Come Gutermann in poliestere hanno un cucirini bianco 100% pol. a titolo 100 ed un altro a titolo 180. Poi uno a titolo 40 extra forte. Non sono riuscito ad orientarmi.
Volendolo portare alla mia camiciaia, cosa mi consiglia di acquistare tra questi ?
La ringrazio anticipatamente
M.Fontana


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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 06-08-2010
Cod. di rif: 4389
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Cucirini per camiceria
Commenti:
Egr.Gran Maestro,
la ringrazio per l'ottimo suggerimento datomi. Ieri sera, quasi a tempo limite, mi sono recato in merceria e ho effettuato la prova. Ho quindi scelto un 100% poly. Gutermann N40. Quasi non si rompe tra le mani. Questa sera lo lascerò alla mia camiciaia, in attesa di cucirlo nella prossima camicia (settembre).

Come sempre, grazie mille.
Cordialità
M.Fontana

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 16-11-2010
Cod. di rif: 4444
E-mail: info@audire.it
Oggetto: Tela di Massaua
Commenti:
Gran Maestro indomito, illimite Rettore De Paz e saggio Cavalier Villa,
alla formazione di un'opinione concorrono scienza, esperienza ed altre capacità. Alla sua esposizione due fattori: ipotalamo e cerebro propriamente detto. La parte ipotalamico-emotiva mi spinge a rifiutare l'idea che, per avere tessuti e forme di grande storia, ci si debba rivolgere ai Giapponesi: saran sempre REPLICHE; la parte corticale ha invece registrato che, in certi casi, forse come il Cheviot, non si trova proprio più la condizione di reperimento della materia prima, non ci son proprio più le greggi, né dunque committenza e pazienza, e dunque van bene le repliche. Alla vetrina di De Paz ho schiacciato il naso quando ero matricola dell'Alma Mater: quando ho avuta la fortuna di conoscerlo non c'eran più le pecore alla fonte ma un giorno, dopo almeno venti anni... mr Dante tirò fuori un Donegal che era lì in negozio sin dal nonno. Di nuovo l'ipotalamo: non farò mai nulla con una replica di Donegal made in Japan. Non mi sento però di sconsigliarlo.
Cavalier Villa, cercherei il cotone di Massaua nei fondaci delle città di mare: son riuscito a trovarlo. Ai produttori con una storia e senza committenza andrebbero commissionati i pesi giusti, per tutto, lane, lini e cotoni; farei parte volentieri di una squadra di ricerca europea. Qui, ora, ipotalamo e corteccia si danno la mano..

Cavallereschi saluti

Venanzio D'Agostino

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 19-10-2010
Cod. di rif: 4431
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Tessuti dal passato. Gessi Villa, Pollicelli, Nocera.
Commenti:
Permettetemi di unirmi a qeusto cavalleresco simposio sul tessuto scomparso. Anch'io me ne lamento sempre con il mio sarto che continuamente mi ripete che non ci sono più i pesi di una volta. E via che si fruga nei cassetti alla ricerca di cose vecchie !
Ho paura che abbia ragione l'esimio cavalier Villa e che si arduo riproporre oggi quelle pietre miliari tessili. Anche se la forza e il prestigio dell'ordine potrebbero portare a mobilitare forze importanti e a mietere qualche successo importante. Io ci spero e sono pronto ad essere vicino a questo progetto.

Lei, insigne GranMaestro cosa ne pensa ? Cosa può dirci ? Solo lacrime amare ?

Con stima e vicinanza
M.Fontana

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Nome: Massimiliano Fontana
Data: 17-11-2010
Cod. di rif: 4445
E-mail: fontamax@katamail.com
Oggetto: Tela da Massaua ?
Commenti:
Egr.GranMaestro, stimati cav.Villa e D'Agostino,
lunedì sera ho interrogato il mio sartosu questo tessuto. Mi ha detto che si chiama anche "tela Russa" e che altro non è che quella delle tute blu da operaio meccanico.
Il Gran Maestro parla su monsieur di una cardatura ma qui non sono riuscito ad avere informazioni, anzi il maestro si è stupito della cosa. Reperibilità ? Pare non facile.

Insomma, urge intervento del GranMaestro per dipanare queste informazioni incomplete...

Saluti
M.Fontana

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Nome: Tommaso Manari
Data: 26-04-2011
Cod. di rif: 4488
E-mail: mana.tommi@libero.it
Oggetto: Sull'uso della camicia celeste oggi
Commenti:
Esimio Gran Maestro, nobili Cavalieri, egregi Visitatori,

mi intrometto nella recente discussione sulla camicia celeste per porre alcune domande e alcuni miei dubbi. Il tema è interessante e se ne ha traccia perfino dall'inizio di questa Lavagna (Gesso numero 6 del Gran Maestro, "Il sublime del subliminale"), spero quindi di non ripetere questioni già trattate al Castello.
L'utilizzo della camicia celeste negli ultimi anni, dall'idea che mi sono fatto dai mezzi di comunicazione di massa, è aumentato notevolmente, soprattutto da parte dei politici; l'esempio più lampante è l'attuale Presidente del Consiglio, che ne fa uso in ogni tonalità immaginabile, indossate in ogni occasione, in ogni luogo, mattino pomeriggio o sera, che ci sia bel tempo o che piova. A seguire moltissimi altri politici, giornalisti e quant'altro.
Mi rendo conto che è un argomento spinoso e non è mia intenzione iniziare un dibattito sulla politica o sui suoi personaggi, vorrei invece soffermarmi sul linguaggio estetico generale.
La valenza comunicativa dell'immagine, oggi, nel periodo di massima espansione dell'Età della Tecnica, è estremamente importante ed è evidente che ci sia una volontà di proposizione di una immagine simbolica continuativa e facilmente definibile; ma oltre a questo aspetto manifesto e intenzionale, qual'è il significato, psicologico e filosofico, di questo cambiamento? La dialettica del linguaggio dell'Abbigliamento Classico è qui riproponibile, anche se in parte modificato, o siamo di fronte a qualcosa di sostanzialmente diverso?
Credo, infine, che questa preponderanza del celeste sul bianco sia riscontrabile solo tra i politici italiani; non ho visto nulla di simile né nel resto d'Europa né negli Stati Uniti.


Cordialmente

Tommaso Manari

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Nome: Maurizio Reina
Data: 22-05-2011
Cod. di rif: 4498
E-mail: maurizioreina@alice.it
Oggetto: Bracciale di Carlo
Commenti:
Illustre Gran Maestro, confratelli tutti,
nel recente insieme di foto fornite dal Gran Maestro e raffiguranti Carlo d'Inghilterra, ho notato un'immagine del 2009 nella quale salta fuori dal polsino di Carlo un braccialino di stoffa giallo-rossa. Mi viene in mente che anche in un'altra foto, che credo di aver visto proprio qui al Castello, notai in un Carlo giovanissimo (la foto è in bianche e nero!) un braccialino sempre al polso destro, apparentemente della mederima tipologia anche se i colori non erano dati.
Ora, come è stato ampiamente dimostrato, Carlo è persona strutturata e non si abbiglia a caso. E' noto il senso di quel bracciale di stoffa?
Rispettosi omaggi.
Maurizio Reina

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Nome: corinna griguolo
Data: 02-07-2011
Cod. di rif: 4505
E-mail: corinnagriguolo@libero.it
Oggetto:
Commenti:
negli anni 60,il tagliatore della sartoria Domenico Caraceni di P.ZZA S. Babila(Mi) era Gioovanni Grisuglia di orgine siciliane,è aveva tutta la direzione della sartoria.Ne sono certa (ho lavorato in sartoria nel 60/61Un cliente di quel tempo eraONASIS

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Nome: chiara romina Cavattoni
Data: 07-03-2012
Cod. di rif: 4576
E-mail: chica1968@alice.it
Oggetto: CONSIGLIO.
Commenti:
Il 5 maggio dovrò partecipare ad un matrimonio. Sono invitata con il mio compagno però solo alle 19 e 30 per il taglio della torta. Qual'è secondo voi l'abbigliamento e gli accessori più adatti per l'occasione? Grazie.

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Nome: Venanzio D'Agostino
Data: 26-04-2012
Cod. di rif: 4595
E-mail: audire3@gmail.com
Oggetto: Taccuino 5827
Commenti:
Illimitabile GM,
il bel doppiopetto indossato da Douglas Fairbanks jr, che troviamo ritratto nella fotografia del Taccuino 5827, vergato dal Professor Pugliatti, non è un Kent allacciato?
Voglio dedurlo dalle proporzioni dei baveri, da alcune lentezze del petto destro e dal tiro del bottone soprano. E vorrei che la sua scienza m'illuminasse...
Numquam servavi
Venanzio D'Agostino

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Nome: Gualtiero Fainardi
Data: 24-08-2012
Cod. di rif: 4639
E-mail: dr.gualtierofainardi@libero.it
Oggetto: Spectator americane
Commenti:
Buongiorno Gran Maestro dell’Ordine,
scrivo per la prima volta in questa lavagna pur seguendo e leggendo da tempo buona parte della materie cavalleresche. Non sono in questa porta per caso, avendo a grande passione tutto l’abbigliamento maschile. Mi piace frequentare la sartoria e tutti quei luoghi cari all’artigianato del nostro paese che miscelo con qualcosa di britannico visto i miei frequenti viaggi a Londra. Dimenticavo, ho quarantaquattro anni.
Dopo i doverosi convenevoli vengo al motivo del mi scrivere. Un caro amico mi ha appena portato da New York un bel paio di Broadstreet di Allen Edmonds ovvero una francesina brougue spectator nel bicolore testa moro-bianco. Bella, non c’è che dire. Mi sono presa la briga di andare a leggere tutti i gessi e i taccuini del caso. Mi è però ancora in parte oscuro il loro abbinamento. Sempre pantaloni chiari ? La giacca ? Io la porto quasi sempre. Il blazer lo escluderei. Il blu gli è precluso ? Insomma ho vari dubbi che una volta dissipati possono dar sfogo alla mia nuova spectator.
La ringrazio infinitamente.
Gualtiero Fainardi


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Nome: Maurizio Reina
Data: 10-10-2012
Cod. di rif: 4652
E-mail: maurizioreina@alice.it
Oggetto: Libro sul vestire maschile nei primi '900
Commenti:
Stimati Confratelli,
mi permetto segnalare alla Vostra attenzione la recensione di un volume, appena edito, sul vestire maschile inglese dei primi del '900.
Il link qui: http://www.frizzifrizzi.it/2012/10/10/menswear-la-moda-maschile-nei-primi-del-900/
A giudicare dalle immagini della presentazione, sembra davvero un gran libro.
Cordialità
Maurizio Reina

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Nome: Gualtiero Fainardi
Data: 25-10-2012
Cod. di rif: 4661
E-mail: dr.gualtierofainardi@libero.it
Oggetto: Classico morto ? Forse si
Commenti:
Stimati Signori, anch'io quando ho letto per la prima volta l'assioma del Cav.Villa e del Gran Maestro Maresca mi sono stupito di molto. Mi sembrava un'assurdità. A questo punto ho approfondito l'argomento e sono andato a leggere i veri cartigli sparsi nel sito dell'ordine delle nove porte. E ho riflettuto. Ho riflettuto ancora. Oggi credo di poter riteremi pienamente d'accordo con questa teoria, di grande originalità. Quello che lascia interdetti è la sua paura. Se è morto come faccio a vieverlo ? Non c'è paragone più calzante di quello con la lingua latina. Potremmo riscrivere tutto questo sito in latino e metterci a parlare tra noi gentiluomini in latino. Ma d certo non potremmo mai coniare nuove parole e nuovi modi di dire. Il latino è morto. Così il classico in abbigliamento, e forse non solo lì. Qui tutti vestono classico e lo vivono con piacere. Ma non toglie che sia una lingua deceduta. Forse è per questo che è acnora più bello parlarla ! Urrà per l'uomo classico.
Saluti
G.F

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Nome: Gualtiero Fainardi
Data: 31-10-2012
Cod. di rif: 4666
E-mail: dr.gualtierofainardi@libero.it
Oggetto: Punt...eggiatura.
Commenti:
Ho letto con interesse la domanda del sig.Folli. La cosiddetta puntinatura della giacca, riscontrabile anche nei pantaloni, nei gilet, ecc,, è un po' come la punteggiatura di un testo. Ho curiosità anch'io a tal proposito e mi rivolgo al Gran Maestro per chiedere se ha una funzione tecnica oltre che estetica (rinforzo ?) e se è preferibile il punto fine o il trattino. E' sempre preferibile usare un filo di tnalità più scura del tessuto ?
Ringrazio per lo spazio dedicatomi e saluto con stima voi tutti.
G.F

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Nome: Gualtiero Fainardi
Data: 12-12-2012
Cod. di rif: 4674
E-mail: dr.gualtierofainardi@libero.it
Oggetto: gilet spezzato
Commenti:
Gran Maestro, cavalieri tutti,
come ritenete il gilet spezzato da abito o giacca ?
Sento l'esigenza di indossare qualcosa sotto la giacca, sia essa un blazer o uno harris tweed ma non so bene come orientarmi al di fuori della maglieria.
Esiste una tipologia di gilet (che tessuto ? che foggia ?) da indossare sotto uno spezzato ?
Do per scontato che si possa fare ma anche su questo punto sono aperto a vostri suggerimenti.
Grazie.
Buona giornata
G.F

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Nome: ana maria moreno
Data: 31-07-2014
Cod. di rif: 4875
E-mail: morenoanamaria@yahoo.es
Oggetto: solaro
Commenti:
dear sirs,
i qould appreciate if you could give me the meaning and description of a fabric call solaro (italian)
tks and regards.

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Nome: Ottavio Maria Alfredo Trigona
Data: 13-12-2014
Cod. di rif: 4907
E-mail: otrigona@hotmail.it
Oggetto: Struttura del Blazer
Commenti:
Illustrissimi Cavalieri, in attesa della risposta del Gran Maestro nello studio, la mia ricerca sul capo di cui tanto qui al castello si è parlato ossia il blazer non si è fermata. Ho letto un intervento parecchio esaustivo del Gran Maestro. La mia idea nel vestire sul misura è sempre quella di rispettare la tradizione quindi vorrei far realizzare un capo che sia il più conforme possibile alla stessa. Ho letto molte lettere indirizzate al Gran Maestro e molti gessi. I miei dubbi ruotano attorno alla struttura della giacca. Ho trovato illuminante la lettera scritta al cavaliere Sergio Di Filippo, dove il Gran Maestro descrive in maniera esaustiva la giacca “napoletana”. Appena l’ho letto , ho pensato che avrei tratto da essa numerosi spunti. Farò un elenco: spalla “omerata”, giromanica stretto,pinces “ a martello”, cran “alto”. Ho dei dubbi circa la spalla se optare per una spalla camicia o una manica mappina. Volevo sapere, se l’impostazione di giacca napoletana ossia una giacca famosa per disinvoltura e leggerezza possa andare bene e non cozzare contro un capo di origine militare come il blazer. Ho visto diversi blazer “alla napoletana” ma volevo sapere se fosse “tradizionalmente” corretto e non un eresia che possa dissacrare e snaturare la natura di questo capo. Riguardo il tessuto, volevo un parere sul tessuto navy in trama Pick & Pick della Holland & Sherry 12 oz. che mi sembra molto simile all’hopsack che se fosse idoneo acquisterei. Riguardo i sarti a Catania ho individuato tre nomi, che da occhio inesperto mi sembrano interessanti, in quanto sono sarti che dovrebbero lavorare “su misura”. Conto nel tempo di provarli tutti e tre e di mettere sul taccuino foto ed informazioni per essere d’aiuto a cavalieri e visitatori siciliani e non. Mi sembra che la Sicilia rispetto ad altre regioni sia quella più “morta” dal punto di vista del “su misura”. Sto avendo difficoltà ha trovare calzolai che operino con cucitura “a guardiolo”, solitamente non appena la nomino suscito terrore e disperazione. Mi viene detto purtroppo che la blake è la migliore come duratura ed essere perfetta per risuolare. Dunque la mia ricerca del calzolaio continua ancora. Ho letto che nella zona di Messina dell’ottimo Cavalier Pugliatti ci sia forse qualcosa. Spero di non averVi annoiato con le domande di un giovane neofita come me e pazientemente aspetto indicazioni.

Cavallerescamente

Ottavio Maria Alfredo Trigona


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Nome: Ottavio Maria Alfredo Trigona
Data: 25-12-2014
Cod. di rif: 4909
E-mail: otrigona@hotmail.it
Oggetto: Risposta al cavalier Pugliatti
Commenti:
Gentilissimo cavalier Pugliatti,
La ringrazio per la Sua cortese risposta e la ringrazio anche per le nozioni apprese dai suoi interventi qui al castello. Le do ragione sulla città di Catania anche se non demordo e le mie ricerche ogni tanto mi portano a qualche lieta scoperta. La guida che Lei mi indica l'ho acquistata tempo fa ed è stata il punto di partenza per le mie ricerche. Il nome che Lei mi indica(Palmisciano) sarebbe il sarto a cui vorrei far cucire il blazer di cui parlo nel gesso qui sotto. Se non sono troppo sfacciato chiederei un Suo illustre parere sui quesiti che espongo nel gesto precedente, sempre che abbia il tempo di rispondere.Colgo l'occasione per augurare a Lei ed agli abitanti del castello gli auguri di un santo e sereno natale.

Distintamente salutando e ringraziando

Ottavio Maria Alfredo Trigona

P.S. Mi accorgo solo ora e mi scuso poichè nel gesso che prima ho scritto, ho commesso un errore di battitura al quartultimo rigo.

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Nome: Ottavio Maria Alfredo Trigona
Data: 28-12-2014
Cod. di rif: 4911
E-mail: otrigona@hotmail.it
Oggetto: Risposta al cavalier Pugliatti
Commenti:
Illustre cavalier Pugliatti,
apprezzo moltissimo la Sua lezione sulla sartoria siciliana. Farò tesoro dei Suoi consigli e lascerò perdere il mio desiderio di realizzare una giacca"napoletana", per assecondare le inclinazioni tecniche del sarto. Per il tessuto è un gran problema. Come più volte indicato sia da Lei che dall'incrollabile Gran Maestro, vorrei utilizzare un navy hopsack. Tuttavia ho grandi difficoltà nel reperirlo. A catania solo un sarto potrebbe avere tale tessuto in quanto si serve dei tessuti Vitale Barberis Canonico ma ahimè non è il sarto a cui vorrei far cucire il mio blazer.Ho chiesto ai pochi drappieri qui a Catania ma non sanno nemmeno cosa sia. Ho provato anche a cercare sulla rete senza fortuna. Ho visto l'hopsack della Holland & Sherry chiamato "bright navy hopsack" sulle 12-13 oz. che sembra perfetto ma non riesco a reperirlo. Mi chiedevo se Lei o qualche abitante del castello potrebbe indicarmi un sito o un drappiere qui in Sicilia dove potrei reperire un navy hopsack.

Distintamente salutando e ringraziando

Ottavio Maria Trigona

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Nome: Ottavio Maria Alfredo Trigona
Data: 29-12-2014
Cod. di rif: 4914
E-mail: otrigona@hotmail.it
Oggetto: Risposta al cavalier Pugliatti/Nocera
Commenti:
Illustrissimi Cavalieri,
sono lieto delle Vostra squisita cortesia. Adesso potrò reperire l'hopsack per commissionare il blazer. Cavalier Pugliatti farò senz'altro visita al drappiere De Pasquale sarà senza dubbio una visita istruttiva e come detto da Lei appagante. Non appena il tessuto sarà in mio possesso tornerò con le mie domande, sperando di non essere noioso e pedante.

Distintamente salutando e ringraziando

Ottavio Maria Trigona

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Nome: Ottavio Maria Trigona
Data: 09-03-2015
Cod. di rif: 4917
E-mail: otrigona@hotmail.it
Oggetto: Sartoria
Commenti:
Illustri cavalieri,
mi ritrovo qui a porvi l’ennesimo quesito. Finiti i miei impegni universitari, ho finalmente rotto gli indugi ed ho acquistato sul sito indicato dal cavalier Nocera l’hopsack per far realizzare il blazer. Ora qui si presenta il mio problema relativamente alla scelta della sartoria a cui affidare il lavoro. Oltre alle foto presenti nell’ebook sulla sartoria catanese che nominavo nei gessi precedenti, ho voluto visionare la pagina del social facebook del sarto etneo ed ho trovato le giacche presenti nella pagina al di sotto delle mie aspettative. Forse è solo l’impressione di un novizio, vi chiedo se potete darmi un parere e nel caso indicarmi una sartoria diversa. Io avrei pensato a qualche sarto presente a Messina come ad esempio la sartoria Arrigoni oppure alla sartoria Ragusa a Modica di cui non ho visto nessun lavoro ma mi è stata nominata dal cavalier Pugliatti. Aspetto qualche vostra indicazione relativamente ai miei quesiti. Vi ringrazio anticipatamente.

Cordialmente

Ottavio Maria Trigona


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Nome: Ottavio Maria Trigona
Data: 11-03-2015
Cod. di rif: 4919
E-mail: otrigona@hotmail.it
Oggetto: Blazer
Commenti:
La ringrazio sentitamente. Cavalier Pugliatti la Sua disponibilità è sempre massima ed ogni volta temo sempre di abusarne. Arrivato il tessuto mi recherò dal sarto Arrigo a Messina. Come Le ho scritto nei gessi precedenti gradisco la spalla camicia alla napoletana anche se il taglio inglese mi rievoca ricordi affettivi, ricordo che mio nonno indossava abiti cuciti secondo i dettami della sartoria inglese soprattutto per l’impostazione “paddock” dei bottoni simile a quella del duca di Windsor. Vorrei far realizzare essendo un giovane uomo di 25 anni un monopetto in bottoni d’argento con tasche applicate e capospalla sfoderato. Desideravo sapere se Lei ha qualche consiglio riguardo l’impostazione del blazer e dei pantaloni.

Cordiali saluti
Ottavio Maria Trigona


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Nome: Ottavio Maria Trigona
Data: 12-03-2015
Cod. di rif: 4921
E-mail: otrigona@hotmail.it
Oggetto: Blazer
Commenti:
Cavalier Pugliatti, i suoi consigli sono come sempre illuminanti per me, sono come un faro che mi indica la giusta via nell’oscurità del dubbio. Seguirò i suoi suggerimenti e continuerò sempre a studiare e ricercare per far maturare il mio gusto. La ringrazio ancora e Le rinnovo la mia stima nei suoi confronti.

Cordiali saluti

Ottavio Maria Trigona


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Nome: Luca Bonatti
Data: 15-09-2015
Cod. di rif: 4938
E-mail: lucanonattipr@gmai.com
Oggetto: sito
Commenti:
Egregi,
Sono da anni un assiduo lettore del sito
Chiedo se è ancora attivo e funzionante stante che alcune aree non sono aggiornate da anni e le discussioni,risposte e contributi ormai inesistenti

Cordiali saluti

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Nome: Ottavio Maria Trigona
Data: 09-11-2015
Cod. di rif: 4941
E-mail: otrigona@hotmail.it
Oggetto: Ringraziamenti
Commenti:
Dopo mesi di attesa sono riuscito a recarmi a Messina per far confezionare il blazer. Il lavoro è quasi ultimato e già adesso sono estremamente soddisfatto. Questa esperienza è stata per me inappagabile in quanto mi ha arricchito oltremodo. Nelle sartorie il tempo sembra essersi fermato. Reminiscenze di un mondo antico che diventano realtà e rivivono attraverso la maestria del sarto. Il garbo, l’educazione, il piacere della conversazione, quei modi sommamente maschili che si rifanno “carne” e rinfrancano l’animo. Ringrazio tutti voi abitanti del Castello per essermi stati d’aiuto in questo mio viaggio. Ringrazio in particolar modo il professor Pugliatti al quale ho inviato una missiva personale. Frequento sempre in sordina le sale di questo maniero ed ogni giorno è per me una nuova scoperta. Non posso che augurare una imperitura vita ed un imperitura gloria al Castello ed a tutti i suoi abitanti.

Devotamente vostro


Ottavio Maria Trigona


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Nome: Luca Bonatti
Data: 11-11-2015
Cod. di rif: 4942
E-mail: lucabonattipr@gmail.com
Oggetto: Sito
Commenti:
Gentilissimi,
ma il sito è funzionante?Il Vs. sodalizio esiste ancora?Non vedo aggiornamenti da anni, tranne qualche sporadico post.
Lo chiedo perchè per me sarebbe una notizia terribile sapere che il Vs. sodalizio e il sito sono finiti.

Cordiali saluti


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